ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 28 febbraio 2021

Il manifesto di una generazione perversa.

La vostra casa vi sarà lasciata deserta! 

«Immaginate che non ci sia alcun paradiso / Se ci provate è facile / Nessun inferno sotto di noi / Sopra di noi solo il cielo / Immaginate tutta le gente / Che vive solo per l’oggi».

E’ il 1971 quando John Lennon canta Imagine. Il testo, accompagnato da una melodia piacevole, fu decantato e sbandierato come inno alla pace. E’ stato ed è, invece, 

Dopo un lavorio di qualche secolo compiuto dalle generazioni precedenti, la generazione a cui apparteneva John Lennon aveva già iniziato a sbarazzarsi del soprannaturale, della sua dimensione spirituale, per vivere pienamente, felicemente e universalmente la sua pace, la sua degradata e immorale realtà materiale, politica e sociale.

Dopo 50 anni, della generazione di oggi – erede di quella del ’68, che prima vilipese e poi demolì gli istituti tradizionali della società (il matrimonio, la famiglia, la scuola) e poi, ancora, il principio dell’autorità, quello della responsabilità e del merito, insieme alla dignità, al rispetto, all’onore (principi che sorreggevano l’etica) e il principio di libertà, che fu intesa come conquista di un desiderio (che di volta in volta può essere individuato nel piacere sessuale o in quello di trasgredire o nel fare quello che a ciascuno pare, per giunta proponendo astrattamente una società egualitaria che non è mai esistita nella storia dell’umanità), rendendo così la libertà schiava della materia, delle risorse e dei miti che questa fornisce - il pensiero liquido dominante può letteralmente fare quello che desidera. Può far accettare qualsiasi drago che si proponga come suo demiurgo, consegnargli la sua vita, affidarsi, senza necessità di porsi alcuna domanda sulla realtà che vive. Se qualcuno pone le domande, basate sui fatti, le elude, se ne sbarazza.

Il 7 febbraio del 2021, un medico marchigiano ha scritto al presidente della sua regione e si è riferito allo studio noto come Corman-Drosten - alla base della metodologia diagnostica utilizzata per i test del Covid-19 e che secondo la letteratura scientifica (gli studi noti come Bullard et al, Jafaar et al, Young et al, Jefferson et al e soprattutto Borger et al) – produce oltre il 90% di falsi positivi. I risultati sono quelli che poi vanno a costituire i dati ufficiali sui quali vengono messi in atto i provvedimenti normativi di sicurezza, nell’ambito di una situazione di emergenza che decorre dal 31 gennaio 2020 ed ha come termine il 30 aprile 2021 (salvo prevedibili prolungamenti). Il medico ha sottolineato che «la diagnostica Corman-Drosten non è in grado di distinguere tra campioni positivi e campioni negativi perché non distingue tra frammenti di RNA inattivi e un campione in cui è presente un virus in grado di riprodursi e quindi contagioso». Ha aggiunto che «tale fallacità del sistema diagnostico è stata recepita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che con l'avviso del 13 gennaio 2021 ha raccomandato agli operatori dei laboratori di analisi di non interpretare come positivi i risultati ottenuti con l'utilizzo della diagnostica RT-PCR. In particolare, secondo Jafaar et al, quelli ottenuti con un numero di cicli superiore a 35, la probabilità che produca falsi positivi è del 97%, mentre secondo VanKampen et al, pubblicato il 21 gennaio 2021, la probabilità che produca falsi positivi indipendentemente dal numero di cicli utilizzati è di oltre il 90%». Sul tema dei decessi, il medico ha sottolineato che «analizzando i dati prodotti dal GORES – il tavolo della regione per l’emergenza - in data 7 febbraio 2021, constatiamo che dall'inizio dell'emergenza sanitaria ad oggi ci sono stati 2050 decessi per Covid-19. Secondo i dati del GORES, l'età media dei soggetti deceduti è di 82 anni e il 96% di questi individui aveva gravi patologie pregresse. Riguardo invece la situazione dei contagi, il Servizio Sanità della Regione Marche alla data del 7 febbraio 2021 ha comunicato che nelle 24 ore precedenti sono stati testati 4488 tamponi. Il GORES ci dice che i soggetti positivi sono 394. Sapendo che la diagnostica Corman-Drosten produce fino a oltre il 90% di falsi positivi, è plausibile dedurre che di quei 394 soltanto il 10% potrebbe essere infettato ed eventualmente contagioso. Stiamo parlando di 39 individui che rappresentano lo 0.002% su una popolazione di 1.525.000 persone. Questo perché, come dimostrato da Bullard et al, la diagnostica RT-PCR non è in grado di distinguere tra il segnale di un virus in grado di riprodursi ed un semplice frammento di RNA inattivo. Perciò, di questi 39 individui risultati positivi dovremmo comunque andarne a verificare la contagiosità caso per caso. Con questi dati risibili dal punto di vista statistico, ritengo fondamentale che il suo assessorato alla sanità fornisca una spiegazione riguardo l'elaborazione del numero di riproduzione effettivo espresso in Rt. In particolare ciò che vorrei sapere è in che modo e cioè adottando quali fattori, il valore del numero di riproduzione secondo quanto calcolato dal suo assessorato alla sanità può anche soltanto essersi avvicinato a 1 se i dati sui decessi e sui contagi sono quelli prodotti dal GORES da me qui riportati». Il medico conclude augurandosi «che il tentativo di rianimare il marketing della paura mediante l'iniziativa delle cosiddette "varianti" ad opera dei quotidiani locali sia scoraggiato sul nascere, sapendo che qualsiasi virus con il passare del tempo si indebolisce e non può mai rafforzarsi».

Fatti – dicevamo - che non devono contare nulla. Nelle Marche e in qualunque altra parte d’Italia. Devono contare la narrazione o la resilienza, termini orribili che viene propagandati in modo ossessivo da un anno a questa parte dall’intera informazione mainstream, per fomentare la paura, per raccontare tutt’altro dalle evidenze scientifiche che possono essere rilevate e che è pronta a fare da cassa di risonanza a proposte come quella diffusa il 28 febbraio 2021 dal consulente del Ministero della Salute su Avvenire. Sei i punti – secondo lui - per realizzare il "piano" per "eliminare il Coronavirus in 5-6 settimane": 1) Definire le zone "protette" da liberare; 2) Attivare una campagna di comunicazione e motivazione per l'implementazione della strategia; 3) Realizzare un lockdown di 4-5 settimane insieme a misure di supporto e protezione economica; 4) Convertire alberghi ed altre strutture in residenze per isolamento e quarantena; 5) Porre in quarantena in queste strutture i viaggiatori che arrivano dall'esterno delle zone protette; 6) Riaprire tutte le attività nelle Zone verdi liberate dal virus (Green Zones)». L’adozione efficace di questa strategia «necessiterebbe», a parere del consulente, «di una decisione convinta da parte dei governi» o di un «percorso dal basso, promosso da città, province, regioni o paesi che siano pronti a fare quello che è necessario per eliminare il coronavirus». In Canada sono un può più avanti del consulente italiano. Il primo ministro Justin Trudeau ha affermato in un tweet, come ha riportato sul suo blog, Maurizio Blondet: «Se i vostri test saranno negativi, farete la quarantena a casa. Questa quarantena è obbligatoria e sarà fatta rispettare. Se i vostri test saranno positivi, vi sarà richiesto di fare una quarantena immediata nelle strutture designate dal governo». Strutture designate dal Governo per internare le persone: questo stanno preparando.

Non vi sarà un "percorso dal basso", come dice il consulente. Vi sarà un'adesione totale ed entusiasta della popolazione. Ne siamo convinti. Nonostante l’aumento dei suicidi, delle depressioni, degli stati di alterazione psichica, provocati dai lockdown e dall’isolamento sociale; degli indennizzi che non arrivano e, se arrivano, sono del tutto insufficienti; gli annunci d’intervento sulla proprietà privata, sulla patrimoniale, sul reddito universale; sulla selettività degli interventi di aiuto alle imprese, sulle nuove forme di lavoro e sulla necessità che una parte dei lavoratori abbandonino i loro luoghi di vita e si spostino. Nonostante il Ministero della Salute, nelle sue linee guida, continui a consigliare l’uso della tachipirina ai primi sintomi della malattia, senza stilare un protocollo d’intervento immediato con i medicinali che esistono. Nonostante la proposta d’introdurre il “passaporto vaccinale”, che eluderebbe la previsione dell’art. 32 2° co. della Costituzione: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».

Apparteniamo ad una generazione che non ha la capacità morale, intellettuale, umana – che è di origine divina – di riconoscere la Verità e di abiurare la Menzogna, d’individuare le forze in campo che si stanno fronteggiando, quelle delle Tenebre e quelle della Luce e di schierarsi, dall’una o dall’altra parte.

Non sono un filosofo o un teologo, ma sono convinto che il gioco che stiamo vivendo non è di natura terrena, ma riguarda l’anima di ciascuno di noi. Questa è la posta in palio. In un articolo intitolato «L’”uomo-macchina” di La Mettrie e il disegno nichilista dell’Illuminismo», il filosofo Francesco Lamendola citava la figura di Julien Offroy de la Mettrie (1709-1751), che scrisse – come sostiene Lamendola – un vero e proprio “manifesto del materialismo”. Questo il suo pensiero: «noi siamo soltanto corpo e nient’altro che corpo; l’anima non esiste; perfino le sensazioni sono opera del corpo, senza bisogno di scomodare un principio immateriale che coordini e le interpreti». L’Illuminismo - che fu diretta emanazione di quel potere terreno occulto che prende il nome di Massoneria e lasciamo perdere coloro che distinguono una Massoneria buona ed una cattiva, essendo questo potere terreno (più volte condannato dalla Chiesa, quando questa aveva Cristo come sua guida e non il mondo) interamente dedito alla distruzione del Cristianesimo – ha realizzato il suo progetto anticristico, e quindi anti-umano (quello dell’intera cultura moderna) e ci ha condotti, passo dopo passo, sulle porte dell’Inferno.

Eppure, Gesù ci aveva ammoniti con tutto il suo amore. Dopo il Suo Battesimo, Gesù uscì dall’acqua – come racconta Mt 3,16-17 – «si aprirono i cieli ed Egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”». La prima azione del Figlio di Dio sulla terra fu volta ad insegnarci che dopo il peccato originale il mondo è sotto il potere del diavolo e che cosa sarebbe stata, di conseguenza, l’intera nostra vita. Dice, infatti il Vangelo: «Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo» (Mt 4,1). Il diavolo intendeva rubarGli l’anima, voleva renderLo suo servitore, dominarlo (impresa impossibile, perché si trattava di Gesù, l’Uomo-Dio), così come vuole dominare ciascuno di noi, privarci dalla possibilità di redimerci (impresa possibile, perché noi siamo tutti peccatori, marchiati dal peccato originale. Il diavolo vuole ucciderci tutti. Definitivamente. Per l’eternità. Gesù, con la Sua Morte e la Sua Resurrezione, ha donato una possibilità di salvezza, rivolta a tutti, ma che può essere corrisposta solo dagli uomini di buona volontà, dagli uomini che esercitando la loro libertà, rispondono alla grazia loro concessa da Dio. La Chiesa post-conciliare aveva necessità di abolire l’espressione “uomini di buona volontà”, che presuppone vi siano uomini che non rispondono nel loro operato alla Misericordia di Dio. La ragione è semplice: per chi rimette solo alla coscienza dell’uomo – senza l’ancoraggio al soprannaturale - la distinzione tra Bene e Male, tra comportamenti buoni e comportamenti cattivi, tra giusti e reprobi, tutti si salvano, tutti sono stati già redenti e non può esistere la Giustizia di Dio.

Ci siamo consapevolmente privati dell’aiuto della Metafisica e consideriamo la Parola di Dio carta straccia. Non possiamo così sapere che le forze delle Tenebre – i malvagi, l’elite mondialista che ha concepito e sta realizzando il disegno che l’umanità sta subendo – possiedono una loro Metafisica e la coltivano. Perché loro sono al servizio di Satana, l’essere che fa il male, che odia e si contrappone a Dio.

Il mondo senza patrie, che immaginava Lennon, è stato realizzato con la gestione perversa della globalizzazione, che essendo costituita da una serie di processi politici, sociali ed economici costruiti ad arte, disumanizza l’uomo e lo tratta peggio di come l’uomo tratta i polli nelle batterie di allevamento o gli agnellini da sgozzare. Lo priva della sua ragione, della sua naturale propensione alla conoscenza ed a esercitare il retto giudizio. In modo raffinato e professionale spaccia per vere menzogne create ad arte, che possono essere confutate con i fatti, ma i fatti nel Nuovo Ordine Mondiale, Universale e Umanista – quello di Greta e dei suoi cambiamenti climatici, quello dei Clinton, degli Obama e dei Biden e delle loro guerre pacifiste, quello dell’Europa del diritto all’aborto, dell’eutanasia e della teoria del gender da insegnare ai bambini che vanno all’asilo, quello dei filantropi come Soros o dei Bill Gates o dei Bezos, che alimentano i loro patrimoni con le loro speculazioni finanziarie facendo credere di essere i salvatori del pianeta – hanno meno valore delle finzioni cinematografiche. La globalizzazione che ha distrutto le patrie e la loro sovrana dignità e libertà, organizza scientificamente la vita dell’uomo, anticipa perfino i suoi desideri, li plasma, lo seduce, lo ammalia, lo trasforma in uno strumento, pronto ad eseguire in modo disumano tutti i comandi, per poi sostituirlo – quando decide – con i robot e con la manovalanza importata che è lì pronta a prendere il suo posto. Impone come vivere e perfino come curarsi, pianificando ora la propaganda di uno pseudo-vaccino prodotto da cellule di feti abortiti e che modifica il patrimonio genetico umano – definito “speranza” da chi dovrebbe rappresentare sulla Terra il Figlio di Dio e accettato dall’intera gerarchia ecclesiastica, che tranne qualche nobile e isolata eccezione, dopo essersi prostata allo Stato, si prostra alla Scienza - e, infine, inesorabilmente e lentamente, a fuoco lentissimo, privandolo di tutte le sue libertà, lo annienta.

Il mondo senza alcuna religione, che vive la vita in pace – in contrapposizione alla pace che Gesù vuole dare agli uomini, che non è, come Egli dice, quella del mondo (In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco», Gv 14, 27-31) - il mondo un’unica entità, il mondo senza proprietà, è qui. Ne facciamo parte. Una fratellanza di uomini, cantava Lennon. Fratelli tutti, scrive l’inquilino di Santa Marta.

La generazione perversa ha realizzato il sogno dell’uomo illuminista, massonico e nichilista. Dell’uomo che vuole fare a meno di Dio e della sua anima.

Di fronte a questo mondo, che è alle prese con la sua rovina, immaginiamo Gesù che lo osserva, come fece davanti alle mura della Sua Gerusalemme e ascoltiamo le Sue parole: «Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più finchè non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!» (Lc 13, 34-35). In un altro momento, Gesù pianse («Et ut appropinquavit, videns Civitatem flevit super illam» e disse (19, 41-45): «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace! Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

La libertà che Dio ci ha donato, creandoci a Sua immagine e somiglianza, ci offre la tremenda possibilità e il tremendo rischio di rifiutare la Grazia, l’invito di Dio e di vivere per sempre l’Inferno che assaggiamo come anticipazione su questa Terra. Rifiutiamo, così, l’essenza della nostra vita: l’invisibile, che si fonda sulla Comunione dei Santi, sulla protezione che possiamo chiedere alla Santissima Vergine Maria e sulla promessa di salvezza eterna che ci ha lasciato Gesù.

Questa generazione, che vive solo per l’oggi, ha meritato tutto questo e non se ne accorge. Dobbiamo però considerare che in questo mondo esiste ancora il Bene. Ci sono ancora persone in grado di riconoscere il Male, di riconoscere dietro altre persone in carne e ossa la regia del nemico, la presa inquietante di Satana, del mistero di iniquità che sta accovacciato alla porta di ciascuno di noi per divorarci. Persone in grado soprattutto di riconoscere, nel drammatico scenario della storia, la presenza amorevole e misericordiosa di Maria, della Vergine figlia del suo Figlio. Maria ci vuole forti, ostinati, credenti. Combattivi e non remissivi. Martiri, se necessario. Affidiamoci alla Sua intercessione, a quel suo Cuore Immacolato nel quale Dio ha depositato il suo amore per attraversare questa valle di lacrime, per organizzare la nostra resistenza al Male – e quest’appello consentitemi di rivolgerlo a tutti gli uomini di buona volontà, a coloro che Dio ama - e vivere, attraverso di lei, grazie alla consolazione e alla speranza che solo lei ci sa dare e alla sovrabbondanza di bene che sola può sconfiggere il male, la Resurrezione e la bellezza del Paradiso, senza lasciare deserte le nostre case, ma riempiendole, così come ogni nostra azione, di amore per Dio.

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– Danilo Quinto – 28.02.2021

https://gloria.tv/post/ayuCmSqNS8KW3tSsmpyXd8zWN
L’arca di Noè e il riscaldamento globale: Bergoglio fra Greta e l’ira di Dio
Giusto ieri, su questo giornale, veniva rivolto un appello ai conservatori a non regalare la questione dell’ambiente alla sinistra. A contrapporre, cioè, all’ambientalismo ideologico di quanti poi sul fronte antropologico negano il diritto naturale, non il negazionismo ambientale ma un sano ambientalismo antropocentrico. Un approccio ecologico, insomma, che va alla radice del termine e si propone di tutelare l’òikos in quanto casa dell’uomo, non di prostrarsi a un nuovo feticcio in stile vitello d’oro o “pachamama”.

Ed ecco che, neanche a farlo apposta, stamattina il “Corriere della Sera” ci propone alcune anticipazioni di un nuovo libro di papa Francesco, “Dei vizi e delle virtù”, una conversazione tra il Pontefice e il cappellano del carcere di Padova don Marco Pozza. Fra le quali spicca una dissertazione sull’ira di Dio.

Lo spoiler è forse un peccato grave, ma visto che il “Corriere” ci ha dedicato il titolo non facciamo un grosso danno a svelarvi subito il finale: il diluvio universale, frutto della volontà divina di cancellare l’umanità a causa dei suoi peccati, salvando il solo uomo giusto, fu forse storicamente determinato – scrive Bergoglio – da un “innalzamento della temperatura” e dallo “scioglimento dei ghiacciai”. Quello che tornerà adesso a succedere, ammonisce il Papa, “se proseguiamo sulla stessa strada”.

Prima di contestualizzare le affermazioni di Francesco, destinate ancora una volta a far discutere, registriamo la notizia: checché ne dica Greta Thunberg, i cambiamenti climatici evidentemente esistono dacché esiste l’orbe terracqueo (chiedere ai dinosauri per conferma). Quantomeno dai tempi dell’arca di Noè. Tuttavia, poiché come detto in premessa siamo antropocentrici ma non negazionisti, ripercorriamo il filo del ragionamento contenuto nella nuova fatica letteraria del Vicario di Cristo.

“L’ira di Dio – si legge – è contro l’ingiustizia, contro Satana. È rivolta contro il male, non quello che deriva dalla debolezza umana, ma il male di ispirazione satanica: la corruzione generata da Satana, dietro al quale vanno singoli uomini, singole donne, intere società. L’ira di Dio intende portare giustizia, ‘pulire’”. Il diluvio, in questo senso, “è il risultato dell’ira di Dio, lo dice la Bibbia. È una figura dell’ira di Dio, che secondo la Bibbia ha visto troppe cose brutte e decide di cancellare l’umanità. Quello biblico, secondo gli esperti, è un racconto mitico”. E qui, visto il precedente degli evangelisti e del registratore, Bergoglio si premura di specificare: “Adesso spero che qualcuno non sostenga che il Papa ha detto che la Bibbia è un mito!”. Ma il mito, osserva ancora Francesco, “è una forma di conoscenza. Il diluvio è un racconto storico, dicono gli archeologi, perché hanno trovato tracce di un’inondazione nei loro scavi. Un diluvio grande, forse a causa di un innalzamento della temperatura e dello scioglimento dei ghiacciai: quello che succederà adesso se proseguiamo sulla stessa strada”.

Il discorso prosegue poi con la figura di Noè e la potenza salvatrice della stessa ira divina, ma ai nostri fini fermiamoci qui. L’esordio era parso promettente: pur con qualche circonvoluzione, l’immagine del diluvio come manifestazione punitiva dell’ira divina di fronte al peccato dell’umanità sembrava rivelare qualche cenno di discontinuità rispetto al “misercordismo” (talvolta senza misericordia) al quale eravamo stati abituati. Poi è arrivata la traduzione concreta della minaccia: se non la smettiamo di far alzare la temperatura e far sciogliere i ghiacciai, Dio tornerà a punirci. Magari con un nuovo diluvio.

Lo ribadiamo, qui all’Occidentale sul tema dell’ambiente non siamo negazionisti, tutt’altro. Ma forse è proprio questo il tipo di ecologismo che l’ecologia conservatrice dovrebbe soppiantare. E ben altro il male dell’umanità che il timor di Dio dovrebbe farci evitare.

https://loccidentale.it/larca-di-noe-e-il-riscaldamento-globale-bergoglio-fra-greta-e-lira-di-dio/

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