ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 19 dicembre 2020

L’opera di annebbiamento

Indizio n.25 Bibbia CEI 2008: “Inferno o inferi: errate traduzioni per introdurre le tesi che il diavolo o non esiste o potrà un domani convertirsi” 


[…finalmente ho finito di scrivere il manuale di spiritualità e penso proprio che farò questo regalo di Natale ai lettori pubblicandolo sul blog. E’ importante in questo tempo nebuloso trovare la bussola. E tornare a una spiritualità vera, come ci hanno insegnato i Santi del passato. Sarà un manuale che parlerà principalmente della fede e come applicarla alla vita. Poco prima di Natale pubblicherò questo scritto prima di congedarmi per le festività e tornare dopo l’Epifania. Duilio si è già trasferito nella sua casa di montagna, o seconda casa come usano chiamare le case di villeggiatura. Deve preparare un esame pertanto non lo sentirò spesso. Quest’anno è stato difficile, ma con l’aiuto di Dio e con la preghiera supereremo queste avversità…]*

Proseguendo la mia indagine biblica sui testi originali, ho scoperto altri due errori di traduzione molto interessanti. La mia ricerca di comparazione seguita a farmi scoprire gravi incongruenze tra la traduzione CEI 2008 e i testi originali.

Il tema di questa riflessione riguarda l’esistenza del diavolo e l’inferno.

Cominciamo con introdurre il discorso ricordando che, ahimè, fonti autorevoli hanno più volte negato l’esistenza dell’inferno e del diavolo, promuovendo tesi negazioniste. Queste tesi si basano su false traduzioni bibliche. Ecco un esempio emblematico che sicuramente i lettori rammentano e che vide come protagonista il superiore dei Gesuiti: (https://www.ilsussidiario.net/news/generale-dei-gesuiti-il-diavolo-non-esiste-esorcisti-contro-padre-sosa-abascal/1918702/https://www.ilfoglio.it/chiesa/2017/02/22/news/arturo-sosa-abascal-sinodo-chiesa-cattolica-matrimonio-famiglia-gesu-relativismo-121886/).

La lista è molto lunga. Ma sono sufficienti questi due link.

Ritengo opportuno affrontare questo nuovo studio di traduzione su due testi che la CEI 2008 ha tradotto in modo fuorviante.

Partiamo con il primo. Nel Vangelo di Marco al capitolo 8 si legge la professione di fede di Pietro. Subito dopo il rimprovero di Gesù all’Apostolo che era rimasto scandalizzato dall’annuncio della Passione. Analizziamo le parole che Gesù rivolge a Pietro in Marco 8,33:

CEI 1974: “Lungi da me satana!”;

CEI 2008: “Và dietro a me, satana!”.

La differenza di traduzione è notevole. Una cosa è dire Lungi da me, ovvero allontanati da me, una cosa è dire Và dietro a me. Quale può essere la dietrologia di questo errore? Le parole di Gesù non sono direttamente rivolte a San Pietro, ma al demonio che in quel momento sta tentando Pietro. E’ plausibile che Gesù potesse dal maligno và dietro a me? Quale il senso? Vedremo che un senso c’è, e ha una certa gravità. Prendiamo il testo originale:

Greco: “Ὕπαγε ὀπίσω μου, Σατανᾶ” – “ùpaghe òpiso mou satana”;

Vulgata: “Vade retro me, satana”.

Analizzando i termini estrapoliamo:

ùpaghe: vai via

opiso mou: indietro da me.

La traduzione “lungi da me” è la più corretta. Infatti Gesù dice “Vai via indietro da me”, e non “DIETRO A ME”. Il significato cambia completamente.
Per quale arcano motivo, dunque, si è scelto di tradurre in questo modo (CEI 2008)? Cosa potrebbe realmente significare và dietro a me satana?

Conosciamo tutti l’esistenza dell’eresia che nega l’esistenzadel diavolo, con l’aggiunta che, ammessa la sua improbabile esistenza, sia sempre in tempo a convertirsi. Segnalo a riguardo questo articolo: http://www.biblia.org/documenti-tabella/approfondimenti-culturali/45-ac-xv/file.html.
Questo errore ingannò lo stesso Origene: la teoria dell’apocatastasi. Oggi questo errore dilaga, viene accolto da numerosi teologi, e permane nell’erronea visione che alla fine dei tempi tutto tornerà a Dio, quindi anche il diavolo. Segnalo un altro link: https://online.scuola.zanichelli.it/lezionifilosofia-files/volume-a/u6/U6-L05_zanichelli_Origene.pdf.
Trovate nei link la sintesi di tutte queste eresie.

Tra i sostenitori di questi gravi errori dottrinali, ormai lasciati liberi da qualsiasi ammonimento o provvedimento, spiccano proprio i teologi e i biblisti che hanno messo mano alle traduzioni del 2008, in collaborazione con teologi e biblisti ufficiali del Vaticano.

Torniamo al testo. Il vero significato è uno solo. Gesù scaccia satana. Non gli ha MAI intimato di andargli “dietro”, di seguirlo o di convertirsi. Al contrario ha affermato: “Vai via!

Ricordiamo che secondo la Dottrina Cattolica il diavolo ha ormai operato una scelta definitiva e irrevocabile. Vi riporto una sua catechesi del 1986 in cui San Giovanni Paolo II ebbe a dire:
Questa “caduta”, che presenta il carattere del rifiuto di Dio con il conseguente stato di “dannazione”, consiste nella libera scelta di quegli spiriti creati, che hanno radicalmente e irrevocabilmente rifiutato Dio e il suo regno, usurpando i suoi diritti sovrani e tentando di sovvertire l’economia della salvezza e lo stesso ordinamento dell’intero creato. Un riflesso di questo atteggiamento lo si ritrova nelle parole del tentatore ai progenitori: “diventerete come Dio” o “come dèi” (cfr. Gen 3, 5). Così lo spirito maligno tenta di trapiantare nell’uomo l’atteggiamento di rivalità, di insubordinazione e di opposizione a Dio, che è diventato quasi la motivazione di tutta la sua esistenza” (cfr http://zonareligione.deascuola.it/7_temi/5_angeli/catechesi_sugli_angeli.aspx).
Non solo satana esisteMA NON SI PUO’ PIU’ CONVERTIRE, perché la sua scelta di rifiutare Dio è definitiva. E’ eterna. Ed eterno è anche l’inferno.

Un altro passo che riporto è stato tradotto in modo ambiguo. Sono convinto nell’affermare che non si tratti di una svista o di incompetenza. Sono traduzioni arbitrarie che vogliono introdurre significati nuovi.

In Lc 16,23 viene raccontata la parabola del ricco epulone e il povero Lazzaro. Leggiamo le due traduzioni:

CEI 1974: “Stando all’inferno tra i i tormenti”;

Vulgata: “Et in inferno elevans oculos suos”;

CEI 2008: “Stando negli inferi fra i tormenti”.

Si nota subito la differenza. Mentre la traduzione del ‘74 riporta chiaro e tondo la parola inferno, così come la Vulgata, quella del 2008 traduce con inferi. Esiste una sostanziosa differenza tra i significati dei due termini. Prendiamo il versetto greco:
“καὶ ἐν τῷ ᾅδῃ ἐπάρας τοὺς” – “kai èn àde èparas tous”;
Il termine in questione qui è ade. Domande. E’ corretto tradurre ade con inferno? O è più corretto inferi? Qual è la differenza tra questi due termini, inferi ed inferno?

Innanzitutto gli inferi – chi ha qualche rudimento di studi classici può confermarlo – non sono propriamente l’inferno. L’inferno è il regno popolato da anime che vivono la condizione definitiva dei dannati, condannati a pene eterne; gli inferi indicano quello che nell’Antico Testamento veniva chiamato il soggiorno dei morti, o “sheol” in ebraico. In Atti 2,31 riferendosi a Gesù si afferma: “questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne vide corruzione”(cfr Salmo 16).
Gesù Cristo non è disceso all’infernoè disceso agli inferi, per liberare i prigionieri ed aprire loro le porte del Paradiso. E’ sufficiente ripassare il Catechismo per comprendere: http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p122a5p1_it.htm.

Se, quindi, l’inferno è la condizione definitiva del peccatore, una realtà eterna, mentre gli inferi erano il regno dei morti che attendevano la liberazione del Salvatore – una situazione TEMPORANEA -, è evidente che il ricco epulone si trovava già all’inferno. E ce lo spiega benissimo Gesù nella parabola, quando fa proferire queste parole ad Abramo: “…tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, nè di costì si può attraversare fino a noi” (v. 26).

Ci sono, poi, altri riscontri biblici che esplicano l’esistenza dell’inferno vero e proprio prima della venuta di Cristo. In Genesi 3, prima del peccato originale di Adamo ed Eva, è scritto: “il serpente era la più astuta di tutte le bestie”. Questo, significa che l’angelo decaduto, il diavolo, aveva già fatto la sua scelta e dimorava evidentemente all’inferno. Si scopre, pertanto, l’esistenza di questo regno già in questo primissimo passo della Bibbia.

La Chiesa nei secoli ha prodotto numerosi documenti a riguardo. Citiamo la recente Lumen gentium:
« Siccome non conosciamo né il giorno né l’ora, bisogna, come ci avvisa il Signore, che vegliamo assiduamente, affinché, finito l’unico corso della nostra vita terrena, meritiamo con lui di entrare al banchetto nuziale ed essere annoverati tra i beati, né ci si comandi, come a servi cattivi e pigri, di andare al fuoco eterno, nelle tenebre esteriori dove ci sarà pianto e stridore di denti » (cfr Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 48: AAS 57 (1965) 54

Il Catechismo della Chiesa Cattolica:

Non possiamo essere uniti a Dio se non scegliamo liberamente di amarlo. Ma non possiamo amare Dio se pecchiamo gravemente contro di lui, contro il nostro prossimo o contro noi stessi: « Chi non ama rimane nella morte. Chiunque odia il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna » (1 Gv 3,14-15). Nostro Signore ci avverte che saremo separati da lui se non soccorriamo nei loro gravi bisogni i poveri e i piccoli che sono suoi fratelli.Morire in peccato mortale senza essersene pentiti e senza accogliere l’amore misericordioso di Dio, significa rimanere separati per sempre da lui per una nostra libera scelta. Ed è questo stato di definitiva auto-esclusione dalla comunione con Dio e con i beati che viene designato con la parola « inferno » (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 1033).

Infine, seppure non si tratti di argomentazioni bibliche, mi sembra doveroso accennare alla testimonianza di don Gabriele Amorth sull’esperienza del suo ministero di esorcista e del suo maestro Padre Candido Amantini. Si parla abbondantemente dell’inferno.

In rete e nelle librerie sono numerosi i testi. Cito questo link: http://stanzevaticane.tgcom24.it/2012/07/13/padre-candido-e-quel-segreto-sullinferno/.

Come di consueto, l’opera di annebbiamento seguita a portare i fedeli ad un allontanamento dalla visione a 360° delle verità di Fede. Nel Vangelo sono numerosi gli episodi in cui Gesù si rivolge direttamente agli spiriti presenti negli indemoniati. E non si nasconde uno degli scopi primari della sua venuta nel mondo: liberarci dai lacci di Satana.

Investigatore Biblico

https://investigatorebiblico.wordpress.com/2020/12/18/indizio-n-25-bibbia-cei-2008-inferno-o-inferi-errate-traduzioni-per-introdurre-le-tesi-che-il-diavolo-o-non-esiste-o-potra-un-domani-convertirsi-di-investigatore-biblico/

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