ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 11 agosto 2020

Gemelli siamesi

MONS. ICS. MA QUANTO SI ASSOMIGLIANO BERGOGLIO E RONCALLI?

Carissimi Stilumcuriali, mons. Ics come molti altri prelati sta fuggendo l’opprimente calura di Roma e le oppressioni non solo climatiche del Vaticano cercando frescura fra i monti. E dal suo buon retiro fra pini e atei ci ha mandato qualche riflessione agostana….buona lettura. 

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Caro dottor Tosatti, in una struttura per il clero in alta montagna ove mi trovo per un paio di settimane, un molto anziano, ma arzillo ex alto prelato di curia, mi ha fatto alcuni riferimenti curiosi.
Nulla di importante ma, ripeto, curiosi e anche rilassanti per il mese di agosto.
Si tratta di alcune similitudini tra Papa Giovanni XXIII e Papa Francesco I.
Che vanno dalla copertina del Time, alla scelta del nome pontificale e ad alcune attitudini originali.
–   Anzitutto la scelta del nome. Jorge Bergoglio come tutti sappiamo ha scelto abilmente il nome di San Francesco d’Assisi, con il probabile intento di dare un messaggio di quello che avrebbe dovuto esser il suo pontificato. Angelo Roncalli scelse Giovanni XXIII, ma non tutti sanno la storia della scelta. La scelta di Roncalli di nominarsi Giovanni XXIII, sorprese il suo entourage che gli sconsigliò la scelta di questo nome. Ciò perché ci fu già un Papa con il nome di Giovanni XXIII (tra il 1410 e il 1415), ma fu Antipapa e prima di esser nominato era soprannominato “cardinale del diavolo”. Roncalli invece lo scelse come nome da Pontefice. Qualche tempo prima, da cardinale, aveva già spiegato che Giovanni XXIII, era si stato Antipapa e pessima figura, ma aveva avuto il merito di indire (attenzione!) il Concilio di Costanza, che aveva restituito l’unità alla Chiesa dopo lo Scisma di Occidente. Interessante il rapporto tra nome da Pontefice e la convocazione del Concilio, curioso no?
–   La seconda similitudine sta nell’esser entrambi stati glorificati immediatamente quali “uomo dell’anno” dalla famosa rivista TIME magazine. Papa Roncalli nel 1962, appena annunciato il Concilio Vaticano II, e Papa Bergoglio appena eletto nel 2013. Qualcuno ricorderà che anche Papa Giovanni Paolo II ebbe questo “onore”, ma lo ebbe nel 1994, 16 anni dopo l’elezione, onore peraltro dato per scontato dopo l’attentato.
–   Entrambi hanno ideato messaggi simbolici sorprendenti. Bergoglio, sorprendentemente, mette la statua di Lutero in Vaticano e Pachamama nei giardini vaticani ed in S. Maria in Traspontina. Ma anche Roncalli sembrava amare le sorprese. Senza preavviso e consiglio (nel 1959), ordinò la rimozione dell’espressione “ perfidi” nella preghiera Pro Judaeis (seguita da immediati incontri strategici), mentre nel 1960 per la prima volta nella storia dopo 400 anni, ricevette il capo della Chiesa Anglicana (Fisher), e nel 1963 diede udienza privata alla figlia del Segretario del PCUS Nikita Chruščëv.
–   Entrambi hanno privilegiato nel loro magistero la pastorale o la prassi sulla dottrina. (permettendo così le innumerevoli immancabili separazioni e divisioni all’interno della chiesa).
–   Entrambi hanno usato i “fuoriprogramma” estemporanei ed informali per dare messaggi. (sempre in presenza di operatori di riprese radiotelevisive).
–   Entrambi non hanno amato i “tradizionalisti”. Giovanni XXIII li chiamò nel discorso di introduzione al Concilio, “profeti di sventura” che vedono (nel nuovo) solo rovine e guai e rimpiangono i secoli passati (aprendo così alla riforma liturgica e all’ecumenismo). Bergoglio si è limitato a disprezzarli, quali farisei…
Curioso no? Lei che ne dice?
Marco Tosatti

11 Agosto 2020 Pubblicato da  40 Commenti

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