ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 7 marzo 2020

Se piangi, se ridi..

Coronavirus, preoccupazione per il Vaticano: si parla di cinque casi

Il Vaticano alla prova del coronavirus: dopo la comunicazione della Sala Stampa sulla prima positività, spuntano voci su cinque casi

Un caso di positività c'è di sicuro, ma le voci che si rincorrono attorno al Vaticano parlano di cinque persone che potrebbero essere state contagiate dal coronavirus.
E l'allerta nelle mura leonine non può che essere altissima. La giornata di ieri è stata interessata da un fatto circoscritto: siccome una persona è risultata positiva, allora gli ambulatori della Santa Sede sono stati chiusi. La Sala Stampa lo ha comunicato subito. Può sembrare una una notizia di routine - qualcosa di assolutamente consueto in questa fase così complessa per la nostra nazione e non solo - , ma ci si possono porre delle domande. Quali ambienti, quali Segreterie e quali sacri palazzi, potrebbe aver frequentato quella persona? Questa è, tra i quesiti che gli addetti ai lavori sono soliti esporre in queste ore, soprattutto in privato, quello che sorge spontaneo.
Per capirci qualcosa di più, magari in relazione ai palazzi che potrebbero essere stati chiusi, bisognerebbe operare da dentro. Aldo Maria Valli, che è un vaticanista di lungo corso, sul suo blog ha scritto quanto segue: "Da fonti interne abbiamo però appreso che i casi sospetti in Vaticano sarebbero cinque: riguarderebbero la Segreteria di Stato, lo Ior, l’Archivio apostolico, la Libreria vaticana e un sacerdote arrivato da Bergamo". E il discorso, nel caso il quadro venisse confermato, cambierebbe. Il Vaticano può divenire un focolaio o essere descritto come un luogo dove dei contagi sono già avvenuti ? Nessuno può rispondere con certezza ad una domanda di questo tipo. Le ricostruzioni di queste ore, però, suggeriscono come molti aspetti debbano essere tenuti sotto controllo. Teniamo per esempio in considerazione anche quello che ha fatto presente Vik van Brangetem sl korazym.org" Successivamente, da fonte certa ho saputo che nella Città del Vaticano ci sarebbe un secondo monsignore, che risulta positivo al Sars-CoV-2". Ci sarebbe insomma la contezza di almeno un secondo caso di positività. Ma non è tutto.
In giornata, sempre sull'ultima fonte citata, si è appreso di un'ulteriore disposizione: "...il Personale dell’Archivio in Ruolo ed anche i Collaboratori siano lasciati liberi dal lavoro a partire da lunedì prossimo 9 marzo fino a nuova comunicazione", si legge in documento ufficiale, che è stato pubblicato. Questo provvedimento più le contromisure che erano già state prese - per esempio quella di sospendere gli eventi che coinvolgono personale sanitario - lasciano intendere come l'attenzione, e non potrebbe essere altrimenti, stia interessando livelli altissimi di precauzione. Parliamoci chiaro senza girarci intorno: da quello che si è appreso su alcuni media britannici, Papa Francesco si sarebbe già sottoposto ad un tampone, che però è risultato negativo. Vale la pena sottolineare come dalla Santa Sede non abbiano commentato questa presunta rivelazione.
In Vaticano non dimora solo il Papa regnante, ma anche quello emerito, che com'è noto risiede nel monastero Mater Ecclesiae: anche la tutela di Joseph Ratzinger sarebbe divenuta ancor più prioritaria nel corso di queste settimane. Il Vaticano, in fin dei conti, si trova all'interno di uno Stato, anzi è uno Stato che, come tante altre realtà che in questi giorni sono state costrette a misurarsi con la diffusione del coronavirus, deve prendere delle contromisure.

Vaticano, ora rischia di saltare pure l'Angelus del Papa

In Vaticano, dopo le comunicazioni sulle restrizioni interne, si ragiona sulle attività del Papa: l'Angelus di domenica potrebbe essere trasmesso in streaming


L'Angelus del Papa in streaming sta diventando qualcosa di più di una mera possibilità. Domenica Jorge Mario Bergoglio potrebbe non affacciarsi su piazza San Pietro.
E la preghera del Santo Padre potrebbe essere trasmessa soltanto a livello mediatico. La Tv dovrebbe essere il mezzo scelto dal vertice della Chiesa cattolica. Certo, c'è anche internet. E di sicuro la Segreteria per la Comunicazione, in caso, predisporrà tutto per il meglio.
In Vaticano stanno ancora ragionando sulla questione. Il fatto che una persona, pare un sacerdote del Nord, sia risultata positiva tra le mura leonine è stato confermato dalle massime autorità comunicative dalla Santa Sede. Ieri le attività degli ambulatori sono state sospese. Poi sono arrivate le informative sulle restrizioni: alcune zone sono state sanificate; qualche palazzo dovrebbe essere stato chiuso in maniera provvisoria; gli eventi cui avrebbero dovuto prendere parte gli operatori sanitari sono stati sospesi e così via. Ma nella serata è iniziata a circolare pure una voce che riguarda altre possibili positività. Si parla addirittura di cinque persone. Non è tutto. Molte delle attività del pontefice coinvolgono gli assembramenti. Quelli che in questa fase vanno evitati. Il Papa, allora, potrebbe iniziare a registrare messaggi - pare che il primo sia già pronto - o comunque coadiuvare le disposizioni in essere, evitando il più possibile le occasioni pubbliche. È pronosticabile che dalle parti di piazza San Pietro stiano vagliando ogni ipotesi.
"The Economy of Francis", l'evento in cui l'ex arcivescovo di Buenos Aires avrebbe dovuto contrarre con i giovani un patto per una nuova economia in sostegno delle periferie economico-esistenziali, è stata rimandato. Pure in quel caso, con buone probabilità, si è tenuto conto delle prescrizioni derivanti dal governo italiano. La calca, per una manifestazione internazionale, sarebbe stata inevitabile. Da marzo a novembre: il salto temporale c'è, ma è necessario. Perché bisogna aspettare tempi migliori. Qualche udienza pubblica è saltata. Quella del prossimo mercoledì dovrebbe saltare a sua volta. Papa Francesco ha continuato a ricevere persone presso la sua casa di Santa Marta. Queste sono le poche certezze che gli addetti ai lavori hanno a disposizione. Qualcuno si stupisce, qualcun altro no: il Vaticano sta facendo fronte ad una situazione emergenziale come tutti.
Stando a quanto riportato dall'edizione odierna de Il Corriere della Sera, il Vaticano non ha neppure "escluso timori di contagio" per il Santo Padre che - com'è ormai noto - è stato o è ancora vittima di una "indisposizione". La cautela è ai massimi livelli. E ora anche l'Angelus del Papa può saltare.

SCEGLIERANNO CHI VIVE E CHI MUORE. CHI E’ RESPONSABILE DI QUESTA SITUAZIONE. E Meluzzi….

Poche parole, tanti fatti, che vi presento con le immagini. Da Libero, di oggi, la tremenda verità:
Già prima se avevate più di ottanta anni e vi presentavate con  una polmonite in ospedale vi davano una priorità bassissima. Oggi le indicazioni date alla Siaarti (Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva) sono di salvare   «chi ha più probabilità di sopravvivenza e chi può avere più anni di vita salvata»,
I posti sono pochi, quindi bisogna riuscire a razionalizzarne l’uso. Come le scialuppe sul Titanic non ci sono i posti per tutti,  quindi prima di tutto le donne, i bambini e quelli che possono pagare.
Chi ha la responsabilità, anzi SI VANTAVA DEI  TAGLI: basta leggere questo articolo su AGI del 2017. Yoram Gutgeld, commissario straordinario alla Spending Review, (Partito Democratico, ça va sans dire)  si vantava dei tagli miliardari alla spesa e di aver calato il numero degli addetti nella Pubblica Amministrazione (esclusa la scuola) di 84 mila unità.
Tutti tagli che sono anche tagli a medici, infermieri, posti letto, rianimazioni. Ed oggi si seleziona chi può vivere e chi deve morire. 
Infine, proprio per terminare con le contraddizioni nella spesa pubblica, vi invitiamo a sentire Alessandro Meluzzi in questo intervento a Radio Radio. Ora si elemosinano 7,5 miliardi alla UE, ma si sono trovati 10 miliardi per l’accoglienza….
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