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venerdì 13 novembre 2020

Red Christmas

Ora Conte ci spiega il Natale: "Raccoglimento spirituale, in tanti non viene bene"

Il premier Conte ha indicato agli italiani quale è la strada per rendere il Natale una festa più spirituale. Pronta la replica di Fi

Forse il ruolo di capo del governo non gli basta più. E così ora Giuseppe Conte pare che abbia deciso di allargare le sue competenze assumendo anche il ruolo di guida spirituale.


Il presidente del Consiglio ha infatti parlato delle ormai imminenti festività natalizie spiegando un concetto che da tempo è sottolineato dalle autorità religiose: non trasformare il giorno della nascita di Gesù in una occasione di consumismo sfrenato. "Considereremo la curva epidemiologica che avremo a dicembre ma il Natale non lo dobbiamo identificare solo con lo shopping, fare regali e dare un impulso all'economia. Natale, a prescindere dalla fede religiosa, è senz'altro anche un momento di raccoglimento spirituale", ha spiegato Conte parlando in collegamento a "Futura: lavoro, ambiente, innovazione", la tre giorni della Cgil. Ma non è tutto. Perché il premier ha indicato anche agli italiani quale sia il modo corretto per trascorrere le feste: "Il raccoglimento spirituale, farlo con tante persone non viene bene".

L’invito a celebrare in un modo diverso e più spirituale il Natale forse non è casuale. L’incubo coronavirus non è finito e di sicuro inciderà sui comportamenti degli italiani per molto tempo ancora. Da settimane, poi, nel nostro Paese si discute su se e come si potrà festeggiare la venuta al mondo di Gesù. Qualcuno, come la sottosegretaria agli interni Sandra Zampa, ha affermato che a Natale sarà concesso di riunirsi solo tra parenti di primo grado. In pratica in casa ci potranno essere genitori e figli. Gli altri no perché fratelli, nonni e nipoti non rientrano in questo vincolo.

Chissà cosa accadrà a quelle famiglie che hanno la fortuna di avere ancora i nonni. E poi non è il numero di persone riunite attorno alla tavola a rendere più materialistico il Natale. Anzi, non si capisce perché il ritrovarsi per trascorrere le feste insieme non possa essere considerato come un momento spirituale. Basti pensare a quelle persone che vivono distanti e che sfruttano le festività per incontrarsi.

Anche per questo la riflessione odierna di Conte ha già scatenato polemiche. Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato, ha affermato che il premier "invece di fare da padre spirituale agli italiani pensasse a fare il presidente del Consiglio dell'Italia. Già abbiamo dovuto sopportare le sparate a mezzo stampa su pranzi natalizi non affollati o solo con parenti di primo grado (quindi fratelli/sorelle esclusi), oggi raggiungiamo davvero il colmo dei colmi nel ricevere il "consiglio" del premier su come trascorrere il Natale, che ci ricorda il presidente Giuseppe Conte essere un momento di raccoglimento spirituale e quindi "farlo con tante persone non viene bene". Il parlamentare, in modo pungente, ha specificato che "siamo arrivati alla catechesi dell'emergenza, se ridimensionasse il suo ego eviterebbe di sentirsi un giorno Churchill un giorno il Santo Padre".

Dello stesso avviso anche il giudizio della presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini. L’azzurra ha inviato Conte a non occuparsi della spiritualità degli italiani. "Non bastava la improbabile letterina al premier diffusa da Palazzo Chigi di un bimbo preoccupato per la mobilità di Babbo Natale: Conte si è anche premurato di dire agli italiani che il Natale deve costituire non solo un'occasione di fare regali, ma anche di raccoglimento spirituale, per cui è meglio trascorrerlo con poche persone”, ha spiegato l’azzurra che ha aggiunto come quella del premier sia un'esortazione “doppiamente inopportuna". Questo perché l’Italia "non è uno Stato confessionale in cui l'autorità costituita ci può indicare come vivere le festività religiose; e mai come quest'anno è necessario che chi può spendere dia una mano ai commercianti in crisi a causa delle chiusure anti-Covid, per cui se una raccomandazione andava fatta, era proprio quella di alimentare i consumi facendo più regali". La Bernini ha concluso ribadendo che se quella di Conte voleva essere una battuta è "suonata proprio male".

 

https://www.ilgiornale.it/news/politica/ora-conte-ci-spiega-natale-raccoglimento-spirituale-tanti-1903071.html

La Meloni ora asfalta la Zampa ​"A Natale figli sul balcone...?"

La leader di Fratelli d'Italia non ha usato mezzi termini per descrivere la proposta di Zampa: "Secondo il Governo una famiglia con due o più figli non può fare la cena di Natale. Un figlio a tavola, gli altri chiusi in balcone. La nonna cacciata di casa"

Il "parentometro" del governo, quel singolare strumento di cui ha accennato il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa e che potrebbe essere applicabile al periodo del Natale per limitare i contatti tra gli italiani, continua a far discutere: stavolta è il turno di Giorgia Meloni, totalmente allibita dinanzi alle parole pronunciate dalla rappresentante dei Dem nel corso di un'intervista concessa a "Otto e Mezzo", trasmissione in onda sulle frequenze di La7.


"Lei ha annunciato un provvedimento specifico del governo per Natale. A che cosa state pensando?", ha domandato Lilli Gruber alla sua ospite. "Noi stiamo pensando a un modo che non ci faccia rivedere il bis dell'estate", ha replicato Zampa. "Se di qui al 25 dicembre noi avessimo dei risultati discreti delle misure che sono state messe in campo per arginare l'epidemia... Noi non possiamo immaginare che ci sia un allentamento dei comportamenti tale da ripetere le cose che poi hanno determinato un aggravio molto grande dell'epidemia questa estate""Quindi?" incalza la conduttrice in attesa della risposta alla sua domanda senza troppi giri di parole nè voli pindarici.

"E quindi che si mettano dei limiti sicuramente al numero, alla larghezza del, diciamo, dell'incontro familiare", rivela infine il sottosegretario, entrando poi ancora più nel dettaglio. "Può essere ad esempio la famiglia di primo grado, io non credo che si potrà andare oltre a questo". Il "parentometro" sotto l'albero di Natale per gli italiani, quindi? Il sottosegretario ne è convinto. "Così come non potrei immaginare feste, cenoni, feste nelle piazze, fuochi d'artificio e così via. Evidente che ci prepariamo a un Natale, per dirlo con la signora Merkel non solitario, ma certamente ben diverso da quello che abbiamo conosciuto".

"Nuova chicca del Governo degli scienziati Pd-M5S", esordisce in replica alla folle proposta il leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni"Il sottosegretario Sandra Zampa ha dichiarato che il cenone di Natale dovrà essere fatto ’solo tra familiari di primo grado'. Peccato che la parentela di primo grado sia quella tra genitori e figli, mentre i fratelli hanno tra loro parentela di secondo grado". Un dettaglio che deve essere accidentalmente sfuggito all'attenta vigilanza dell'esecutivo giallorosso. "Quindi secondo il Governo una famiglia con due o più figli non può fare la cena di Natale. Un figlio a tavola, gli altri chiusi in balcone. La nonna cacciata di casa. Ma loro sono quelli bravi", ha concluso il presidente di FdI.

Lo stesso Giuseppi nazionale, tra l'altro, ha preannunciato misure di sicurezza in concomitanza col Natale, durante un incontro con Maurizio Landini: "A dicembre non ci sarà la catarsi liberatoria, dovremo seguire le norme ma eviteremmo misure più restrittive", ha spiegato il presidente del Consiglio, come riferito da Libero Quotidiano.

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https://www.ilgiornale.it/news/politica/parentometro-natale-meloni-attacca-nuova-chicca-governo-1903048.html

IL VIDEO

Messe sospese: i francesi si oppongono cantando

Lo stop delle celebrazioni da parte di Macron ha portato i vescovi francesi a chiedere la revisione della decisione al Consiglio di Stato che l'ha respinta. Ma i cattolici non si sono arresi e stanno protestando a centinaia pregando e cantando alla Madonna fuori dalle loro cattedrali. Dando così un segno al mondo di una fede cresciuta nel nascondimento ma destinata ad invadere il mondo.


Ci sono poche cose che aiutano a comprendere quale volto avrebbe l’Europa, oggi dilaniata dai conflitti sociali interni e dall’islamismo violento, se il cristianesimo fosse vissuto come sua espressione anziché rimare relegato nelle chiese, oggi quanto mai in pericolo. Perciò colpisce il cuore il video di centinaia di cattolici che pregano in ginocchio il Rosario fuori dalla cattedrale di Saint Luis a Versailles, cantando l’Ave Maria, la cui melodia francese angelica viene interrotta solo dal vagito di qualche bambino, prefigurando la beatitudine della lode eterna a Dio del popolo del Paradiso.

Sono sempre di più i giovani e le famiglie francesi che si stanno radunando sui sagrati delle loro meravigliose chiese per pregare, rispondendo così all’impedimento del governo di Macron di celebrare le Messe dal 3 novembre al primo dicembre. La decisione, presa in seguito al nuovo lockdown (che non impedisce le manifestazioni, non ha ordinato la chiusura delle scuole e permette il proseguimento delle attività essenziali) non ha lasciato tranquilli né i cattolici né i loro vescovi che hanno chiesto la revisione della decisione al Consiglio di Stato.

Il Consiglio di Stato ha però respinto la richiesta nonostante le proteste anche di parte dell’opposizione governativa. Eppure le porte delle canoniche sono aperte per la preghiera personale e per la confessione. Perché, dunque, vietare la celebrazione del Sacrificio Eucaristico, dati i distanziamenti e le protezioni rispettati in questi mesi dai fedeli? Non a caso la nota della Conferenza episcopale francese chiarisce che “è difficile capire come la pratica ordinaria della Messa promuova la diffusione del virus e ostacoli il rispetto delle protezioni più di molte delle attività che, invece, riprenderanno presto”.

Ecco perché i fedeli si sono organizzati per presidiare le chiese con l’astag #oursoulsmetter (“le nostre anime contano”), radunandosi a centinaia anche davanti alle cattedrali di Nantes (vedi qui) e di Lione mentre domenica prossima pregheranno a Parigi, Orléans, Bordeau, Rennes e Vannes. A dire che la salute fisica non può prescindere da quella dell’anima. Come sottolinea sempre la nota dei vescovi: “La dimensione spirituale e religiosa dell’essere umano contribuisce, siamo convinti, alla pace dei cuori, alla forza nelle prove, alla fratellanza tra le persone e a tutta la vita sociale”.

Quest’ultimo richiamo è vero non solo rispetto alla tentazione di chiudersi in casa per paura del virus ma anche in riferimento agli attentati, l'ultimo nella cattedrale di Nizza, che sottolineano l’acuirsi del conflitto interno alla Francia causato dal fondamentalismo islamico a cui il governo, anziché rispondere proponendo con forza una tradizione cristiana piena di proposta, preferisce il contenimento dei cristiani, illudendosi che ciò fermi il nemico ma senza accorgersi che è proprio il vuoto culturale del laicismo a dare spazio al fondamentalismo.

Vedere i cattolici cantare con dolcezza l’Ave Maria fuori dalle loro chiese dovrebbe quanto meno interrogare i governanti che preferiscono non guardare. Cosa permette a questa gente di non farsi determinare ultimamente dal terrore della morte per malattia o per sgozzamento (come accaduto ad una donna a Nizza)? Cosa permette a chi è stato colpito duramente dal nemico, vedendosi anche i suoi diritti democratici (la libertà di culto) sacrificati rispetto ad altri interessi, di rispondere con la bellezza del canto e con la forza di una presenza decisa?

Alle chiusure delle chiese durante il primo lockdown il cardinale Robert Sarah, prefetto del Culto Divino, aveva ricordato al popolo cattolico le parole di Gesù: “Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre…Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori", come a dire che in tempi duri come questi coloro che sono veramente legati a Dio e che non vanno in Chiesa solo per tradizione o doverismo, sarebbero emersi. E in effetti guardando alla testimonianza dei cattolici in Francia si capisce che il cardinale aveva ragione.

Certamente il fatto di avere i vescovi dalla loro parte sta aiutando il popolo francese a farsi sentire, ma c’è di più se già prima della pandemia in tutto il paese diversi giovani si sono uniti per presidiare le chiese, visti gli atti di profanazione e di odio crescenti (Il Ministero dell'Interno ha contato 996 atti contro i cristiani nel 2019 - una media di quasi tre al giorno). “Protège ton église” è l’associazione fondata l’anno passato che raccoglie ”i giovani...che sentono un peso reale di fronte al danno che inflitto al patrimonio conosciuto dai nostri genitori e nonni", come spiegato da uno di loro alla Cna.

Probabilmente mentre l’odio per la sua fede cresce in Occidente questa sta divenendo più forte e matura in chi decide di restarvi fedele. Come spiegò Luigi Maria Grignon de Montfort nel “Trattato della vera devozione a Maria”: “Saranno purificati dal fuoco di grandi tribolazioni e molto uniti a Dio...insegnando la via stretta di Dio nella pura verità, seguendo il santo Vangelo e non le massime del mondo...senza risparmiare o farsi condizionare, o temere nessun mortale per potente che sia. (Avranno)...il crocifisso nella mano destra e la corona del Rosario nella sinistra...Ecco i grandi uomini che verranno, ma che Maria farà sorgere per ordine dell’Altissimo, per estendere il suo impero su quello dei non credenti, dei pagani, dei musulmani. Ma come e quando avverrà tutto questo? Dio solo lo sa, dobbiamo tacere, pregare, desiderare e attendere: ho sperato, ho sperato nel Signore”.

Le immagini dei francesi in preghiera sono un piccolo segno di qualcosa che, pur nascosto, è destinato ad emergere sempre più nelle tribolazioni presenti. Come profetizzò don Luigi Giussani: “Quando i nemici verranno per sterminare il nostro popolo noi risponderemo con la bellezza dei nostri canti”, perché i cristiani sono così, lieti anche nelle tribolazioni potendo adorare Dio e forti, come dice il Montfort: “Saranno ovunque il buon odore di Gesù per i poveri e per i piccoli, mentre risulteranno odore di morte per i grandi”.

Benedetta Frigerio

https://lanuovabq.it/it/messe-sospese-i-francesi-si-oppongono-cantando

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