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sabato 16 maggio 2020

La “comunione” con l’ONU

Un nuovo frutto avvelenato del Documento sulla Fraternità Umana


Vatican News riporta che «Papa Francesco si è unito all’invito dell’Alto Comitato per la Fraternità Umana per pregare, il 14 maggio 2020, per la fine della pandemia del Covid-19». Domenica 3 maggio 2020, alla fine del Regina Coeli, Francesco ha «salutato questa iniziativa ricordando che “la preghiera è un valore universale”».

L’invito riguarda «i credenti di tutte le religioni», affinché «si uniscano spiritualmente in una giornata di preghiera, di digiuno e di opere di misericordia», allo scopo «di implorare Dio perché aiuti l’umanità a vincere la pandemia».
Per ben comprendere questa iniziativa è opportuno conoscerne l’origine e i fondamenti intellettuali.

All’inizio: il concilio Vaticano II

La causa prima di questo tipo di iniziative risale ai testi del concilio Vaticano II, in particolare alla Dichiarazione sulla libertà religiosa (Dignitatis humanae, 7 dicembre 1965). La dottrina di questo documento sfocia in un certo indifferentismo, poiché relativizza la necessità di appartenere alla Chiesa cattolica per essere salvati.

In più, il Concilio inaugura il dialogo con le religioni cristiane, col Decreto sull’ecumenismo (Unitatis redintegratio, 21 novembre 1964), e con le religioni non cristiane, con la Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con tali religioni (Nostra Aetate, 28 ottobre 1965). Questi orientamenti hanno l’effetto di dissolvere lo spirito missionario nei “dialoghi” interminabili che corrompono la volontà di convertire gli uomini a Gesù Cristo.

Una tappa importante fu compiuta il 27 ottobre 1986, quando Papa Giovanni Paolo II riunì 130 rappresentanti delle diverse religioni ad Assisi, per pregare per la pace nel mondo.
Mons. Marcel Lefebvre denunciò questa violazione del primo Comandamento di Dio e dell’unicità della salvezza che si trova solo in Gesù Cristo.

In seguito si è sviluppato uno “spirito di Assisi” – come vi è uno “spirito del Concilio” - che ha ispirato riunioni simili in tutto il mondo. Papa Benedetto XVI ha organizzato un incontro simile a Roma, il 6 aprile 2011, ma sopprimendo la preghiera comune. Papa Francesco, in occasione del 30esimo anniversario dell’incontro di Assisi, il 20 settembre 2016, vi ha riuniti 450 dignitarii di 9 differenti religioni.

Il documento sulla Fraternità Umana

Ma Papa Francesco ormai mette in opera una nuova dimensione della iniziale ispirazione conciliare. Il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi ha firmato insieme al grande imam dell’Università Al-Azhar, un “Documento sulla fraternità umana per la pace mondiale e la coesistenza comune”. Il testo è stato giustamente denunciato come empio, poiché afferma che «il pluralismo e la diversità delle religioni» sono «una saggia volontà divina».

In seguito a questo incontro, il 20 agosto 2019 è stato creato un Alto Comitato per la Fraternità Umana, allo scopo di mettere in pratica la dichiarazione. La prima riunione si è svolta nella Casa Santa Marta, in Vaticano, l’11 settembre seguente.

I membri del Comitato sono: Mons. Miguel Ángel Ayuso Guixot, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso; il professore Mohamed Hussein Mahrasawi, Rettore dell’Università Al-Azhar; Mons. Yoannis Lahzi Gaid, Segretario personale di Papa Francesco; il giudice Mohamed Mahmoud Abdel Salam, Consigliere del Grande Imam; Mohamed Khalifa Al Mubarak, Presidente del Dipartimento della Cultura e del Turismo di Abu Dhabi; il dottorer Sultan Faisal Al Rumaithi, Segretario generale del Consiglio musulmano degli Anziani, e lo scrittore Yasser Hareb Al Muhairi.

Il 15 novembre, il Comitato ha lanciato il progetto  di una “Casa della Famiglia Abramica”, una struttura comune che raggruppa una sinagoga, una moschea e una chiesa. I tre luoghi di culto saranno uniti da un’unica fondazione e posti all’interno di un giardino, che evoca il nuovo Eden. Una quarta costruzione diverrà la sede di un centro di studi e ricerca sulla fraternità umana.

Il 4 dicembre, i membri del Alto Comitato hanno incontrato Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite, per chiedergli la creazione di una Giornata Mondiale della Fraternità Umana. Guterres ha espresso il suo sostegno e ha designato un consigliere speciale, Adama Dieng, come rappresentante dell’ONU presso l’Alto Comitato.

Una giornata di preghiera interreligiosa

Un’altra iniziativa dell’Alto Comitato è l’invito, per il 14 maggio 2020, ad una preghiera che unisca i credenti di tutte le religioni. Ovviamente, Papa Francesco ha salutato e incoraggiato l’iniziativa. Ma non è stato il solo.

Infatti, ha dato il suo sostegno il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, nonché il Segretario generale dell’ONU. Entrambi, ha dichiarato il cardinale Ayuso Guoxot, «saranno in comunione, insieme a tanti altri, il prossimo 14 maggio, per vivere questo momento di unità della famiglia umana».

La data del 14 maggio era quella che Papa Francesco aveva prevista inizialmente per la riunione del «patto educativo», da lui lanciato sulla scia dell’enciclica Laudato si’ e del Documento sulla Fraternità Umana. A causa della pandemia, questa riunione è stata trasferita al prossimo ottobre.

Una branca religiosa delle Nazioni Unite

La “comunione” con l’ONU segna una nuova tappa nello sviluppo di una concezione mondialista della religione. Papa Francesco, del tutto in linea col Concilio, che ne ha posto i germi, concepisce la religione cattolica solo come una sorta di Movimento di Animazione della Democrazia Universale – o MADU -, secondo la felice formula di Don Georges de Nantes. E’ per questo che egli moltiplica le iniziative terrene, trascurando gravemente il suo dovere di Vicario di Cristo.

Questo corrisponde allo scopo perseguito dalla Massoneria fin dalla sua fondazione: l’umanità deve rimpiazzare la Chiesa e la Cristianità; è solo essa la società per la salvezza universale. I diritti dell’uomo devono rimpiazzare il Vangelo. La forma terrena del regno di Dio è la democrazia mondiale. La Chiesa è solo una ONG tra le tante, la quale assicura una vaga spiritualità a coloro che credono in Dio.




Articolo pubblicato sul sito di informazioni della Fraternità San Pio X:
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