ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 28 luglio 2020

Per obbedire alla legge della verità

E se abrogassimo le leggi ingiuste?

«Non è assurdo e illogico impegnarsi in una congiura contro le leggi per amore della difesa della verità. Anzi agirebbe secondo il diritto anche colui che si impegnasse in una associazione segreta per toglier di mezzo un tiranno che si fosse impadronito dello Stato»


In questi tempi, sia in Repubblica di San Marino che in Italia, è alta la tensione per il dibattito politico. E spesso, nel confronto necessario e importante, a volte sembra che abbia più valore lo schieramento che le ragioni addotte. Questa non è certo una novità, ed è compito di coloro che ascoltano (superando a volte le suggestioni di quelli che comunicano) agire «cercando loro stessi i criteri del proprio orientamento», come ha ricordato Benedetto XVI al Bundestag tedesco.

Così mi sono imbattuto in questa acuta riflessione di Origene, uno scrittore cristiano del III secolo, che, rispondendo alle accuse del pagano Celso, dichiara essere «ragionevole», cioè secondo ragione, opporsi alle leggi ingiuste. Egli dice così: «Se uno presso gli Sciti, le cui leggi sono abominevoli, non trovasse alcuna occasione di allontanarsene e fosse costretto a vivere tra loro, allora costui, di fatto, per obbedire alla legge della verità, che presso di loro è considerata fuori legge, a buon diritto dovrebbe formare associazioni con le persone animate dai suoi medesimi sentimenti contro ciò che è da loro considerato legge. Quindi non è illogico impegnarsi in una congiura contro le leggi per amore della difesa della verità. Anzi agirebbe secondo il diritto anche colui che si impegnasse in una associazione segreta per toglier di mezzo un tiranno che si fosse impadronito dello Stato.» [1]

E questo pensiero è fatto proprio dal Papa Benedetto e ripreso, in un discorso ad alcuni politici francesi, anche da Papa Francesco, quando ha ricordato che, tra i compiti di un politico, c’è anche quello di «abrogare le leggi» ingiuste [http://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/june/documents/papa-francesco_20130615_gruppo-amicizia-francia.html].

Siamo di fronte a una necessaria ripresa dell’impegno per il bene comune, sia con la necessaria chiarezza del giudizio, sia con la fattiva responsabilità nell’azione.
E quello che affascina, nelle parole di Origene, antiche come la nostra «antica terra», è l’invito al mettersi insieme, perché l’azione possa portare frutto. Credo che di fronte al tentativo del potere, qualunque sia, di separare e dividere, la risposta più giusta stia nell’impegno a creare legami e relazioni costruttive, che rendano possibile, già nel loro presente, l’esperienza di quella novità che propongono. In questo realizzando quello che già Marx (ma preceduto dalla storia secolare dei cristiani) auspicava come punto necessario di partenza. Così infatti scriveva nei suoi «Manoscritti economico-filosofici del 1844»: «Quando gli operai comunisti si riuniscono, essi hanno primamente come scopo la dottrina, la propaganda, ecc. Ma con ciò si appropriano insieme di un nuovo bisogno, del bisogno della società, e ciò che sembra un mezzo, è diventato scopo. Questo movimento pratico può essere osservato nei suoi risultati più luminosi, se si guarda ad una riunione di «ouvriers» socialisti francesi. Fumare, bere, mangiare, ecc. non sono più puri mezzi per stare uniti, mezzi di unione. A loro basta la società, l’unione, la conversazione che questa società ha a sua volta per scopo; la fratellanza degli uomini non è presso di loro una frase, ma una verità, e la nobiltà dell’uomo si irradia verso di noi da quei volti induriti dal lavoro.»

Voglio anche ricordare quanto diceva uno dei fondatori della Rosa bianca, uno dei gruppi giovanili che osò, pagando con la vita, opporsi al nazismo: «Del gruppo che qui ho messo assieme hai già sentito parlare. Gioiresti di questi volti, se tu li potessi vedere. L’energia che uno dedica a questi rapporti rifluisce tutta intera nel proprio cuore.»
Temi come il lavoro, l’educazione, la famiglia, la difesa della vita dovrebbero essere all’ordine del giorno quotidianamente tra chi cerca il bene comune, e il racconto di quello che già si fa potrebbe essere il migliore punto di partenza.




Autore:
 
Mangiarotti, Don Gabriele Fonte:
SUOR RITA MONTELLA
Una mistica ci insegna come fermare le leggi ingiuste

Prima delle elezioni del 1948 Gesù fece capire a Rita Montella (la suora che sventò l'attentato al papa polacco) che l'Italia sarebbe caduta in mano ai comunisti. Lei pianse, pregò, espiò. Gesù le disse: «"Rita, tu hai vinto!”. Ciò poche ore prima del 18 aprile [1948]». Oggi la Chiesa ha bisogno ancora di lei e di anime simili alla sua.



Per molti è già considerata e invocata come una grande santa, ma la Chiesa ci va con i piedi di piombo: il culto ai santi va reso solo quando essi sono stati canonizzati. Ma è già possibile invocarne l’intercessione mediante una preghiera approvata dall’Autorità ecclesiastica (vedi sotto), per domandare grazie al Signore e chiedergli che possa essere elevata agli onori degli altari. Quando ci sono di mezzo i santi, è bene attenersi alle sagge norme della Chiesa e, in ciò che verrà narrato, ai decreti di Urbano VIII.

Stiamo parlando di suor Rita Montella, conosciuta anche come “la Bambina di Padre Pio”, con il quale, pare, avesse l’abitudine di ritrovarsi. Non come noi comuni mortali, ma in bilocazione. Padre Pio veniva spesso a trovarla in clausura, di notte, per pregare con lei.

Questa suora agostiniana del Monastero di Santa Croce sull’Arno, della quale ricorre quest’anno il centenario della nascita (3 aprile 1920), si era offerta vittima all’Amore divino e, come sempre accade a queste anime generose, il Signore non sa resistere dal concedere ciò che esse domandano nella preghiera. E a queste grazie d’intercessione il buon Dio ne ha aggiunge altre decisamente straordinarie. Come quando, secondo la testimonianza di padre Franco D’Anastasio, da lui firmata e controfirmata da un notaio, inviata nel 2006 al Cardinal Dziwisz, il 13 maggio 1981 suor Rita si era recata in bilocazione in piazza San Pietro, per deviare il colpo di pistola diretto contro Giovanni Paolo II.

Certamente la santità non consiste nei carismi straordinari. Tuttavia, lasciando al giudizio definitivo della Chiesa ogni presunto fenomeno soprannaturale che riguarda suor Rita, non è neppure possibile ignorarli completamente, in nome di un esasperato razionalismo; soprattutto quando, come nel caso dell’attentato a papa Wojtyla, questi fenomeni incidono sulla storia della Chiesa e dell’umanità.

Suor Rita era un’anima di incessante intercessione; dopo essere entrata in monastero pregò con fede per impetrare da Dio la conversione dei peccatori, il ravvedimento dei sacerdoti traviati, la guarigione dalle malattie, la salvezza eterna delle anime, anche delle consorelle, la liberazione delle anime del purgatorio. Inoltre scongiurava con fede accorata il Signore di non mandare i castighi sulla terra e di trattenere la guerra, di impedire fatti politici gravissimi, come l’avvento del comunismo in Italia alla fine degli anni quaranta, o calamità naturali, come i terremoti; tutto ciò è attestato nei due quaderni rimasti degli oltre cento da lei scritti, per ordine del confessore e padre spirituale, il cappuccino padre Teofilo dal Pozzo, come anche dal materiale raccolto nel volume Suor Rita Montella, studio dei singolari carismi (Ed. Segno, Udine 2002), curato dal nipote di suor Rita, Arcangelo Aurino, purtroppo mancato lo scorso anno. In esso sono riportate le lettere che Suor Eleonora Pieroni, monaca del Monastero di Santa Croce sull’Arno, inviava alla Badessa di Radicondoli, per informarla su quanto di straordinario stava avvenendo nella consorella Suor Rita. Nella lettera del 29 dicembre 1949 è citato un episodio della vita di suor Rita che è necessario raccontare, in questi nostri tempi difficili, nei quali sembra che il male sia inarrestabile e che il peggio sia inevitabile.

È noto che il 18 aprile 1948 le prime elezioni politiche della storia della Repubblica Italiana sancirono la vittoria della Democrazia Cristiana e dei suoi alleati e la sconfitta del fronte delle sinistre, cioè del Partito Comunista e del Partito Socialista, dopo una battaglia elettorale molto combattuta. Suor Eleonora tiene a far notare «che quest’Anima [Suor Rita] tratta sempre di peccatori con Gesù che per le elezioni passate parlò chiaro: “Voglio castigare anche l’Italia. Rita, che scene di sangue verranno!”. Si doveva andare anche noi in mano ai comunisti. Lei [suor Rita] pianse, pregò, espiò. Gesù le disse: “Rita, tu hai vinto!”. Ciò poche ore prima del 18 aprile [1948]» (op. cit., p. 120).

Così questa monaca semplice, che viveva nel silenzio e nel nascondimento della clausura, e che nulla rifiutava al suo Sposo, ottenne che Gesù cambiasse il corso della storia nella nostra nazione.

Qualcosa di analogo è raccontato da Santa Faustina Kowalska, nel suo noto Diario: «Un giorno Gesù mi disse che avrebbe fatto scendere il castigo su di una città, che è la più bella della nostra Patria [probabilmente Varsavia]. Il castigo doveva essere uguale a quello inflitto da Dio a Sodoma e Gomorra. Vidi la grande collera di Dio ed un brivido mi scosse, mi trafisse il cuore. Pregai in silenzio. Un momento dopo Gesù mi disse: “Bambina mia, unisciti strettamente a Me durante il sacrificio ed offri al Padre celeste il Mio Sangue e le Mie Piaghe per impetrare il perdono per i peccati di quella città. Ripeti ciò senza interruzione per tutta la S. Messa. Fallo per sette giorni”. Il settimo giorno vidi Gesù su di una nuvola chiara e mi misi a pregare perché Gesù posasse il Suo sguardo sulla città e su tutto il nostro paese. Gesù diede uno sguardo benigno. Quando notai la benevolenza di Gesù, cominciai ad implorare la benedizione. Ad un tratto Gesù mi disse: “Per te benedico l'intero paese” e fece con la mano un gran segno di croce sulla nostra Patria».

Inutile nascondere la gravità dell’ora che stiamo vivendo nel mondo; in particolare qui in Italia, ci troviamo di fronte all’alta probabilità che il ddl Zan possa decretare la fine della libertà della Chiesa e delle famiglie. Servono anime che preghino e si offrano per bloccare questi progetti, e serve soprattutto l’intercessione di questi nostri fratelli e, soprattutto, sorelle, che intercedano per noi e la nostra Patria in quest’ora cruciale. In particolare, possiamo domandare a suor Rita Montella di intercedere per noi, lei che, secondo l’espressione della consorella trattava «sempre di peccatori con Gesù». Bisogna crederci, confidare che il Signore non attende altro che generosità e riparazione, per risparmiare i molti a motivo di pochi. È la logica di Dio.

Preghiera

Signore, nostro Dio, Tu hai chiamato Suor Rita dello Spirito Santo a realizzare più pienamente la sua consacrazione battesimale dedicandosi interamente a Te nella vita contemplativa agostiniana per cercare Dio e servire la Chiesa.
Tu, o Padre, hai fatto risplendere attraverso di lei, con i carismi che le hai donato, il volto del Tuo Cristo, rendendolo visibile in mezzo agli uomini e alle donne del nostro tempo.
Con il Tuo aiuto ha preso su di sé le ansie dei fratelli servendo il Cristo sofferente nelle sue membra e divenendo con umiltà nella preghiera segno e testimonianza del Tuo Amore.
Ascolta la nostra preghiera: degnati ora di glorificarla in terra e, per sua intercessione, concedici la grazia… che con fiducia ti chiediamo.

Pater, Ave e Gloria.

(Con approvazione ecclesiastica)

Luisella Scrosati

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