e la realizzazione della Consacrazione della Russia
Fatima: una nuova crociata con la recita ininterrotta dei quindici misteri del Rosario
Il 6 agosto 1945, giorno della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo, gli Stati Uniti d’America, sotto la presidenza di Harry Truman, lanciarono la prima bomba atomica della storia sulla città giapponese di Hiroshima, causando una distruzione senza precedenti e la morte istantanea di quasi 100 mila persone, numero che più tardi arriverà a 200 mila per l’effetto delle radiazioni.
Tre giorni dopo fu la volta della città di Nagasaki a soffrire le conseguenze della nuova arma.
Curiosamente, nelle due città abitava la maggior parte dei cattolici giapponesi, che sopravviveva nella clandestinità dopo decenni di persecuzione.
Nel suo libro di memorie, il cardinale Giacomo Biffi osservava: “Non possiamo certo presumere che le bombe atomiche siano state lanciate a caso. Pertanto, la domanda inevitabile è: perché per il massacro furono scelte queste città del Giappone?”
Il miracolo di Hiroshima
Nel centro di Hiroshima, dove cadde la prima bomba atomica, viveva un gruppo di otto Padri Gesuiti. L’esplosione della “Little boy” avrebbe dovuto spazzare via questa comunità di sacerdoti, come spazzò via i due terzi degli edifici della città. Ma, miracolosamente, né l’edificio, né i Padri soffrirono un qualche effetto della bomba.
Quando i medici li visitarono e scoprirono che nei loro organismi non v’era alcuna contaminazione, i Gesuiti ebbero un’unica spiegazione del fenomeno: “Siamo sopravvissuti – spiegò il Padre Hubert Schiffer – perché stavamo vivendo il messaggio di Fatima: in quella casa recitavamo quotidianamente il Rosario”. Tutti e gli otto membri della Compagnia di Gesù vissero fino alla metà degli anni settanta, senza alcun pregiudizio causato dalle radiazioni dell’arma.
Furono le preghiere e la fedeltà al messaggio di Fatima che salvarono quei poveri sacerdoti, non la pace illusoria dei loro ruoli.
L'evento in Francia
Ricordiamo anche in altro fatto impressionante che avvenne nella città di Parigi, l’8 dicembre del 1952. Era stato organizzata una grande riunione informativa sull’“Esercito Azzurro” nel Parco delle Esposizioni, per lanciare il movimento in Francia. Doveva prendere la parola Hamish Fraser (1913-1986), alla presenza di Monsignor Rupe, vescovo ausiliare di Parigi. L’oratore era stato commissario nelle brigate comuniste durante la Guerra di Spagna. Era stato lui a comandare il plotone che, dopo un finto processo, aveva condannato a morte Cristo Re e ed era stato lui che aveva sparato alla statua di Cristo Re in una piazza di Madrid (1). Successivamente, egli si era convertito al cattolicesimo ed era diventato un ardente apostolo dei messaggi di Fatima.
Nel momento in cui stava per iniziare a parlare, una colomba scese dall’alto della sala, fece un giro sopra il podio e si posò sul suo capo, mentre egli si alzava. Rimase lì per 12 minuti, nonostante i flash delle macchine fotografiche.
Ora, ecco le parole che Hamish Fraser aveva deciso di pronunciare nel corso della conferenza: «So che la preghiera può convertire i comunisti. So che la preghiera può convertire la Russia. Che la Russia si converta o meno, che ci sia o meno una terza guerra mondiale, che la Chiesa di Gesù Cristo torni o meno alle catacombe, questo dipende dalla risposta a una domanda: “Siamo pronti a fare ciò che la Madre di Dio ci ha chiesto personalmente?” Se rispondiamo a questa domanda dicendo sì, la Russia si convertirà e ci sarà la pace e potremo guardare al futuro. Se oggi il Corpo Mistico di Gesù Cristo è crocifisso, non sono i comunisti i principali responsabili, né i soldati di Stalin che sono sul punto di conficcare i chiodi nella carne del Corpo Mistico della Chiesa, non sono gli agenti del Cremlino, ma la nostra apatia, il nostro letargo, la nostra mancanza di lealtà e di coraggio. Una volta che noi cattolici inizieremo ad accettare pienamente le nostre responsabilità, il comunismo diventerà inefficace quanto l’eresia ariana. Secondo la mia debole e umile opinione, Fatima è l’evento più significativo del secolo, forse il più significativo nella storia, dal Protestantesimo ad oggi» (2).
Inviando una delle sue bianche colombe a posarsi sulla testa dell’oratore, la Vergine di Fatima dava ad intendere che approvava il magnifico di scorso che egli stava per pronunciare.
In questo giorno, 21 marzo 2020, è iniziata una nuova crociata del Rosario, con la seguente l’intenzione principale: che il Papa e i vescovi del mondo intero, abbandonando gli errori della libertà religiosa, dell’ecumenismo e della collegialità, decidano finalmente di consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria, con un atto solenne, corrispondendo alle richieste della Madonna.
E’ questa la soluzione per la crisi della Fede che minaccia il mondo e per la crisi temporale che lo minaccia col flagello del coronavirus.
Il nostro obiettivo è far sì che il Rosario sia recitato nelle ventiquattro ore del giorno.
Iscrivetevi, inviando il nome, il giorno della settimana e l’ora in cui potrete combattere con l’arma potente del Rosario. L’ora è grave.
Fatimaurgente@gmail.com
Ogni informazione si trova sul sito: http://www.nossasenhoradasalegrias.com.br/
NOTE
1 - http://permanencia.org.br/drupal/node/444#footnote12_jmydrku
2 - http://permanencia.org.br/drupal/node/444#footnote13_rd04ihh
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3490_Per_la_conversione_del%20Santo_Padre.html
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