ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 26 febbraio 2021

“Un giorno la scienza escluderà la possibilità di Dio?”

 L’inutilità di Dio



Forse dovrei fare una nuova rubrica sugli articoli scientifici farlocchi. Ne ho commentati parecchi in passato; che ne dite, un altro?

Quello di oggi è un piccolo classico, ma in qualche modo riesce a stupire. Il suo titolo: “Un giorno la scienza escluderà la possibilità di Dio?

Eh, qui è roba seria. Si tratta non solo di negare che un Dio abbia a che fare con l’Universo, ma anche che possa esistere.
Se guardiamo lo svolgimento del temino, è un po’ deludente. Un tale in California sostiene che, presto, prestissimo! La scienza saprà tutto quello che c’è da sapere. E’ una previsione che condividono in molti: in effetti, da trecento anni a questa parte è stata fatta molto spesso. Quando ciò avverrà, che bisogno avremo di credere ancora in un Dio?

Dapprima l’articolo si dilunga ad elencare tutte le ipotesi che vogliono spiegarci perché il Big Bang non ha bisogno di Qualcuno che lo abbia fatto partire, e del perché anche se il nostro Universo sembra fatto apposta per noi questo non voglia dire niente. Chissà, forse un giorno tutte queste ipotesi potranno essere confermate: nel mentre hanno lo stesso valore della tesi che il cosmo sia stato fabbricato da ragni giganti. Se non lo puoi dimostrare, è pourparler, non è scienza.

Ma dove il nostro tocca vertici veramente lirici è nell’ultima parte. Alla domanda “Allora, quale sarebbe il senso dell’Universo?” la risposta è che non ci può essere una risposta! Una teoria – anzi, una spiegazione – completa del Cosmo non ha bisogno di qualcosa di esterno che l’avviluppi, di essere spiegata a sua volta. Sarebbe solo una complicazione. Ma, non preoccupatevi, tremebondi credenti, perché la religione ha una sua utilità: motiva il popolino ignorante (ehm, voleva dire “la gente”) a seguire le regole e a non aver paura della morte e del nulla.

Non so neanche da dove cominciare.
Intanto, davvero spiegare perfettamente come funziona una cosa risolve tutto?
Troviamo un mazzo di fiori sulla tavola. Sappiamo chi ce l’ha messo, dove li ha presi, i nomi dei fiori, ogni cosa. Davvero la domanda “perché” quei fiori siano lì non può esserci, è superflua, inutile?

Il secondo errore fondamentale è credere che la scienza possa descrivere completamente l’Universo. Rifaccio un esempio che ho già scritto in passato: una foto in bianco e nero di una banana ti mostra chiaramente una banana. Ma ti dice quale sia il suo profumo? Il suo colore? Il suo sapore? La scienza ci potrà spiegare come funziona l’Universo tramite la fisica e la matematica, ma non può parlarci delle cose che non sono fisica e matematica. E’ un altro linguaggio. Non rientra nelle sue possibilità, come non rientra nella fotografia il sapore del soggetto. Anche se la fisica descrive la realtà, quello che descriverà sarà solo la realtà fisica.

Il fatto poi che la scienza possa negare anche la possibilità che un Dio esista è semplicemente idiota. Perché le regole non possono giustificarsi da loro. Le leggi non possono scriversi da sole. I postulati, per definizione, sono tali perché non sono dimostrati, ci sono. Oh, può essere che siano così e basta. Ma escludere che Qualcuno li abbia voluti così, come fai ad esserne certo? Dovrebbe esserci una confessione scritta, “Non li ho fatti io…”
E’ così e basta è dogma. Chi te lo ha rivelato?

Ma l’errore più grave, specie per uno che millanta di essere uno scienziato, è pensare che il tutto possa essere descritto perfettamente. E’ la scienza stessa che dice che non può essere così. Mai sentito parlare dei teoremi di completezza di Gödel? No? Ahi ahi, è qualche annetto che sono in circolazione. E dicono che, per quanto ci si sforzi, ci sarà sempre qualcosa che non si riuscirà a fare rientrare nella propria bella teoria, per quanto ben costruita.

In definitiva, quel professore californiano mi pare essere solo un illuminista in ritardo di trecento anni. Che affastella teorie indimostrate per dimostrare che lui è superiore al popolino che ancora crede in un Dio. Poveretto.

Paragonate quelle sue idee con questo:

Gli uomini, giovani e non più giovani, hanno bisogno ultimamente di una cosa: la certezza della positività del loro tempo, della loro vita, la certezza del loro destino.

«Cristo è risorto» è affermazione della positività del reale; è affermazione amorosa della realtà. Senza la Risurrezione di Cristo c’è una sola alternativa: il niente.

Cristo si rende presente, in quanto Risorto, in ogni tempo, attraverso tutta la storia. Lo Spirito di Gesù, cioè del Verbo fatto carne, si rende sperimentabile, per l’uomo di ogni giorno, nella Sua forza redentrice di tutta l’esistenza del singolo e della storia umana, nel cambiamento radicale che produce in chi si imbatte in Lui e, come Giovanni e Andrea, Lo segue.

La nostra scelta è se la vita abbia senso qui e ora. Perché, se non c’è risposta alla domanda di senso, che senso avrebbe vivere, amare, volere capire l’Universo?

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https://berlicche.wordpress.com/2021/02/26/linutilita-di-dio/

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