ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 14 giugno 2020

Quei pochi, refrattari alla omologazione

PERSECUZIONE

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo,
diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.   Mt 5,11

Uno dei pochi religiosi, di questa oscura diocesi di Fermo, un tempo tra le più feconde, importanti d'Italia, che mostra, di lontano, la sua grande fede. È un sacerdote normale, come tutti dovrebbero esserlo, che celebra in modo decoroso la liturgia, senza aberrazioni sociopolitiche, senza fronzoli mondani, senza esaltazioni ridicole, senza protagonismi, senza profanazioni. 


È un sacerdote che richiama costantemente al cielo, non si rotola nel limo delle questioni terrene, proclama unicamente la Parola, non predica la rivoluzione permanente come un  militante neo trotskista, è attento alle preoccupazioni spirituali dei fedeli che vogliono affidarsi a lui, si occupa delle anime, non dei corpi. È un sacerdote Cattolico Romano che diffonde la nostra religione, senza tentennamenti, senza paura di fare “proselitismo”, senza l’apprensione di offendere quelli di altre religioni. Nel celebrare la Messa si raccoglie in modo profondo sul momento culminante della Liturgia Eucaristica, quasi indugiando perché assorto, dilatando il tempo che normalmente vi viene dedicato. Poi offre la comunione in bocca, anche in questo periodo maledetto.
Tuttavia queste sue qualità, che sarebbero indiscusse in altri tempi, fanno irritare i suoi superiori e il popolo. A parte alcune persone di grande fede, lo criticano perché troppo all’antica, troppo rigido. Oggi la gente vuole vivere bene, non vuole sentir parlare della finitezza del tempo che ci è assegnato, vuole la certezza del perdono senza riparazione, la ricompensa senza sacrificio, non ne vuole sapere di fuoco eterno, pensa che questo sia “medioevo”. Vuole una Chiesa che assecondi la sua voglia di godere, perché la vita è breve e “di doman non v’è certezza”, vuole sacerdoti comprensivi, indulgenti, vestiti come noi, simpatici, trasgressivi, compagnoni (o compagni…), flessibili, che proclamino il vangelo della nostra vanagloria. Tale persuasione è talmente consolidata da poterla considerare, ormai, strutturale, irreversibile. Sarebbe come provare a togliere l’abitudine della siesta al gatto di casa. Pertanto, anche con tante buone intenzioni, questo non è più il luogo della evangelizzazione. Questo non è più il luogo della testimonianza. La civiltà occidentale non brucia più del fuoco inestinguibile, il carbone che produce non può ritornare legna. Ha deciso di lasciare la parrocchia, ha chiesto di avere un altro incarico, anche fuori dall'Italia, paese ormai de-evangelizzato.
La gente “pensa” così come è stata ammaestrata a pensare in questi sessanta anni di inculturazione televisiva, rafforzati, in modo decisivo, dagli ultimi venti di “social network”, assecondati dalla Chiesa postconciliare. Quei pochi, refrattari alla omologazione, che hanno conservato la vera fede, vengono emarginati e perseguitati. Una persecuzione, sottile ma evidente, del pensiero e poi delle anime, che, almeno per ora in occidente, non comprende, la persecuzione dei corpi, come ai tempi di Diocleziano o come ai tempi nostri con i migliaia di cristiani uccisi in varie parti del mondo. Questa persecuzione è strisciante, subdola, ma altrettanto devastante. E, quel che è peggio,  paradossale e tragico, viene messa in atto con la partecipazione determinante della stessa Chiesa, che si è alleata con il nemico di sempre e con i suoi scherani.
Ho negli occhi il video di quella donna anziana, molto devota, ma oggi pare una colpa grave, che si mette in ginocchio, per ricevere la comunione in bocca. Il prete, agitando la mano e brandendo l’ostia, le intima di alzarsi, con l’intento di dargli la comunione sulle mani. Poi, davanti al diniego di quella donna, la scarta come fosse il birillo di una gincana, la mortifica, offendendo impunemente l’Altissimo tra le dita. Una sequenza assolutamente al contrario di quella che dovrebbe essere: il sacerdote che si rifiuta di dare l'ostia consacrata  ad una persona in piedi a riceverla sulle mani... una chiesa assolutamente al contrario... La persecuzione dell’anima. Ma l’anima ricolma di fede non si può sopprimere.
Chi non si adegua al mondo è PERSEGUITATO e lo sarà sempre di più.
Si parla della prossima approvazione della legge sulla cosiddetta “omofobia”, termine quanto mai inappropriato, per quanto mi riguarda non ho alcuna paura degli “omo”… ho semplicemente qualcos’altro. La demolizione della legge naturale a colpi di maggioranza è pura BARBARIE della cosiddetta democrazia, come i sacrifici umani, il cannibalismo, la strage dei contadini di Stalin, la repressione della Vandea, le camere a gas, i gulag, la sottrazione "legittima" dei bimbi ai genitori, i fatti di Bibbiano, l’invasione islamica programmata, i metodi educativi basati sul gender, il terrorismo, la pedofilia, l’aborto. L’intento, perseguito con il silenzioso beneplacito dei vertici della Chiesa, nonostante alcuni mugugni incomprensibili, è quello di rendere illegittima la religione che condanna, in modo inequivocabile, come altro non potrebbe essere, nella sua vera Dottrina, la sodomia. Si tratta di un salto di categoria decisivo del programma di persecuzione della religione Cattolica e del suo annullamento, iniziato con l’Illuminismo, che non poteva trovare epoca migliore per essere completato. Ovviamente si avvalgono di un alleato potentissimo, per attuare la nuova PERSECUZIONE, ma non ci piegheremo, non avranno le nostre anime.

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