Quella di sabato a Roma, demonizzata dalle forze di governo e dai media, è stata una manifestazione organizzata da mamme e nonne desiderose di affermare che i figli non sono dello stato e contrapporsi all'invadenza dello stato con la scusa della salute pubblica.
Un'immagine della manifestazione di sabato a Roma
Caro direttore,
sono stata anch'io alla manifestazione delle mamme e delle nonne, quella tacciata di ogni sorta di “–ismo”, di negazionismo, di fascismo, di nazismo, di razzismo…. Quella rispetto alla quale non si è ritenuto che fosse sufficiente ignorarla aumentando il volume sul crescendo dei test di asintomatici, altrimenti detti sani, quella per la quale il Segretario del Partito Democratico è sceso in campo sulla sua pagina FB augurandosi “una rivolta popolare” contro “gente folle”.
Descritta come una piazza pericolosa per la temuta presenza di formazioni di estrema destra e di provocatori, io e un gruppo di amiche mamme e nonne siamo andate accompagnate da ogni sorta di raccomandazione di stare attente, di tenerci lontane dalle possibili violenze, di non correre rischi inutili. Ebbene, nelle quattro lunghe ore in cui si sono avvicendati sul palco, aggregati dalla causa comune, i protagonisti più vari (più simili ai Tea Party di opposizione al governo Obama negli Usa che ai negazionisti della shoah) non c’è stato il minimo contrasto, il minimo accenno di violenza, forse perché i tafferugli si erano già verificati su una manifestazione di Forza Nuova che si era tenuta al mattino.
In altre parole nello svolgersi dell’evento stesso la piazza si è dimostrata veramente una piazza per le famiglie, organizzata da mamme e da nonne accompagnate da padri e da nonni, interessati ad affermare innanzitutto che i figli non sono dello Stato e a contrapporsi a decisioni calate dall’alto e imposte con la scusa della pandemia in materia di salute e di educazione.
Invece i contrasti più accaniti si sono verificati prima e dopo l’evento: prima, in particolare, la denuncia di Zingaretti alla DIGOS da parte di alcuni dei relatori, fra cui il Magistrato Angelo Giorgianni, già Sotto-segretario agli Interni del governo Prodi; dopo, c’è stato il deciso annuncio del “flop” dell’evento, con il Corriere e Repubblica che con l’occasione riducevano pure l’affluenza all’oceanica manifestazione di Berlino ad appena 15.000, e tweet clamorosi come quello del grillino Ignazio Corrao che trova non male l’idea di schedare tutti gli intervenuti alla manifestazione. Per constatare in quanti eravamo basta guardare le foto in Internet.
Verosimilmente è stata la virulenza degli attacchi da parte delle forze politiche di governo, rafforzati dallo stesso tipo di messaggio ribadito dai mainstream, come ad esempio da Enrico Mentana su La7, a consigliare anche ai leader dei partiti di opposizione di tenersi alla larga da Roma; Matteo Salvini e Giorgia Meloni erano infatti entrambi vistosamente impegnati altrove e si sono guardati bene dal mandare un messaggio di incoraggiamento.
La galassia degli interventi ha spaziato da medici ad economisti, da biologi ad astrofisici, dai proponenti della scuola parentale ai “forconi”, da esponenti della New Age a sostenitori di Donald Trump. Fra i nomi che si sono avvicendati sul palco spicca quello dell’economista Nino Galloni, direttore generale dell’INPS dai tempi di Donat Cattin fino al 2018. In poche battute Galloni ha messo in fila i principali avvenimenti della storia economica del dopoguerra, compreso il delitto Moro collegato alla sovranità monetaria, e ha delineato due correnti dell’alta finanza che si stanno scontrando fra loro: la più potente, che con pretesti come quello dell’ambientalismo sta operando per ridurre la popolazione mondiale, e la seconda, che immette tutta la moneta che occorre a mandare avanti l’economia ma chiamandola ancora debito. Se ne esce, ha spiegato l’economista, solo superando gli egoismi.
Molto applaudita la comparsa fugace di Dario Musso, il giovane che aveva creduto si potesse imbracciare un megafono per cercare di allertare i suoi concittadini, ma si è trovato bloccato in un attimo e sottoposto a TSO. Applaudito anche Giuliano Castellin, leader di Forza Nuova, di cui gran parte della piazza ignorava l’identità perché presentato solo come padre di tre figli.
Per concludere c’è stato il fermo davanti al Quirinale di Nonna Maura, la donna che aveva iniziato la protesta chiamando a raccolta con i mezzi artigianali di cui possono disporre tutti: i “social”. Da lei si apprende che della logistica dell’evento si è occupato un altro gruppo, costituitosi in associazione “Salviamo i bambini dalla dittatura sanitaria”, collegato ma indipendente dalle signore che hanno percorso le città d’Italia chiamando a raccolta le mamme e le nonne.
La signora Maura a metà della manifestazione aveva abbandonato Piazza Bocca della Verità per andarsi a incatenare vicino al Quirinale, sperando che Sergio Mattarella sarebbe stato informato che in basso c’era una mamma semplice che chiedeva di parlare con lui. Cosa chiede? “Chiediamo l’abrogazione delle leggi Azzolina e Lorenzin, perché non ci sentiamo tranquille per niente per la condizione nella quale i nostri figli e nipoti andranno a scuola. Ci battiamo inoltre perché si metta fine alla consuetudine italiana di finanziare l’affido dei minori alle case-famiglia, generalmente costituite in coop, anziché dare gli stessi soldi alle mamme perché possano permettersi di tenere il figlio a casa.”
E’ stata portata via con la forza e le urla, facendole inutilmente male a un polso.
Alessandra Nucci
https://lanuovabq.it/it/ma-quale-piazza-negazionista-ecco-la-verita
Negazionisti: l'Alibi perfetto degli idioti
Chi sono le persone scese in piazza a Berlino, Parigi, Londra e in tutta Italia? Coloro che vengono additati sommariamente come "negazionisti" in realtà contestano tutta la gestione politica, non l'esistenza del Covid. Dopo le parole di Zingaretti, che ha dichiarato di augurarsi una rivolta popolare contro chi nega, è bene fare chiarezza su di un termine usato doppiamente a sproposito per mero interesse politico. Il punto di vista di Francesco Tabaroni per Vox Italia TV.
https://www.youtube.com/watch?v=PxZSWJGh0AY&t=12s
QUIRINALE, NONNA MAURA SI INCATENA PER ESSERE ASCOLTATA DA MATTARELLA: PORTATA VIA DA 20 AGENTI!
byoblu
https://www.youtube.com/watch?v=K1agSlWs6hU
IN GUERRA PERENNE
Ancora sul concetto di Patria, che non è qui
Riempii oltre trecento pagine di motivi per cui il mondo intero senza gli italiani sarebbe ancora all’età della pietra e fui preso di mira da molti a cui oggi darei ragione: abbiamo mandato in parlamento una pornostar e siamo governati dal partito di un comico. La vera patria è in Cielo.
Vent’anni esatti fa pubblicai per la Bur un libro, "Doveroso elogio degli Italiani", ampliamento di un precedente uscito per Mondadori. Elencavo tutti i primati italiani, non trascurando quelle piccole cose che fanno la c.d. qualità della vita: la forchetta, l’ombrello, il fazzoletto, gli occhiali ecc.ecc. passando per la radio, lo scooter, l’elicottero ecc.ecc. Contro il vizio dell’autodenigrazione, come recitava il sottotitolo.
Infatti, erano ormai da tempo entrate nel lessico quotidiano espressioni come «è inutile, siamo in Italia» o «all’italiana» per indicare cose mal fatte e abborracciate. Riempii oltre trecento pagine di motivi per cui il mondo intero senza gli italiani sarebbe ancora all’età della pietra. Tutto documentato, tanto da attirare l’attenzione dell’allora mitico Maurizio Costanzo Show, dove fui invitato a presentare il mio libro. Il primo attacco internazionale fu, naturalmente, alla schiena. Sì, un italiano naturalizzato inglese. Bene, non vi sto a tediare con i particolari che costarono all’editore una pesante expertise, una rogna, insomma, che comportò per me lo stigma, con i grossi editori, di porta-guai, dal quale feci molta fatica a uscire.
Dopo vent’anni, tuttavia, devo dire, con l’esperienza esistenziale maturata, che avevo torto io e ragione quelli che scuotevano il capo sulle miserie nazionali. E adesso lo grido sui tetti: è inutile, siamo in Italia. Il «regno di terz’ordine» che Dostojewskij profetizzò quando vide l’impresa dei Savoia, cioè l’allargamento manu militari e trucchi annessi del Piemonte. Ogni nazione, si dice, ha un suo carattere. E qual è il tratto distintivo di quello italiano? Ve lo dico io: la guerra civile. Abbiamo cominciato con Romolo e Remo. Roma, infatti, nasce da un litigio tra fratelli conclusosi con un omicidio. Saltiamo i passaggi storici, perché, come si lagnarono i vari Dante, Petrarca, Machiavelli, è tutto un combattere tra italici in guerre in cui uno dei contendenti, a turno, chiama a soccorso lo straniero.
E il Risorgimento che cosa fu se non italiani contro italiani? Col soccorso francese e inglese. E l’attuale Repubblica non nasce dalla guerra civile? Siamo stati divisi per decenni tra chi guardava all’Urss e chi agli Usa, tra chi approntava Gladio e chi, per interessi partitici (nello stesso partito!), la svelava ai giornali. E adesso, chi ci governa, Roma o Bruxelles? Siamo stati capaci di mandare Cicciolina a Montecitorio e dare le chiavi di casa a un gruppo fondato da un comico. Qual è la nostra Patria, noi che abitiamo qui? La nazione? Le nazioni esistevano fin dal Medioevo, tant’è che ognuna pretendeva, e aveva, una sua quota di cardinali a Roma. A scriverla col maiuscolo furono i giacobini, e convinsero tutta l’Europa, con le cattive, che è meglio farsi governare da un farabutto purché compaesano che da un onesto e capace straniero (come ben sanno ancora oggi gli ex abitanti dell’impero asburgico). La patria, allora, per noi, coincide con la città? Ditelo ai contradaioli di Siena. Il fondato sospetto è che non avesse tutti i torti chi diceva che governare gli italiani più che difficile è inutile.
Non siamo mai stati capaci di sceglierci i capi, anche perché non facciamo altro che mandare a comandare i peggiori tra noi. I quali diventano poi abilissimi a ogni sorta di trucchetto, di sgambetto, di pugnalata alla schiena, di voltagabbanaggine, di scalata e di cordata, tutto tranne che saper amministrare e saper governare. Abbiamo regioni endemicamente depresse, i cui abitanti, però, chissà perché, una volta emigrati si affermano. Avete capito bene: basta solo che cambino Patria e fioriscono. Qualcosa vorrà pur dire. Pensate che cosa sarebbero gli States senza gli italoamericani. Pensate che ce n’erano due anche alla battaglia di Little Big Horn, quella in cui i Sioux massacrarono il Settimo Cavalleria di Custer. E si coprirono di gloria, salvandosi perfino, unici due: il tenente Carlo Di Rudio e il sergente Giovanni Martini. Rassegniamoci, siamo in Italia, il «regno di terz’ordine». La nostra Patria è il Cielo.
Rino Cammilleri
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Virus: il “Popolo delle Mamme” alla Bocca della Verità ---- BAMBINI DA LIQUIDARE, BAMBINI DA SALVARE ---- Navalny: trattasi di gasdotto, Lukashenko, Deep State e Trump
Ragazzi, è tosta. Però ci sono un sacco di figure….
Intervista al sottoscritto di Adalberto Gianuario, Byoblu, alla manifestazione delle Mamme, 5 settembre 2020, Roma, Bocca della Verità. Aggiungo qui sotto alcune riflessioni su chi ci chiama “complottisti, negazionisti, nazisti, fascisti, terrapiattisti, assassini per la seconda volta delle 35mila vittime DA coronavirus.
“La casta politica che insudicia l’Italia da cinquant’anni non è capace se non di amministrare la propria immondizia… Da troppo tempo il popolo attende una parola di vita..Ci siamo levati soli contro l’immenso potere dei ladri, deglu usurai e dei falsari… le vecchie seggiole sono più vive di loro…” (Gabriele D’Annunzio)
"Giù le mani dai nostri bambini!"
Mutatis mutandis, il discorso di D’Annunzio a Fiume, in questo caso anche lui bocca della verità, ha un’aderenza perfetta alla realtà della classe dirigente che da almeno mezzo secolo trasferisce ricchezza dal basso in alto, partecipa a guerre e sanzioni stragiste, connive con il terrorismo, schiavizza genti deportate e ci rende schiavi di entità transnazionali che rispondono agli interessi di una cricca sociocida dello 0,0001%, ma padrona della metà dei beni e denari di 7,3 miliardi di esseri umani.
Mangiare i bambini, o annullarli?
Questi, magari, i bambini non se li mangiano, pasto notoriamente riservato ai comunisti, ma di certo li consumano. Dopo aver istruiti bimbi da zero a 15 anni a sollecitare al consumo coetanei e adulti con inverecondi spot TV per vari cibi e prodotti spazzatura, ritengono che, grazie a un qualche virus da mostrificare, sia venuto il momento di consumare direttamente loro. Consumare, nel senso di una candela che si consuma fino a ridursi al lumicino che non illumina nemmeno più se stesso, figurarsi il mondo digitalizzato che lo circonda. E poi si spegne in quanto umanità. Il senso dell’escalation dall’arresto in casa, alla demonizzazione e punizione per un minimo di uscita e vacanza, fino all’isolamento e alla depersonalizzazione a scuola, tra simili inavvicinabili perché pericolosi, è quello: autoconsumarsi fino a ridursi in stoppino spento ed evitare così di evolvere nella classica, storica, generazione in rivolta contro l’osceno esistente. Per ridurre l’umanità e per ridurla all’obbedienza, una volta spazzati via gli obsoleti e costosi vecchi, compito prioritario diventa neutralizzare i giovani.
Un giretto all’esterno della piazza e i forzanuovisti scompaiono
Dico la mia su quanto s’è visto alla Bocca della Verità (mai sito fu più appropriato). Una folla di persone qualunque che, alle cinque della sera, era già cresciuta fino a tracimare oltre la piazza, fin tra lo spropositato apparato di blindati e poliziotti, finanzieri, carabinieri, sorveglianti travisati, posti a guardia dei “negazionisti”.
All’inizio, dal Circo Massimo parte un corteuzzo di sventolatori di tricolori al grido (rubato al Popolo delle Mamme) “Giù le mani dai nostri bambini”. La folla se ne ritrae e risponde con “Libertà, liberta”, concetto tradizionalmente estraneo a Forza Nuova. Il cappello che questi nostalgici da avanspettacolo avevano promesso di mettere su una manifestazione di mamme, offrendo al destro degli avvoltoi da virus di diffamarle, si esaurisce nel giro della piazza e con l’arrampicata di uno dei loro sul palco, confuso tra altri ansiosi di microfono, dove riesce a levare la mano nel saluto romano. Pochi secondi e il palco viene fatto sgomberare. Sarebbe stata opportuna una presa di distanza vocale che, i promotori, peraltro, avevano ribadito energicamente nei comunicati di giorni prima.
Il popolo delle mamme e i fascisti
Opportunamente, invece, si fa chiarezza utilizzando con enfasi dal palco il termine “fascisti” rivolto a coloro che hanno decimato i diritti costituzionali delle persone, dei lavoratori, dei giovani e anziani, della nazione, arrivando al culmine del concetto con l’ingabbiamento e la castrazione del futuro di detta nazione. Personalmente ritengo ormai inadeguato l’uso onnicomprensivo della definizione, che prescinde dalla sua valenza ideologica e storica e viene applicata indifferentemente alle varianti più estreme e contradditorie: da Bokassa a Roberto Fiore, da chi trova inconveniente omologare/annullare paesi, culture e persone, a chi non la pensa come Soros, o non la fa come Bill Gates. L’ideologia di costoro è un po’ meno articolata e complessa di quella di Mussolini, o Gentile. Gli basta far prosperare la condizione dei due segmenti residui della società umana: la povertà/sottomissione dei poveri e la ricchezza/dominazione dei ricchi. Dal manganello allo stato d’assedio perpetuo, dall’olio di ricino al TSO per tutti e alla siringa col vaccino identitante, c’è stata evoluzione. Quanto alle morbosità guerresche, c’è poca differenza qualitativa, ma tantissima quantitativa. Io ho provato a parlare di Bio-tecno-totalitarismo.
Quanto agli interventi, ineccepibili quelli delle donne (le prime che non piacciono al “manifesto”, pensate, preferiscono Hillary e Asia Argento), di Sara Cunial, di insegnanti, perfettamente consapevoli di metodi e risultanze dell’attacco ai loro figli e nipoti.e della risposta da dare. Poi magistrati, medici, scienziati, attivisti. Qualche, forse inevitabile, stonatura, quando ci si allargava all’asse della Terra che si sposta, o a una “Italia cristiana” da preservare. Trovate tutto nei video e nei social. Niente al confronto con quanto, proveniendo da palazzi e redazioni, ci è passato sotto il naso per farsi espellere nel Tevere dalla Cloaca Maxima lì vicina.
ODIO
Dai social
Cera anche quel cretino della mascherina al suoermercato....ecco perche ha fatto quella sceneggiata..per salire sul palco della vergogna..
Insultano Conte, Mattarella, Bill Gates, inneggiano a Trump, gridano “assassini”, tuonano contro le mascherine e il distanziamento, hanno addirittura bruciato la foto del Papa. Il tutto rigorosamente assembrati e senza lo straccio di una mascherina.
È lo spettacolo, da brividi, a cui stiamo assistendo oggi a Roma dove è scesa in piazza una centrifuga del peggio che esista oggi in Italia: fascisti, No-vax, No-mask, negazionisti, complottisti, frange dell’ultradestra e chi più ne ha più ne metta.
Gridano schiumanti contro la “dittatura politica e sanitaria”.
Ebbene, in un Paese normale, liberale, democratico - senza scomodare la dittatura - a gente così dovrebbe essere impedito anche solo di scendere in piazza a sostenere un tale concentrato di deliri e porcherie.
Perché la loro libertà di non proteggersi finisce dove comincia il nostro diritto alla salute e all’intelligenza.
Punto e basta.
Deiezioni
A mettere le mani nelle deiezioni sparse dalla confraternita del Dogma Virus, tocca ricorrere ad altro che al gel igienizzante con cui questi vogliono bruciarci la pelle. L’odio di chi si vede restituito dalle “poche centinaia” di manifestanti, al suo stato effettivo di accusatore falso, giudice disonesto e boia sadico, è qualcosa di irrefrenabile, isterico. Rivela quanto vi sia di transfert freudiano in coloro che da anni danno dell’odiatore a chi ossa differire dal dogma del pensiero imposto.
Enrico Mentana, che contende al “manifesto” la palma del finto “liberal” e della perfida faziossità, ha sintetizzato con smorfia di disguto:” No vax, no mask, no brain!” (cervello). Il “manifesto” è, come sempre, il peggiore, perché finge di essere altro rispetto agli organi di Elkann, Debenedetti, Cairo, Bezos, che sono gli strumenti che sono. Ma non sfigurano i capi politici dell’operazione biotecnototalitarista ed eccellono, da Conte a Di Maio a Zingaretti, alla Raggi (ahimè), coloro che, con impudicizia tracotante ti lanciano contro “i 274.000 casi generati e i 135.000 decessi, punto” (centomila li ha aggiunti agli effettivi 35mila un Conte che, alla Festa del FQ, ha dimostrato quanto l’odio possa far sbroccare). Tornano, insieme ai morti, scaricati sulla coscienza degli innocenti, anche i sanitari “eroi e martiri”, sorvolando su quelli complici e sui tantissimi che dicevano la verità e venivano derisi e calpestati. Un qualsiasi studente di psicologia lo spiegherebbe come la reazione del responsabile di un delitto al testimone che lo smaschera. Di particolare virulenza, il senso di colpa dei rinnegati 5Stelle. Qui qualche esempio.
Juventicidio (si parla di bambini e adolescenti, non di Juventus)
Assistiamo quasi muti, attoniti, increduli, al genocidio della generazione a cui sarà affidata l’Italia dopo che la nostra, ingannata, corrotta, tradita, sconfitta, si sarà dispersa nel particolato della Storia. E’ vero che vantiamo una classe politica rispetto alla quale quelle del tardo impero romano, o l’altra, del disfacimento bizantino, sono la Città del sole di Campanella- Un gruppo di imbecilli, ignoranti crassi, grassatori e poltronieri, bugiardi matricolati e cronici che, come si muovono, fanno crollare torri di porcellane e, come parlano, ci si sporcano le orecchie.
Ma questi miserabili hanno dei mandanti che sanno cosa fanno. E le imperizie, gli inverecondi pasticci, il marasma da giostra impazzita che combinano sulla scuola è utile al fine di mandare in totale confusione chiunque partecipi dell’istruzione: allievi, insegnanti, personale non docente, genitori, unità sanitarie, forze del cosiddetto ordine. Ma vi immaginate il caos paralizzante e disperante che succederà quando – d’inverno è normale – un allievo starnutisce, o gli cola il naso, o gli vengono le guance rosse, magari perché ha scambiato sguardi con l’amichetta? Finimondo, marasma, tumulto: prima, immediato isolamento nella camera di sicurezza, allarme al medico di base, ai genitori, all’ASL, paura, panico, angoscia. Tampone, ri-tampone, positivo sebbene asintomatico e quindi sanissimo. Quarantena! Anche per tutta la famiglia, per i contatti scolastici, magari tutta la scuola, i contatti famigliari, quelli sociali, quelli non rintracciabili sul bus, nella metro, tra i passanti troppo vicini e, sciagurati, senza mascherina… E non toccherebbe riaprire i manicomi? Quelli criminali però! Ma per chi è all’inizio di questa catena dell’assurdo. Si rassegnerebbe anche Basaglia.
E la confusione è perfettamente funzionale all’incapacità di agire e reagire. E’ l’avvio dei nostri giovani, mediante mascherine, distanze, paura di sé, dell’altro e dei congiunti, alla morte culturale, all’insalubrità psicofisica, all’immunodeficienza da angoscia, sospetto, impotenza, depressione, solitudine, e poi da scuola da remoto o, peggio, da scuola parentale (ahi ahi, R2020, che la sostenete!), si compie.
E poi ci sono i numeri della pandemia costruita, fin da decenni fa, come un lego dai mattoni di notabili utili e comprati e che ora esplode come fosse un bombardamento nucleare dilazionato. E poi c’è Navalny “avvelenato”. E poi ci sono le cronache dei nostri amanuensi sulle sollevazioni dei vivi, quelle di Berlino, Parigi, Londra, Bruxelles fino a – si parva licet componere magnis – Roma e alla Bocca della Verità. E che il regime si è subito affrettato a inquinare attivando, da bravo bio-tecno-totalitarista, i topini di un fascismo d’antan, onde poter dire che chi è contro le mascherine e il popolo sminuzzato in monadi è nazista, complottista, negazionista. Esattamente come quelli che negano l’Olocausto. Quell’olocausto! Come Mengele e Eichmann.
Le bugie si susseguono, crescono, si accavallano. Con la realtà hanno lo stesso rapporto di Bergoglio con un certo Gesù Cristo.
Chiudo il capitolo proponendovi alcuni video sul tema resistenza-repressione, mandatimi da un solerte amico
Australia: arresti a raffica dei "dissidenti"
https://www.youtube.com/watch?v=GQVahe7DTo4
https://www.youtube.com/watch?v=hcHUGZGT9V4
https://www.youtube.com/watch?v=oyPm5YYyl9k
Commento su Berlino e Londra 29 agosto:
https://youtu.be/bvDEtXTe3aE
https://www.youtube.com/watch?v=GQVahe7DTo4
https://www.youtube.com/watch?v=hcHUGZGT9V4
https://www.youtube.com/watch?v=oyPm5YYyl9k
Commento su Berlino e Londra 29 agosto:
https://youtu.be/bvDEtXTe3aE
E qui, da un altro amico, altrettanto solerte, una serie di interviste e il filmato dell’intera manifestazione del Popolo delle Donne:
tratto da:
IL NYT SULLA POSSIBILE (IN)UTILITÀ DEI TAMPONI ANTI-COVID
7 Settembre 2020 Lascia il tuo commento
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra interessante offrirvi la mia traduzione di un articolo del New York Times che credo difficilmente troverete sui mainstream media italiani, impegnati a pompare la grancassa del terrore ad ogni costo. È interessante perché…ma lo vedrete voi, non voglio pregiudicare ilvostro libero giudizio. Buona lettura.
§§§
Il vostro test Coronavirus è positivo. Forse non dovrebbe esserlo.
I soliti test diagnostici possono essere semplicemente troppo sensibili e troppo lenti per contenere la diffusione del virus.
I test autorizzati dalla F.D.A. (Federal Drug Administration) forniscono solo una risposta sì-no all’infezione, e identificheranno come pazienti positivi i pazienti con basse quantità di virus nel loro corpo.
Di Apoorva Mandavilli
29 agosto 2020
Alcuni dei principali esperti di salute pubblica della nazione stanno sollevando una nuova preoccupazione nell’infinito dibattito sui test del coronavirus negli Stati Uniti: I test standard stanno diagnosticando un numero enorme di persone che potrebbero essere portatori di quantità relativamente insignificanti del virus.
La maggior parte di queste persone non sono suscettibili di essere contagiose, e identificarle può contribuire a creare colli di bottiglia che impediscono di trovare in tempo coloro che sono contagiosi. Ma i ricercatori dicono che la soluzione non è quella di testare meno, o di saltare i test sulle persone senza sintomi, come recentemente suggerito dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie.
I nuovi dati sottolineano invece la necessità di un uso più diffuso dei test rapidi, anche se meno sensibili.
“La decisione di non sottoporre a test le persone asintomatiche è solo molto arretrata”, ha detto il Dr. Michael Mina, un epidemiologo della Harvard T.H. Chan School of Public Health, riferendosi alla raccomandazione del C.D.C..
“In realtà, dovremmo aumentare i test su tutte le diverse persone”, ha detto, “ma dobbiamo farlo attraverso meccanismi completamente diversi”.
In quello che potrebbe essere un passo in questa direzione, l’amministrazione Trump ha annunciato giovedì che avrebbe acquistato 150 milioni di test rapidi.
Il test diagnostico più utilizzato per il nuovo coronavirus, chiamato test PCR, fornisce una semplice risposta sì-no alla domanda se un paziente è infetto.
Ma test PCR simili per altri virus offrono un’idea di quanto possa essere contagioso un paziente infetto: I risultati possono includere una stima approssimativa della quantità di virus nel corpo del paziente.
“Abbiamo usato un solo tipo di dati per tutto, e questo è solo più o meno – questo è tutto”, ha detto il dottor Mina. “Lo stiamo usando per la diagnostica clinica, per la salute pubblica, per le decisioni politiche”.
Ma sì-no non è abbastanza, ha aggiunto. È la quantità di virus che dovrebbe dettare i passi successivi del paziente infetto. “È davvero irresponsabile, credo, rinunciare a riconoscere che si tratta di una questione quantitativa”, ha detto il dottor Mina.
Il test PCR amplifica la materia genetica dal virus in cicli; meno cicli sono necessari, maggiore è la quantità di virus, o carica virale, nel campione. Maggiore è la carica virale, maggiore è la probabilità che il paziente sia contagioso.
Questo numero di cicli di amplificazione necessari per trovare il virus, chiamato soglia del ciclo, non è mai incluso nei risultati inviati ai medici e ai pazienti affetti da coronavirus, anche se potrebbe dire loro quanto sono infettivi i pazienti.
In tre serie di dati di test che includono soglie di ciclo, compilati da funzionari in Massachusetts, New York e Nevada, fino al 90 per cento delle persone che risultano positive non ha portato quasi annesun virus, una recensione del Times ha trovato.
Giovedì, gli Stati Uniti hanno registrato 45.604 nuovi casi di coronavirus, secondo un database gestito dal Times. Se i tassi di contagiosità nel Massachusetts e a New York dovessero essere applicati a livello nazionale, allora forse solo 4.500 di queste persone potrebbero effettivamente aver bisogno di isolamento e sottomettersi alla ricerca di contatti.
Una soluzione potrebbe essere quella di regolare la soglia del ciclo utilizzata ora per decidere che un paziente è infetto. La maggior parte dei test fissa il limite a 40, alcuni a 37. Ciò significa che si è positivi al coronavirus se il processo di test richiede fino a 40 cicli, o 37, per rilevare il virus.
Test con soglie così alte possono rilevare non solo virus vivi ma anche frammenti genetici, residui di infezione che non rappresentano un rischio particolare – come trovare un capello in una stanza molto tempo dopo che una persona se n’è andata, ha detto il dottor Mina.
Qualsiasi test con una soglia di ciclo superiore a 35 è troppo sensibile, ha convenuto Juliet Morrison, virologa dell’Università della California, Riverside. “Sono scioccata che la gente pensi che 40 possa rappresentare un risultato positivo”, ha detto.
Un taglio più ragionevole sarebbe di 30 a 35, ha aggiunto. Il dottor Mina ha detto che avrebbe fissato la cifra a 30, o anche meno. Questi cambiamenti significherebbero che la quantità di materiale genetico nel campione di un paziente dovrebbe essere da 100 a 1.000 volte superiore a quella dello standard attuale per il test per ottenere un risultato positivo – almeno uno su cui valga la pena agire.
“Mi sconvolge il fatto che le persone non registrino i valori della TAC di tutti questi test, che stiano solo restituendo un risultato positivo o negativo”, ha detto un virologo.
“Mi sconvolge il fatto che le persone non stiano registrando i valori della TAC di tutti questi test, che stiano solo restituendo un risultato positivo o negativo”, ha detto un virologo…
La Food and Drug Administration ha detto in una dichiarazione inviata via e-mail che non specifica gli intervalli di soglia del ciclo utilizzati per determinare chi è positivo, e che “i produttori commerciali e i laboratori stabiliscono i propri”.
I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno detto che stanno esaminando l’uso di misure di soglia del ciclo “per le decisioni politiche”. L’agenzia ha detto che dovrà collaborare con la F.D.A. e con i produttori di dispositivi per garantire che le misure “possano essere usate correttamente e con la garanzia che sappiamo cosa significano”.
I calcoli del C.D.C. suggeriscono che è estremamente difficile rilevare qualsiasi virus vivo in un campione al di sopra di una soglia di 33 cicli. I funzionari di alcuni laboratori statali hanno detto che il C.D.C. non ha chiesto loro di annotare i valori di soglia o di condividerli con le organizzazioni di ricerca di contatti.
Ad esempio, il laboratorio di stato della Carolina del Nord utilizza il test del coronavirus Thermo Fisher, che classifica automaticamente i risultati sulla base di un taglio di 37 cicli. Una portavoce del laboratorio ha detto che i tester non avevano accesso ai numeri precisi.
Questo equivale a un’enorme opportunità persa per saperne di più sulla malattia, hanno detto alcuni esperti.
“Per me è sconvolgente che le persone non registrino i valori della TAC di tutti questi test – che stiano solo restituendo un risultato positivo o negativo”, ha detto Angela Rasmussen, una virologa della Columbia University di New York.
“Sarebbe utile sapere se qualcuno è positivo, se ha una carica virale alta o bassa”, ha aggiunto.
All’inizio, il coronavirus sembrava essere principalmente una malattia respiratoria – molti pazienti avevano febbre e brividi, erano deboli e stanchi e tossivano molto, anche se alcune persone non mostravano affatto molti sintomi. Quelli che sembravano più malati avevano la polmonite o la sindrome da distress respiratorio acuto e ricevevano ossigeno supplementare. Ormai i medici hanno identificato molti altri sintomi e sindromi. In aprile, il C.D.C. ha aggiunto alla lista dei primi segni mal di gola, febbre, brividi e dolori muscolari. Sono stati osservati anche disturbi gastrointestinali, come diarrea e nausea. Un altro segno rivelatore dell’infezione può essere un’improvvisa e profonda diminuzione dell’olfatto e del gusto. Adolescenti e giovani adulti in alcuni casi hanno sviluppato dolorose lesioni rosse e viola sulle dita delle mani e dei piedi – soprannominate “alluce covide” – ma pochi altri sintomi gravi.
Perché è più sicuro passare del tempo insieme all’esterno?
Gli incontri all’aperto riducono il rischio perché il vento disperde le goccioline virali e la luce del sole può uccidere una parte del virus. Gli spazi aperti impediscono al virus di accumularsi in quantità concentrate e di essere inalato, cosa che può accadere quando le persone infette espirano in uno spazio ristretto per lunghi periodi di tempo, ha detto il dottor Julian W. Tang, un virologo dell’Università di Leicester.
Perché stare a un metro e mezzo di distanza dagli altri aiuta?
Il coronavirus si diffonde principalmente attraverso le goccioline dalla bocca e dal naso, soprattutto quando si tossisce o si starnutisce. Il C.D.C., una delle organizzazioni che usa questa misura, basa la sua raccomandazione di sei piedi sull’idea che la maggior parte delle grandi goccioline che le persone espellono quando tossiscono o starnutiscono cadranno a terra entro un metro e mezzo. Ma sei piedi non è mai stato un numero magico che garantisca una protezione completa. Gli starnuti, per esempio, possono lanciare goccioline molto più lontane di un metro e ottanta, secondo un recente studio. È una regola empirica: si dovrebbe essere più sicuri stando a sei piedi di distanza l’uno dall’altro, soprattutto quando c’è vento. Ma tenete sempre una maschera, anche quando pensate di essere abbastanza distanti.
Gli incontri all’aperto riducono il rischio perché il vento disperde le goccioline virali e la luce del sole può uccidere una parte del virus. Gli spazi aperti impediscono al virus di accumularsi in quantità concentrate e di essere inalato, cosa che può accadere quando le persone infette espirano in uno spazio ristretto per lunghi periodi di tempo, ha detto il dottor Julian W. Tang, un virologo dell’Università di Leicester.
Il coronavirus si diffonde principalmente attraverso le goccioline dalla bocca e dal naso, soprattutto quando si tossisce o si starnutisce. Il C.D.C., una delle organizzazioni che usa questa misura, basa la sua raccomandazione di sei piedi sull’idea che la maggior parte delle grandi goccioline che le persone espellono quando tossiscono o starnutiscono cadranno a terra entro un metro e mezzo. Ma sei piedi non è mai stato un numero magico che garantisca una protezione completa. Gli starnuti, per esempio, possono lanciare goccioline molto più lontane di un metro e ottanta, secondo un recente studio. È una regola empirica: si dovrebbe essere più sicuri stando a sei piedi di distanza l’uno dall’altro, soprattutto quando c’è vento. Ma tenete sempre una maschera, anche quando pensate di essere abbastanza distanti.
Da questo momento, sembra probabile, almeno per diversi mesi. Ci sono stati spaventosi resoconti di persone che soffrono di quello che sembra essere un secondo attacco di Covid-19. Ma gli esperti dicono che questi pazienti potrebbero avere un decorso di infezione prolungato, con il virus che richiede settimane o mesi dopo l’esposizione iniziale. Le persone infettate dal coronavirus producono tipicamente molecole immunitarie chiamate anticorpi, che sono proteine protettive prodotte in risposta a un’infezione. Questi anticorpi possono durare nel corpo solo due o tre mesi, il che può sembrare preoccupante, ma è perfettamente normale dopo che un’infezione acuta si placa, ha detto il Dr. Michael Mina, un immunologo dell’Università di Harvard. Potrebbe essere possibile contrarre nuovamente il coronavirus, ma è altamente improbabile che sia possibile in una breve finestra di tempo dall’infezione iniziale o che faccia ammalare le persone la seconda volta.
Quali sono i miei diritti se sono preoccupato di tornare al lavoro?
I datori di lavoro devono fornire un luogo di lavoro sicuro con politiche che proteggano tutti allo stesso modo. E se uno dei vostri colleghi risultasse positivo al coronavirus, il C.D.C. ha detto che i datori di lavoro dovrebbero dire ai loro dipendenti – senza dirvi il nome del dipendente malato – che potrebbero essere stati esposti al virus.
I funzionari del Wadsworth Center, il laboratorio statale di New York, hanno accesso ai valori del C.T. dei test che hanno elaborato e analizzato i loro numeri su richiesta del Times. A luglio, il laboratorio ha identificato 794 test positivi, sulla base di una soglia di 40 cicli.
Con un taglio di 35, circa la metà di questi test non si qualificherebbero più come positivi. Circa il 70 per cento non sarebbe più giudicato positivo se i cicli fossero limitati a 30.
Altri esperti informati di questi numeri sono rimasti sbalorditi.
“Sono davvero scioccato che possa essere così alta – la percentuale di persone con risultati di alto valore C.T.”, ha detto il Dr. Ashish Jha, direttore dell’Harvard Global Health Institute. “Cavolo, cambia davvero il modo in cui dobbiamo pensare ai test”
Il dottor Jha ha detto di aver pensato al test PCR come un problema perché non può essere scalato al volume, alla frequenza o alla velocità dei test necessari. “Ma quello che mi rendo conto è che una parte davvero sostanziale del problema è che non stiamo nemmeno testando le persone che dobbiamo testare”, ha detto.
Il numero di persone con risultati positivi che non sono contagiose è particolarmente preoccupante, ha detto Scott Becker, direttore esecutivo dell’Associazione dei laboratori di salute pubblica. “Questo mi preoccupa molto, solo perché è così alto”, ha detto, aggiungendo che l’organizzazione intendeva incontrarsi con il dottor Mina per discutere la questione.
L’F.D.A. ha notato che le persone possono avere una bassa carica virale quando vengono infettate di recente. Un test con meno sensibilità non avrebbe tenuto conto di queste infezioni.
Ma questo problema è facilmente risolvibile, ha detto il dottor Mina: “Testateli di nuovo, sei ore dopo o 15 ore dopo o qualsiasi altra cosa”, ha detto. Un test rapido troverebbe questi pazienti rapidamente, anche se meno sensibili, perché le loro cariche virali aumenterebbero rapidamente.
I test PCR hanno ancora un ruolo, ha detto lui e altri esperti. Ad esempio, la loro sensibilità è un vantaggio quando si identificano persone appena infette da arruolare in studi clinici di farmaci.
Ma con il 20% o più di persone che risultano positive al virus in alcune parti del Paese, il dottor Mina e altri ricercatori stanno mettendo in discussione l’uso dei test PCR come strumento diagnostico di prima linea.
In Massachusetts, dall’85% al 90% delle persone che sono risultate positive a luglio con una soglia di 40 cicli sarebbero state considerate negative se la soglia fosse stata di 30 cicli, ha detto il Dr. Mina. “Direi che nessuna di queste persone dovrebbe essere rintracciata, nemmeno una”, ha detto.
L’F.D.A. ha notato che le persone possono avere una bassa carica virale quando vengono infettate di recente. Un test con meno sensibilità non avrebbe tenuto conto di queste infezioni.
Ma questo problema è facilmente risolvibile, ha detto il dottor Mina: “Testateli di nuovo, sei ore dopo o 15 ore dopo o qualsiasi altra cosa”, ha detto. Un test rapido troverebbe questi pazienti rapidamente, anche se meno sensibili, perché le loro cariche virali aumenterebbero rapidamente.
I test PCR hanno ancora un ruolo, ha detto lui e altri esperti. Ad esempio, la loro sensibilità è un vantaggio quando si identificano persone appena infette da arruolare in studi clinici di farmaci.
Ma con il 20% o più di persone che risultano positive al virus in alcune parti del Paese, il dottor Mina e altri ricercatori stanno mettendo in discussione l’uso dei test PCR come strumento diagnostico di prima linea.
Le persone infettate dal virus sono più contagiose da uno o due giorni prima della comparsa dei sintomi fino a circa cinque giorni dopo. Ma alle attuali percentuali di test, “non lo farete abbastanza spesso da avere la possibilità di catturare davvero qualcuno in quella finestra”, ha aggiunto il dottor Mina.
I test PCR ad alta sensibilità sembravano la migliore opzione per rintracciare il coronavirus all’inizio della pandemia. Ma per le epidemie che infuriano ora, ha detto, ciò che serve sono test del coronavirus che siano veloci, economici e abbastanza abbondanti da testare frequentemente tutti coloro che ne hanno bisogno – anche se i test sono meno sensibili.
“Potrebbe non catturare tutte le persone che trasmettono il virus, ma di sicuro catturerà le persone più trasmissibili, compresi i superspreader”, ha detto il dottor Mina. “Questo da solo porterebbe le epidemie praticamente a zero”.
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