ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 31 gennaio 2020

Le forze del male non vanno mai in vacanza

NEOCHIESA O TEMPIO SATANICO?


Come è iniziata la deriva apostatica della Chiesa? Massoneria, magia nera Wicca, sette esoteriche e Hollywood: come i cattolici incauti e annoiati hanno socchiuso la porta e invitato le forze del male a entrare nelle loro vite 
di Francesco Lamendola  
  
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Non è più tempo di gemiti e lamenti, ma di agire. E tuttavia, per poter agire in maniera appropriata, bisogna prima avere ben compreso la situazione. La domanda centrale è sempre la stessa: come ha avuto inizio la deriva apostatica della Chiesa? E, di conseguenza, come mai nessuno pare essersene accorto per tempo? Questo secondo interrogativo non è una sterile forma di auto-colpevolizzazione, al contrario, è d’importanza decisiva per saper come regolarsi, quale strada prendere. Se i cattolici riusciranno a capire come sia stato possibile che la casa nella quale abitano venisse trasformata radicalmente fino al punto da essere irriconoscibile e diventare un tempio satanico, e ciò senza che se ne rendessimo conto, allora sapranno anche quali tecniche usa il nemico e quali strategie devono adottare per difendersi dalla sua maligna aggressione. 

Quelli che hanno una sessantina d’anni sono nella posizione migliore per vedere e per comprendere, poiché hanno avuto la possibilità di conoscere direttamente la Chiesa di prima del Concilio, o di prima che il Concilio iniziasse a diffondere i suoi errori e a sovvertire il suo DNA, pervertendo tutto l’insieme delle verità, dei valori e degli insegnamenti autenticamente cattolici; e perciò possono misurare la distanza abissale, sconvolgente, che separa la vera Chiesa di Cristo dalla sua orribile contraffazione satanica, che separa uomini come Pio XII, san Pio da Pietrelcina, padre Cornelio Fabro, don Divo Barsotti, da uomini come Bergoglio, padre Turoldo, il cardinale Kasper o il gesuita James Martin; e che separa tanti e tanti bravi preti e parroci di campagna e di quartiere fino a due generazione fa, umili, silenziosi, colti, saggi, pieni di Spirito Santo, da quei preti e parroci di oggi, i quali riempiono le chiese di opere “d’arte” blasfeme, aboliscono il Credo, annullano la Messa di Natale in omaggio ai migranti, intonano Bella ciao al termine delle sacre funzioni, si presentano all’altare con la sciarpa arcobaleno e celebrano apertamente l’amore gay, invitando a salire davanti al Santissimo le coppie omofile, per presentarle ai fedeli come esempi edificanti di perfetto amore ‘coniugale’. Un’enormità che faceva e fa arrabbiare anche molti omosessuali intelligenti: cfr. il nostro articolo: Il matrimonio gay, per l’omosessuale Testori, è solo un’esecrabile rivalsa, pubblicato sul sito di Arianna Editrice il 14/04/15 e ripubblicato su quello dell’Accademia Nuova Italia l’08/11/17).

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La massoneria ecclesiastica ormai annovera una quota non certo piccola di vescovi e cardinali, giunti ad occupare i principali punti-chiave della Chiesa. Stiamo parlando di un’organizzazione potentissima e totalmente senza scrupoli, capace di far dimettere papi sgraditi, come Bendetto XVI e di insediare personaggi che non potrebbero essere eletti, a norma di diritto canonico, come il gesuita Bergoglio!

Per aiutarci nella comprensione di questo apparente mistero, faremo un’analogia con un film horror e ciò non sembri cosa frivola o irrispettosa: infatti è proprio un film dell’orrore quello che stiamo vivendo, o meglio che stiamo interpretando nostro malgrado. I meccanismi psicologici grazie ai quali il male penetra in una comunità e finisce per distruggerla, prima che qualcuno lo veda e lo riconosca per quel che è, prima che qualcuno sappia cogliere gli indizi della sua presenza, sono esattamente gli stessi della storia vera nella quale ci troviamo immersi e che somiglia effettivamente a un incubo vissuto ad occhi aperti. Il film in questione, Le notti di Salem (originariamente una miniserie in due puntate, Salem’s Lot), girato da Tobe Hooper 1979, e tratto da un romanzo di Stephen King di quattro anni prima, narra la storia di una cittadina immersa fra i boschi del Maine, un posto apparentemente tranquillo nel suo isolamento, che viene invaso dai vampiri, fino alla sua completa rovina e al susseguente abbandono. Tutto avviene molto in fretta, nel giro di pochissimi giorni, ma l’invasione era stata preparata con cura da tempo: un insospettabile commerciante di antiquariato funge da pilota al “maestro” che deve ancora arrivare: poi, quando avrà inizio l’attacco, i vampiri si riprodurranno in progressione geometrica, mano a mano che cresce il numero delle vittime ignare, trasformate a loro volta in non-morti. Il solo che stava in guardia, e che infatti è il primo a rendesi conto di quel che sta accadendo, è uno scrittore che era nato in quel paese, ove aveva trascorso l’infanzia, e che ora è ritornato, attratto da una forza misteriosa e da una spasmodica curiosità che si polarizza su una vecchia, grande casa dalla fama sinistra, situata all’ingresso del piccolo centro. È lì, infatti, che il “maestro” si insedia, ed è da lì che parte la strategia di conquista della cittadina: Ben, il protagonista, che ha preso una stanza in affitto dalla cui finestra può tenere d’occhio la casa, osserva con crescente preoccupazione gli spostamenti del “pilota” e presente che qualcosa di terribile sta per accadere. Alla fine, gran parte degli abitanti soccomberanno e solo pochi riusciranno a fuggire in tempo; le fiamme distruggeranno le case e Salem diverrà una ghost-town, una città-fantasma, ancora abitata da quei vampiri che il fuoco non è riuscito a eliminare, e che seguiteranno a perseguitare Ben in ogni angolo del mondo.

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 Paul Marcinkus: il controverso "Banchiere di dio" stretto collaboratore di papa Montini e massone presente nella famosa lista Pecorelli !

Ci siamo soffermati su questa storia perché in essa c’è un significato che si applica perfettamente alla presente situazione. Come i pacifici abitanti di quella cittadina, i cattolici si sono abituati a una vita tranquilla, fin troppo tranquilla: si sono scordati che la vita è una milizia, che bisogna sempre pregare e vigilare, e che le forze del male non vanno mai in vacanza, perché, come dice san Pietro nella prima epistola che porta il suo nome, il diavolo si aggira in cerca di chi divorare. Una volta lo sapevano; anzi, lo avevano sempre saputo: ma poi è arrivata la modernità, sono arrivate la scienza e la tecnica, l’idea di progresso e quella dei diritti, e quel concetto è stato dismesso come un abito che non si usa più. Improvvisamente nella Chiesa cattolica si è messa in archivio l’idea che la vita è una milizia, e che il cristiano è un miles Christi: improvvisamente, dal Concilio Vaticano II, sono diventati tutti amici, belli e brutti, buoni e cattivi, anche i nemici di sempre, o meglio si è fatto finta che fossero diventati amici; improvvisamente ci si è messi  a gettare ponti in ogni direzione, anche verso la rilassatezza, la tentazione e il peccato, e ad abbattere furiosamente i muri difensivi che proteggevano i fedeli; improvvisamente si è diffusa la mentalità buonista, pacifista, rinunciataria, secondo la quale il cristiano, dopotutto, è uno come tutti gli altri, che deve stare al mondo come ci stanno gli altri, e darsi al buon tempo, finché può, perché poi la vita finisce, e con essa finisce tutto quello di cui si ha certezza: se per caso c’è anche una vita eterna, questo con certezza non lo sa nessuno, quindi è meglio non pensarci troppo e regolarsi come se questa vita terrena e questo corpo di carne e sangue fossero tutto ciò che abbiamo. E non è ancora tutto. Poiché la caratteristica essenziale dei cattolici moderni è di aver sostituito, in maniera discreta e indolore, apparentemente senza contraddizioni, il punto di vista cristiano con il punto di vista moderno, la gran parte di essi hanno fatto qualcosa di peggio che annacquare la propria fede e abbandonare, senza averne l’aria, il modello del Vangelo, per sostituirlo con il modello consumista: hanno socchiuso la porta e invitato le forze del male a entrare nelle loro vite. Ci sono due maniere di invitare le forze del male: esplicita e implicita. La prima è la maniera dei satanisti, dei massoni di alto grado e dei praticanti la magia (nera: perché la magia è tutta nera, come insegnava padre Gabriele Amorth, il grande esorcista; la cosiddetta magia bianca non esiste).

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Padre Gabriele Amorth, il grande esorcista.

La seconda è la maniera di quanti per curiosità, per superficialità, per ignoranza, per stoltezza, per noia e per colpevole negligenza indulgono a stili di vita che sono già, di per sé, un richiamo alle forze del male, anche se tale invito non è formulato in termini aperti e pienamente intenzionali. Nella società anglosassone, per esempio, negli ultimi decenni va fortissima la moda della Wicca: la praticano migliaia e  migliaia di persone, specialmente donne, affascinate da una mistura di femminismo, esoterismo, occultismo e trasgressione, con alcune spruzzate di panteismo, animismo, naturismo in salsa New Age. Ne fanno parte soprattutto persone colte, appartenenti alle classi medio-alte: non è, come si potrebbe immaginare, un fenomeno popolare, ma di élite. È molto diffuso fra professionisti, finanzieri, politici, scrittori, attori e gente di spettacolo; ha conquistato una bella fetta di Hollywood e così, attraverso l’opera dei produttori e dei registi affiliati ad essa, diffonde ampiamente i suoi temi, le sue suggestioni, una propaganda più o meno manifesta delle sue pratiche. Dal cinema alla televisione, ai giochi di società, ai libri e alle riviste specializzate (si fa per dire), anche per bambini, ai fumetti, alla letteratura (vedi la saga di Harry Potter), all’oggettistica, ai corsi di formazione, alle associazioni ‘culturali’, la moda della Wicca prolifera e si diffonde a macchia d’olio in ogni ambito, guadagna consensi, si presenta sotto una luce seducente anche ai cattolici annoiati e desiderosi di provare nuove emozioni, di sperimentare un nuovo rapporto con le forze della natura e con la Madre Terra, altrimenti detta Pachamama. Per fare un esempio fra mille, nel libro Una strega a New York (Book of Shadows), Phyllis Curott, una donna che svolgeva la professione di avvocato, racconta ai suoi lettori come sia entrata a far parte di una cerchia di donne che praticano la magia cosiddetta “buona”, allo scopo di trovare la saggezza e onorare la natura, riportando alla luce i poteri femminili, oscurati da secoli di religioni patriarcali (come appunto il cattolicesimo, da lei esplicitamente citato). E accanto alla Wicca ci sono tutta una serie di pratiche esoteriche, dalla cartomanzia, all’astrologia, alle sedute spiritiche, nonché di “medicine alternative” (non tutte, ma alcune), i cui rituali altro non sono che degli inviti alle forze del male a prendere possesso degli incoscienti apprendisti stregoni.

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Il numero della rivista che è probabilmente costata la vita a Mino Pecorelli e in cui erano elencati i prelati massoni presenti in Vaticano!

Come è iniziata la deriva apostatica della Chiesa? 
di Francesco Lamendola


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Vedi anche:
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TESTORI E MATRIMONIO GAY - Il matrimonio gay, per l’omosessuale Testori, è solo un’esecrabile rivalsa

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