ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 20 giugno 2020

La via che conduce a Dio

LA FESTA
Il Cuore Immacolato di Maria ci salverà così

Oggi la Chiesa festeggia il Cuore Immacolato di Maria che «Alla fine...trionferà», come disse la Vergine Maria ai pastorelli di Fatima. Rifugiarsi in esso significa entrare nella sede della sconfinata carità per l’umanità intera, che Ella vuole salvare. Significa vivere il "fiat" con l'aiuto del Santo Rosario, della consacrazione al suo Cuore Immacolato e della Comunione riparatrice nei primi sabati del mese, le armi indicate dalla Madonna per vincere il mondo «sotto il potere del maligno».



«Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà». Queste furono le consolanti parole che la Vergine Maria rivolse ai pastorelli di Fatima, durante l’apparizione del 13 luglio 1917. Il trionfo del Cuore Immacolato di Maria è una prospettiva grandiosa e pacificante di universale vittoria del suo Cuore regale e materno.

Il Cuore di Maria è la via che conduce a Dio, alla salvezza e alla santificazione, secondo la volontà di Dio. San Massimiliano Kolbe affermava che l’Immacolata è la «via più breve, più facile e più sicura» per raggiungere la santità più alta.

Per percorrere questa via è necessario guardare al Cuore di Maria, con il proposito di imitarne le virtù, impegnandosi a passare prima attraverso la “via purgativa”, per purificare l’anima da tutte le offese grandi e piccole che si fanno a Dio con i peccati volontari. La Vergine Maria, che è la vera e celeste “Purgatrix”, come la chiama san Bonaventura, ci guida attraverso questa via di purificazione.

Dopo aver percorso la via purgativa, si presenta la via illuminativa, dove l’anima che ama Dio fugge i peccati veniali semivolontari, lasciando spazio alla sola luce del Cuore Immacolato di Maria. Esso, scrive il beato Gabriele Allegra, «è luce, l’amabile luce che mi illumina il sentiero che devo percorrere per giungere alla casa del Padre». L’anima in ascesa è condotta dalla Vergine Maria fino alla via unitiva, che si distingue per la perfezione delle virtù eroiche. In essa l’anima non vive più “con” Maria, ma “in” Maria, «nel suo Cuore Immacolato, il paradiso della Santissima Trinità», conformandosi così perfettamente a Cristo, anzi si trasforma in Lui, come afferma ancora il beato Allegra. Infatti, è proprio nel Cuore Immacolato di Maria, indissolubile sposa dello Spirito Santo Amore, che l’anima vivrà i misteri dell’identificazione con Lei e della trasformazione in Cristo.

Anche il Montfort ci ricorda che Maria è la «via facile, breve, perfetta e sicura per giungere all’unione con Gesù Cristo Signore, nella quale consiste la perfezione cristiana» (Trattato della vera devozione, 152). La via di Maria è una via perfetta, perché è stata scelta da Dio e da Gesù: «È per mezzo di Maria che possiamo divenire simili a Dio, per mezzo della grazia e della gloria, donandoci a Lei in modo così perfetto e totale, da non essere nulla in noi stessi, e tutto in Lei, senza timore di ingannarci» (VD 157).

Oltre che a essere la nostra via sicura per il Cielo, il Cuore di Maria è anche il nostro rifugio. A ricordarcelo è la Vergine stessa, che a Fatima rispose a Lucia con queste parole: «Io non ti abbandonerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la strada che ti porterà a Dio». Quanto sono rassicuranti queste parole della Vergine Maria! Ella è la nostra Celeste Madre. Gesù stesso dall’alto della Croce ha proclamato la sua Maternità universale nei nostri riguardi. Il Cuore Immacolato di Maria è anche il Cuore della Corredentrice. San Giovanni Eudes afferma che «il Sacro Cuore della Beata Vergine Maria è rappresentato dal Calvario». Il Calvario è la sintesi e il coronamento dell’intera missione salvifica dolorosissima svolta da Gesù, Redentore universale, e da Maria, Corredentrice Universale. Come ricorda san Lorenzo Giustiniani: «Figlio e Madre sono stati crocifissi: il Figlio nel suo corpo, e la Madre nel suo Cuore».

Il Cuore di Maria è quindi anche Cuore Addolorato per tutto quello che ha compiuto e sofferto con suo Figlio, per Lui e in Lui, per la nostra salvezza. Esso ha grandezza e dignità pressoché “infinite” come afferma san Tommaso d’Aquino. Con la sua pienezza di amore divino, simile a un calice d’oro che trabocca di continuo amore divino, ama, si dona e arde, consumandosi d’amore sempre e per sempre.

Il Cuore della Madre di Dio Amore racchiude in sé tutte le preziosità dell’amore più santo e più vasto: l’amore divino materno, verginale, sponsale, filiale, beatifico, martiriale, crocifisso e infine l’amore divino, quale spada affilata che le trapassa l’anima e il Cuore di Madre Corredentrice. È proprio vera l’affermazione di san Bernardo: «De Maria numquam satis», Maria non può essere mai abbastanza lodata.

La Vergine ci ricorda che la devozione al suo Cuore Immacolato e il Santo Rosario sono i rimedi ultimi dati da Dio al mondo. Il suo Cuore, infatti, è la sede della sconfinata carità per Dio e per l’umanità intera, che Ella vuole salvare e portare in Cielo con sé. Ricorriamo al Santo Rosario, alla consacrazione al suo Cuore Immacolato e alla Comunione riparatrice nei primi sabati, uniche armi indicate dalla Madonna per salvarci da questo mondo che «giace sotto il potere del maligno» (1Gv 5,19).

In Maria siamo certi di trovare rifugio e consolazione, e nello scoraggiamento, nuova forza e speranza. Dunque, come ci ricorda san Luigi Maria Grignion de Montfort, «Ad Jesum per Mariam».

Maria Bigazzi
https://lanuovabq.it/it/il-cuore-immacolato-di-maria-ci-salvera-cosi

Cuore Immacolato di Maria

Il giorno dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa celebra la memoria liturgica del Cuore Immacolato di Maria, attendendo con salda speranza il compimento della promessa fatta dalla Madre Celeste ai tre pastorelli di Fatima: “Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà”

Il giorno dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa celebra la memoria liturgica del Cuore Immacolato di Maria, attendendo con salda speranza il compimento della promessa fatta dalla Madre Celeste ai tre pastorelli di Fatima: “Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà”. Sarà questo trionfo il preludio al tempo di pace “per quanti diranno di  a mio Figlio”, prima dell’ultimo combattimento escatologico che si concluderà con il secondo, definitivo e glorioso avvento dell’Agnello, Nostro Signore Gesù Cristo, come profetizzato da san Giovanni Evangelista nell’Apocalisse. La Madre e il Figlio, dunque, i cui Sacri Cuori sono così intrecciati e perfettamente uniti nello stesso mistero di salvezza da non poter essere separati. Lo insegnava già san Giovanni Eudes (1601-1680), fondatore della Congregazione di Gesù e Maria, il quale fu il primo a celebrare con i suoi confratelli le feste del Sacro Cuore e del Cuore Immacolato.
Le rivelazioni di Gesù a santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690) furono poi il più potente impulso alla devozione al Sacro Cuore, che si diffuse nonostante l’ostilità dell’eresia giansenista. Il radicamento del culto al Cuore Immacolato di Maria passerà, anch’esso superando vari ostacoli, attraverso alcune delle più grandi manifestazioni mariane della storia. Come l’apparizione del 27 novembre 1830 a santa Caterina Labouré, che dopo aver contemplato la figura radiosa dell’Immacolata vide apparire i Sacri Cuori di Gesù e Maria, il primo coronato di spine, il secondo trafitto da una spada, oltre a una M intersecata dalla I di Iesus e sormontata da una croce, con tutto intorno 12 stelle. È l’immagine divenuta celebre con la diffusione della Medaglia Miracolosa, lo straordinario compendio di simboli disseminati in tutte le Sacre Scritture e che ricordano in particolare la partecipazione di Maria all’opera redentrice del Figlio. Questa mirabile partecipazione, che fa di Maria la Corredentrice, è già implicita nelle parole rivolte da Dio a Satana subito dopo il peccato originale (Gn 3, 15), è espressa poi nella profezia di Simeone (“E anche a te una spada trafiggerà l’anima”; Lc 2, 35) e culmina nel segno grandioso della Donna vestita di sole (Ap 12).
Questo disegno divino, in cui il dolore acquista senso e diventa tutt’uno con l’Amore, è proseguito con Fatima. Qui, il 13 giugno 1917, la Madonna comunicò alla piccola Lucia dos Santos (1907-2008) la sua missione: “Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”. Il 10 dicembre di otto anni più tardi, Lucia, già in convento, vide Maria e al suo fianco Gesù Bambino, che le disse: “Abbi compassione del Cuore Immacolato della tua Santissima Madre, ricoperto delle spine che gli uomini ingrati in tutti i momenti vi infiggono, senza che ci sia chi faccia un atto di riparazione per strapparle”. Fu allora che la Vergine fece a Lucia la solenne promessa sulla Comunione riparatrice dei cinque sabati: “A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per 15 minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”.
Nel 1944 la memoria liturgica venne estesa da Pio XII a tutta la Chiesa, a ricordo della consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, operata due anni prima dallo stesso pontefice su invito della beata Alexandrina Maria da Costa. La celebrazione, inizialmente stabilita al 22 agosto, nell’Ottava dell’Assunta, venne spostata al giorno attuale (il primo sabato dopo il Sacro Cuore di Gesù) dalla riforma del 1969, con il grado di memoria facoltativa, poi resa obbligatoria da san Giovanni Paolo II. La liturgia ci ricorda che Maria, sede della Sapienza, meditava nel silenzio quotidiano la volontà divina e “custodiva tutte queste cose nel suo cuore”. La Madre Celeste ha assecondato ogni ispirazione della Grazia. Proprio per questo è necessario imitarla e combattere al suo fianco contro il male, affinché Lei e il Figlio possano regnare - come diceva san Massimiliano Maria Kolbe - “in ogni cuore che batte sulla terra”. In vista della gloria eterna.
Per saperne di più:

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.