VIGANÒ, PG. UN PRETE SCRIVE NELL’ORA DEL TRAMONTO.
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ci ha scritto un sacerdote, che la letto l’appello rivolto da Pezzo Grosso all’arcivescovo Carlo Maria Viganò, e a cui l’ex Nunzio negli Stati Uniti ha risposto in italiano, in inglese e in spagnolo. Buona lettura.
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Avendo anch’io letto la lettera che “Pezzo Grosso” ha scritto a Mons. Viganò, ho sentito il suo dolore, come quello di tanti nostri fratelli. Io pure provo un profondo dolore nella misura in cui vedo quanto sta succedendo nella Chiesa e nel mondo, ma nonostante dico: “io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua Madre, come un bimbo svezzato è l’anima mia” (Salmo 130).
Conviene salire in alto per vedere meglio; l’aria è più pura e più luminosa. Conviene guardare le cose, le notizie, noi stessi, dalla prospettiva di Dio (è una grazia che Egli offre a chi la vuole) per comprendere la trama di ciò che stiamo vivendo e a che punto stiamo. Credo ricordare che, interrogata Suor Lucia circa il “Segreto” di Fatima, se poteva dire qualcosa, rispose che, se leggiamo i capitoli 12 e 13 dell’Apocalisse, abbiamo capito tutto.
Mi ha colpito la pressante domanda: che possiamo FARE?
Per molti pare che il primo comandamento sia “fare! fare! fare!”, e il secondo “in fretta, in fretta, in fretta!”. Ma prima del fare c’è l’essere.
“Dobbiamo compiere le opere di Colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più OPERARE. Finché sono nel mondo, sono la Luce del mondo” (Gv 9,4)
“Ancora per poco tempo la luce è con voi. Camminate mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce credete nella Luce, per diventare figli della Luce” (Gv 12,35-36)
È forse arrivata “la notte”? Di sicuro siamo nell’ora del tramonto. I passeri cercano il loro nido, tutti gli esseri viventi si preparano nei rispettivi rifugi a trascorrere la notte. Quella notte, Gesù fu consegnato in mano ai suoi nemici e abbandonato e negato dagli amici. In quell’ecatombe, l’unico che si salvò dopo un primo momento di smarrimento fu il più piccolo, Giovanni, che corse al Cenacolo ad avvertire la Madre di Gesù di quanto stava accadendo. Lei sapeva tutto, lo viveva, ma Lei lo prese con Sé e lo mise in salvo, lo fortificò nella fede e nell’amore e così, quando ritornò la luce del giorno, poterono seguire da vicino Gesù fino al Calvario e oltre.
Questo è il segreto, è la risposta a “che possiamo fare?” Da ormai tanti anni la nostra pietosa Madre ce lo sta dicendo, con semplicità, con l’insistenza del suo amore, in tanti luoghi nel mondo. Dobbiamo rifugiarci come piccoli nel Cenacolo del suo Cuore Divino Immacolato. Sì, dobbiamo fare: ma DENTRO DI NOI, NELLA NOSTRA VITA! Perché prima di “fare” dobbiamo “essere”.
Solo così ognuno avrà la luce necessaria per saper mettere a frutto, con efficacia, i propri “talenti” ricevuti, al momento giusto che Dio indicherà con i fatti.
Alla Bestia “fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli” (Apoc 13,7). Non sarà sufficiente essere “santi”, occorre che in noi sia interamente presente Gesù, Egli in noi, noi in Lui. Il nulla che siamo noi, insieme a Lui. Cristo ed io, maggioranza assoluta! Ma “se uno pensa di essere qualcosa mentre non è nulla, inganna se stesso” (Gal 6,3). Così, prima ancora di “essere” dobbiamo convincere noi stessi del nostro “non essere”. Come Gesù disse a Santa Caterina di Siena: “Io sono Colui che È, tu sei colei che non è”. Solo da qui parte la nostra risposta a “che dobbiamo fare?”
“«Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte?». La sentinella risponde: «Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate; CONVERTITEVI, VENITE!»” (Isaia, 21,11-12)
«Nel Signore mi sono rifugiato, come potete dirmi: “Fuggi come un passero verso il monte”?
Ecco, gli empi tendono l’arco, aggiustano la freccia sulla corda per colpire nel buio i retti di cuore.
Quando sono scosse le fondamenta, il giusto CHE COSA PUÒ FARE?
Ma il Signore nel tempio santo, il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi sono aperti sul mondo, le sue pupille scrutano ogni uomo.
Il Signore scruta giusti ed empi, egli odia chi ama la violenza.
Farà piovere sugli empi brace, fuoco e zolfo, vento bruciante toccherà loro in sorte;
Giusto è il Signore, ama le cose giuste; gli uomini retti vedranno il suo volto.» (Salmo 10)
Perrito Pastor
Marco Tosatti
I MIGRANTI NELLE LITANIE. A ROMA DICONO: NUN CE SE CREDE…
Carissimi Stilumcuriali, il pontefice regnante ha deciso di modificare le Litanie Lauretane, cioè le invocazioni alla Madonna di Loreto, inserendovene tre nuove di zecche, come potete leggere su VaticanNews. Ce ne parla mons. Ics. Una di queste – udite udite – è riferita ai migranti! lo so che sembra un film, ma se lo dice VaticanNews…Adesso possiamo aspettarci dalla Penitenziera Apostolica qualche indulgenza plenaria per gli scafisti e il prossimo inserimento delle ONG di Soros fra gli Istituti di Diritto Pontificio. Come dicevo all’inizio: se lo vedessimo in un film diremmo: ué, che esagerato il regista…
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Caro Tosatti, la riconferma del card. Sarah alla Congregazione del Culto divino (di due giorni fa, il 18 giugno) ha avuto come suo immediato “ringraziamento” al suo Capo supremo, il riconoscimento di una eccelsa virtù della Madre di Dio (secondo Bergoglio): “Solacium Migrantium”, cioè “Conforto dei Migranti”. (In realtà secondo me intendeva dire “conforto dei trafficanti di migranti, Casarini incluso”).
Non tratterò la decisione del card. Sarah, certamente Sua Eminenza avrà inteso con la parola migranti, tutti noi alla ricerca di un porto sicuro in questa valle di lacrime…
Non sarebbe la prima volta che non capisce bene ciò che ha firmato come prefetto del Culto divino.
Ma guarda un po’, proprio sempre in riferimento alla Madonna di Loreto.
Nel novembre del 2019, senza accorgersene (?), cancellò la celebrazione liturgica della Traslazione miracolosa della casa di Loreto (facendola confluire in una festa Mariana che c’era già).
C’è ricascato o ci fa, si chiederà il prof Nicolini, “custode della tradizione” della traslazione miracolosa della SantaCasa?
Io son “sicurissimo” che lui neppure per un attimo ha pensato ad una presa in giro (un po’ blasfema magari) di Maria Santissima. Io invece si, ma io non sono buono come il card. Sarah.
Non dobbiamo meravigliarci: in questo pontificato si riscrive la Bibbia, si reinterpretano i Comandamenti, si riscrive il Padre Nostro, si modificano i Sacramenti, e che volete mai che sia se si aggiunge una lode in più a Maria? (fa anche rima…).
Ma che tipo di lode? magari un pochettino ambigua, forse? Il “mandante “ che ha dato ordine al card. Sarah, magari ha voluto sancire definitivamente il trasporto, non miracoloso, della Santa Casa di Loreto.
Non son stati gli Angeli di Dio a portare in volo la Santa Casa, son stati crociati sui barconi, come i migranti, assimilando quindi i migranti con i crociati. In pratica con un messaggio, da una parte scientifico e dall’altro umanitario, demitizza il miracolo.
Ma in fondo, direte, che c’è di male a metter sotto la protezione di Maria i poveri migranti? Nulla.
Ma mettendolo nelle litanie lauretane, moltissimo.
Ho pensato anche ad una altra ipotesi. Che il “mandante” (all’inconsapevole cardinale ) abbia ordinato di “prendere in giro” la litanie lauretane dove si recita: “Regina concepita senza peccato originale” e anche “Madre immacolata”.
Tanto il “mandante” aveva già negato il Dogma dell’Immacolata Concezione, spiegando che Maria era discepola di Cristo, non era nata santa, ma aveva dovuto lottare per diventarlo. Così si sarà detto: mettiamoci pure i migranti, va!
Che aspettarci ora? Che inserisca nelle Litanie anche, che so (scusate il latinorum) “Protectora Amazonum”? o “Salus ecologica” oppure “Consolatrix lutherani”?
Ah Tosatti ! che ci dobbiamo aspettare? Le litanie alla Pachamama?
Marco Tosatti
21 Giugno 2020 63 Commenti --
PG: DIO CONCEDE LA VITTORIA, MA SOLO SE SI DÀ BATTAGLIA…
Carissimi Stilumcuriali, Pezzo Grosso ha letto il messaggio che Stiilum Curiae ha pubblicato oggi, scritto da un sacerdote e relativo all’appello che Pezzo Grosso aveva rivolto all’arcivescovo Viganò, chiedendogli: che cosa dobbiamo fare, in quest’ora di confusione e smarrimento della Chiesa? E ha stilato una risposta che è un grido di battaglia (santa). Buona lettura.
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Caro Tosatti, Pezzo Grosso vorrebbe rispondere subito al sacerdote Perrito Pastor.
“Bisogna dare battaglia perché Dio conceda la vittoria”. Lo gridò Santa Giovanna d’Arco prima di armare i francesi per difendere Orleans. Non dimentichiamocelo, quando pensiamo a mons. Viganò.
“Caro Perrito Pastor (Cucciolo Pastore), vorrei provare a difendere la correttezza della mia richiesta a mons. Viganò di indicarci “che fare”; di aiutarci a intendere l’ esigenza oggi di capire “che fare”.
Domani sarà sempre tardi. Tra poco “costui” cambierà il – Credo -. E la fuga in Germania dell’Emerito mi preoccupa non poco. Perché dove è il Papa è la Chiesa, la Santa Sede. Prima i due Papi stavano entrambi in Vaticano, se domani l’Emerito starà in Germania, sarà scisma di fatto? Una nuova Avignone?
Io sono convinto che tra essere, capire e fare, ci sia unità.
Ma soprattutto oggi “fare” è divenuto urgente e prioritario. Ma ho l’intelligenza e l’umiltà di chiedere lumi a un santo sacerdote, non ad un generale. L’ho chiesto a mons. Viganò, non al nostro amico Generale Laporta (peraltro uomo saggio). Vorrei tentare di convincerla con sette considerazioni, pregandola di correggermi.
-1°- Non tutti noi abbiamo vocazione ascetica, non tutti noi pensiamo sia sufficiente cambiare noi stessi, e basta. Non ci soddisfa. Anche perché credo che cambiando me stesso prima si rafforzerebbe la volontà di fare, ma magari troppo tardi. In più credo che si cambia noi stessi anche operando, non solo orando e meditando. Perché le opere sono funzionali alla fede, sono conseguenza della fede. Essere è anche operare. (Ovviamente non in senso cartesiano).
-2°- San Benedetto insegnava a pregare e lavorare (fare).
-3°- Agire ci fa capire meglio il senso della vita, le sue opportunità, le nostre capacità nell’impiegare i talenti. Agire ci permette di confrontarci con il prossimo e cambiare lui o noi.
-4°- Agire ci permette di capire la realtà e ci responsabilizza. Agire è manifestare la nostra libertà responsabile. Quella di fare il bene. Lutero aveva separato fede ed opere e si son visti i risultati.
-5°- E’ certo che prima di agire dobbiamo pregare e meditare, ma non ci sentiremo comunque mai pronti a farlo. Anzi potremmo persino incontrare il “buio dell’anima” e restare inerti.
-6°- Si impara facendo e sbagliando e ci si pente di più di quello che non si è fatto, non tanto degli insuccessi immancabili.
-7°- Noi siamo anche ciò che facciamo. Le nostre azioni provengono dal pensiero è vero,ma il mondo è quello che è, perché qualcuno ha agito, non solo ha pensato di agire. San Filippo Neri, Santa Teresa d’Avila, sant’Ignazio di Loyola, san Francesco di Sales, san Giovanni Bosco (e tanti altri, anche santi laici) non si son limitati a pregare e meditare. La Controriforma l’hanno fatta dei santi operativi, non contemplativi. Ma prima di Lutero abbiamo sante “femministe” di cui sono innamorato. Santa Ildegarda di Bingen era chiamata “protettrice delle battaglie” perché usava la sua religiosità per scuotere le coscienze e gli animi; sfidò persino Federico Barbarossa quando osò contrapporsi a Papa Alessandro III; fu persino esorcista riuscendo a vincere il demonio dove altri avevano fallito. Santa Brigida di Svezia, madre di 8 figli, fondò un Ordine religioso (le Brigidine), chiuse la parentesi dei Papi ad Avignone, terminò la guerra dei cent’anni, indisse un Giubileo, andò persino in Terrasanta e fu catturata per esser messa al rogo da prelati della Curia romana gelosi (e la santa li disperse mettendosi a cantare Ave Maris Stella!). Santa Caterina da Siena, fu precursore dei DUBIA, infatti al suo papa “dolce Cristo in terra” scrisse ben dieci lettere per esprimergli i suoi dubbi sul fatto che se ne stesse ad Avignone. Insomma: “Bisogna dare battaglia perché Dio conceda la vittoria”! Direi che fino ad oggi (solo) mons. Viganò ha ben dimostrato di aver capito questa incitazione santa. Perciò ho chiesto a lui consiglio.
Il problema oggi è l’urgenza di fare. O no? caro Perrito Pastor? Grazie comunque per il suo saggio richiamo, utilissimo naturalmente. Se ho sbagliato “mi corrigga”.
Pezzo Grosso.
Marco Tosatti
https://www.marcotosatti.com/2020/06/21/pg-dio-concede-la-vittoria-ma-solo-se-si-da-battaglia/
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