ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 24 febbraio 2020

"Lo sappiamo che “Dio non è Mandrake e non ha la bacchetta magica”

LOMBARDIA PRIVATA DEL SANTO SACRIFICIO per disposizione del vescovo
Non ho voglia di scrivere a lungo: sono  rimasto senza Messa domenicale. Stremato  dal viaggio della notte precedente (da Rimini  incredibili ore di treno fermo “per ordine dell’autorità  giudiziaria”  per  una risorsa che  aveva attraversato i binari), vado nella mia parrocchia  prima dello 18 e sento per radio che l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini,  ha cancellato tutte le Messe con la scusa del coronavirus.
Così, come niente fosse, in tutta la diocesi, non solo i paesi attorno a Codogno; la diocesi  più  grande del mondo, dove mai  fu  sospeso il rito nemmeno durante la peste del Manzoni;  anzi, al centro del lazzaretto  c’era una chiesetta  aperta da tutti i lati per consentire ai  malati sotto il porticato  vedere la Presenza Reale.  Adesso per  almeno due settimane lascia il popolo senza Messa alcuna.

Ho provato a  dire a uno dei sacerdoti:  voi la celebrate, per voi, la Messa? Lasciateci  essere presenti, a distanza…  Dobbiamo obbedire, altrimenti ci andiamo di mezzo noi.
Evidentemente si fa temere, il nuovo vescovo.  E la sua comunicazione  della sua decisione  spiritualmente gravissima, non sente nemmeno il bisogno di giustificarla:   bisogna togliere le occasioni di assembramento, quindi  va  da sé: come fosse un prefetto o un ufficiale sanitario, senza dolore e senza  suggerire modi e per adempiere all’onore che si  deve a Cristo  col precetto.
Le  sue quattro parole sono tutte una  benedizione agli uomini delle istituzioni e  a “scienziati e ricreatori” che cercano il vaccino;   sentendo  il bisogno di  avvertire  che “la benedizione  di Dio non è una  assicurazione sulla vita, una parola magica  che mette al riparo dei problemi e dai pericoli. La  sua cura insomma è di  toglierci ogni superstizione.
Lo sappiamo, lo sappiamo che “Dio non è Mandrake e non ha la bacchetta  magica”, come ha chiarito il Teologo di Santa Marta;  avremmo preferito un po’  più di cura  della maestà divina, dolore del Sangue santificante di cui lascia  priva la diocesi .
Qualcuno  di noi  è rattristato, ricorda che fu predetta  da Daniele  “l’abolizione del sacrificio quotidiano” come preludio  all’erezione dell’Abominio della Desolazione, e vi vede un segno – posso dirlo? Anticristico.
Ma per fortuna un amico lettore mi gira  l’accorato appello di don Gabriele ai suoi fedeli. Don Gabriele Bernardelli è parroco di Castiglione d’Adda, uno dei tre comuni della provincia di Lodi che sono nella quarantena stretta, dove  la gente è chiusa in casa  e non  ha potuto andare a Messa.  Ascoltatelo

Il parroco d i Castiglione d’Adda, don Gabriele

Don Gabriele
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Aggiungo le osservazioni di Fabio Adernò, Avvocato rotale e Dottore in Diritto canonico presso l’Università Pontificia della Santa Croce a Roma.
domenica 23 febbraio 2020

L’indecenza di non far celebrare la Messa in tempo di epidemia.

Molte Diocesi del Nord si stanno affrettando a sospendere le celebrazioni, applicando evidentemente in modo supino il decreto legge varato ieri notte, quasi che le Messe fossero partite di calcio o manifestazioni sociali.
Tale decisione è un’offesa al Creatore, perché lo Si priva del culto dovuto e soprattutto è una manifestazione di mancanza di senso di trascendenza e di fiducia nell’opera salvifica della Provvidenza e dell’azione di Dio nella storia dell’Uomo.
Applicare criteri preventivi e cautelari è sacrosanto per tutelare il bene della vita, e vanno evitate le imprudenze e le superficialità, ma d’altra parte non ha alcun senso non fare celebrare la Santa Messa, che è Sacrificio anche espiatorio offerto per la remissione dei peccati, il ristabilimento dell’amicizia con Dio, ma anche per invocare la concessione di grazie come la corporale guarigione o debellare malattie e pestilenze.
Sospendere le celebrazioni delle Messe vuol dire abbandonarsi inermi alla desolazione, all’immanenza, vuol dire privare le anime del giusto conforto, del soprannaturale sostegno …. quando invece i frutti spirituali di quel Sacrificio gioverebbero senz’altro allo spirito.
D’altra parte, amaramente si constata come sia sempre più lontano dall’attuale modernistica visione “ecclesiale” concepire di celebrare la Messa e non distribuire la Santa Comunione… diversamente invece da come insegna la storia della Chiesa, da sempre saggia nel favorire la moltiplicazione delle celebrazioni anche in contemporanea, e prudente nel consigliare di evitare la distribuzione laddove le condizioni fossero sconvenienti per i più vari motivi.
Una tale visione nega la trascendenza di quel Sacrificio sublime, e lo riduce ad “azione” umana che “vale solo” se “partecipato”. Ma questa non è la Messa secondo la dottrina Cattolica.
E la Messa non vale in proporzione al numero di comunioni che si fanno; la Messa ha un valore inestimabile e produce effetti infinitamente più grandi di tutte le nostre miserie.
Si celebrino, dunque, Messe su Messe, senza distribuzione.
I fedeli facciano comunioni spirituali e offrano al Signore questa rinuncia.
E Iddio abbia misericordia di noi.



CORONAVIRUS. NIENTE MESSE A MILANO. COLPA DI SALVINI….

Mal gliene incolse, a Antonio Spadaro, sj, e ai suoi accoliti preti politicanti, di accodarsi all’inverecondia del PD e della sinistra in generale che accusava di sciacallaggio la Lega, e la Destra, perché chiedevano misure serie di quarantena per chi giungeva dai focolari di infezione. Ora che siamo al terzo morto, e siamo uno dei tre Paesi più contagiati, lo sciacallaggio è chiaro chi l’ha fatto, sventolando il razzismo: la sinistra e certo ceto clericale ideologizzato, e colluso con il governo inetto e incapace. Pezzo Grosso vista la disposizione dell’arcivescovo di Milano di sospendere ogni celebrazione rivolge a padre Spadaro una domanda imbarazzante…

§§§

Gentile dottor Tosatti, sarei ansioso di leggere la spiegazione che darà Spadaro sulle ragioni del  manifesto qui  riportato. Potrebbe, nella sua illuminata intelligenza, spiegare che il coronavirus, che è una punizione divina per i peccati di Salvini e dei sovranisti, ci priva della messa. Ergo, Salvini è responsabile delle messe non più celebrate a Milano e dintorni.
Dimenticavo, nell’ordinanza l’Arcivescovo  da la responsabilità al Presidente della Regione Attilio Fontana, leghista!!  Ergo, non solo paghiamo per i peccati della Lega di Salvini, ma siam costretti a privarci della Messa per l’ordinanza di Fontana–Leghista. Caspiterina, sta Lega sgrana Rosari, ma ci impedisce di andare a messa…
Marco Tosatti
23 Febbraio 2020 Pubblicato da  16 Commenti --

PADRE PIO PROTESSE L’ITALIA
L’ultima parte del segreto di Fatima: “… Un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo…”. Questa visione ai pastorelli è avvenuta il 13 luglio 1917… In Italia, sei anni prima, nel 1911, padre Pio si trovava a Venafro, vicino a Montecassino, nel convento dei cappuccini, ebbe una visione, non di un Angelo ma di Cristo stesso con la spada di fuoco che voleva incendiare il mondo: dice Padre Pio che Gesù voleva distruggerci tutti; davanti all’ira di Dio contro il genere umano , padre Pio, prima che scoppiasse la prima guerra mondiale si butta ai piedi di Gesù con questa richiesta: se vuoi distruggere i fratelli colpisci me; pago io per tutti.
Ed ha fermato Gesù Cristo. Naturalmente se Gesù si è fatto vedere qui in Italia i primi che sarebbero caduti sotto il suo castigo sarebbero stati proprio gli italiani. Infatti Gesù con padre Pio si lamenta dell’Italia e poco prima del 24 maggio 1915, Gesù chiama l’Italia: Nazione adultera.
Padre Pio nelle sue lettere scriveva che lui viveva il castigo di Dio su ogni anima: quando andavano a confessarsi da lui, vedeva l’ira di Dio sul peccatore: “ Dovevo compiere questa operazione mentre confessavo: fermare Gesù Cristo con una mano e con l’altra dare uno scapaccione alla persona che sto confessando perché si svegli! E mi tocca fare sempre questo lavoro, mettermi tra l’ira di Gesù e il peccatore; fare continuamente come faceva Mosè: colpisci me, ma risparmia il popolo”.
Adesso capite perché bisogna studiare padre Pio…  L’Angelo a Fatima gridava: penitenza… sapeste padre Pio quante volte ha gridato: penitenza, penitenza, penitenza… se foste andati la’ avreste capito la frase: penitenza… bisognava essere veramente pentiti… un mio amico di Milano lo mandò via otto volte, era iscritto alla massoneria ma una notte in sogno vide che il padre lo abbracciava e il giorno dopo in confessionale gli chiese: eravate voi padre che mi avete abbracciato?  “Ebbene figlio mio, vieni che ti abbraccio un’altra volta”. Padre Pio chiamava al vero pentimento e quando vedeva che la volontà era arrivata a non offendere più, arrivava l’assoluzione! Ecco cosa significa: penitenza”! …
Parole di Gesù alla Beata Alexandrina da Costa, portoghese, morta nel 1955: “Voglio molte anime eucaristiche… che mi invochino per gli infelici peccatori che si abbandonano alle passioni, e non si ricordano che hanno un’anima da salvare e un’eternità li aspetta tra breve… Dovrei mettere un inferno sotto l’inferno per mettere dentro le anime oggi… il mondo agonizza e muore nel peccato..
.( Meditazioni di don Attilio Negrisolo, figlio spirituale di Padre Pio)”. E oggi?! Padre Pio, profeta di questi ultimi tempi, cosa ci aspettiamo?  …  attenti al diluvio di fuoco …??! Finché la Madonna trattiene il braccio dell’Angelo… ?!



Il coronavirus, una nave e un bravo sacerdote

Tra le tante vicende legate all’infezione da coronavirus, eccone una che racconta di un bravo sacerdote, capace di compiere il suo dovere in una situazione delicata.
La storia è quella della nave da crociera Westerdam, che giorni fa ha potuto attraccare in Cambogia dopo che il Giappone l’aveva respinta e altri quattro paesi – Filippine, Taiwan, Guam e Thailandia – si erano rifiutati di accoglierla.
La nave proveniva da Hong Kong, dove ci sono stati cinquanta casi di infezione da Covid-19: di qui la brutta esperienza vissuta dai 1455 passeggeri (in maggioranza statunitensi, canadesi e britannici) e 802 membri dell’equipaggio, quasi tutti indonesiani e filippini.
Tra loro anche un prete dell’Apostolato del Mare degli Stati Uniti, del quale non conosciamo il nome perché ha chiesto di restare anonimo.
Senza perdersi d’animo, il prete ha fatto fino in fondo il suo dovere: è stato spiritualmente vicino ai passeggeri e all’equipaggio, ha confessato e Ha celebrato Sante Messe senza risparmiarsi. Non solo: ha anche scritto una novena da recitare durante la navigazione per impetrare il dono della salute e il buon esito dell’avventura.
Doreen M. Badeaux, dell’Apostolato del Mare degli Stati Uniti, ha riferito che i passeggeri “erano molto preoccupati sin dall’inizio”, ma il sacerdote ha saputo assistere tutti, mettendosi a disposizione e facendo costante ricorso alla preghiera.
Ogni giorno il sacerdote ha celebrato diverse Messe, compresa una per l’equipaggio alle undici di sera. Inoltre non ha mai smesso di confessare i cattolici e di essere disponibile anche nei confronti dei passeggeri di altre religioni per una conversazione o un consiglio.
“In una situazione così tesa – dice Badeaux – è molto importante avere un prete a bordo. L’equipaggio deve sempre essere professionale e non mostrare il proprio stato di stress o di preoccupazione, ma davanti al prete anche il personale può parlare francamente, sapendo che tutto ciò che viene detto resterà riservato. In questi momenti così angoscianti molte persone si prendono del tempo per conversare con il sacerdote sui loro problemi. E si tratta di persone di ogni confessione religiosa”.
Dopo la partenza da Hong Kong, la Westerdam, che era diretta in Giappone, è rimasta in mare per due settimane alla ricerca di un attracco e, sebbene a bordo non ci sia stato alcun caso di infezione da coronavirus, ha faticato a trovare un paese disposto ad accoglierla.
I timori sono nati quando si è scoperto che un passeggero, che aveva già lasciato la nave, era stato trovato positivo al coronavirus Covid-19 in Malesia.
A Sihanoukville, città della Cambogia con forti legami economici con la Cina, i passeggeri sbarcati sono stati accolti con fiori e sciarpe tradizionali, alla presenza del primo ministro cambogiano.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha elogiato la Cambogia, ma la decisione di lasciar attraccare la nave da crociera è stata presa, più che per motivi umanitari, per non compromettere le relazioni con la Cina. Proprio per salvaguardere il rapporto con Pechino, il primo ministro Hun Sen si è dichiarato scettico circa i rischi legati al coronavirus e si è anche offerto di recarsi personalmente a Wuhan per portare un messaggio di amicizia.
La Westerdam fa parte della flotta di quindici navi da crociera della Holland America Line, una delle stette principali compagnie di navigazione al mondo, controllata dalla Carnival Corporation.
A.M.V.

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