Concludiamo il riepilogo di alcuni fatti rilevanti del mese di pausa forzata di www.rossoporpora.org occupandoci di alcuni scritti attorno al libro del cardinale Sarah insieme con Benedetto XVI, attorno all’Esortazione apostolica postsinodale, attorno al turpe business dell’immigrazione selvaggia. Il Sismografo… e non solo.
https://static.globalist.it/foto/2020/01/15/0005504A-des-profondeurs-de-nos-coeurs-firmato-da-benedetto-xvi-e-robert-sarah.png(iimmagine aggiunta) |
ATTORNO AL LIBRO DEL CARDINALE ROBERT SARAH CON JOSEPH RATZINGER/BENEDETTO XV “DAL PROFONDO DEL NOSTRO CUORE” (CANTAGALLI), ORIGINARIAMENTE IN FRANCESE (“DES PROFONDEURS DE NOS COEURS”, BENOIT XVI-ROBERT SARAH, FAYARD)
*Da Il Sismografo, sito online paravaticano diretto dall’ex-esule allendista in salsa castrista Luis Badilla. Un sito che secondo alcuni è uno dei migliori per completezza nell’informazione vaticana, ma in realtà è un megafono fazioso, che lascia ad alcuni pochi cattolici di mente autonoma solo qualche briciola (gli altri sono sovieticamente esclusi dall’asserita ‘completezza’ informativa).
*13 gennaio, Postilla della giornata, a firma Luis Badilla: “Si contesta invece l’operazione che c’è dietro (NdR: dietro la stesura del libro) e che gli organizzatori hanno disegnato con precisione pur sapendo che era un vera indebita ingerenza, una pressione illegittima sul Papa, che sta lavorando alla stesura del documento conclusivo dell'assise sinodale.
E qual è quest’operazione? Quella di sempre … quella che si annida da qualche anno nel cuore e nelle azioni di alcuni ecclesiastici che fanno parte dei dintorni del Papa emerito, che è stato trasformato da questo entourage in una sorta di brand che loro manipolano e amministrano a piacere, approfittando di alcune circostanze: la prima, che il Vescovo emerito di Roma, molto limitato fisicamente (udito, vista e conversazione) comunica solo ed esclusivamente attraverso una o due persone di questo cerchio (detentori dell’esclusiva) e poi, che il Papa emerito, da tempo non è in grado di gestire autonomamente i suoi spazi, i suoi impegni e i suoi progetti (e dipende sempre da altri). La lucidità intellettuale di Joseph Ratzinger non è in grado di compensare i suoi limiti fisici e dunque è una persona fragile e limitata.” (NdR: i neretti sono nostri)
*15 gennaio – Il Sismografo riprende (è sempre una scelta precisa…) l’articolo di Massimo Franco sul Corriere della Sera, dal titolo “Il Vaticano e i giochi dei faziosi”: “Un libro francese del cardinale conservatore Robert Sarah è stato strumentalizzato, facendolo apparire come scritto a quattro mani insieme con Benedetto, che aveva solo concesso un suo testo teologico su richiesta insistente di Sarah, e letto le pagine del cardinale”. E’ vero che ambienti vaticani insufflano a turno i giornaloni di regime… tuttavia l’insufflato di turno non potrebbe essere meno frettoloso, meno drastico, un po’ più prudente nelle sue veline per evitare figuracce a posteriori (dopo che la verità dei fatti è stata chiarita)? A tale proposito si legga Sandro Magister ( http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/02/12/il-silenzio-di-francesco-le-lacrime-di-ratzinger-e-quella-sua-dichiarazione-mai-pubblicata/ )
*15 gennaio – Il Sismografo riprende (questa è una scelta giornalisticamente assai singolare, ma rivelatrice) un testo su Facebook scritto nientepopodimeno che da un docente universitario (Pisa) raffinato come il professor Pierluigi Consorti: “Secondo me è del tutto evidente che l'unico autore che ha contattato Fayard (NdR: l’editore francese) sia stato (NdR: ahi ahi quel congiuntivo…) il cardinal Sarah. Fayard aveva il massimo interesse (se non altro, editoriale) ad enfatizzare la collaborazione che il suo autore aveva intessuto con il 'papa emerito'. Che una forma di collaborazione e qualche contatto fra i due ci sia stato (NdR: ahi ahi la concordanza verbale…), è cosa certa. Anche Sarah, che per attitudine imbroglia le carte (1), avrà lasciato intendere che la collaborazione far i due poteva senz'altro essere resa pubblica. (…) . Questo è l'interesse dell'editore: vendere. E Sarah parla ai suoi per dire "Benedetto XVI è con me". Il celibato è un pretesto. E il povero Ratzinger c'è cascato come una pera matura. (…)
[1] Sarah ha già imbrogliato le carte in occasione della riforma del can. 838. E venne corretto da papa Francesco. Adesso ci riprova tirando il "papa emerito" per la talare bianca, e ancora viene pubblicamente corretto. Domanda: può un imbroglione certificato essere cardinale? E, a prescindere dal cardinalato, può ricoprire un ufficio ecclesiastico?
NdR: Il Sismografo ha pubblicato in evidenza il post di Pierluigi Consorti? Nessuna sorpresa: chi si somiglia si piglia.
ATTORNO ALL’ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE QUERIDA AMAZONIA, FIRMATA DA PAPA FRANCESCO IL 2 FEBBRAIO 2020
*Dal Sismografo del 16 gennaio 2020 a firma Luis Badilla-Robert Calvaresi. Già il titolo è categorico: “E’ certo che nell’Esortazione apostolica sul Sinodo panamazzonico il papa aprirà alla possibilità di ‘ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti dalla comunità’ nelle diocesi amazzoniche”.
Nel testo si legge tra l’altro: “Le analisi, le considerazioni e le conclusioni della maggioranza dei padri sinodali dunque sono trasparenti e precise, come è stato illustrato. Come potrebbe ignorare Papa Francesco, che ha voluto questo Sinodo proprio per ascoltare l'opinione dei padri sinodali, una presa di posizione che ha avuto il sostegno di una maggioranza qualificata addirittura superiore a quanto richiesto dal regolamento?
Da numerose fonti vicine al dossier risulta che Papa Francesco nella sua Esortazione autorizzerà queste ordinazioni proprio come si legge nel paragrafo N° 111 sapendo che c'è una fetta della gerarchia e del Popolo di Dio che si oppone e non condivide la scelta. E' una minoranza, rispettabile, ma comunque un settore minoritario della Chiesa. Con mitezza e simpatia lo ha ricordato lo stesso Pontefice secondo quanto ha riferito oggi Eugenio Scalfari (NdR: oeuhhh… una fonte storicamente ineccepibile!) senza essere smentito.
Francesco è anche consapevole che l'argomento è stato usato e sarà usato di nuovo per creare divisioni e tensioni all'interno della Chiesa così come sono stati usati altri temi, Ormai è questa la strategia dei molteplici oppositori del pontificato, e cioè una miriade di gruppetti e opinionisti, divisi fra loro, che utilizzano l'unica arma di cui possono disporre agevolmente: le campagne mediatiche, organizzate con i pregi che consente la generosa disponibilità dei finanziatori. L'ultimo esempio è il famigerato libro del card. Robert Sarah, con il contributo del vescovo emerito di Roma, inflazionato in Francia con supplementare abilità editoriale e giornalistica.
Certamente però non sarà tutto questo periodico can-can mediatico a fermare Papa Francesco e la maggioranza del Popolo di Dio che vogliono percorrere questa strada senza farsi intimidire anche quando, come in questi giorni, si è voluto - mentendo - far passare una materia disciplinare come un affare dottrinario. (NdR: da notare la finezza de Il Sismografo nel definire il cardinale Sarah e il trasparente disprezzo nei confronti del Papa emerito. E naturalmente - è il 16 gennaio - la sicumera nelle previsioni badillesche)
*Da Il Sismografo dell’8 febbraio 2020, a firma di Luis Badilla-Robert Calvaresi”. Titolo: “Quanto della controversia sul libro riguardo il sacerdozio e il celibato, scritto ‘a quattro mani’ (NdR: notare le virgolette) ma poi non firmato da Benedetto XVI (anche qui ci sarebbe da dire…), avrà influenzato o condizionato la stesura dell’Esortazione Apostolica post-sinodale che sarà pubblicata mercoledì 12 febbraio?” Scrive tra l’altro l’organo badillesco: “La consegna del manoscritto e della versione dattiloscritta agli appositi uffici della Segreteria di Stato è molto precedente alla domenica 12 gennaio, giorno in cui, al pomeriggio, dalla Francia arrivarono le prime notizie di Jean-Marie Guénois, su Le Figaro, riguardo il libro che veniva allora presentato come scritto "a quattro mani" (NdR: notare le virgolette) attribuite a due illustri autori: il cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti, e Joseph Ratzinger, Papa emerito, che però firmava Benedetto XVI. Da subito, e anche nei giorni successivi, si capì che il libro - sulla questione binaria 'sacerdozio-celibato' - entrava a gamba tesa in una materia sulla quale avevano discusso e votato i padri sinodali nell'ottobre scorso, sulla quale era pubblica e ufficiale una riflessione puntuale (N° 111 del documento finale) e sulla quale la Chiesa discute da secoli. A prescindere dalla volontà degli autori dei diversi capitoli del libro, ad eccezione dell'introduzione dell'editore francese Nicolas Diat il cui unico valore è quello di dimostrare che sulla materia non è preparato, l'opera ‘a quattro mani’ (che poi sono diventate solo due) (NdR: da notare per l’ennesima volta l’impudenza badillesca) appariva come un siluro lanciato contro l'Esortazione nonché una ingerenza almeno poco opportuna.
Ecco il perché oggi, alla vigilia della pubblicazione di questa importante Esortazione, in molti si sono chiesti: quanto questa controversia e a volte aspra polemica ha condizionato, in un modo o nell'altro, la stesura del documento pontificio?
Abbiamo cercato per giorni in diversi ambienti e con l'aiuto di numerose fonti adeguate una riposta a questa domanda ritenendo rilevante sviscerare il rapporto fra la storia del libro ‘a quattro mani’ e l'Esortazione Querida Amazonia.
1) La prima considerazione — e mancano pochi giorni per una verifica puntuale da parte di chiunque la vorrà fare — è questa: dalla semplice prima lettura si capisce subito che fra i due eventi non esiste nessun rapporto.
2) La fase finale, revisione e allestimento da parte del team della Segreteria di Stato, per le traduzioni e la pubblicazione, è iniziata molti giorni prima che scoppiasse la polemica sul libro a "quattro mani" e non si è mai fermata o interrotta.
3) Dopo la consegna del manoscritto alla Segreteria di Stato, il Santo Padre non è più intervenuto e non ha mai richiamato il testo alla sua scrivania.
4) Risulta che la base dell'Esortazione siano i 120 paragrafi (5 capitoli, più un’Introduzione ed una Conclusione) del Documento finale votato dai padri sinodali il 26 ottobre 2019. (NdR: da notare la persistente sicumera badillesca, a questo punto – 8 febbraio – forse già insincera).
Ecco il perché oggi, alla vigilia della pubblicazione di questa importante Esortazione, in molti si sono chiesti: quanto questa controversia e a volte aspra polemica ha condizionato, in un modo o nell'altro, la stesura del documento pontificio?
Abbiamo cercato per giorni in diversi ambienti e con l'aiuto di numerose fonti adeguate una riposta a questa domanda ritenendo rilevante sviscerare il rapporto fra la storia del libro ‘a quattro mani’ e l'Esortazione Querida Amazonia.
1) La prima considerazione — e mancano pochi giorni per una verifica puntuale da parte di chiunque la vorrà fare — è questa: dalla semplice prima lettura si capisce subito che fra i due eventi non esiste nessun rapporto.
2) La fase finale, revisione e allestimento da parte del team della Segreteria di Stato, per le traduzioni e la pubblicazione, è iniziata molti giorni prima che scoppiasse la polemica sul libro a "quattro mani" e non si è mai fermata o interrotta.
3) Dopo la consegna del manoscritto alla Segreteria di Stato, il Santo Padre non è più intervenuto e non ha mai richiamato il testo alla sua scrivania.
4) Risulta che la base dell'Esortazione siano i 120 paragrafi (5 capitoli, più un’Introduzione ed una Conclusione) del Documento finale votato dai padri sinodali il 26 ottobre 2019. (NdR: da notare la persistente sicumera badillesca, a questo punto – 8 febbraio – forse già insincera).
*Da Il Sismografo del 19 febbraio 2020 – il testo è singolare, di Religion digital (Pepe Mallo), fatto proprio da Il Sismografo: “In sette anni di pontificato Francesco ha compiuto passi sorprendenti, insoliti che nessuno dei suoi predecessori aveva osato compiere. Ad esempio, l’ammissione dei divorziati alla comunione. Tuttavia, in quest’esortazione Francesco si è arroccato. Come i suoi predecessori, è stato estremamente refrattario: non ha voluto affrontare un problema tanto caldo quanto inevitabile come lo è l’approccio al celibato opzionale.
Con il suo atteggiamento intransigente ha deluso non pochi seguaci, tra cui vescovi e cardinali, ed ha frustrato molte aspettative reali.
Francesco si è quindi guardato le spalle e ha finito per blindarsele. E oggi abbiamo il risultato: né preti sposati, né diaconesse, né riti propri.
A partire da questa prospettiva voglio manifestare il mio punto di vista. Innanzitutto, esprimere la mia convinzione che Francesco non si è lasciato suggestionare da nessuno. Paura di alcune resistenze retrograde e di minacce ostili? Francesco non è una persona apprensiva che si fa intimidire e cede a ricatti. La tanto decantata pressione di Sarah-Ratzinger ha significato solo un deplorevole evento ecclesiale senza conseguenze personali per Francesco; piuttosto, è servita per vedere le vere intenzioni di Benedetto XVI, del suo segretario e dei suoi corifei. Francesco ha agito per suo personale convincimento, anche se personalmente penso che sia stato un po’ pusillanime (NdR: Francesco un po’ pusillanime, detto da Religion digital fatta propria da Il Sismografo?) nel non volere, per tranquillità di coscienza, affrontare un problema radicato nella Chiesa da molti anni. E chi si prende il rischio? Nella proposta finale del Sinodo dell’Amazzonia, non si parla di “celibato sì o celibato no”, ma dell’urgente necessità di ministri dell’Eucaristia, dei sacramenti e dell’azione pastorale, sposati o celibi, in tanti luoghi amazzonici. Penso che siamo tutti d’accordo sul fatto che il celibato opzionale non deve scomparire e non scomparirà. Il celibato volontario è un dono di Dio, sì; però il celibato imposto non è volontà di Dio, ma una norma ecclesiale che coarta la libertà delle persone e contraddice questa volontà divina.
Francesco ha deciso di disinteressarsene. Il problema non è teologico, come lo focalizza il papa nell’esortazione (“sacerdozio come sacramento dell’ordine sacro”) (87), ma pastorale. La Chiesa a livello generale continua a soffrire una deplorevole emorragia di abbandoni e una non minore penosa carenza di vocazioni al ministero. Il documento finale del Sinodo chiedeva l’ordinazione di uomini sposati per ovviare a questa mancanza di preti in luoghi e comunità che non possono beneficiare dell’Eucaristia. La sfida stava proprio nella soluzione evangelizzatrice dei popoli amazzonici. Quindi, nella possibilità di ordinare nuovi ministri “con o senza celibato”. Francesco ha deciso di disinteressarsene. Tuttavia l’aveva a portata di mano. Nella Chiesa di rito latino esistono già preti sposati, quelli ufficiali e quelli “screditati”. Quale legge si sarebbe violata ordinando i “viri probati”, su cui tanto si è meditato? Oppure, quale disonore sarebbe stato accreditare e confermare tanti preti sposati stigmatizzati?”
NdR: quel che il 16 gennaio era sicuro e l’8 febbraio (almeno apparentemente) pure, non ha trovato i riscontri annunciati con trombe e tamburi nel testo dell’Esortazione. Che cosa è successo nella seconda metà di gennaio tanto da sconvolgere le previsioni dell’insufflato de Il Sismografo? Forse che il libro del cardinal Sarah insieme con Benedetto XVI ha modificato sostanzialmente la situazione e ha consigliato prudenza al pragmatico (ogni tanto, non sempre) Jorge Mario Bergoglio (magari sollecitato in tal senso dal cardinale Segretario di Stato?). Ce lo spieghi il Badilla, se può e/o se ci riesce.
ATTORNO ALLA QUESTIONE DEL TURPE BUSINESS DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
*Domenica 23 febbraio 2020: Bari, incontro di papa Francesco con i vescovi del Mediterraneo: “Certo, l’accoglienza e una dignitosa integrazione sono tappe di un processo non facile; tuttavia, è impensabile poterlo affrontare innalzando muri. A me fa paura quando ascolto qualche discorso di alcuni leader delle nuove forme di populismo, e mi fa sentire discorsi che seminavano paura e poi odio nel decennio ’30 del secolo scorso. Questo processo di accoglienza e dignitosa integrazione è impensabile, ho detto, poterlo affrontare innalzando muri.”.
Si può osservare che:
1. interventi di tal genere, oggettivamente approssimativi, indecenti, offensivi anche dal punto di vista storico, irritano sempre più una larga parte dei cattolici italiani (con gravi conseguenze sulla credibilità della Chiesa, già messa a dura prova da altre vicende non proprio edificanti);
2. interventi di tal genere de facto rallegrano i protagonisti del turpe business dello schiavismo trans-mediterraneo (così come le coop anche cattoliche che ne beneficiano finanziariamente).
*A sostenere gli sconsiderati discorsi immigrazionisti di Jorge Mario Bergoglio l’orchestra turiferaria guidata dal noto Avvenire (sempre peggio in materia). Del quotidiano della presidenza della Cei segnaliamo come fior da fiore il titolo d’apertura a tutta pagina di sabato 22 febbraio, a proposito del diffondersi del coronavirus: "Il virus parla pure italiano”…. sotto il quale, gratta gratta, si sente l’antisalvinismo trionfante dei turiferari di regime… altro che chiudere i porti... che soddisfazione per gli odiatori avveniristi!
*Insieme con Avvenire, per concludere, una citazione doverosa per il Turiferario Prezzemolo, il noto Antonio Spadaro, rissoso gesuita cattofluido dalle notissime frequentazioni francescane e sinistre. Attivissimo come sempre sui social, ha trovato modo di far propria (poi l’ha ritirata) il 22 febbraio su twitter una vignetta oscena in cui si mette in relazione con la “politica del coronavirus” il “sogno sovranista: ognuno a casa sua”. Ormai con Spadaro siamo al livello politico di Elly Schlein, la nota sardina di estrema sinistra e icona lgbt (italo-americana nata a Lugano), nominata dal rieletto governatore dell’Emilia-Romagna vicepresidente della Giunta Regionale (tra i lamenti penosi e grotteschi di noti cattofluidi bolognesi gnam gnam e piangina che si sono visti ignorare nei fatti il loro apporto alla vittoria sinistra…speravano nei tortellini… hanno invece dovuto anticipare il digiuno quaresimale!)
VATICANO E DINTORNI/MEMORABILIA…ET SCRIPTA MANENT – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 28 febbraio 2020
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.