Il controverso teologo brasiliano della liberazione Leonardo Boff sarà relatore a L’Economia of Francesco, un convegno internazionale di tre giorni organizzato dal Vaticano che inizia oggi con l’obiettivo di rendere la finanza inclusiva e sostenibile.

Un articolo scritto da Edward Pentin e pubblicato sul National Catholic Register. Eccolo nella mia traduzione.

Leonardo Boff, tra i fondatori della Teologia della Liberazione

Leonardo Boff, tra i fondatori della Teologia della Liberazione

Il controverso teologo brasiliano della liberazione Leonardo Boff sarà relatore a L’Economia of Francesco, un convegno internazionale di tre giorni organizzato dal Vaticano che inizia oggi con l’obiettivo di rendere la finanza inclusiva e sostenibile.

Ex sacerdote francescano, Boff, parlerà di “responsabilità socio-ecologica: visione globale, azioni territoriali” insieme a padre Vilson Groh, che lavora con i poveri nella favela di Florianopolis nel sud del Brasile. 

Secondo gli organizzatori de L’Economia di Francesco, il convegno del 19-21 novembre si propone di proporre idee che “si muovono e vivono per un’economia più giusta, più fraterna e sostenibile e danno un’anima all’economia di domani”. 

Circa 2.000 economisti e imprenditori sotto i 35 anni provenienti da tutto il mondo parteciperanno all’incontro in streaming che prevede una “maratona” di 24 ore di scambi online il secondo giorno.

Boff, 82 anni, è uno dei più noti sostenitori superstiti della teologia della liberazione – una sintesi di teologia cristiana e socio-economia che sottolinea la preoccupazione sociale per i poveri e la liberazione politica per i popoli oppressi. 

La Congregazione per la Dottrina della fede sotto la direzione del cardinale Joseph Ratzinger ha condannato il movimento, tra l’altro, per avere concetti “acriticamente mutuati” dall’ideologia marxista. Lo stesso Boff una volta ha descritto il movimento come una proposta di “marxismo, materialismo storico, in teologia”.

Nel 1984, il Vaticano chiese a Boff il silenzio e l’obbedienza per un libro che aveva scritto, dicendo che mostrava un “profondo fraintendimendo della fede cattolica”. Nel 2001, ha descritto il Vaticano sotto il pontificato di Papa San Giovanni Paolo II come “altamente fondamentalista” e ha accusato il cardinale Ratzinger di “terrorismo religioso”. Nel 2013, ha descritto Benedetto XVI come un “angelo della morte nella Chiesa” a causa del suo “rigore fondamentalista”. 

Ma sotto papa Francesco i rapporti con il movimento hanno avuto un notevole disgelo. Boff ha sostenuto che il suo libro del 1984 suona ora “come un testo pio” alla luce dell’attuale pontificato, e la teologia della liberazione ha avuto un posto di rilievo al Sinodo dell’Amazzonia dello scorso anno. 

Papa Francesco, che secondo lo storico argentino Roberto Bosca ha accettato la teologia della liberazione in gioventù, ma in modo “non ideologico”, dopo la sua elezione non ha perso tempo a ricevere in maniera calorosa in Vaticano alcuni dei suoi esponenti e fondatori. Un’udienza era prevista anche per Boff nel 2015, ma fu annullata perché Francesco era arrabbiato per una lettera scritta da 13 cardinali preoccupati per la direzione che aveva preso il Sinodo sulla Famiglia, secondo un’intervista del dicembre 2016 rilasciata da Boff a un giornale tedesco.

In quell’intervista, Boff disse anche che Francesco gli aveva chiesto del materiale da utilizzare nella sua enciclica sull’ambiente del 2015, Laudato Si’ (Cura per la nostra Casa comune), e che il Santo Padre successivamente lo ringraziò per il suo contributo a quel documento papale.

Nel 2019, Francesco scrisse una lettera a Boff per congratularsi con lui per il suo ottantesimo compleanno, dicendo che continuava a leggere alcuni dei suoi libri e che pregava per Boff e sua moglie.  

Un forte critico del capitalismo neoliberale, Boff, che ha lasciato i francescani e il sacerdozio nel 1992, ha a lungo sostenuto una più equa distribuzione delle risorse mondiali e la preoccupazione per l’ambiente. 

Secondo Julio Loredo dell’Istituto cattolico brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira, Boff è ora un “autoproclamato ecoteologo” per il quale l’egualitarismo è così vitale da richiedere un “cambiamento di paradigma” basato su una concezione egualitaria della “fraternità universale”.

Loredo dice che questi temi, che secondo lui sono molto presenti nell’ultima enciclica di Francesco, Fratelli Tutti, comportano il considerare Dio come “fluido” e mutevole, e l’adottare una filosofia di egualitarismo secondo la quale l’uomo deve “non possedere ciò che non è essenziale per la vita”. In altre parole, dice Loredo, è un’altra forma di socialismo, che rende “tutti poveri, tutti uguali”. La chiave di lettura della conferenza di questa settimana, secondo lui, è il riconoscimento della sua filosofia secondo cui “la povertà è il mezzo” ma “l’obiettivo è l’egualitarismo”.           

In una conferenza stampa vaticana del mese scorso, Luigino Bruni, il direttore scientifico de L’economia di Francesco, ha alluso a questa visione quando ha sostenuto una società in cui la ricchezza è equamente distribuita. “Siamo entrati nell’era della ricchezza comune ed è necessaria una nuova economia”, ha detto, una, ha aggiunto, con cui i giovani sono già “impegnati”.

Bruni ha continuato dicendo che “il grido della terra e il grido dei poveri sono lo stesso grido, come [le encicliche di Papa Francesco] Laudato Si’ e ora Fratelli Tutti ci ricordano. Una fraternità con la terra che non comprende la fraternità con gli ultimi non è completa”. 

Nel 1995, Boff ha scritto un libro intitolato Grido dei poveri, Grido della terra, che cercava di collegare lo spirito della teologia della liberazione con la sfida dell’ecologia.

Di Sabino Paciolla

https://www.sabinopaciolla.com/il-teologo-della-liberazione-leonardo-boff-e-relatore-al-convegno-leconomia-di-francesco-in-vaticano/