LA CHIESA TEDESCA SI AUTO-PROTESTANTIZZA. IN VOCE SU RRL.
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Radio Roma Libera, il primo Podcast cattolico del Paese, e di cui consigliamo vivamente l’ascolto – seguitela – ha l’indulgenza, ogni quindici giorni, di ospitare qualche povera riflessione di chi scrive in voce. Questa settimana il tema erano le fobie complottiste dei pasdaran bergoglisti, e un fatto molto reale: e cioè il tranquillo scivolare della Chiesa tedesca verso una forma di neo-protestantesimo, grazie al Sinodalen Weg che ha preso le sue mosse.
Qui sotto, se non avete tempo e modo di ascoltare, troverete il testo. Buon ascolto e buona lettura.
§§§
Mentre la stampa bergoglista si inventa straordinari complotti anti-Francesco che sarebbero stati organizzati dall’Acton Institute a Sintra, in Portogallo, dove un centinaio di vescovi di tutto il mondo si sono riuniti per discutere di economia e demografia, la Chiesa tedesca prosegue tranquilla nel suo cammino di protestantizzazione, ponendo le basi per uno scisma reale.
Già il cardinale di Colonia, Rainer Maria Woelki, qualche giorno fa aveva criticato pesantemente la prima assemblea del Cammino Sinodale. “Tutte le mie paure si sono avverate, ha detto Woelki e aggiungendo di nutrire grande preoccupazione, per il fatto che quello che si sta svolgendo è in realtà un Parlamento della Chiesa protestante, e che questo è chiaro dal modo in cui questo evento è stato preparato e realizzato. In molti discorsi sono ignorati i prerequisiti essenziali di natura ecclesiologica rispetto a ciò che è la Chiesa. Gli avvenimenti degli ultimi giorni chiariscono “semplicemente che la costituzione gerarchica della chiesa, come documentato nel Concilio Vaticano II ed espressa anche in “Lumen Gentium”, è messa in discussione. La coesistenza organica dei consacrati e dei non consacrati e la varietà dei compiti che vi sono espressi sono effettivamente messi in discussione e relativizzati dalla disposizione dei posti e da molti altri piccoli segni. Penso che sia estremamente preoccupante”.
Ma una critica se possibile ancora più devastante viene dal cardinale Gerhard Müller, già prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il cardinale ha parlato delle decisioni prese dall’Assemblea, dicendo: “In un procedimento suicida, la maggioranza ha deciso che le sue decisioni sono valide anche se contraddicono la dottrina cattolica” ha detto il cardinale. Nel 1933 Adolf Hitler fece approvare l’Atto di Abilitazione con cui la Costituzione della Repubblica di Weimar veniva scavalcata, e si poteva quindi dotare il Führer di pieni poteri. “È come quando la Costituzione di Weimar fu abrogata dalla legge d’abilitazione. Un’assemblea autoproclamata, che non è autorizzata da Dio né dal popolo che dovrebbe rappresentare, abroga la Costituzione della Chiesa di Diritto Divino, che si basa sulla Parola di Dio (nella Scrittura e nella Tradizione)”.
L’assemblea sinodale tedesca permette ora ai laici di avere più voti (52%) dei vescovi (che rappresentano solo il 30% dei membri sinodali) e di tutti gli altri ecclesiastici insieme, ignorando così l’autorità sacramentale e la missione sacramentale dei vescovi stessi di insegnare, santificare e governare. Müller dice ancora: “La base dell’autorità episcopale non è più l’insegnamento degli ‘Apostoli’ (Atti 2, 42) né l’’autorità apostolica di governare, insegnare e santificare la Chiesa di Dio nel nome di Cristo’ (Lumen gentium 18-27), ma il suo potere amministrativo e disciplinare sul denaro e sul personale, che essi desiderano generosamente condividere con i funzionari laici”. Il porporato è sferzante: “Questa conversione politica della Chiesa è l’abbandono della sua missione religiosa. Così: Torniamo al passato! Il principio reazionario è: cuius pecunia eius ecclesia (la chiesa è di chi ha i soldi)”. Roma appare sempre più lontana: la via dello scisma è aperta, e tutta in discesa…
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.