di tornare all’essenziale
Il titolo non è nostro, è la dichiarazione del parroco di Torvaianica, sul litorale romano, riportata da La Repubblica del 30 aprile 2020.
E qual è l’essenziale a cui si riferisce il parroco, Don Andrea Conocchia ?
Sicuramente Don Andrea ha in mente diverse cose, ma la dichiarazione è stata rilasciata in occasione di un importante gesto d’aiuto compiuto dall’elemosiniere di papa Bergoglio, il card. Konrad Krajewski, a favore di un gruppo di transessuali rimasti senza “lavoro” a causa delle restrizioni introdotte per contrastare la diffusione del coronavirus.
Impediti a dedicarsi alla prostituzione sul litorale romano, e comunque rimasti a corto di “clienti”, un gruppo di prostituti specialisti della forma più abietta di commercio sessuale, prevalentemente sudamericani e particolarmente affezionati a papa Bergoglio, hanno pensato di chiedere il suo aiuto. Bergoglio non si è fatto attendere e ha messo in moto il suo elemosiniere, specializzato nel soccorso di ogni tipo di fuorilegge.
Tutti ricordano quando si è precipitato a togliere i sigilli che la società fornitrice dell’energia elettrica aveva apposto nel palazzo occupato abusivamente a Roma dalla discoteca Aktion, gestita lucrosamente da componenti dei “centri sociali” che non avevano mai pagato le bollette.
Bergoglio manda in missione il suo elemosiniere
Lo stesso parroco di Torvaianica aveva già provveduto ad aiutare questi poveretti rimasti senza “lavoro”, riconoscendo che sono anche dei “bravi cristiani” che pregano. Fatto è che, racconta il parroco, dopo le lettere inviate a papa Francesco, è attivato un bonifico da Roma con i soldi per aiutare questi “bravi cristiani”.
Ora, criticare è sempre cosa facile e sembra che non perdiamo occasione per criticare quello che dice e fa papa Francesco, ma certo è che da un parroco e da un papa ci sarebbe da aspettarsi ben altro che dei soldi per dei prostituti da strada.
Il parroco dice che pensare di far cambiare vita a costoro è cosa più grande delle sue possibilità – “c’è chi è da trent’anni che fa questa vita” (?!) -; il papa, da parte sua, conosce bene situazioni come queste, per i tanti suoi amici che praticano “cristianamente” ogni sorta di vizio abietto, e quindi ha fatto prima a mandare dei soldi piuttosto che reprimende e inviti alla conversione … forse anche per lui certe cose superano le sue possibilità.
Il parroco di Torvaianica con i “bravi cristiani“
Fatto è che la notizia ha messo in moto il corale consenso dei transessuali italiani che hanno visto nel gesto del papa, come ha detto Vladimiro Guadagno, detto Luxuria - nomen omen -, “un ponte tra le transessuali e la Chiesa”.
Un ponte, dice il noto pubblico peccatore, forse memore delle innumerevoli esortazioni di Bergoglio a “costruire ponti e non muri”, e certamente non rendendosi neanche conto di aver toccato il tasto dolente di questo singolare e sempre più inaccettabile “pontefice”: che non perde occasione per costruire ponti per l’Inferno anziché ponti verso il Cielo.
Cosa avrebbe dovuto fare il pontefice Francesco?
Noi non siamo pontefici e quindi parliamo avendo sottomano i Vangeli, da cui si evince che il dovere di Bergoglio era di astenersi da tale istigazione al crimine, e cogliere l’occasione per ricordare a tutti che epidemie, disgrazie, flagelli e dolori sono principalmente i segnali che Dio permette che arrivino agli uomini perché si convertano e cambino vita, perché ritirino tutti i ponti che li conducono alla morte eterna, si cospargano il capo di cenere e, magari ridotti alla miseria e alla fame, chiedano perdono e misericordia.
Niente di eccezionale, come si vede, ma niente che pratichi più la moderna gerarchia ecclesiale, ormai dedita a confermare nell’errore ogni sorta di miscredente, di pagano, di vizioso, di peccatore e adesso anche di turpe meretricio.
Ed è inutile che, Bergoglio in testa, questa gerarchia si adoperi per alleviare le sofferenze materiali degli uomini, per molti di loro il destino è già segnato: senza conversione e ravvedimento, quantunque paghi e sazi, finiranno in braccio ai demoni, e lì sì che saranno dolori, e che dolori!
Ecco qual è l’“essenziale”, caro il nostro parroco di Torvaianica, e non certo praticare una falsa misericordia che aiuta il demonio ad impadronirsi delle anime dei peccatori impenitenti … comprese quelle dei chierici come lui.
Bergoglio riceve in Vaticano una “coppia” di transessuali
O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.
Nota di Belvecchiohttp://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3537_Belvecchio_Trans_Torvaianica.html
Tutti ricordano quando si è precipitato a togliere i sigilli che la società fornitrice dell’energia elettrica aveva apposto nel palazzo occupato abusivamente a Roma dalla discoteca Aktion, gestita lucrosamente da componenti dei “centri sociali” che non avevano mai pagato le bollette.
Bergoglio manda in missione il suo elemosiniere
Lo stesso parroco di Torvaianica aveva già provveduto ad aiutare questi poveretti rimasti senza “lavoro”, riconoscendo che sono anche dei “bravi cristiani” che pregano. Fatto è che, racconta il parroco, dopo le lettere inviate a papa Francesco, è attivato un bonifico da Roma con i soldi per aiutare questi “bravi cristiani”.
Ora, criticare è sempre cosa facile e sembra che non perdiamo occasione per criticare quello che dice e fa papa Francesco, ma certo è che da un parroco e da un papa ci sarebbe da aspettarsi ben altro che dei soldi per dei prostituti da strada.
Il parroco dice che pensare di far cambiare vita a costoro è cosa più grande delle sue possibilità – “c’è chi è da trent’anni che fa questa vita” (?!) -; il papa, da parte sua, conosce bene situazioni come queste, per i tanti suoi amici che praticano “cristianamente” ogni sorta di vizio abietto, e quindi ha fatto prima a mandare dei soldi piuttosto che reprimende e inviti alla conversione … forse anche per lui certe cose superano le sue possibilità.
Il parroco di Torvaianica con i “bravi cristiani“
Fatto è che la notizia ha messo in moto il corale consenso dei transessuali italiani che hanno visto nel gesto del papa, come ha detto Vladimiro Guadagno, detto Luxuria - nomen omen -, “un ponte tra le transessuali e la Chiesa”.
Un ponte, dice il noto pubblico peccatore, forse memore delle innumerevoli esortazioni di Bergoglio a “costruire ponti e non muri”, e certamente non rendendosi neanche conto di aver toccato il tasto dolente di questo singolare e sempre più inaccettabile “pontefice”: che non perde occasione per costruire ponti per l’Inferno anziché ponti verso il Cielo.
Cosa avrebbe dovuto fare il pontefice Francesco?
Noi non siamo pontefici e quindi parliamo avendo sottomano i Vangeli, da cui si evince che il dovere di Bergoglio era di astenersi da tale istigazione al crimine, e cogliere l’occasione per ricordare a tutti che epidemie, disgrazie, flagelli e dolori sono principalmente i segnali che Dio permette che arrivino agli uomini perché si convertano e cambino vita, perché ritirino tutti i ponti che li conducono alla morte eterna, si cospargano il capo di cenere e, magari ridotti alla miseria e alla fame, chiedano perdono e misericordia.
Niente di eccezionale, come si vede, ma niente che pratichi più la moderna gerarchia ecclesiale, ormai dedita a confermare nell’errore ogni sorta di miscredente, di pagano, di vizioso, di peccatore e adesso anche di turpe meretricio.
Ed è inutile che, Bergoglio in testa, questa gerarchia si adoperi per alleviare le sofferenze materiali degli uomini, per molti di loro il destino è già segnato: senza conversione e ravvedimento, quantunque paghi e sazi, finiranno in braccio ai demoni, e lì sì che saranno dolori, e che dolori!
Ecco qual è l’“essenziale”, caro il nostro parroco di Torvaianica, e non certo praticare una falsa misericordia che aiuta il demonio ad impadronirsi delle anime dei peccatori impenitenti … comprese quelle dei chierici come lui.
Bergoglio riceve in Vaticano una “coppia” di transessuali
O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.
(I Corinti, VI, 9-10)
Nota di Belvecchiohttp://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3537_Belvecchio_Trans_Torvaianica.html
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