ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 28 marzo 2020

In nome della paura

INFORMAZIONI RISERVATE: Il FUTURO DELLE PROSSIME SETTIMANE - Vittorio Sgarbi #Byoblu24



Nel corso di una lunga intervista rilasciata a Claudio Messora, su #Byoblu24, Vittorio Sgarbi ha rivelato informazioni riservate che provengono dalle sue fonti privilegiate, e anticipato quello che starebbe per succedere nelle prossime settimane. Il critico d'arte ha anche parlato dell'esposto del Patto Trasversale della Scienza che chiede l'oscuramento di Byoblu, della forza del pensiero negativo in contrapposizione a quello positivo (portatore di contagio) del mainstream, che ha impresso un senso unico all'informazione, contribuendo alla diffusione del panico.

L'informazione al di fuori di giornali e televisioni, aggiunge Sgarbi, non è "informazione alternativa", perché dove manca il "verum ipsum factum" nessuno può arrogarsi il diritto di pretendere per sé la ragione e attribuire agli altri il falso. Un magistrato che ricevesse quell'esposto, dovrebbe dunque stralciarlo senza indugi. Nell'intervista si parla anche del problema dei carcerati, costretti a una convivenza vietata per legge, ovvero costretti a permanere in un assembramento coatto tra persone che mantengono una distanza inferiore ad un metro, e spesso non sono ancora state peraltro dichiarate colpevoli perché la giustizia non è ancora pervenuta a una sentenza definitiva, a volte neppure di primo grado. Infine, ecco il problema del Parlamento, che si è autosconvocato in nome della paura, anche se tutti i parlamentari hanno una mascherina frutto di un privilegio, perché agli italiani non è stata distribuita. Le opposizioni non ci sono più. fanno a gara non a presentare una visione politica alternativa, bensì a mettersi in mostra per avere un ruolo di Governo. Ma un Parlamento che ha paura e privo di opposizioni è un Parlamento delegittimato: chiuderlo del tutto sarebbe più onesto.

https://www.youtube.com/watch?v=D-I3vcUYfQo

MONS. ICS: FORSE DOVREMMO ESSERE GRATI AL CORONAVIRUS…



Carissimi Stilumcuriali, due articoli di oggi – quello sulla comunione spirituale di Ettore Gotti Tedeschi, e quello sul coronavirus: avvertimento o castigo, in cui sono presenti padre Cavalcoli e Sergio Russo hanno mosso mons. ICS, che mi ha telefonato questa mattina, annunciandomi una sua risposta-riflessione. Che prontamente vi giriamo, augurandovi buona lettura.

§§§

PROBABILMENTE E’ UN CASTIGO O UN AVVERTIMENTO, MA CERTO E’ UNA CONSEGUENZA DELLE NOSTRE SCELTE. CE LO SIAMO CERCATO.
Caro Tosatti, ho letto l’intervento sulla comunione spirituale di Gotti Tedeschi, poi l’intervento di padre Cavalcoli e del bravo Russo. Parto dal pezzo riferito a Mons. Laise. Persino tra i sacerdoti c’è confusione in proposito. Ma la confusione fra gli ecclesiastici regna sovrana da tempo. Molto bene quindi ha fatto Gotti Tedeschi a ricordarci le condizioni della comunione spirituale. Molto bene ha fatto a ricordare anche mons. Laise. Ho sentito parlare di S.E.R. mons. Laise come di un sant’uomo, giustamente molto carismatico.
Supportava il Summorum Pontificum, dove Lo incontrai due o tra anni fa a Roma in un incontro organizzato dal domenicano Padre Nuara e da mons.Guido Pozzo, dove c’erano molti santi cardinali, da Sarah a Müller a Burke.
Ciò detto, vorrei aggiungere una riflessione che nasce spontanea pensando che voi laici siete costretti a fare la comunione spirituale in mancanza di quella sacramentale, grazie a questa pandemia di coronavirus…
Vorrei contribuire con una spiegazione ed un incoraggiamento. Questa pandemia, come una guerra, può avere finalità soprannaturali MISTERIOSE, individuali e collettive, SCONOSCIUTE AL MONDO, INCOMPRENSIBILI E PERSINO RIFIUTATE DAGLI ECCLESIASTICI.
Questa pandemia rappresenta “l’ostacolo imprevisto alla vita mondana”.
E’ vero che dobbiamo vivere nel mondo e saper vivere nel mondo secondo il nostro stato, ma questo mondo sa trarci in inganno proponendoci “cammini” che sembrano più facili, più attraenti, più opportuni, più vantaggiosi.
Avremmo dovuto imparare a vivere nel mondo senza mondanizzarci, invece si son mondanizzati perfino i pastori. Ci siamo domandati mai se mondanizzarsi fa bene per la salute dell’anima?
Vorrei ricordare che l’uomo è fatto di corpo, anima e intelletto. La vita vissuta con criterio, equilibrata, saggia e matura, anche in questo mondo contemporaneo, deve poter assicurare che tutti e tre gli elementi che costituiscono l’uomo siano nutriti e valorizzati, altrimenti l’uomo si squilibra e progressivamente si corrompe.
Quello che è successo negli ultimi quattro decenni, a seguito delle politiche del nuovo ordine mondiale e lo “sbragamento” post Concilio Vaticano II (dovuto a chi se ne è impossessato gestendo la prassi contro la dottrina) è stata la progressiva corruzione del corpo attraverso il consumismo; la corruzione dell’intelletto attraverso la cattiva educazione, e la cultura imbecille-ignorante; nonché soprattutto la corruzione dello spirito grazie alla nuove teologia alla Karl Rahner che ha sostituito San Tommaso d’Aquino.
San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno cercato di arginare questa corruzione, l’attuale pontificato, al contrario, la ha imposto con la forza.
Poteva il Cielo permetterlo? Non solo. Ma poteva continuare in questo modo un sistema di civiltà dove 2000 anni fa Dio si incarnò e spiegò come ottenere la Salvezza e la vita eterna?
Poteva continuare così, nonostante cento anni fa la Madre di Dio, Maria Immacolata, sia apparsa a Fatima (come ci ha ricordato qualche giorno fa, ancora Gotti Tedeschi) e ci avesse spiegato che se il mondo non si fosse convertito non sarebbe stato perdonato, al contrario di Ninive…
Vorrei pronunciare un paradosso. Alla fine questa pandemia potremmo persino apprezzarla, amarla, come il santo ama la sua “disciplina”, se ci portasse a intendere, a capire che un mondo creato da Dio, redento da Dio, non può stare in piedi come se Dio non lo avesse creato, come si Dio non esistesse.
E soprattutto non può stare in piedi una Chiesa che non è solo di Cristo. Mi pare evidente che se c’è un Creatore (e mi domando chi sia riuscito mai a negarlo, tranne qualche piccolo arrogante gnostico), questo creatore ha stabilito leggi per il funzionamento della sua Creazione. Così la creatura deve osservarle queste leggi. Se non le osserva crea caos, disordine. Ignorando le leggi naturali, noi creature umane, soprattutto negli ultimi quaranta anni, abbiamo dimostrato di voler ignorare, negare, prescindere da queste leggi. Sempre il benemerito Gotti Tedeschi lo ha spiegato da un paio di decenni “scientificamente” oltreché moralmente, in vari scritti, articoli e libri. Abbiamo cominciato negli anni ’70 a negare la maggior legge naturale, quella sulla vita. L’abbiamo persino odiata la vita, uccidendola nel seno materno e non permettendo che nascesse; controllando le nascite e facendole crollare, persino nel nostro mondo “civile” ricco, colto, occidentale.
Ma negare una legge naturale significa creare scompensi. E infatti si cercò di compensare la legge naturale sulle nascite con il consumismo, solo per tener alta la crescita economica. Per far consumare, abbiamo trasferito le produzioni in Asia-Cina, industrializzandola troppo velocemente, solo al fine di permetterci di importare prodotti, beni, a costi bassi per aumentare il nostro potere di acquisto e farci sentire ricchi nel consumare sempre di più, sentirci felici e soddisfatti, non pensare e non pregare. (Non pregando ci siamo dimenticati di Dio, con l’aiuto dei teologi e preti condiscendenti con il nuovo regime).
Pensando così solo alla soddisfazione corporale, ignorando quella intellettuale e corrompendo quella morale. Ma così noi abbiamo deindustrializzato l’occidente e industrializzato l’oriente in troppo in fretta. In trenta anni, grazie al trasferimento delle produzioni, l’oriente ha fatto quello che all’occidente era riuscito in cento anni.
Ma senza quell’equilibrio tecnologico scientifico, economico, sociale, culturale, educativo e con valori morali adeguati.
In tal senso, gli squilibri ambientali-climatici nascono in Asia-Cina dove è confluita una enorme parte di produzioni per approvvigionare l’occidente. Ma dovendo esser produzioni a basso costo, non potevano esser attente al Co2…Cosicché siamo entrati in un sistema socioeconomico e politico fatto di valori culturali e morali a noi estraneo, siamo entrati in simbiosi con paesi che uscivano dalla miseria culturale, educativa e morale del maoismo, estremamente popolati, dispersi su un territorio immenso, con il solo sogno di consumare.
Ci siamo sposati con popoli che mangiano ancora i pipistrelli, i cani e i gatti. Con un popolo che si è integrato in occidente in pochissimi anni. Un popolo che controlla però ormai da almeno 10 anni (dal 2008) il debito occidentale…E tutto ciò è avvenuto avendo negato leggi naturali della Creazione, in primis quelle sulla vita. Poteva andare avanti così ancora molto tempo? Possiamo dire che non ce lo siamo cercato?
Dicevo che saremo costretti ad amare alcuni effetti morale di questa pandemia che risolveremo presto, perché Dio ci aiuterà a farlo, aiutando scienziati e medici a trovare soluzioni, presto. Dio ci ama troppo per abbandonarci, ci ha ancora una volta messo alla prova.
Ha ragione quel saggio domenicano di Padre Cavalcoli. Ma noi non siamo Sodoma dove non si trovavano 10, 5, 2 uomini giusti. Noi abbiamo ancora la fede sulla terra, sia chiaro, una fede che più si cercava di corrompere più si rafforzava. Non ve ne siete resi conto? Questa pandemia ci porterà a capire, credere, convertirci e tornare ad esser sale della terra per far tornare il mondo al suo Creatore Ci toglierà qualcosa della terra, ma ci proporrà qualcosa d’altro in cielo.
Mons ICS
Marco Tosatti
28 Marzo 2020 Pubblicato da  14 Commenti --

LO SCHIAFFO DI CERVETERI. CENTINAIA DI FIRME ALLA CEI, INTERVENGA.

28 Marzo 2020 Pubblicato da  7 Commenti --


Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, mi ha scritto l’avvocato Francesco Fontana per informare me – e voi – di un appello, firmato da oltre 250 persone, perché la Chiesa si muova e chieda conto della violazione della libertà di religione e di culto operata secondo l’esposto dalla Polizia Locale di Cerveteri, e di cui se vi ricordate Stilum Curiae ha dato notizia immediatamente, e con un seguito. Ecco il testo del documento. 

§§§

Eccellenze Reverendissime,
Con la presente desideriamo portare alla Vostra attenzione l’allegato appello relativo al gravissimo abuso perpetrato dalla polizia locale di Marina di Cerveteri (RM) lo scorso 15 marzo.
All’appello qui trasmesso a nome di tutti, hanno ad oggi già aderito 250 fedeli cattolici, appartenenti a tutte le classi sociali e professionali volutamente non indicate, che singolarmente lo hanno sottoscritto e, divenendone promotori, continuano a diffondere.
Quanto accaduto il 15 marzo scorso ha infatti costituto un pericoloso precedente di attacco alla libertà religiosa nel nostro paese; il moltiplicarsi di episodi analoghi ne costituisce la tragica prova.
Confidando quindi nella Vostra certa sensibilità e disponibilità a prendere gli opportuni provvedimenti intervenendo come necessario, porgiamo i nostri più deferenti saluti, invocando su tutti noi e le nostre famiglie la Vostra paterna benedizione.
All’attenzione di:
S.E.R. Card. Gualtiero Bassetti                  Presidente della CEI
S.E.R. Mons. Stefano Russo         Segretario Generale della CEI
S.E.R. Mons. Vincenzo Pisanello              Presidente Consiglio per gli Affari Giuridici della CEI
All’attenzione di:
S.E.R. Mons. Gino Reali                                  Vescovo di Porto – Santa Rufina

APPELLO AI PASTORI DELLA CHIESA CATTOLICA ITALIANA
Siamo un gruppo di cittadini italiani di fede cattolica e intendiamo denunciare il gravissimo abuso perpetrato dalla polizia locale di Marina di Cerveteri (RM) lo scorso 15 marzo (III domenica di Quaresima).
Di seguito i fatti, a dimostrazione dei quali esiste anche documentazione video.
Domenica 15 marzo nella parrocchia di San Francesco a Marina di Cerveteri (RM, diocesi di Porto Santa Rufina) il parroco celebrava la Santa Messa senza concorso di fedeli, in piena ottemperanza al DPCM dell’11 marzo 2020 (Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale).
La Chiesa era vuota e la celebrazione veniva trasmessa in streaming.
Nel corso della funzione uno sparuto gruppo di fedeli era in ginocchio sul sagrato esterno, in attesa che si concludesse la S. Messa celebrata senza popolo dal solo sacerdote secondo le prescrizioni della CEI, aspettando l’apertura della chiesa ai fedeli per la preghiera personale e mantenendosi a distanza di sicurezza conformemente al DPCM.
Mentre era in corso la celebrazione è intervenuta una volante della polizia locale.
Due agenti, senza alcun rispetto per il luogo di culto e col berretto in testa hanno fatto irruzione nell’edificio sacro, interrompendo la Santa Messa nel momento più solenne, sono saliti sull’altare, ponendosi dietro lo stesso e dando le spalle al tabernacolo, si sono impossessati del microfono e hanno intimato l’immediata sospensione della funzione costringendo quei pochi fedeli che si trovavano fuori sul sagrato ad allontanarsi.
A tal proposito evidenziamo che l’atto compiuto dalla polizia locale:
è un reato gravissimo che infrange anche il vigente Accordo tra lo Stato Italiano e la Santa Sede che all’art. 5, 2 stabilisce che «Salvo i casi di urgente necessità, la forza pubblica non potrà entrare, per l’esercizio delle sue funzioni, negli edifici aperti al culto, senza averne dato previo avviso all’autorità ecclesiastica»;
comporta una evidente lesione del diritto di libertà di culto e religiosa dei cittadini, tutelati dall’art. 19 della cost. e punita dall’art. 405 c.p., che stabilisce «Chiunque impedisce o turba l’esercizio di funzioni, cerimonie o pratiche religiose del culto di una confessione religiosa, le quali si compiano con l’assistenza di un ministro del culto medesimo o in un luogo destinato al
culto, o in un luogo pubblico o aperto al pubblico, è punito con la reclusione fino a due anni»;
è in violazione dello stesso DPCM dell’11 marzo 2020, che, all’art. 2, lett. v, stabilisce che i
luoghi di culto rimangono aperti con le dovute cautele;
non rientra nella fattispecie della “urgente necessità” la celebrazione di una Santa Messa con le porte aperte sul sagrato (parte integrante il luogo di culto e sacro ancorché ad esso “esterno”),
alla distanza prevista e senza recar danno o pericolo ad alcuno.
I luoghi di culto sono destinati al culto pubblico e non a quello privato o domestico e, dunque, la loro apertura comporta esercizio legittimo delle attività religiose garantito dagli accordi tra Stato e Chiesa, dalla stessa Costituzione nonché da tutta la legislazione italiana che tutela la partecipazione spirituale e la preghiera in ogni sua forma quale espressione della libertà religiosa.
Da cittadini italiani e cattolici riteniamo che l’abuso perpetratosi a Marina di Cerveteri costituisca un grave precedente di attacco alla libertà di tutti, non solo a quella di culto, e il moltiplicarsi di episodi analoghi è la tragica prova che ci impone di agire e non può più lasciarci indifferenti.
Ci rivolgiamo pertanto fiduciosi a Voi responsabili della Chiesa Italiana affinchè, consapevoli di quanto successo, interveniate immediatamente con le dovute azioni legali a tutela e garanzia della libertà di tutti ed a protezione del libero esercizio della fede dei cattolici italiani.
Il comitato degli Ápoti.
Seguono più di duecentocinquanta firme.

§§§


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