VIGANO': "LA SITUAZIONE IN USA"
Cosa succede negli Usa? Intervista per Katholiches info a Mons. Carlo Maria Viganò. Bergoglio è stato scelto come garante spirituale del mondialismo. Il lodevole impegno di Trump contro l’infiltrazione capillare del deep state nelle stanze del potere
L'INTERVISTA A MONS. CARLO MARIA VIGANO'
Intervista per Katholiches info
all'Arcivescovo Viganò già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d'America
1. Lei è stato per anni Nunzio apostolico negli USA, conosce questo paese – la prima potenza mondiale, specialmente del cosiddetto mondo libero – da molto vicino. Cosa sta succedendo negli USA.
Gli Stati Uniti d’America stanno assistendo in questi mesi alla realizzazione del piano globalista, nel quale sono coinvolte tutte le nazioni del mondo, salvo rare eccezioni. Questo piano non può non includere anche la più importante democrazia occidentale, sia per la sua potenza economica sia per il ruolo da protagonista che essa ricopre negli equilibri politici internazionali. Avere contro gli USA, con Donald Trump come Presidente e i Repubblicani in maggioranza al Congresso e negli Stati dell’Unione, renderebbe concreta quell’opposizione, quella voce di dissenso al pensiero unico, che la dittatura mondialista non può tollerare. Non dimentichiamo che l’ideologia della Sinistra globalista non accetta voci discordanti che possano metterla in discussione. Quello a cui assistiamo è un attacco pianificato e organizzatissimo, che si avvale della collaborazione di parti significative delle istituzioni, della quasi totalità dei media e del finanziamento di potenti multinazionali e organizzazioni internazionali. Oltre a ciò, è evidente che vi sono interferenze anche esterne, sia in termini economici sia di endorsement del candidato democratico.
Vorrei anche sottolineare il ruolo destabilizzante svolto dai movimenti vicini ai Dem come BLM e Antifa, tutti finanziati da Soros. Lo spazio di tempo che intercorre tra l’ufficioso annuncio della vittoria di Joe Biden e la conferma del reale vincitore potrebbe essere usato dalla Sinistra per suscitare sommosse e disordini, secondo il noto copione del deep state.
2. A fine ottobre si è rivolto con una lettera aperta al presidente Trump, nella quale ha usato toni piuttosto apocalittici: erano toni adeguati? A elezioni svolte si sente confermato? Accuse e preoccupazioni di una frode sistematica sono giustificate?
L’uso del termine «apocalittico» in questo contesto mi pare assolutamente corretto, perché si riferisce alla battaglia finale tra Dio e Satana annunciata nella Sacra Scrittura. Gli avvenimenti ai quali assistiamo forse non sono parte dell’ultimo scontro, nel quale l’Anticristo sembrerà prevalere e in cui la Chiesa e la società tradizionale verranno spietatamente perseguitate. Di sicuro però questa fase storica avrà delle ripercussioni dirette sul modo e sui tempi in cui il regno dell’Anticristo si instaurerà. La Presidenza di Trump, in questo senso, può rappresentare un forte ostacolo contro il deep state e contro il globalismo, che nella sua essenza ideologica è antiumano e anticristiano. Se sono in gioco le sorti del mondo, mi pare che i toni non possano che essere apocalittici.
Quanto alle frodi elettorali che vanno emergendo in questi giorni, penso sia imprescindibile che venga fatta chiarezza da parte degli organi preposti, in modo da assicurare la regolarità dei conteggi. La democrazia non può essere invocata a fasi alterne, delegittimandola come populismo non appena la volontà popolare si discosta da quello che l’élite le vuole far accettare. La Sinistra mondiale, per giungere al potere e per mantenerlo, si è sempre e solo avvalsa della violenza delle armi o della frode: pensiamo al totalitarismo socialista, alle sue declinazioni del nazionalsocialismo, del fascismo e del comunismo.
3. Com’è possibile che negli USA, paese prototipo di tutte le democrazie rappresentative, un’elezione possa essere manipolata?
La possibilità che le elezioni siano oggetto di manipolazione mi pare superata dall’evidenza dei fatti. Le decine e decine di video postati sui social in cui si vedono gli addetti al conteggio che manomettono le schede elettorali, sacchi di voti gettati nei cassonetti o abbandonati sul ciglio delle strade, fanatici che si vantano di aver falsificato i voti per odio nei confronti di Trump non lasciano spazio a dubbi. Ciò che si dovrà verificare non è l’esistenza di questi brogli, ma la loro entità e gravità. E non dimentichiamo le manomissioni scoperte nel software di scansione dei voti, degli azionisti e dei proprietari delle società incaricate della loro gestione.
Qui non sono in discussione piccoli imbrogli di una oscura contea, ma il sistema nel suo insieme, nel quale le interferenze esterne si stanno mostrando sistematiche, deliberate, coordinate sempre e solo in favore di Biden e a danno di Trump. Il risultato di queste elezioni, a prescindere da chi sia il vincitore finale, non può rimanere compromesso dal dubbio di queste gravissime irregolarità. Non a caso i tribunali si stanno muovendo, dopo le centinaia di denunce, per verificare quanto accaduto.
Tengo tuttavia a sottolineare un elemento molto significativo: la democrazia è considerata dalla Sinistra come uno strumento di potere. Se i cittadini, abilmente persuasi dai media, si lasciano convincere a votarli, trionfa il popolo; se non cedono all’indottrinamento martellante e alle promesse utopiche dei politici, se votano per un partito o un candidato non di Sinistra, il popolo diventa incapace di scegliere da chi farsi governare; e un’élite, un’aristocrazia decide al suo posto cosa è bene e cosa è male per le masse.
4. Possiamo considerare concluse le elezioni, come sostengono Biden, il Partito democratico e la maggior parte dei mass-media?
Le elezioni sono regolate da leggi e regolamenti precisi: affidarsi alle proiezioni dei network televisivi spacciate come dati definitivi rischia di ritorcersi contro chi vuole imporre i propri desideri come realtà incontestabile. Abbiamo capito benissimo da che parte sono schierati i leader mondiali, i media, le multinazionali dell’informazione, la finanza mondiale, le organizzazioni umanitarie e la stessa chiesa bergogliana; ma questo non rende meno vera la presenza di irregolarità e meno urgente la necessità di un riconteggio scrupoloso e rispettoso delle norme. Sempre che, per i democratici, il rispetto delle norme abbia ancora un senso.
5. Ha indirizzato anche un appello ai Cattolici e tutti gli Americani di buona volontà: crede che sia stato ascoltato? Come hanno votato i Cattolici, i quali storicamente erano per tanto tempo più vicini ai democratici?
Da quello che finora è stato possibile comprendere dai risultati delle elezioni, l’elettorato cattolico si è espresso in maggioranza a favore di Trump. Nonostante la campagna denigratoria messa in atto dalla Conferenza Episcopale Americana, dagli intellettuali progressisti sedicenti cattolici, con l’aberrante orchestrazione di Jorge Mario Bergoglio e del cerchio magico vaticano, i Cattolici statunitensi hanno compreso che è preferibile un candidato protestante che difende la vita e la famiglia rispetto ad un candidato sedicente cattolico che promuove l’aborto fino al nono mese di gravidanza, la teoria gender, l’ideologia LGBTQ e le istanze del globalismo.
Quello che emerge, incontestabilmente, è il disorientamento dei fedeli dinanzi all’asservimento proditorio dei vertici della Gerarchia cattolica al mondialismo, e la spaccatura sempre più evidente tra il popolo cristiano e i suoi Pastori, troppo occupati a perorare l’accoglienza indiscriminata dei clandestini e a chiudere le chiese in ossequio ai diktat dei Comitati di salute pubblica.
Di certo, gli scandali finanziari e sessuali di tanta parte dell’Episcopato progressista, il suo lassismo morale e le sue deviazioni dottrinali sono perfettamente coerenti con l’appoggio politico ai democratici americani e in genere alla Sinistra mondiale; un appoggio ampiamente ricambiato e che dovrebbe far riflettere.
6. Trump è stato denigrato e ridicolizzato per quattro anni, ma ha ottenuto (dati attuali) otto milioni di voti in più del 2016, cioè più voti di Barack Obama, il quale per la sinistra politica era una specie di “messia” secolare. Si può dire, che Trump in realtà è il più popolare Presidente statunitense dai tempi di Ronald Reagan?
Pur essendo doveroso attendere l’esito finale del voto per valutare la popolarità di Trump, possiamo prendere atto della sua capacità di coalizzare quei valori e quel sentimento di sano patriottismo che viceversa i Dem vorrebbero rinnegare e cancellare in nome dell’adesione incondizionata al piano globalista. Trump ha saputo farsi interprete della maggioranza dell’elettorato americano, e da questo deriva la sua popolarità. Spiace constatare che in altri contesti – come ad esempio in Italia – l’opposizione sembra volersi confinare al ruolo di gatekeeping che in passato è stato svolto da altri movimenti oggi al governo. Mi pare che questo preluda, salvo ripensamenti dell’ultimo momento, ad una sorta di incomprensibile suicidio politico.
7. Si sente dire, che Trump nei quattro anni della sua presidenza non sarebbe stato in grado di ottenere il pieno controllo sull’apparato federale? Esiste quello, che viene chiamato Deep State? Se esiste, si è attivato anche per le elezioni?
Chi subentra dopo anni di governo Dem alla Presidenza degli Stati Uniti non può pensare di riformare in poco tempo un articolato sistema istituzionale. Quanto Trump ha fatto finora dimostra il suo lodevole impegno, ma allo stesso tempo rivela l’infiltrazione capillare del deep state nelle stanze del potere. Il controllo delle istituzioni, della Magistratura e dei media da parte della Sinistra – come vediamo anche in Italia – è il risultato di decenni di attività sotterranea, di nomine, di ricatti, di conflitti di interesse. Non possiamo pretendere che in quattro anni sia possibile risanare una situazione così generalizzata, soprattutto quando si agisce nel doveroso rispetto della legge e non, come fanno altri, nella violazione sistematica del diritto e della giustizia.
8. Come mai la Santa Sede e Papa Francesco hanno a loro modo appoggiato questa marginalizzazione di Trump? Siamo confusi: esiste un legame tra Democratici e Chiesa Cattolica?
La Chiesa Cattolica non ha nulla a che spartire con i Democratici, le cui idee sono inconciliabili con l’insegnamento di Cristo. È invece evidente l’appoggio non disinteressato della deep church al deep state: un’alleanza che vede unito il progressismo politico al progressismo religioso, per la realizzazione di una società anti-cristica con una sua Religione Universale.
I legami dell’intelligencija progressista con i Dem sono consolidati e risalgono al Sessantotto, al movimento studentesco, alle istanze di rinnovamento fatte proprie dal Vaticano II in chiave non meno eversiva di quanto non abbia fatto la Sinistra in ambito politico. D’altra parte, dopo decenni di indottrinamento ideologico anche negli Atenei e nelle associazioni cattoliche, era impossibile non vederne gli esiti nefasti nella società.
Certo è che Bergoglio oggi è stato scelto a livello mondiale come garante spirituale del mondialismo, sulla base dei desiderata che John Podestà aveva indicato nelle sue famose email a proposito della «primavera della Chiesa». Mi pare che il lavoro sinora svolto dall’Argentino possa a giusto titolo meritare l’approvazione e il plauso dei Dem e, più in generale, di chi vuole instaurare il Nuovo Ordine Mondiale.
9. Nigel Farage pochi giorni prima delle elezioni diceva che il “momentum” è propizio per Trump. Dallo spoglio dei voti sembra uscito invece il contrario: a Suo parare cosa dovrebbe fare Trump in questo momento?
Trump rimane ufficialmente in carica fino al 20 Gennaio 2021. Attendiamo i risultati dei riconteggi dei voti e l’esito delle denunce di brogli, come previsto dalla legge e come dovrebbero auspicare tutte le parti in causa. A quel punto potremo dire se Farage aveva ragione. Nel frattempo, come confermato dal Senato americano, Trump ha pieno diritto di pretendere chiarezza e di ricorrere a tutti gli strumenti che la legge gli offre per tutelare la volontà dei suoi elettori espressa nelle urne.
10. Non assistiamo anche ad una guerra psicologica?
Questa guerra è essenzialmente psicologica: essa si basa su una palese manipolazione delle masse, principalmente ad opera dei media mainstream. Si è giunti a censurare le dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti sui social e addirittura in diretta televisiva, in nome di un presunto diritto degli organi dell’informazione ad oscurare notizie arbitrariamente giudicate false. Ma questo atteggiamento censorio era iniziato con il fact checking da parte di entità ideologicamente connotate, nel tentativo di definire fake news le notizie non conformi alla narrazione ufficiale.
Lo stesso avviene, a livello mondiale, nell’informazione che riguarda la pandemia. I dati ufficiali smentiscono inesorabilmente la versione mediatica di una catastrofe, ma nonostante questo ci si ostina a terrorizzare le masse perché il Covid, a prescindere dalla sua mortalità, deve essere utilizzato come strumento per imporre limitazioni, altrimenti inaccettabili, dei diritti fondamentali. Non ci si stupisca allora di sentire Biden annunciare prossimi lockdown e la volontà di rendere obbligatoria la mascherina ovunque: egli risponde agli stessi poteri che stanno dietro all’emergenza pandemica.
Faccio notare che anche l’annuncio del vaccino prodotto dalla Pfizer – di cui è azionista lo stesso “filantropo” Bill Gates che tanto ha a cuore la riduzione della popolazione mondiale – è stato rinviato fino all’annuncio della presunta vittoria di Biden, svelando platealmente l’uso politico che le case farmaceutiche fanno delle proprie ricerche scientifiche. Leggo su internet che Sandra Zampa, già vicepresidente del PD e ora Sottosegretaria alla Salute del governo Conte abbia ringraziato la Pfizer per questa operazione.
11. Cosa possono o devono fare a Suo parere i Cattolici americani e del mondo?
I Cattolici americani possono e devono pregare, perché dinanzi al dispiegamento così massiccio di forze avverse solo l’intervento di Dio può far venire alla luce la verità. Ciò non esclude, ovviamente, di rinnovare la testimonianza coerente dei Cattolici in ambito sociale. Ma questa azione umana, sempre ispirata al bene comune, non deve perdere di vista la dimensione soprannaturale. Gesù Cristo è Signore della Storia e Re delle nazioni: Egli non abbandonerà i Suoi figli nel momento della prova, se essi ricorreranno fiduciosi a Lui e alla Sua Santissima Madre.
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