I membri di un comitato speciale vaticano si sono incontrati con il Segretario Generale delle Nazioni Unite per presentare una richiesta sottoscritta da Papa Francesco e dal Gran Imam islamico sunnita di Al-Azhar, Ahmed Ahmed Al-Tayeb, affinchè l’ONU istituisca la “Giornata Mondiale della Fraternità Umana”. 
Ce ne ragguaglia questo articolo del Catholic News Agency, nella mia traduzione.
Mi si permetta però una piccola ma importante osservazione: una fratellanza umana senza il Padre di Gesù Cristo e senza la Madre Chiesa Cattolica  non può esserci.
Papa Francesco firma “Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune” con il Grande Imam di Al-Azhar, lo sceicco Ahamad al-Tayyib
Papa Francesco firma “Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune” con il Grande Imam di Al-Azhar, lo sceicco Ahamad al-Tayyib
I membri di un comitato speciale vaticano si sono incontrati con il Segretario Generale delle Nazioni Unite il 4 dicembre per presentare una richiesta sulla fraternità umana, scritta insieme da Papa Francesco e del Gran Imam islamico sunnita di Al-Azhar, Ahmed Ahmed Al-Tayeb. 
Il comitato è stato costituito in agosto, sotto l’egida del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. Il messaggio dei due leader religiosi ha chiesto che il 4 febbraio sia dichiarata “Giornata Mondiale della Fraternità Umana” e ha chiesto alle Nazioni Unite, insieme alla Santa Sede e alla Moschea di Al-Azhar, di creare un “Vertice Mondiale sulla Fraternità Umana”. La Moschea Al-Azhar si trova al Cairo, in Egitto, e il Grande Imam di quella moschea è considerato uno dei più alti incarichi nell’Islam sunnita. 
Secondo una dichiarazione rilasciata dal Pontificio Consiglio il 5 dicembre, il dottor Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, “ha espresso il suo apprezzamento e la sua disponibilità per l’iniziativa”, e ha detto che ritiene importante lavorare “al servizio dell’umanità intera”.
Guterres ha nominato il Dr. Adama Dieng, attualmente Consigliere Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per il Discorso dell’Odio e la Prevenzione del Genocidio, per lavorare insieme ad un comitato speciale vaticano sul summit proposto e sulla Giornata Mondiale della Fraternità Umana. 
Il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso della Santa Sede ha formato il comitato alla fine di agosto al fine di lavorare agli obiettivi di promozione della pace e della convivenza nel mondo stabiliti nel Documento sulla Fraternità Umana. Quel documento è stato pubblicato il 4 febbraio, quando Papa Francesco ha compiuto un viaggio apostolico negli Emirati Arabi Uniti. 
Il comitato, guidato dal cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot, è formato da membri di fede cristiana, musulmana ed ebraica. Ayuso Guixot è anche a capo del Pontificio Consiglio. 
Ayuso Giuxot, in un’intervista a Vatican News del 26 agosto, ha definito la creazione del comitato un “atto significativo” con un obiettivo “nobile”, e ha dichiarato di ritenere che “la paura è il nemico numero uno del dialogo interreligioso”.
“La Chiesa cattolica ricorda il valore della propria identità, del coraggio della diversità e della sincerità delle intenzioni”, ha detto. “Non si tratta di fare un ‘melting pot’ (miscuglio, ndr) in cui tutte le religioni sono considerate uguali, ma che tutti i credenti, coloro che cercano Dio e tutti gli uomini di buona volontà senza un’affiliazione religiosa, hanno pari dignità”.
“Penso che la dichiarazione di Abu Dhabi sia un appello globale alla ‘civiltà dell’amore’ che contrasta con chi vuole uno scontro di civiltà”, ha detto l’arcivescovo.
Circa tre settimane dopo la formazione del comitato superiore, i membri cattolici e musulmani si sono incontrati presso la Santa Sede l’11 settembre per pregare per le vittime degli attentati dell’11 settembre a New York, Pennsylvania e Washington, oltre che per le vittime di ogni atto terroristico. 
Secondo la Sala Stampa della Santa Sede, il comitato ha scelto di riunirsi l’11 settembre come “segno della volontà di costruire la vita e la fraternità dove altri hanno seminato morte e distruzione”.
Di Sabino Paciolla