ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 30 ottobre 2020

“Le radici della nuova dottrina sull’omosessualità..”

LA FALSA CARITÀ ANTICRISTICA E OMOSESSUALISTA DI PAPA FRANCESCO: VERSO LO SCISMA? Matteo D'Amico


Papa Francesco torna a far discutere. Dopo l’enciclica ‘Fratelli tutti’, arriva il documentario dal titolo ‘Francesco’, del regista ebreo-russo Evgeny Afineevsky. Nel film il Pontefice accoglierebbe le unioni civili omosessuali. Frasi che hanno fatto il giro del mondo e che spaccano l’opinione pubblica. Insieme al filosofo Matteo D’Amico ricostruiamo il contesto e le parole del Papa, che di fatto – come suggerisce D’Amico – non nascono ora.

“Le radici della nuova dottrina sull’omosessualità partono dal Concilio vaticano II – fa notare il filosofo – quando si fa strada il modernismo e la teoria personalista”. Il personalismo pone alla base dell’individuo non l’essenza ma la relazione, il sentimento. “In tal senso, se intesa in questo modo – continua D’Amico – all’essere umano non può essere impedita nessun tipo di relazione, neanche quella omosessuale. Ma questo è in contrasto con la dottrina cattolica, ribadita anche nel Catechismo”. Per il Professor D’Amico è in corso un vero e proprio assalto della Lobby LGBT alla Chiesa cattolica. “La Lobby gay è potentissima oggi dentro la Chiesa cattolica – conclude D’Amico – qualunque Papa santo dovrebbe sradicarla con la più grande decisione, per salvare il destino della Chiesa”. #Byoblu24

https://www.youtube.com/watch?v=TFod7bq-t54

Card. Müller: nessun Papa può proporre alla fede di tutta la Chiesa i suoi soggettivi punti di vista

Card. Gerhard L. Müller
Card. Gerhard L. Müller

 di Sabino Paciolla

 Nel docufilm “Francesco”, del regista  Evgeny Afineevsky, le parole del papa, “Ley de convivencia civil”, con le quali auspica una copertura giuridica alle unioni omosessuali presentano gravi risvolti teologici, sia dal punto di vista dottrinale che pastorale.

Molto interessante l’intervista che Lorenzo Bertocchi ha fatto al card. Müller, già prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, pubblicata su La Verità del 28 ottobre scorso. 

Ecco alcuni stralci.

In merito alle interviste rilasciate, il card. Müller osserva:

“Sempre, quando i nemici della Chiesa, gli atei e gli attivisti LGBT sono interlocutori o interpreti del successore di Pietro, esiste la possibilità che l’esito sia opposto a quello sperato. Infatti, o il Papa li riconduce alla fede cattolica, o costoro distorcono le sue affermazioni a loro favore, e così confondono i cattolici che vogliono restare fedeli al Papa.”

E questo perché, dice il card. Müller, quello che viene riportato da queste persone risulta distorto, e per questo non rappresentano alcun “locus teologicus”. Quello che viene riportato da influencer teologici e politici non ha alcuna autorità per i cattolici. 

“L’autorità dottrinale e pastorale del Papa non deriva dalla specifica personalità del titolare del trono di Pietro. Questo lo vediamo col pescatore Simone che Cristo ha fatto Pietro ma in forza della sua missione divina. Il suo potere, che richiede l’obbedienza di tutti i fedeli cattolici, consiste esclusivamente nel rendere manifesto ciò che il Padre celeste gli ha rivelato: vale a dire che Gesù non è un qualsiasi profeta o un modello morale, ma il Figlio di Dio (Mt. 16,16).” (…) “Gli apostoli e il loro successore insegnano solo ciò che Gesù ha loro insegnato (Mt 28,20). Un’obbedienza cieca alle persone, come il culto della persona verso il Fuhrer nei sistemi totalitari, è l’opposto dell’obbedienza della religione come componente della fede soprannaturale che si rivolge direttamente a Dio, il quale non inganna e non può ingannare (Lumen Gentium, 25).”

Il giornalista sottolinea che, al di là dei possibili travisamenti delle parole del Papa, rimane la dichiarazione del Papa a favore di una tutela legale delle unioni civili omosessuali. La risposta del card. Müller è la seguente:

“La confusione, talvolta consapevolmente indotta, consiste nel confondere l’obiettiva verità dell’unione naturale e sacramentale di uomo e donna nel matrimonio con i problemi personali che alcuni individui hanno per una attrazione erotico-sessuale verso persone dello stesso sesso. Uno Stato secolare fa riferimento per le sue norme non alla rivelazione soprannaturale o a una particolare religione, ma al diritto naturale che si esprime nella ragione. La Chiesa – come custode anche delle verità antropologiche naturali – deve contrastare la pretesa dello Stato o di organizzazioni ideologiche come quelle LGBT, che relativizzano secondo i propri gusti il matrimonio fra uomo e donna come costruzione sociale, e di conseguenza vogliono ridefinire anche i rapporti tra persone di diverso o identico sesso come un tipo di matrimonio. Papi e vescovi dovrebbero imparare nell’odierno mondo dei media a esprimersi in modo chiaro e univoco, in modo che la preoccupazione pastorale per alcune persone in situazioni difficili non si presti ad abusi che minerebbe l’antropologia, i cui principi ontologici e morali traggono origine dalla ragione e dalla rivelazione.”

Il giornalista fa notare che qualche vescovo ha sottolineato che le frasi di Francesco sarebbero in errore rispetto al Magistero, ad esempio con la nota della Congregazione per la Dottrina della Fede del 2003. Al che, il card. Müller risponde:

“Innanzitutto il Papa deve mantenersi in pieno accordo con la rivelazione, come conservata e testimoniata nelle Sacre scritture e nella tradizione apostolica. Poi deve anche formalmente riconoscere tutte le decisioni dogmatiche dei Concili e dei papi che lo hanno preceduto. Né il Papa in carica né i suoi predecessori possono proporre alla fede di tutta la Chiesa i loro soggettivi punti di vista, siano essi sulla politica, l’educazione dei bambini o l’arte culinaria.”

Il card. Müller continua precisando che un papa si può criticare dal punto di vista delle forme di pensiero o di comportamento “senza porre in questione la missione divina e il potere del Papa come successore di Pietro. Gesù ha fatto di Simone Pietro, e su questo ha costruito la sua Chiesa. E al contempo Gesù, il vero capo della Chiesa, lo ha duramente criticato per il suo rinnegamento durante la passione di Cristo. I santi Geronimo, Agostino e Tommaso d’Aquino, nei loro commenti alla lettera ai Galati, hanno lodato Paolo per la sua sincerità nella violenta critica a Pietro e, viceversa, Pietro per la sua umiltà, con cui ha accettato questa fraterna correzione. In quella circostanza Pietro ha dimostrato un servizio inestimabile alla unità della Chiesa.”

Il giornalista fa presente che una parte del mondo cattolico si accontenta che una unione civile non si chiami “matrimonio”, senza quindi far riferimento alla famiglia. Ma il card. Müller precisa subito che i fedeli cristiani non sono sofisti e non giocano con le parole. E continua:

“Il matrimonio è l’unione a vita di un uomo e di una donna, secondo la definizione della parola e della cosa dell’ordine della creazione e della redenzione. Qualunque convivenza di persone dello stesso sesso (ad esempio comunità di ordine) o di sesso diverso ha un valore religioso o morale. Ma non si può chiamarla “matrimonio”, e ogni unione sessuale al di fuori del matrimonio è oggettivamente un peccato grave.”

E poi continua:

“Perciò l’infallibilità in questioni di fede e di morale e data soltanto quando un Papa propone alla fede di tutta la Chiesa una dottrina di fede rivelata. Egli però non può proporre alla fede della Chiesa -come a lui rivelata- sue personali esperienze di vita, sue soggettive valutazioni o determinate teorie filosofiche o teologiche. Perché la rivelazione nella sua realtà costitutiva si è definitivamente conclusa con la morte dell’ultimo apostolo.”

E infine sottolinea:

“Dietro il discorso pseudointellettuale del ‘mutamento di paradigma’, si trova solo l’eresia non mascherata che falsifica la parola di Dio”.

https://www.sabinopaciolla.com/card-muller-nessun-papa-puo-proporre-alla-fede-di-tutta-la-chiesa-i-suoi-soggettivi-punti-di-vista/

ITALIA E SCUOLA - ASSALTO ALLA POLONIA - RSI: DIBATTITO SU FRANCESCO

Alcune annotazioni su temi di attualità. In Italia il governo rosso-giallo continua a maltrattare la scuola (statale e paritaria, quest'ultima già penalizzata da sempre), pregiudicando gravemente il futuro di bambini, ragazzi, adolescenti, giovani. Gravissimo attentato islamico a Nizza. In Polonia assalto alla Chiesa cattolica da parte di organizzazioni femministe e lgbt per la decisione della Corte costituzionale di abrogare la possibilità dell'aborto eugenetico. Martedì 27 ottobre un dibattito alla Radio svizzera di lingua italiana (trasmissione 'Millevoci') tra Giuseppe Rusconi e Luigi Sandri su papa Francesco e le unioni omosessuali.

 

POLONIA: IN CORSO L’ASSALTO ALLA CHIESA CATTOLICA – SITUAZIONE ESPLOSIVA

Su quali argomenti cercare di stimolare oggi la riflessione di chi ci legge? Non c’è purtroppo che l’imbarazzo della scelta.  Da qualche ora è giunta notizia del nuovo e gravissimo attentato del terrorismo islamico nella Basilica di Notre Dame a Nizza, con al momento tre fedeli morti (una donna sembra sia stata decapitata) e un ferito. L’assassino era arrivato a Lampedusa a settembre 2020 (e questo dovrebbe far pensare – sempre che in loro ci sia un residuo di senso di responsabilità - i paladini delle ‘porte aperte’, tra i quali si evidenziano i cattofluidi, buonisti a geometria variabile e sempre pronti a strepitare contro chi chiede un’accoglienza regolata da norme sensate).

E’ evidente che i cattolici sono nel mirino sia della jihad  islamica che in quello (per il momento non così sanguinario, ma molto arrogante e aggressivo nei toni) del fronte laicista  internazionale. In questi giorni ad esempio la Polonia cattolica è sotto irridente e feroce assedio da parte di turbe di scalmanate e di plagiate che protestano contro la sentenza della Corte Costituzionale (22 ottobre) che ha abolito la possibilità di aborto eugenetico (conformandosi così alla Costituzione vigente).

Centinaia domenica scorsa 25 ottobre le dimostrazioni davanti alle chiese, spesso imbrattate: in alcuni casi, come nella cattedrale di Poznan, le facinorose sono penetrate nel luogo sacro ostacolando le celebrazioni. La conferenza episcopale polacca, per voce del suo presidente Stanisław Gądecki (25 ottobre, arcivescovo di Poznan) e del suo Consiglio permanente (28 ottobre), si è detta molto preoccupata per le violenze, ha ribadito la dottrina della Chiesa in materia di difesa della vita dal concepimento, ha invitato a ritrovare la pace sociale. Le chiese sono ora difese anche da gruppi spontanei di cittadini cattolici, spesso appartenenti al partito maggioritario di governo ‘Diritto e Giustizia’, guidato da Jaroslaw Kaczyński. La situazione è esplosiva: le violente proteste sono sostenute da una parte importante dei media (di proprietà perlopiù tedesca e svizzero-tedesca) e da grandi ong come Amnesty International e compagnia prezzolata. Ci occuperemo più ampiamente della Polonia nel prossimo articolo.

 

ITALIA: SCUOLA DISPREZZATA, NUOVE GENERAZIONI PENALIZZATE, FUTURO RUBATO

Intanto stamattina abbiamo ricevuto un tweet dall’Associazione Guido Carli (governatore della Banca d’Italia, presidente di Confindustria, primo presidente della neonata università Luiss, morto nel 1993). Richiama sei versi di Dante (Purgatorio, VI, 139-144), quelli dell’apostrofe contro Firenze del Sommo Poeta:

“Atene e Lacedemona, che fenno 
l’antiche leggi e furon sì civili, 
fecero al viver bene un picciol cenno
verso di te, che fai tanto sottili 
provedimenti, ch’a mezzo novembre 
non giugne quel che tu d’ottobre fili”.    

(in italiano corrente: Atene e Sparta, che crearono le leggi antiche e furono così civili, contribuirono alla vita buona della società molto meno di te (Firenze), che elabori norme tanto fragili che la validità di quelle emanate a ottobre non giunge a metà novembre).

Ecco una sintesi efficace dell’azione del Governo rosso-giallo fin dalla nascita e particolarmente in questi tempi di Cinavirus. Certo non è facile governare in tali condizioni, ma il Governo rosso-giallo si sta superando in nefandezze da cui conseguono disastri sociali ed economici di enorme portata. In particolare si resta indignati per il trattamento riservato a un pilastro fondamentale per ogni comunità, la scuola, che certo da decenni in Italia è considerata (salvo eccezioni) come l’ultima ruota del carro (statale o paritaria che sia): tuttavia con questa maggioranza la scuola – che si era preparata con sforzi immani alla ripresa autunnale, cercando di concretizzare le talvolta confuse direttive governative - viene addirittura e palesemente disprezzata (come dimostra il tristo balletto dei Dpcm e delle conseguenti ordinanze, con pretese assurde in tempi, modi, contenuti di adeguamento pressoché immediato alle normative del giorno). Il fatto è che, massacrando tanto ignobilmente la scuola (per le gravi carenze di altri, vedi mezzi pubblici di trasporto), si rubano infanzia, adolescenza e giovinezza agli alunni, compromettendo gravemente il futuro del Paese: purtroppo pare che questo ragionamento  -semplice e nel contempo drammatico - sia troppo arduo da comprendere per chi comanda oggi a Palazzo Chigi e in Parlamento.  Ai rosso-gialli sembra che la scuola di questi tempi interessi solo quale luogo in cui poter diffondere la ‘cultura’ lgbt, imponendo un’oscena giornata nazionale e dando mano libera alla nota lobby: infatti mentre scriviamo la Camera dei deputati ha ripreso ad occuparsi del disegno di legge – tanto inutile quanto potenzialmente liberticida e in radice totalitario - contro “l’omofobia e la transfobia” e sta concludendo l’iter previsto. Queste sono le priorità rosso-gialle anche negli attuali momenti: delirio è. E anche pericoloso per la democrazia italiana.

 

UN DIBATTITO SU PAPA FRANCESCO ALLA RADIO SVIZZERA DI LINGUA ITALIANA (RSI)

Martedì 27 ottobre in fin di mattinata, nell’ambito della trasmissione “Millevoci” della Radio svizzera di lingua italiana (Rsi), abbiamo partecipato a un dibattito su  papa Francesco e il suo atteggiamento riguardo alle coppie omosessuali alla luce anche degli ultimi e noti sviluppi della settimana scorsa (vedi  https://www.rossoporpora.org/rubriche/papa-francesco/983-fischia-el-pampero-urla-la-bufera-cuore-rotto-eppur-bisogna-star.html ). A dibattere con noi il collega serio e molto collaudato Luigi Sandri (già corrispondente dell’ANSA a Mosca e Tel Aviv, vaticanista in particolare della rivista di dialogo interreligioso Confronti).

La puntata di “Millevoci” (55 minuti) è stata aperta dall’introduzione sull’argomento da parte di don André-Marie Jerumanis (ordinario di teologia morale presso la Facoltà di teologia di Lugano), che ha rievocato le affermazioni papali contenute nel documentario del regista Afineevsky, chiedendosi tra l’altro se fossero veramente espressione – così come presentate – del vero sentire di Bergoglio in materia ( “Che cosa ha detto realmente il Papa?”) e comunque non nascondendo che avevano provocato turbamento in molti cattolici.

ALCUNI SPUNTI ESTRAPOLATI DAL DIBATTITO

GIUSEPPE RUSCONI: LA CHIESA ‘FLUIDA’ E’ UNA CHIESA DESTINATA A NAUFRAGARE NEL GRAN MARE DI UN’UNICA IDENTITA’ MONDIALISTA

Dopo l’introduzione di don Jerumanis (circa un quarto d’ora), la conduttrice Maria Pia Belloni ha dato avvio al dibattito. Per parte nostra – premesso che non siamo pregiudizialmente ostili a papa Bergoglio, di cui riconosciamo anche qualità non comuni (ad esempio nel richiamare alla lotta contro la ‘cultura dello scarto’) – abbiamo segnalato che Francesco non ha avuto nulla (ma proprio nulla) da ridire sul montaggio del documentario, tanto che mercoledì 21 ottobre ha ricevuto in udienza privata il regista, offrendogli perfino la torta di compleanno e il giorno dopo ha consentito che fosse premiato addirittura nei Giardini vaticani.

Abbiamo poi abbordato il tema del valore magisteriale da attribuire alle affermazioni del documentario in materia di famiglia e coppie omosessuali: valore pari a zero, perché in quella sede Francesco ha espresso l’opinione personale di Jorge Mario Bergoglio. Ne consegue che i cattolici devono continuare a fondarsi sui documenti ufficiali vigenti (Catechismo, magistero dei predecessori di Francesco, documenti della Congregazione per la Dottrina della fede).

Nel dibattito è stata citata la pretesa “coerenza” di Jorge Mario Bergoglio in materia: ad esempio già in Argentina nel 2010 manovrava per una tutela giuridica delle coppie omosessuali, pur essendo contro il cosiddetto ‘matrimonio gay’ e il 28 luglio 2013 venne il famoso “Chi sono io per giudicare?” del 28 luglio 2013 (in realtà: “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?”). A tale proposito ci siamo permesso di evocare i punti 19-21 della Dichiarazione comune cattolica-ortodossa del 12 febbraio 2016 a Cuba, in cui tra l’altro, dopo l’affermazione “La famiglia si fonda sul matrimonio, atto libero e fedele di amore di un uomo e di una donna”, si legge: “Ci rammarichiamo che altre forme di convivenza siano ormai poste allo stesso livello di questa unione, mentre il concetto di paternità e di maternità come vocazione particolare dell’uomo e della donna nel matrimonio, santificato dalla tradizione biblica, viene estromesso dalla coscienza pubblica”. Chi erano i firmatari della Dichiarazione? Il patriarca ortodosso Kirill e papa Francesco. Domanda: quanto vale allora la firma di Francesco, che nella Dichiarazione non sembra certo in linea con le frasi del documentario? (vedi   https://www.rossoporpora.org/rubriche/papa-francesco/566-dichiarazione-kirill-francesco-quanto-vale-la-firma-del-papa.html ). Per rispondere basta memorizzare una frase papale del dicembre 2017: “Si fa come ho detto all’inizio: due passi in avanti e uno indietro, due in avanti, uno indietro… la storia ci insegna questo”. Insomma la strategia è quella: spostare i paletti della dottrina sempre più in là, facendo ogni tanto qualche passo indietro nel tentativo di non allarmare troppo.

Sull’opportunità di un’ “apertura” della Chiesa non agli omosessuali (nel senso che già sono accolti dalla stessa come persone), ma alle pretese della nota lobby, abbiamo richiamato il momento storico in cui viviamo, caratterizzato dalla tendenza mondiale a indebolire la persona per trasformarla in semplice individuo. Per indebolire la persona occorre allentare le sue relazioni: vedi gli attacchi alla famiglia, vedi il diffondersi della teoria dell’identità fluida come preteso fattore di libertà. Una volta che la persona – ormai priva di una rete solida di relazioni - si è trasformata in individuo, ecco che quest’ultimo si presenta come facilmente manipolabile, diventando un docile strumento dei poteri politici ed economici. E’ la famosa ‘rivoluzione antropologica’ perseguita ad esempio da uno speculatore come George Soros, che finanzia abbondantemente in diversi Paesi del mondo quelle organizzazioni che mirano a un rovesciamento della prospettiva umana di tipo giudaico-cristiano. Del resto lo stesso magnate di origine ebraica (ma – ed è molto significativo - ‘persona non grata’ in Israele) ha dichiarato in un’intervista dell’11 maggio 2020 a Project Syndicate“Già prima che scoppiasse la pandemia mi ero reso conto che ci trovavamo in un momento rivoluzionario in cui ciò che sarebbe stato impossibile o addirittura inconcepibile in tempi normali non solo era divenuto possibile, ma forse anche assolutamente necessario”.  E a Repubblica del 12 agosto 2020 ha ribadito il medesimo concetto: “È una situazione rivoluzionaria con sviluppi imprevedibili. Quel che sembra impossibile nella normalità non solo diventa possibile, ma si verifica”.

Per tutto ciò, un’ “apertura” della Chiesa cattolica al ‘politicamente corretto’ sui temi della vita, della famiglia, dell’educazione costituirebbe una grave lesione della sua identità, che diverrebbe liquida secondo il desiderio dei tempi e dunque naufragherebbe nel gran mare di un’unica identità mondialista.

 

LUIGI SANDRI: UN NUOVO CONCILIO ECUMENICO DI PADRI, MADRI E LGBT PER CAMBIARE LA DOTTRINA

Molto interessante quanto ha rilevato Luigi Sandri. Il collega vaticanista ha evidenziato che parole come quelle di Francesco non si erano mai sentite sulla bocca di un vescovo di Roma. E’ anche evidente che approvare le ‘unioni gay’ comporta conseguenze non da poco, ad esempio la discussione sulla possibilità delle coppie coinvolte di adottare bambini.

Le affermazioni di Francesco cozzano frontalmente contro il Catechismo, ha detto Sandri.  Eppure Jorge Mario Bergoglio ancora evita di confrontarsi direttamente con la normativa vigente. La logica da lui espressa dovrebbe portarlo a cancellare dal Catechismo i paragrafi sull’argomento (2357-2359). Ma fin qui Francesco ha voluto evitare uno scontro dirompente con una parte nutrita della Chiesa.

E’ chiaro che per poter cambiare la dottrina cattolica in questo ambito occorrerebbe convocare un nuovo Concilio ecumenico cui dovrebbero partecipare padri, madri e lgbt. E il Concilio dovrebbe occuparsi di rispondere a una domanda fondamentale: “Davanti a Dio un gay può fare il gay praticante?” Se la risposta fosse positiva, il rischio di uno scisma sarebbe ben concreto, come è stato il caso sullo stesso tema per la Comunione anglicana.

Sandri ha citato qui le parole del cardinale Gerhard Ludwig Mueller (fino al 2017 prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, poi rimosso) in varie e recentissime interviste. A Repubblica del 23 ottobre 2020 il cardinale ha detto: “La dottrina della Chiesa è fondata sulla parola di Dio e di Gesù. Questa parola vale di più di quella privata del Papa”.

Francesco, ha concluso Luigi Sandri, è cosciente che molti cardinali, vescovi, fedeli la pensano come Mueller. Perciò fin qui cerca di evitare lo scoppio di un incendio devastante. Tuttavia, con il passare del tempo, l’idea espressa da Jorge Mario Bergoglio farà sempre più strada e allora è prevedibile si giunga alla resa dei conti. Che per la Chiesa cattolica sarebbe drammatica.

La puntata di “Millevoci” del 27 ottobre 2020 è scaricabile dal sito della Rsi cliccando su. https://www.rsi.ch/rete-uno/programmi/intrattenimento/millevoci/Nel-nome-del-Papa-13470811.html">https://www.rsi.ch/rete-uno/programmi/intrattenimento/millevoci/Nel-nome-del-Papa-13470811.html  (il titolo non è corretto – era quello previsto originariamente, con la presenza di Vito Mancuso,  ma l’audio è quello giusto).

ITALIA E SCUOLA - ASSALTO ALLA POLONIA – RSI: DIBATTITO SU FRANCESCO - di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 29 ottobre 2020

https://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/984-italia-e-scuola-assalto-alla-polonia-rsi-dibattito-su-francesco.html

Le Iene: Papa Francesco apre ai gay, ma il mondo della Chiesa è d’accordo? | Video Mediaset


Le Iene si parla di Papa Francesco e delle sue affermazioni sugli omosessuali. Come ha reagito la Chiesa?

Papa Francesco ha fatta molto discutere per alcune parole rilasciate in un documentario in cui per la prima volta si è schierato a favore dei diritti degli omosessuali. “Sono figli di Dio” – ha detto il Santo Padre invocando poi “Serve la legge sulle unioni civili”. Parole importanti quelle pronunciate dal Papa, ma come ha reagito il mondo della Chiesa? E soprattutto cosa ne pensano i preti che ogni giorno predicano il Vangelo? Scopriamolo nel servizio di Alessandro Di Sarno

Ecco il video Mediaset con il servizio di Alessandro Di Sarno sull’apertura di Papa Bergoglio verso i gay.

DaEmanuele Ambrosio -29 Ottobre 2020

https://www.superguidatv.it/le-iene-papa-francesco-apre-ai-gay-chiesa-daccordo-video-mediaset/

Un Vescovo risponde alla lettera di alcune persone omoessuali sulle Unioni Civili Gay

La settimana scorsa avevamo pubblicato una lettera ai Media Vaticani di alcune persone con attrazione per lo stesso sesso che chiedevano un qualche chiarimento riguardo alle affermazioni del Papa sulle Unioni Civili e alle successive strumentali enfatizzazioni fatte dal mondo liberal, anche interno alla Chiesa Cattolica di cui vi abbiamo dato conto in diversi articoli su questo blog (ad esempio qui). Oggi il vescovo di Ventimiglia-Sanremo, Mons. Antonio Suetta, ha dato una risposta a queste persone. Con il suo permesso la pubblichiamo volentieri.

 

Mons. Antonio Suetta, Vescovo di Ventimiglia – San Remo
Mons. Antonio Suetta, Vescovo di Ventimiglia – San Remo

 

Sanremo, 29 ottobre 2020.

Cari Amici,

ho letto con attenzione la lettera pubblica che avete indirizzato alla Redazione di Vatican News e desidero ringraziarvi per aver pensato di far sentire opportunamente una voce diversa in merito alla questione dell’accoglienza delle persone omosessuali, dei loro diritti e della loro cura pastorale.

Concordo sul fatto che le parole del Santo Padre siano state gravemente strumentalizzate da una macchina di propaganda, utilizzatrice delle complesse tematiche della condizione omosessuale come strumento ideologico di destrutturazione di una società che giustamente dovrebbe riconosce nella famiglia naturale un riferimento imprescindibile di giustizia e di verità per la persona umana, anche e soprattutto per quanto concerne il suo percorso educativo e lo sviluppo affettivo, e che la considera un baluardo dei valori fondanti la società civile.

La coraggiosa lucidità delle vostre riflessioni e l’accorato appello alla Chiesa affinché, sulla scia di un Magistero ancorato saldamente ad una sana visione antropologica, non desista dall’annunciare con franchezza e chiarezza la dottrina cattolica circa la condizione delle persone omosessuali e la loro cura pastorale, è per me, per i credenti e per coloro che non intendono piegare l’intelligenza ai dogmi del “politicamente corretto” una grande consolazione ed una preziosa testimonianza di come l’esperienza concreta di persone coinvolte in questa situazione non confermi l’ideologia dominante.

L’obiettivo da voi indicato è quello giusto: la Chiesa deve accogliere e accompagnare le persone omosessuali presentando integralmente l’insegnamento biblico e dottrinale come verità liberante e salvifica e deve sostenerle con tutti i mezzi – soprattutto quelli della grazia divina — in loro una risposta di fede. La pretesa invece che la Chiesa accetti pienamente l’omosessualità con un cambiamento della Sacra Scrittura, del Catechismo e della Dottrina è assolutamente estranea alla sua missione e, a mio parere, ne rappresenterebbe anche un grave tradimento per il bene e la salvezza delle persone.

Vi esorto a continuare nella promozione di giuste considerazioni e opportuni stimoli di riflessione allo scopo di alimentare un sereno confronto anche con chi non condivide il dono della fede, affinché una adeguata e corretta visione della vita umana e della sessualità impedisca derive di civiltà e soprattutto tuteli l’esistenza e i diritti dei più deboli e indifesi (bambini, ragazzi e giovani), garantendo loro una condizione degna e buona.

Vi assicuro la mia preghiera e vi saluto con affetto.

,

  +Antonio Suetta

Vescovo di Ventimiglia  –  San Remo

 


Di Annarosa Rossetto

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