Matteo Salvini
 Matteo Salvini, parlando domenica al Palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma, alla manifestazione della Lega «Roma torna capitale», ha detto:
“Ci sono immigrati che hanno scambiato il pronto soccorso per un bancomat sanitario per farsi gli affari loro senza pagare una lira. È ora di smetterla che ci siano migliaia di cittadini non italiani che hanno preso il pronto soccorso come l’anticamera di casa loro. Io dico che la terza volta che ti presenti paghi”, ha continuato il leader della Lega.

Poi ha continuato, tra gli applausi: “Non entro nel merito di una scelta che compete solo alla donna. Non è compito mio né dello Stato dare lezioni di morale o di etica a chiunque, è giusto che sia la donna a scegliere per sé e per la sua vita. Però non puoi arrivare a prendere il pronto soccorso come la soluzione a uno stile di vita incivile per il 2020”.
Conclusa la manifestazione, mentre lasciava il Palazzo dei Congressi di Roma, Salvini ha sentito il bisogno di precisare: “Se ritengo che le donne che abortiscono siano incivili? Se si arriva alla settima interruzione di gravidanza significa che si sbaglia stile di vita”.
Salvini, poi, è intervenuto di nuovo sul social network dicendo: «Figurati se Salvini si mette contro l’aborto o contro il divorzio, sono l’ultimo che può dare lezioni. Semplicemente raccolgo il grido di allarme che arriva da tanti pronto soccorso, consultori e centri aiuto alla vita che chiedono di fare il possibile per tutelare la vita. A fronte di certi eccessi e abusi di chi, mi segnalano, di interruzioni di gravidanza per la quinta, sesta volta, ritengo che una comunità non possa far finta di niente, sembra così strano?».
Queste parole hanno suscitato un’immediata levata di scudi.
Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico, commentando su Facebook le parole del leader della Lega, ha detto: “Salvini la spara ogni giorno più grossa perché è in difficoltà. Con offese, teorie stravaganti e numeri a casaccio. Per fortuna nei pronto soccorso italiani non ascoltano le sue provocazioni. Giù le mani dalle donne. Giù le mani dalla sanità italiana”.
A loro volta, i parlamentari del Movimento 5 stelle del gruppo Pari opportunità affermano: “Con le sue parole sull’aborto, Salvini dimostra ancora una volta di voler portare l’italia indietro di decenni rispetto ai diritti delle donne conquistati con fatica e grandi battaglie. Dalle sue dichiarazioni emerge infatti la volontà di delegittimare un diritto, quello all’autodeterminazione, che non possiamo accettare venga messo in discussione.
Non poteva mancare la ciliegina sulla torta: il problema è la misoginia di Salvini! Infatti, scrive Nadia Somma su Il Fatto Quotidiano: “Non è certo il primo attacco contro le donne che ricorrono all’interruzione volontaria di gravidanza o alle legge 194, e non sarà l’ultimo. Sono convinta che quando la tecnologia metterà a disposizione degli uomini un utero e due ovaie artificiali per gravidanze al maschile, finalmente cesserà il braccio di ferro sui corpi delle donne. Fino a quel giorno dovremo difenderci dai numerosi tentativi di ridurci ad essere un utero e due ovaie a disposizione di un uomo, della famiglia o dello Stato e dovremo rispondere per le rime con le parole di Elisabetta Canitano, ginecologa e presidente dell’associazione Vita di Donna, a coloro che ci mostrificano quando rivendichiamo il diritto di scegliere se essere madri….
Già, “il diritto di scegliere se essere madri”, il diritto della donna di disporre del proprio corpo, il diritto di disporre della propria libertà, il diritto all’autodeterminazione, il diritto di disporre delle proprie ovaie, il diritto di avere il proprio stile di vita, “l’utero è mio e lo gestisco io”, indietro non si torna, il diritto bla bla bla bla bla bla……..che mai nessuno avesse citato per errore, ma proprio per errore, l’essere umano indifeso che con l’aborto viene soppresso, la vita umana che viene spezzata, il bambino che mai vedrà la luce, il figlio che ha IL DIRITTO DI VIVERE!!!
Sì, il figlio che ha il diritto di vivere. Cari signori, questo è il dramma del nostro tempo!
Salvini parla dell’aborto come il ricorso ad un bancomat, a causa di uno “stile di vita” definito incivile. Zingaretti parla della sanità: “giù le mani dalla sanità!”, si strappa i capelli. La Somma spera addirittura che la tecnologia un giorno impianti un utero e due ovaie artificiali nell’uomo, così che l’aborto se lo faccia anche lui, e ponga fine al braccio di ferro uomo-donna.  
Che tristezza!
Caro Salvini, mi pare da subito giusto precisare che se parliamo di un figlio, allora la scelta di abortire non compete solo alla donna, ma coinvolge anche l’uomo, perché un figlio ha sempre un padre ed una madre. Di certo il figlio è nel grembo materno, e dunque è la donna che rischia sulla sua pelle, ma non dimentichiamoci del padre. 
Inoltre, non si è incivili perché si arriva alla settima interruzione di gravidanza, come se il problema fosse nel numero di aborti per donna. L’inciviltà è nella società quando crede di essere civile proprio quando legalizza la soppressione di una vita umana. E gongolando di gioia, arriva al settimo cielo perché ha garantito ad un essere umano, la donna, il diritto di sopprimere un altro essere umano, suo figlio. 
Infine, caro Salvini, le tue parole mi sono sembrate un colpo alla botte ed uno al cerchio. Da una parte dici “figuriamoci se Salvini si mette contro l’aborto” e, dall’altra, di stare a raccogliere il grido d’allarme dei “centri di aiuto alla vita che chiedono di fare il possibile per tutelare la vita”. Permettimi, mi sembra che in questa delicata faccenda della vita umana occorra una posizione più netta, come quella che ha assunto Donald Trump, quando poco più di due settimane fa, nel suo discorso conclusivo alla Marcia per la vita americana, la prima volta di un Presidente degli Stati Uniti d’America, ha detto:
“Siamo qui per un motivo molto semplice: difendere il diritto di ogni bambino, nato e non nato, a realizzare il potenziale che Dio gli ha dato. (…) Tutti noi qui comprendiamo una verità eterna: ogni bambino è un dono prezioso e sacro di Dio. Insieme, dobbiamo proteggere, custodire e difendere la dignità e la santità di ogni vita umana. 
Quando vediamo l’immagine di un bambino nel grembo materno, intravediamo la maestà della creazione di Dio. Quando teniamo un neonato tra le braccia, conosciamo l’amore infinito che ogni bambino porta alla famiglia. Quando guardiamo un bambino crescere, vediamo lo splendore che irradia da ogni anima umana. Una vita cambia il mondo – dalla mia famiglia, e posso dirvi, vi mando amore, e vi mando un grande, grande amore – e fin dal primo giorno in carica, ho intrapreso un’azione storica per sostenere le famiglie americane e per proteggere i nascituri.”
Caro Matteo, queste sono le parole, franche, chiare, luminose, che vorremmo sentire da un nostro leader. 
Perché un leader, o è un leader di tutti, nati e non ancora nati, o non lo è!
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Feto di 12 settimane nel grembo materno
Feto di 12 settimane nel grembo materno
Ecco la risonanza magnetica di un bambino non ancora nato.
A sole 20 settimane, si muove, gira la testa e scalcia.
Si vede anche il suo cuore che batte.

La vita umana è un miracolo!!!



This is the most detailed MRI scan of an unborn baby.

At just 20 weeks, she’s moving, turning her head, and kicking. Her beating heart is also visible.

Human life is a miracle.







Video incorporato




di Sabino Paciolla