ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 16 gennaio 2021

Chi potrà biasimare un fedele per questo?

Questa Chiesa non ci Piace. Perché non Dirlo con un Fiore, a Messa?

 

Carissimi Stilumcuriali, un “lettore qualunque” del nostro sito ci ha mandato questa lettera, che propone un’iniziativa così gentile e poetica che ci sembrerebbe ingiusto non farvene parte. Buona lettura. 

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Un fiore, bianco magari, all’occhiello, per manifestare a Messa una protesta silenziosa verso l’attuale indirizzo nella Chiesa.

Un fiore bianco a messa per dire “no” a Bergoglio

 L’idea di una protesta silenziosa dopo il dibattito sull’”una cum”

Caro Dottor Tosatti,

in questi giorni ho seguito il dibattito sull’”una cum” tramite blog, trasmissioni web e giornali, con lo scontro, anche vibrato, fra varie posizioni. 

La querelle – spinosissima – nasce dal fatto che, paradossalmente, sia per i teologi bergogliani che per gli antibergogliani è pacifico che la comunione formale, ma soprattutto interiore e spirituale col papa regnante, sia una condizione imprescindibile per la validità della messa e dell’Eucaristia. 

Tuttavia, gli “una cum”, ovvero coloro che pur detestando Francesco, si accostano regolarmente ai sacramenti, sostengono che “la Chiesa è di Cristo” e che quindi l’essere in intima comunione col papa (una cum famulo tuo papa nostro….) non abbia alcuna importanza ai fini della consacrazione e della validità dell’Eucaristia. Del resto, come potrebbero le anime semplici sapere se il papa è legittimo o no? Dio può negare loro la Sua grazia?

Esiste, infatti, il supplet Ecclesia per i fedeli che, ignorando ogni questione, in buona fede, vanno a messa, ma questo vale solo per le persone inconsapevoli. 

Ecco perché gli antibergogliani contrari agli una cum citano San Tommaso d’Aquino, per il quale “peccat quicmque audit missam hereticorum”: chi va a messa con gli eretici commette peccato. Tutti coloro per i quali  Bergoglio è eretico, apostata, idolatra o anche usurpatore del trono petrino, non possono in coscienza fare la comunione. Non c’è scusante.

Infine, i “mediatori” obiettano che finora nessuno ha formalmente dichiarato Bergoglio eretico e/o decaduto.

Agli occhi di un osservatore esterno, normale credente – e come tale spaesato – sembra che tutti portino avanti delle motivazioni solide. 

Ora, il punto è che, per chi accetta l’idea che nella Chiesa vi sia in corso una sorta di golpe e/o che la stessa sia in “caduta libera” grazie a Bergoglio, continuare ad andare a messa come se niente fosse, infischiandosene di quanto sta accadendo, comporta oggettivamente qualche problema. Soprattutto, può apparire decisamente egoistico anteporre a una causa ben più importante le proprie personali esigenze dello spirito. 

In questo senso, gli anti-una cum affermano che il presunto usurpatore (Bergoglio) prosperi proprio grazie all’indifferenza di chi non vuole rinunciare ai servizi religiosi. E, purtroppo, in linea teorica hanno ragione, di fatto. 

Infatti, se TUTTI i fedeli cattolici disertassero funzioni e sacramenti, se il clero si “ammutinasse” in blocco di fronte a un papa ritenuto eretico, idolatra, apostata  e/o usurpatore, la questione Bergoglio si risolverebbe in un mese. Zero 8 x 1000, zero partecipazione alle messe, ribellione capillare dal basso, via via a salire: le attuali gerarchie verrebbero falciate come erba secca. 

La storia insegna che i collaborazionisti non hanno mai avuto grande successo: chi vince è o chi sabota dall’interno e in piena, totale clandestinità, oppure chi esce fuori e ritorna in armi dall’esterno, come fece de Gaulle col suo corpo di spedizione. Restare dentro e continuare come se nulla fosse nonostante un golpe, o un’amministrazione malevola, disastrosa e suicida, costituisce inevitabilmente una forma di compartecipazione. 

C’è però da dire – e qui ha, di fatto, ragione la terza posizione – che al momento nessun cardinale ha dichiarato formalmente Bergoglio invalidamente eletto, eretico e/o decaduto. Quindi se è vero che molti fedeli non sopportano Francesco e non possono dirsi in comunione intima con lui, chi stabilisce fino a che punto uno possa prendere validamente l’Eucaristia? Quale è la soglia di sopportazione delle rivoluzioni bergogliane affinché la comunione possa essere considerata valida ci si è chiesto? Quale la preparazione individuale richiesta sul tema per poter rifiutare in blocco i sacramenti?

Insomma, tornando al paragone storico, come si sarebbero potuti mobilitare i civili francesi alla rivolta contro i tedeschi se l’occupazione non fosse stata palese?

Le esitazioni e le timidezze del popolo cattolico a prendere una posizione netta sono quindi in parte giustificabili. Il pugno di eroi che, pure, hanno capito e che disertano sarebbe destinato a rimanere tale: siamo ancora immersi nel regno del non detto, dell’ufficioso e tutto è bloccato.

Quindi, considerando che i fedeli consapevolmente critici verso il bergoglismo devono comunque fare qualcosa per salvare la Chiesa, l’unica strada sembra essere quella di una protesta silenziosa, ma legittima: un fiore all’occhiello, ad esempio.

Andare a messa con un fiore bianco, simbolo di purezza, equivarrebbe a dire, per tacita convenzione: 

“Non mi piace Francesco per quello che dice e fa di contrario alla tradizione e alla dottrina. Sospetto che non sia stato eletto validamente come papa e lo ritengo in odore di eresia, idolatria ed apostasia. Vorrei che i cardinali facessero luce sulla questione”. 

Occhio per occhio – non detto per non detto: difficilmente un sacerdote potrebbe mandar via qualcuno dalla funzione perché porta un fiore all’occhiello. Non ci sarebbero partiti politici, né movimenti religiosi che ne facciano uso esplicito: nulla di nulla. Solo una diceria. Così come nessuno ha ancora potuto mandar via Bergoglio perché lui è abile a restare sempre nei limiti del “legale”. 

Altra forma di protesta silenziosa che si potrebbe attuare, è ad esempio, partecipare, ove possibile, SOLO alle messe vetus ordo, quanto di più inviso all’attuale amministrazione. 

Chi potrà biasimare un fedele per questo, o negargli qualcosa? E’ consentito scegliere. Così come è consentito scegliere di destinare ad altri l’8 x 1000, ad esempio. Non ci sono articoli di fede che impongano regole precise in merito, ma il segnale è significativo.

Ovvero: se il golpe resta nella sfumatura grigia del “non detto”, dell’”ufficioso”, se le rivoluzioni dottrinali restano sempre nell’ambiguità di una legittimità formale, il fedele non potrà che adeguarsi con una forma di protesta silenziosa, rispettosa e formalmente corretta, ma significativa. 

Chissà che accorgendosi di tutto ciò, vedendo quanti fiori bianchi spuntano a messa e quanto sono frequentate le messe tridentine, qualche cardinale non decida di passare all’azione.

Tra l’altro, in tal modo si potrebbero consapevolizzare gli altri fedeli, in modo soft e non traumatico. Si darebbe un’”arma” (un fiore!) in mano a un popolo che da sette anni mastica bile in silenzio e che è ricattato con la somministrazione dei sacramenti. 

Una sola cosa è certa: continuare a far finta di niente, usufruire come prima dei servizi religiosi postconciliari e continuare a versare l’8 x 1000, contribuirà a mantenere lo status quo e renderà molto difficile rispondere un giorno, a Chi di dovere, alla fatidica domanda: “Ma mentre distruggevano la Mia chiesa, tu cosa stavi facendo?”. 

Un cattolico preoccupato

Marco Tosatti

16 Gennaio 2021 Pubblicato da  39 Commenti

https://www.marcotosatti.com/2021/01/16/questa-chiesa-non-ci-piace-perche-non-dirlo-con-un-fiore-a-messa/

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