ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 14 marzo 2020

Il virus dell’istupidimento

SIAMO "CAVIE DA ESPERIMENTO"?


Cavie da esperimento: come siamo arrivati fin qui? Ci siamo forse svegliati in un "Film di fantascienza"? La democrazia in Italia si è suicidata: ci hanno trasformato in una turba di "Servi proletarizzati" senza patria e moneta 
di Francesco Lamendola  
  
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L’impressione, netta, è che da cittadini siamo scaduti a carne da macello e a cavie da laboratorio, nel giro di neppure una settimana. Sabato scorso siamo andati a cena nel mondo di sempre; domenica mattina ci siamo svegliati in un film di fantascienza, e da mercoledì siamo piombati nell’incubo vero e proprio: commissariati, confinati in casa, sequestrati come dei colpevoli, evitati dal mondo intero che ci ritiene appestati, al punto che certi cari vicini mettono le pietre sulle strade per bloccare la frontiera. Ma non vivevamo nella Open Society di Soros e di Bergoglio? Non era proibito alzare muri, e lecito solo gettare ponti? E il mondo non ci riteneva dei criminali, o quasi, di certo dei populisti e dei razzisti, perché avevamo cercato d’impedire gli sbarchi indiscriminati nei nostri porti, e non ci aveva mandato contro l’eroina-simbolo del mondialismo, la capitana tedesca ricca e viziata, a recitar la parte della buona samaritana verso i poveri migranti, ma a spese  nostre e contro la nostra volontà?


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Soros e Bergoglio con la capitana tedesca "Ricca e viziata" eroina-simbolo del mondialismo!

Ci dicono, mille volte al giorno, che dobbiamo stare calmi e tranquilli, “solo” non dobbiamo uscir di casa; e intanto ci bombardano, su tutte le reti televisive, con notizie raccapriccianti che ci aggiornano, ora per ora, minuto per minuto, sul numero dei nuovi infettati e dei nuovi deceduti; però ci raccomandano pazienza e disciplina, passerà, dobbiamo aver fiducia in quelli che prendono le decisioni, stanno agendo per il meglio e tutti i provvedimenti che prendono, li prendono per il nostro bene. Non solo siamo ridotti alla più totale impotenza; non solo non possiamo recarci a scuola, o al lavoro, o al mercato, o al cinema, o allo stadio, ma neppure andare a trovare un amico o uscire a fare una passeggiata: le forze dell’ordine ci possono fermare, chiedere cosa ci facciamo in giro, e affibbiarci una multa salatissima, e forse una denuncia, per aver commesso il crimine di uscir di casa senza motivi di particolare urgenza e necessità. Anzi: non possiamo andare a far la spesa se non vicino a dove abitiamo; non possiamo andarci con nostra moglie o con nostro marito; se ci serviamo dell’automobile, il secondo viaggiatore deve sedere nel sedile posteriore; e se incontriamo un parente o un amico non possiamo, non dobbiamo abbracciarlo, né dargli la mano, né stargli più vicino di un metro, meglio due metri: e sarebbe cortesia, quasi obbligo morale, non andare in alcun luogo senza la mascherina. E tutto ciò non si sa per quanto tempo: forse quindici giorni, forse un mese, forse due. Se ci ammaliamo, se ci sentiamo male, proibito andare all’ospedale, proibito andare al pronto soccorso: dobbiamo restare in casa e telefonare al medico curante, poi si vedrà. Se abbiamo più di sessant’anni e ci becchiamo una malattia respiratoria, é probabile che verremo messi in corsia, a sbrigarcela da soli: se ce la faremo oppure no, il materiale per l’intubazione non è sufficiente per tutti, la precedenza è riservata ai più giovani. Non si può andare alla santa Messa, non si può andare al santo Rosario, non si può andare all’Adorazione Eucaristica; non si può far la Comunione, non ci si può sposare, non si può fare un funerale, se non con due o tre persone; e sarebbe meglio non partorire, peccato solo che a questo non si possa comandare. Non c’è nemmeno spazio per i morti: alcuni ospedali hanno dovuto collocarli in stanze di fortuna. La nostra vita e la nostra morte, così ci viene detto in continuazione, sono appese a un filo. Vogliamo vivere? E allora zitti, chiusi in casa e non discutere.

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Cavie da esperimento: come siamo arrivati fin qui?

Nessuno, neppure chi ne avrebbe avuto il dovere, per il ruolo che ricopre, ci ha dato una parola di conforto. Il clero sedicente cattolico, muto come un pesce: tutto quel che hanno squittito e balbettato i cardinali e i vescovi che fino a ieri ci intronavano gi orecchi con l’accoglienza dei migranti, con la bellezza della società aperta, con l’arricchimento che viene dal non avere più confini, si sono rinserrati in Vaticano e nei loro bei palazzi, nelle loro curie adeguatamente isolate dal resto del mondo; il sedicente papa non riceve più di sei o sette prelati alla volta, e tenendoli seduti a più che debita distanza. Sparite le sciarpette arcobaleno, spariti i vescovi chitarristi e pizzaioli, spariti i preti in uscita e i pretesi infermieri da campo; chiuse le mense per i poveri, sprangate le porte di chiese e conventi, sospesi perfino – il che è tutto dire - i corsi di affettività gay. Mai una parola di conforto spirituale; un invito al raccoglimento e alla preghiera; un invito ad accostarsi alla santa Comunione, a confidare in Dio e nella Vergine Santissima; una benedizione speciale per il popolo italiano, che soffre, che è isolato, che è sequestrato in casa, quello no, Non hanno più benedizioni da dare, né mani da stringere, né piedi da lavare, né scarpe da baciare, quei signori; ma soprattutto non sanno parlare di Dio, non sanno parlare di Gesù Cristo, non sanno parlare di conversione, di vita eterna, di grazia e di peccato, di inferno e paradiso. Niente: si è seccata loro la gola, dopo tante chiacchiere sull’indigenismo, sull’ambientalismo, sull’ecologismo, sulla biodiversità, sulla plastica da smaltire, sulla Madre Terra da adorare. Hanno sprecato troppe benedizioni per Pachamama, hanno stampato troppi francobolli per celebrare Lutero, hanno consumato troppo inchiostro per sottoscrivere documenti eretici e anticattolici, hanno consumato troppo le labbra per baciare il Corano, la Bibbia valdese, l’anello dei rabbini e dei miliardari sopravvissuti ad Auschwitz, e chi più ne ha, più ne metta: e adesso non hanno più la bocca per baciare il Vangelo, non hanno più le mani per alzare il Crocefisso, non hanno più gli occhi per invocare la Vergine Maria, gli Angeli e i Santi, non hanno più le braccia per stringere i fratelli malati, spaventati, abbandonati.

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  La sedicente chiesa "Immigrazionista" nel giro di quarantott’ore è diventata la chiesa del pronto rientro dietro il solido riparo delle Mura Leonine: la retorica dei muri da abbattere va bene, anzi va benissimo, finché si gioca sulla pelle degli altri e con la casa di qualcun altro; ma quando si tratta della propria, allora si scopre che i muri sono utili, anzi indispensabili!

No: tutti con la mascherina e a prudentissisma distanza, con la scusante ipocrita di rispettare, da bravi cittadini, i decreti sulla salute pubblica. Come il papa abusivo, Bergoglio, che è sparito dalla circolazione per diversi giorni e ha perfino smesso di baciare i piedi agli ospiti: nessuno, però, neanche in questo drammatico frangente, lo ha visto inginocchiato davanti all’altare, a pregare il Santissimo, a supplicarlo di aver pietà di noi. La sedicente chiesa in uscita, nel giro di quarantott’ore al massimo, è diventata la chiesa del pronto rientro dietro il solido riparo delle Mura Leonine; e bravo se qualcuno riesce a scorgere un solo barbone in Vaticano. La gendarmeria li ha fatti sloggiare tutti quanti, e non da ieri per la verità. Insomma la retorica dei muri da abbattere va bene, anzi va benissimo, finché si gioca sulla pelle degli altri e con la casa di qualcun altro; ma quando si tratta della propria, allora si scopre che i muri sono utili, anzi indispensabili, e che senza di essi è finita.

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 Uscire di casa è un reato: hanno fatto su di noi un esperimento? La democrazia in Italia si è suicidata: ci hanno trasformato in una turba di "Servi proletarizzati" senza patria e senza moneta!

Dal mondo della politica non giungono particolari obiezioni allo stato d’assedio, anzi sono tutti a gareggiare nel chiedere provvedimento sempre più restrittivi. Pochi sembrano accorgersi che la democrazia si è suicidata, ha fatto harakiri in meno che non si dica; e ancor meno sono quelli che dubitano si potrà mai più tornare alla situazione precedente. Hanno fatto su di noi un esperimento: hanno scelto un popolo, a campione, per vedere se i cittadini europei erano maturi per lasciarsi commissariare e sprangare in  quarantena, come neanche in guerra, col coprifuoco, si era mai visto. Siamo serviti come cavie da laboratorio, per un doppio esperimento: per vedere quanti sarebbero morti di questo virus fabbricato da mani umane – e di ciò quasi nessuno osa parlare, tanto meno avanzare sospetti più che giustificati -, e in quanti giorni, in quante settimane; e per vedere se la gente era disposta a subire tutto, ad accettare tutto, senza fare neanche uno straccio di domanda. Ora che il potere ha visto e che l'esperimento è riuscito, riuscitissimo: è molto probabile verrà esteso al resto dell’Europa, secondo i piani della massoneria internazionale del Nuovo Ordine Mondiale. Colpisce il silenzio totale, l’assenza di domande scomode, il servilismo e l’appiattimento totale dei giornalisti e degli opinionisti sulla versione ufficiale politicamente corretta, con pochissime lodevoli eccezioni, ma tutte confinate su blog e siti informatici, nessuna riportata dai grandi media. In particolare, la regina di tutte le domande dovrebbe essere: da dove viene questo virus? Davvero viene dalla Cina; davvero viene dai serpenti, o dai pipistrelli, o da qualche altro animale selvatico? Oppure è sfuggito a un laboratorio, e quindi si tratta di un virus coltivato, se non addirittura fabbricato? E in questo caso, chi possiede sia i mezzi tecnologici, sia la possibilità, sia l’interesse a fare una cosa del genere: allevare un virus come questo e poi immetterlo nella catena alimentare, affinché le persone incomincino ad ammalarsi e a contagiarsi l’una con l’altra? Se lo scenario è questo, allora è evidente che la Cina deve essere esclusa: chi farebbe un tale esperimento sulla propria popolazione, infliggendosi un danno economico così immenso, e un danno d’immagine, se possibile, ancora più colossale? I sospettati a questo punto si riducono drasticamente; in pratica ne resta uno solo, lo Zio Sam.

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Come è possibile che ci siamo ridotti così? Che siamo caduti tanto in basso? Come è possibile che siamo arrivati a lasciarci trattare in questo modo da una simile classe di cialtroni, al servizio di un disegno che passa per la nostra distruzione materiale e morale?

I cui soldati, virus o non virus, stanno sbarcando a migliaia in Europa: non per portare aiuti medici e umanitari, ma per delle poco chiare esercitazioni militari. Si dirà che non è questo il tempo di porsi tali domande, ma di combattere la malattia. Ci diranno anzi che è da irresponsabili spargere dubbi di questo genere, mentre bisognerebbe concentrare tutte le forze e le risorse per arginare la pandemia. È il solito ricatto: ora non è tempo di discutere; chi fa domande in momenti simili, è un cattivo soggetto e un pessimo cittadino. E tuttavia, chiusi e sigillati in casa come siamo adesso, impossibilitati a vedere altra gente, in molti casi perfino a lavorare, che altro dovremmo fare, se non porci delle domande e cercar di capire? Noi tutti siamo grati ai medici e all’intero personale sanitario che in queste ore si sta letteralmente prodigando, in condizioni difficilissime, per assistere i malati e allo stesso tempo circoscrivere la diffusione della malattia. Questo però non esime e non dispensa tutti gli altri, se ancora hanno una testa per pensare, dal chiedere ai nostri governanti di render conto di quel che sta succedendo e di ciò che loro personalmente hanno fatto, e anche di ciò che non hanno fatto, ad esempio tagliando continuamente, negli ultimi anni, la spesa sanitaria, come del resto ogni altra spesa pubblica, per cerca di restare dentro i parametri di Maastricht, per non sforare di troppo il pareggio di bilancio, per non incappare nelle ire e nelle umilianti reprimende del Juncker o del Moscovici o della Van der Leyen o della Lagarde di turno; insomma per cercar di pagare il debito, con gli interessi sul debito, accumulati presso una banca privata come la BCE, e da questa illegittimamente pretesi, quando la verità è che, nel corso del tempo, l’ammontare del debito è stato da noi già abbondantemente ripagato. Abbiamo tutto il diritto di chiedere perché, per subire passivamente i ricatti di una finanza usuraia, che specula sulla nostra pelle e si arricchisce con le nostre disgrazie – vedi ciò che ha detto ieri la signora Lagarde sul fatto che non è compito della BCE prendere iniziative contro lo spread, e che è costato un crollo in borsa e un danno di 700 miliardi complessivi alla zona euro, di cui circa 100 alla sola Italia – ci siamo messi in condizioni di non avere posti letto, attrezzature per la terapia intensiva e neppure mascherine e disinfettante a sufficienza, in caso di emergenza.

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La regina di tutte le domande dovrebbe essere: da dove viene questo virus? Davvero viene dalla Cina; davvero viene dai serpenti, o dai pipistrelli, o da qualche altro animale selvatico? Oppure è sfuggito a un laboratorio, e quindi si tratta di un virus coltivato, se non addirittura fabbricato?

Cavie da esperimento: come siamo arrivati fin qui?
 
di Francesco Lamendola
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LA VITTORIA DI THOMAS MALTHUS

                                           
La vittoria di Malthus al tempo del virus. Un colossale cimitero nel quale nessuno è sicuro? Abbiamo una paura che è più grande dell’infezione: temiamo che siano in corso prove pratiche di gestione zootecnica della nostra società 
di Roberto Pecchioli  

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E’ tremendamente difficile trattare un argomento come quello che stiamo per affrontare, nel momento in cui paure ancestrali, probabilmente manovrate ad arte dal potere, distraggono la stragrande maggioranza, impegnata a salvare la pelle tra panico, mascherine e città spettrali dove è proibito anche il caffè. Eppure, Cassandra non tacque benché sapesse di non essere creduta. Abbiamo una paura più grande di quella dell’infezione: temiamo che siano in corso prove pratiche di gestione zootecnica della nostra società. Al tempo del virus, vince Malthus. Negli ospedali, confidano amici fidati, già si prodigano le cure in base all’età. Sei più anziano? Sei già vissuto abbastanza, verrai intubato se avanzeranno posti e materiali.
La riflessione è partita dalla Società Italiana di Anestesia, Analgesia Rianimazione Terapia Intensiva (SIAARTI). Per una volta, bisogna essere grati ai tecnici, agli “esperti”, di aver posto un quesito esistenziale. Spaventa la risposta che immaginiamo da parte di una società che ha oltrepassato da tempo il confine tra umano e postumano, atterrando senza problemi nel territorio dell’antiumanità. La premessa è che, nel caso del coronavirus, ci sarebbero minori motivi di panico se l’Italia non avesse scientificamente smantellato un sistema sanitario che, nell’ambito delle emergenze, è tarato per cinquemila persone: tanti sono i posti pubblici di terapia intensiva disponibili nel Bel Paese. Ci saranno occasioni per maledire la libera circolazione, il virus ostinato della globalizzazione, la privatizzazione di tutto. Il problema è, come si diceva qualche anno fa, “a monte”.

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Le verità meno credute sono le più sgradite, ma la nostra vita vale sempre meno, in termini etici e antropologici. Il “valore” ha un unico metro, il denaro. L’essere umano è solo un’unità statistica! Chi lo stabilisce, quali i criteri per determinare la dignità della mia vita, sino a decidere di sopprimerla?

La vita umana non è più un valore in sé, tanto meno un principio non negoziabile. I cosiddetti “esperti”, la tecnocrazia, è il battistrada di una concezione zoologica, zootecnica, bestiale della persona umana. E’ lecito distruggere vite prima della nascita, a semplice richiesta di una delle due parti coinvolte, il non-genitore 1. Non di un nuovo essere umano si tratta, ma di un grumo di cellule imprudentemente formatosi all’interno di un organismo di genere femminile, per scarsa cautela nell’incontro sessuale con un organismo di genere maschile. Due opposte imprudenze negli attimi del piacere; lo Stato provvede, a spese di tutti, a liberare della zavorra. Si comincia a sdoganare l’infanticidio, con il disgustoso espediente semantico dell’“aborto postnatale”. Del resto, anche l’aborto, termine e pratica che mantengono un certo alone negativo, è detto, in burocratese (e politicamente corretto) interruzione volontaria di gravidanza, IVG, nell’acronimo di legno delle circolari sanitarie.
La morte deve essere “degna”, nascosta per non turbare le generazioni fragili e consumistiche dell’apericena e dello sballo; di qui il nuovo nazismo buonista dell’eutanasia come supremo gesto di libertà dell’individuo assoluto, meglio se gratuita, praticata in ambiente asettico, accompagnata dalla musica preferita dal morituro, già de cuius per aver lasciato precise disposizioni testamentarie. Lontano dallo sguardo terrorizzato dei rari passanti con mascherina al tempo del Coronavirus, e con sollievo di assicurazioni, aziende sanitarie ed esperti di bilancio. Ritorna Thomas Malthus, il prete anglicano inglese fattosi economista ultra liberale, gran partigiano della diminuzione della popolazione.
Perdonateci un momento di leggerezza su un tema tanto drammatico, ma non resistiamo al gusto della battuta “noir”. Molte pessime parole terminano in “us”: virus e Malthus, ictus, lapsus, raptus, qualcuno aggiunge il nome di una nota squadra di calcio. La lettera U, nella nostra immaginazione linguistica, ha un suono sinistro, evoca brutte cose, fa correre brividi lungo la schiena, come l’upupa, l’“ilare uccello calunniato dai poeti” di Eugenio Montale. Fatto sta che il virus sta riportando in auge Malthus e occorre levare la voce in difesa di quel che resta della persona umana al tempo del darwinismo sociale liberista.

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Effetti del Coronavirus: prendiamo atto che le migrazioni sull’asse Sud-Nord sono istantaneamente cessate, a comprova della natura eterodiretta e criminale del fenomeno!

Il buon Malthus non era un malintenzionato: osservava con dolore la povertà delle masse urbanizzate inglesi della prima rivoluzione industriale, cenciose, malaticce, sfruttate. Fu il primo demografo scientifico; nel Principio di popolazione espresse così la sua tesi: la popolazione, se non è controllata, cresce in proporzione geometrica. I mezzi di sussistenza crescono solo in proporzione aritmetica. Uomo di fede e, a suo modo, di principi, suggeriva l’astinenza sessuale in alternativa al freno incontrollato di guerre, pestilenze e altre catastrofi. Propose quindi di abolire le timide leggi a favore dei poveri della prima parte del XIX secolo, contando che la natura avrebbe risolto da sé il problema.
I poveri non erano ancora considerati i meno adatti alla sopravvivenza, ma una generazione dopo Malthus, ci pensò Charles Darwin a fornire al capitalismo trionfante l’armamentario ideologico- travestito da verità scientifica- della struggle for life, la lotta per la sopravvivenza. Le oligarchie di potere contemporanee– finanziarie e industriali e tecnologiche- sono sospettate da decenni di praticare, sotto mentite spoglie, politiche neo malthusiane, ovvero di programmare con vari espedienti un mondo molto meno popolato di quello attuale. Vere o false intenzioni, ma le società occidentali hanno sviluppato un senso comune ostile alla vita. 
Il potere, come capì Michel Foucault, si è trasformato in biopotere, concreto dominio sulla vita fisica, corporale, adesso anche mentale, di ciascuno di noi, con l’esercizio di un controllo sempre più capillare e raffinato sulle nostre esistenze. Ne sono testimonianza le telecamere presenti ovunque, la sorveglianza attraverso la raccolta di dati e metadati su tutto ciò che ci riguarda, sino all’impianto di dispositivi entro il corpo, i chip sottocutanei, nonché la generalizzazione dei dati personali nella memoria delle carte elettroniche. Il Pentagono americano sta già diffondendo voci circa l’importanza dei chip in caso di futuri contagi. Le epidemie diventano un’occasione ulteriore di stringerci il cappio attorno al collo e addirittura di scegliere chi può vivere e chi è condannato a perire. Il sistema, nel caso italiano di questi giorni, sta dispiegando un potenziale di manipolazione, o di convincimento, se preferite, talmente esteso da diventare sospetto.

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Sbalordisce che il temibile virus dei pipistrelli (?!?) non colga l’organismo fragile dei bambini, se non pochi immunodepressi!

Lo spettacolo delle nostre città deserte, con rari passanti dall’aspetto spettrale, tra mascherine e altre protezioni del viso, in fila davanti a farmacie e supermercati, con le forze dell’ordine nelle stazioni impegnate non contro i criminali, ma a chiedere conto degli spostamenti da autocertificare per non incorrere nell’apparato repressivo del potere, dovrebbe destare qualche riflessione, pur nell’emergenza.  Incidentalmente, prendiamo atto che le migrazioni sull’asse Sud-Nord sono istantaneamente cessate, a comprova della natura eterodiretta e criminale del fenomeno. Sbalordisce che il temibile virus dei pipistrelli (?!?) non colga l’organismo fragile dei bambini, se non pochi immunodepressi, ma faccia strage tra chi è affetto da patologie multiple. Un sito di informazioni, Sputniknews, rilancia la dichiarazione scritta del portavoce del ministero degli esteri cinese che accusa senza mezzi termini l’esercito americano di aver portato il virus a Wuhan. O è un falso clamoroso, o la teoria dei pipistrelli entra nel novero delle favolette ad uso del gregge umano.
Di questo ci sarà, speriamo, tempo di parlare, ma intanto l’istinto popolare prende il sopravvento. Paura del contagio, certo, ma anche la razionale, razionalissima convinzione che le terapie saranno selettive. Meglio tapparsi in casa e sperare; un amico economista afferma che, quando potremo tirare le somme dell’accaduto, sarà più pesante il bilancio delle vittime “economiche” rispetto a quello dei morti per l’epidemia. Speriamo che abbia torto, ma il conto, per la nazione intera e intanto per milioni di persone che vivono di commercio, turismo, artigianato e di tutte le altre attività messe in crisi o bloccate, sarà molto salato. Diverso sarebbe lo scenario se disponessimo della sovranità economica e monetaria e potessimo svolgere politiche a protezione della nostra gente, attraverso un piano nazionale da finanziare con specifiche emissioni pubbliche. Non si può, la superstizione liberista lo vieta: un’altra volta, vince Malthus.

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Temiamo molto che stia scoccando il “kairòs”, il tempo in cui viene organizzato il salto qualitativo della sorveglianza, della riduzione definitiva delle masse umane a prodotto zootecnico!

Tra i tecnici a cui affidare il nostro precario futuro, un posto di prima fila andrà ai matematici attuariali. La matematica attuariale si occupa della valutazione economica di eventi aleatori, ai quali attribuisce probabilità sulla base di indagini statistiche. Su di essa si basa il sistema delle assicurazioni. Chi scrive non ha speranza: verrà sacrificato sull’altare laico e matematicamente inoppugnabile dell’aspettativa di vita, un criterio esclusivamente quantitativo e soggettivamente arbitrario, che lo situa fuori dai parametri di profittabilità per il sistema di assicurazioni sanitarie e sulla vita. Meditiamo, gente, il tempo l’abbiamo, seduti sul divano di casa o in coda davanti al supermercato a distanza prefissata dal vicino, homo homini pestilentialisLe verità meno credute sono le più sgradite, ma la nostra vita vale sempre meno, in termini etici e antropologici. Il “valore” ha un unico metro, il denaro. L’essere umano è solo un’unità statistica. In questo senso, munirsi di mascherina diventa una modesta misura di autotutela, non di profilassi sanitaria.
Sappiamo di esporci all’accusa di catastrofismo e di profezia di sventura male informata. Tuttavia, osiamo addentrarci in un tema spinoso, che avrebbe bisogno di ingegni ben più provveduti. Partiamo dalla proibizione di un logico e pensatore che passa, nel mondo anglosassone, per il maggiore ingegno filosofico del XX secolo, Ludwig Wittgenstein. Nel torrenziale Tractatus Logico Philosophicus, è nota l’affermazione secondo cui “il metodo corretto della filosofia sarebbe propriamente questo: nulla dire se non ciò che può dirsi: dunque, proposizioni della scienza naturale- qualcosa che con la filosofia non ha nulla a che fare-, e poi, ogni volta che altri voglia dire qualcosa di metafisico, mostrargli che, a certi segni nelle sue proposizioni, egli non ha dato significato alcuno. Egli deve superare queste proposizioni; allora vede rettamente il mondo. Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere.”

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Siamo troppi, occorre provvedere. Vent’anni fa nessuna persona di buon senso avrebbe pensato alla teoria del genere, all’istituzionalizzazione del matrimonio omosessuale, all’eutanasia come prospettiva accettata, alla banalizzazione più assoluta delle pratiche contraccettive e alla riduzione dell’aborto a meccanismo tra gli altri di riduzione delle nascite!

La vittoria di Malthus al tempo del virus.
di Roberto Pecchioli
 continua su:
Gli Stati Uniti sono il leader mondiale nella ricerca, produzione e uso di armi batteriologiche contro l’umanità



Quelli che prevengono le malattie e si espongono alla creazione di virus sono eroici, ma quelli che creano e diffondono intenzionalmente malattie e virus sono spietati. Data la storia del governo degli Stati Uniti e del suo complesso industriale militare riguardo alla guerra batteriologica e con i germi, l’uso di questi agenti contro le grandi popolazioni e il desiderio di creare agenti che sono ceppi specifici per razza, queste potenti entità sono diventate diffusori di morte, che non dimostrano compassione per gli innocenti. I virus artificiali intesi per la guerra, che si tratti di rovina economica, fame o morte di massa, sono i meccanismi del vero male che è tra noi. La predazione a questo livello è relegata a quelli al potere; un Presidente, ad esempio, potrebbe dare l’ordine di spazzare via milioni di persone a causa della sua incapacità di controllare un problema che ha causato e perpetuato, e quindi dare la colpa alle vittime.

Chi avrebbe mai creduto che la guerra moderna potesse essere più brutale, più angosciosa, più dolorosa e più dannosa per gli innocenti, in particolare i bambini, rispetto alle atrocità commesse nella guerra [armata]? Ricordi di milioni di persone mandate a morire, combattendo in trincee, città distrutte da bombe atomiche, interi Paesi distrutti e milioni di persone lasciate intenzionalmente a morire di fame per compiacere un tiranno o un “leader” eletto. Una volta pensavo che la guerra nucleare avrebbe segnato la fine della vita per come la conosciamo, ma considerando la guerra e la tecnologia della modernità, ora penso che virus incontrollati e mortali possano logorare la popolazione mondiale, poiché uno dopo l’altro i veleni vengono rilasciati come atti di guerra nascosta. Non può esserci fine a questa follia, poiché qualsiasi ritorsione con la stessa moneta comporterà la diffusione di malattie in tutto il mondo: tutto creato dall’uomo.
Il nuovo Coronavirus (2019-nCoV) è uno in una serie di molti che,probabilmente ma più certamente non sono stati i soli prodotti dall’uomo nei laboratori, a questo punto sta interessando quasi in via esclusiva i Cinesi. Ciò ha apparentemente aperto le porte alla speculazione sulla sua origine esatta. Questo virus ha caratteristiche uniche che avuto luogo in precedenza con SARS e MERS e ha materiale genetico che non è mai stato identificato e non è legato a nessun virus noto, animale o umano. Questo dovrebbe essere preoccupante per tutti, perché se questo è prodotto dall’uomo, è stato fabbricato come un’arma da guerra. Quindi chi è responsabile del suo rilascio in Cina? È possibile che questo virus sia stato creato in Cina e sia stato “accidentalmente” rilasciato nella popolazione, ma non sembra credibile a qualsiasi livello: pensate che il governo cinese avrebbe creato un virus specifico per la razza cinese e lo avrebbe rilasciato nel proprio Paese?
È interessante notare che, in passato, le università e le ONG statunitensi si sono recate in Cina appositamente per fare esperimenti batteriologici illegali, e questo è stato così vergognoso per i funzionari cinesi, che il risultato è stato la rimozione forzata di queste persone. L’Università di Harvard, uno dei principali attori di questo scandalo, ha rubato i campioni di DNA di centinaia di migliaia di cittadini cinesi, se ne è andata dalla Cina con quei campioni e ha continuato la ricerca batteriologica illegale negli Stati Uniti. Si pensa che l’esercito americano, il che imprime una svolta completamente diversa nel filo del discorso, aveva commissionato la ricerca in Cina in quel momento. Questo è più che sospetto.
Gli Stati Uniti, secondo questo articolo di Global Research, hanno avuto un massiccio programma di guerra batteriologica, almeno dai primi anni ’40, ma hanno usato agenti tossici contro questo Paese e altri a partire dal 1860. Questo non è un segreto, indipendentemente dalla propaganda diffusa dal governo e dai suoi partner nella ricerca e produzione criminale di armi batteriologiche.
A partire dal 1999, il governo degli Stati Uniti aveva dispiegato il suo arsenale di armi chimiche e batteriologiche (Chemical and Biological Weapons – CBW) contro le Filippine, Portorico, Vietnam, Cina, Corea del Nord, Laos, Cambogia, Cuba, i boat-people haitiani e il nostro vicino Canada, secondo questo articolo su Counter Punch. Naturalmente, i cittadini degli Stati Uniti sono stati usati molte volte anche come cavie ed esposti dal governo ad agenti di germi tossici e sostanze chimiche letali. Tenete presente che questo è un breve elenco, in quanto gli Stati Uniti sono ben noti per l’utilizzo di procure per diffondere i loro prodotti chimici tossici e agenti germinali, come è accaduto in Iraq e in Siria. Dal 1999 si sono verificati continui episodi di diversi virus, molti dei quali si presume siano prodotti dall’uomo, incluso l’attuale Coronavirus che sta colpendo oggi la Cina.
Ci sono anche molte prove della ricerca e dello sviluppo di agenti di guerra batteriologici specifici per razza. Questo è molto preoccupante. Si potrebbe pensare, date le discussioni idiote sulla razza dei Marxisti post-moderni, che ciò logorerebbe le notizie mainstream e che qualsiasi partecipante a questi atroci veleni specifici per la razza, sarebbe individuato ad ogni livello. Ciò non sta accadendo, ma credo che ciò sia dovuto a ovvi motivi, tra cui l’insabbiamento del governo, l’ipocrisia a tutti i livelli e gli obiettivi determinati dall’agenda di sinistra che non guadagnerebbero terreno con l’esposizione a questa scienza anti-razza finanziata dal governo.
Dirò che non sono solo gli Stati Uniti a sviluppare e produrre agenti e virus di guerra batteriologica, ma lo fanno anche molti Paesi sviluppati in tutto il mondo. Ma gli Stati Uniti, come in ogni area di guerra e di uccisione, sono di gran lunga il leader mondiale, nel suo disumano desiderio di poter uccidere intere popolazioni attraverso mezzi di guerra batteriologica e chimica. Poiché questi agenti sono estremamente pericolosi e incontrollabili e possono diffondersi all’impazzata, è evidente il rischio non solo per le popolazioni isolate, ma anche per il mondo intero. Considerate che un virus mortale creato dagli Stati Uniti e usato contro un altro Paese è stato scoperto e verificato e, per rappresaglia, quel Paese o altri hanno deciso di contrattaccare l’America con altri agenti tossici. Dove andrebbe a finire, e nel tempo, quanti miliardi [di persone] potrebbero essere interessate in un simile scenario?
Tutte le indicazioni sottolineano il fatto che i virus più tossici, velenosi e mortali mai conosciuti vengono creati nei laboratori di tutto il mondo. Negli Stati Uniti pensiamo a Fort Detrick (Maryland), Pine Bluff Arsenal (Arkansas), Horn Island (Mississippi), Dugway Proving Ground (Utah), Vigo Ordinance Plant (Indiana) e molti altri. Pensate alle partnership a carattere fascista tra questo governo [americano] e l’industria farmaceutica. Pensate alle installazioni militari statunitensi posizionate in tutto il mondo. Da ciò non può derivare nulla di buono, dal momento che non si tratta di trovare cure per le malattie o di scoprire vaccini, ma viene fatto solo per una ragione, e questo è a scopo di guerra batteriologica per uccidere in massa.
Il tentativo di trovare armi batteriologiche che ammaleranno e uccideranno milioni [di persone] alla volta, non è solo una farsa, ma oltrepassa ciò che è il male. Questo potere è detenuto da pochi, ma le potenziali vittime di questa follia includono tutti sulla faccia della Terra. Come si può consentire che tale follia continui a questo livello? Se un qualsiasi problema potesse mai unire le masse, [derivato] da governi che partecipano alla guerra batteriologica e con i germi, all’uccisione specifica per razza e alla creazione di virus con il potenziale per colpire con malattie e morte in tutto il mondo, dovrebbe far sì che molti facciano fronte comune contro di ciò. Il primo passo è scoprire che i governi, il colpevole più probabile è il governo degli Stati Uniti, stanno disseminando questi virus appositamente per causare gravi danni. Una volta dimostrato ciò, sarà noto l’incredibile rischio per tutti, e quindi le persone di tutto il mondo dovrebbero mettere da parte tutto ciò che causa la loro divisione, fare fronte comune e fermare questo assalto all’umanità.
Nei vasti laboratori del Ministero della Pace e nelle stazioni sperimentali, team di esperti sono instancabilmente al lavoro alla ricerca di gas nuovi e letali; o di veleni solubili che possono essere prodotti in quantità tali da distruggere la vegetazione di interi continenti; o di ceppi di germi patogeni, immunizzati contro tutti i possibili anticorpi.”George Orwell – 1984
DI GARY D. BARNETT
informationclearinghouse.info

Gary D. Barnett è un professionista degli investimenti, in pensione, che vive e scrive a Lewistown, nel Montana. Visitate il suo sito Web.

22.02.2020
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88

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