ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 12 dicembre 2020

Murus ed antemurale

Una scialuppa per il diluvio

“In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Un lettore di nome Ruben mi ha dato l’idea (come non ci ho pensato?) per chi è solo e non ha famiglia: ci siamo messi d’accordo e adesso siamo in due, lui ed io, a implorare Gesù a un’ora fissa, le 15.30, ogni giorno – che ”vadano in malora le loro macchinazioni” con la lettura dei salmi deprecatori.

I tempi sono duri e saranno durissimi, senza poter contare su un aiuto umano. Ho ricevuto un opuscolo che riporta alcune visioni profetiche di persone sante:

Gesù a Luisa Piccarreta: “Figlia mia diletta, voglio farti sapere l’ordine della mia Provvidenza: in ogni corso di due mila anni ho rinnovato il mondo. Dopo i primi due mila anni lo rinnovai col diluvio. Dopo i secondi due mila anni i buoni e gli stessi santi sono vissuti dei frutti della mia Umanità, e a sprazzi hanno goduto della mia Divinità. Ora siamo al termine dei terzi due mila anni, e ci sarà una terza rinnovazione. Ecco perciò lo scompiglio generale. Esso non è altro che un preparativo, appunto, a questa terza rinnovazione.” [8]

La Madonna a don Gobbi: «La seconda venuta di Gesù, il suo ritorno nella gloria, sarà prima della sua ultima venuta per il Giudizio finale, la cui ora è invece ancora nascosta nei segreti del Padre. Essa assomiglierà alla sua prima venuta, la notte di Natale, [nel senso che] il mondo si troverà tutto avvolto nella tenebra della negazione di Dio, del suo ostinato rifiuto, dalla ribellione alla sua legge d’amore. Il gelo dell’odio avrà ancora reso deserte le strade del mondo. Così quasi nessuno sarà pronto ad accoglierlo. Di Lui i grandi neppure si ricorderanno, i ricchi gli chiuderanno le porte, mentre i Suoi saranno molto occupati a cercare e ad affermare se stessi. […] “Quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà egli ancora la fede sulla terra?”. Verrà all’improvviso, e il mondo non sarà pronto alla sua venuta. Verrà per un giudizio che troverà l’uomo impreparato. Verrà per instaurare nel mondo il suo Regno, dopo aver sconfitto ed annientato i suoi nemici. Anche in questa seconda sua venuta, il Figlio verrà a voi attraverso sua Madre.” (24 dicembre 1978).

Nell’ipotesi che sia davvero l’inizio “di rinnovamento del mondo”, allora su questa generazione, di cui ci è toccato di far parte (e non per caso), incombe il destino di essere dei pre-diluviani. Pochi di noi vedranno con occhi terresti la terza rinnovazione; che è vicina e avverrà grazie al Cuore Immacolato di Maria.

Rifugiarsi in quel cuore immacolato è detto essere l’arca  per attraversare il nuovo diluvio. Prepararci e collaborare pregando insistenti, con alte grida, il Signore, che “cadano nelle reti che hanno teso” – sicuri di essere esauditi e di guadagnare per l’anima la salvezza eterna – è una scialuppa di salvataggio su cui potete salire tutti: al contrario delle materiali, qui più siamo e meglio ci stiamo, e più sicuri. Occorrono non più di dieci minuti.

Contra inimicos Domini et Ecclesiae.

Antifona : La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all’Agnello.

Sorgi, Signore, nel tuo sdegno,
levati contro il furore dei nemici,
alzati per il giudizio che hai stabilito.
Poni fine al male degli empi.

Dio che fai giustizia : mostrati !
Alzati, giudice della terra,
rendi la ricompensa ai superbi,
riversa su di loro il tuo sdegno,
li raggiunga la tua ira ardente.

Davanti a Te cammina il fuoco
e brucia tutt’intorno i tuoi nemici.
Tu detesti chi fa il male,
fai perire i bugiardi.

Il Signore detesta sanguinari e ingannatori,
Egli ritorcerà contro di essi la loro malizia,
per la loro perfidia li farà perire,
li farà perire il Signore nostro Dio.

Ave Maria

Antifona Chi non temerà, o Signore, e non glorificherà il Tuo nome ?

Ecco, sono caduti i malfattori,
abbattuti, non possono rialzarsi.
Siano confusi e coperti di ignominia,
retrocedano e siano umiliati.

Condannali, o Dio, soccombano alle loro trame,
per tanti loro delitti disperdili,
perché a Te si sono ribellati.
Per essi non c’è conversione e non temono Dio.

Siano come pula al vento
e l’angelo del Signore li incalzi;
li colga la bufera improvvisa,
li catturi la rete che hanno tesa,
siano travolti dalla tempesta.

Poiché essi non parlano di pace,
contro gli umili della terra tramano inganni.
Retrocedano coperti d’infamia,
siano presi da tremore e da vergogna.

Ave Maria

Antifona E’ caduta, è caduta Babilonia la grande !

Gli empi sfoderano la spada
per uccidere chi cammina sulla retta via.
La loro spada raggiungerà il loro cuore
e i loro archi si spezzeranno.

Ma il Signore ride dell’empio,
perché vede arrivare il suo giorno.
Il Signore non torna forse ad affilare la spada,
a tendere e puntare il suo arco ?

Si prepara strumenti di morte,
arroventa le sue frecce.
I piedi degli empi corrono a versare il sangue,
strage e rovina è sul loro cammino.

La loro gola è un sepolcro spalancato,
tramano inganni con la loro lingua,
veleno di serpenti è sotto le loro labbra,
per tanta iniquità non abbiano scampo.

Ave Maria

Antifona: Tu, o Signore, ci custodirai, ci guarderai da questa gente per sempre !

Perché ti vanti del male
o prepotente nella tua iniquità ?
Ordisci insidie ogni giorno,
preferisci il male al bene,
la menzogna al parlare sincero.

Perciò Dio ti demolirà per sempre,
ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda
e ti sradicherà dalla terra dei viventi.
Ma io, Signore, in Te confido !

Fa piovere su di loro carboni ardenti,
gettali nel baratro e più non si rialzino.
Gli empi cadano insieme nelle loro reti,
le tue folgori disperdano i nemici,
lancia frecce, sconvolgili.

Tu, o Dio, li sprofonderai nella tomba
gli uomini sanguinari e fraudolenti :
essi non giungeranno alla metà dei loro giorni
perché il male è nelle loro case e nel loro cuore. Amen.

Salve Regina.

Preghiamo.

San Michele Arcangelo, Principe delle milizie celesti, difendici nella odierna battaglia contro i nemici di Dio e della Chiesa.

Gloriosa Vergine Maria, schiaccia la testa di Satana con il tuo calcagno benedetto, smaschera la sua malizia di serpente e vanifica le trame infernali sue e dei figli delle tenebre.

Santi e sante del Paradiso intercedete per la Chiesa, sposa di Cristo e per i suoi figli riscattati dal sangue di Gesù, affinchè anche noi passiamo attraverso la grande tribolazione lavando le nostre vesti e rendendole candide con il Prezioso Sangue dell’Agnello. Amen


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Le dieci regole per il pranzo di Natale

Le indicazioni del dottor Carlo Signorelli, igienista del San Raffaele di Milano

Ormai ci siamo: dopo i Dpcm, le limitazioni ed i divieti imposti dal governo, e le accese polemiche, con il viceministro della Salute Sileri che arriva a profetizzare 100mila morti se si consentissero gli spostamenti, mancano davvero pochi giorni al Natale.Una festa che ogni cittadino italiano tenterà di trascorrere nel miglior modo possibile, nonostante il periodo che stiamo attraversando. Riunirsi con i propri cari è il principale desiderio di tutti.

Ed ecco che piovono a cascata i consigli ed i decaloghi di virologi ed esperti del settore, pronti ad indicare gli accorgimenti per trascorrere le feste in compagnia (per quanto concesso dall'esecutivo giallorosso) limitando il rischio di contagi da Covid-19. A fornire delle indicazioni è anche il dottor Carlo Signorelli, igienista del San Raffaele di Milano. Intervistato da "Repubblica", il professionista spiega che quest'anno sarà necessario rinunciare ad alcune abitudini per noi consuete come abbracci, canti di Natale, e scambio di cibo. Tutte azioni che possono provocare la trasmissione del virus a causa delle cosiddette droplets, le goccioline normalmente emesse quando si parla, si tossisce o si starnutisce.

Ecco dunque un breviario da portare sempre con sè in queste festività, composto dalle regole indicate dal dottor Signorelli e riportate da "Repubblica".

1. La distanza. I commensali dovrebbero sedere a tavola con una distanza di almeno 1,5 metri l'uno dall'altro. Per mantenere il distanziamento, è addirittura consigliato ricorrere all'uso di altri tavolini, oppure, in extremis, pranzare sul divano. "Restare lontani un metro e mezzo. Un metro basta se si sta fermi e zitti. Ma in un'occasione conviviale è meglio seguire la regola degli otto piedi degli americani", afferma infatti Signorelli.

2. Niente abbracci. Ormai si sa, in epoca Covid certe manifestazioni d'affetto sono bandite. I nostri cari vanno salutati "senza affettuosità. Anche chi sembra in perfetta salute potrebbe avere il virus", dichiara infatti l'igienista del San Raffaele, che non risparmia toni angosciosi. "Se solo i sintomatici fossero contagiosi e l'incubazione fosse più breve, non avremmo una pandemia così drammatica".

3. Posate, piatti e bicchieri. Importante non condividerli con gli altri commensali. Se serve, utilizzare delle etichette per distinguere i bicchieri, e dei tovaglioli di diverso colore perché ognuno sappia riconoscere il proprio. Utilizzare una posata dedicata esclusivamente per servire il cibo a tutti gli invitati, facendo attenzione che questa non entri a contatto con i piatti.

4. Telefono. È un oggetto "pericoloso". "Prima di passarlo da una persona all'altra, bisognerebbe pulirlo con un fazzoletto. Oppure si può usare il vivavoce, che risolve molti problemi", spiega Signorelli.

5. Ventilazione delle stanze. "Arieggiare i locali aiuta sempre. Se c'è del virus che circola, l'aria esterna può diluirlo o rimuoverlo", consiglia l'igenista.

6. Gli avanzi. "Virus e batteri vengono uccisi a 60 gradi, anche per tempi brevi. Anche se non tutti i microbi muoiono, il calore riduce comunque di molto la carica virale", afferma il dottor Signorelli. È consigliato, quindi, cuocere nuovamente le vivande, se queste sono state a lungo esposte ai droplets, o se provengono dal piatto di altre persone.

7. Mascherine. La raccomandazione è quella di usare il buon senso. "Mi sentirei a disagio a raccomandare la mascherina durante il pranzo di Natale, anche perché mangiando sarebbe difficile tenerla", dichiara fortunatamente Signorelli. "Usiamo il buon senso. Limitiamoci a metterla se si ha tosse o raffreddore o se c'è stato il rischio di un contatto. In questi casi, però, al pranzo di Natale bisognerebbe proprio rinunciare".

8. Ascensori. Sono abitacoli poco igienici. "Bisognerebbe prenderlo da soli", raccomanda l'igienista.

9. Niente canti. "Cantando c'è maggiore emissione di goccioline, che arrivano più lontano. Si può mettere un disco, se non si vuole rinunciare alla musica", spiega il dottore, come riportato da "Repubblica".

10. Igiene. Importante il lavaggio delle mani. Fare però attenzione con gli asciugamani usati in precedenza da altri. Non devono essere portati al viso.

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/pranzo-natale-regole-delligenista-limitare-contagio-1909014.html

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