ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 8 marzo 2021

Dove la Messa è la Messa, e dove no!

Lettera / Ecco perché vado alla Messa “vetus ordo”


                                       
    Cari amici di Duc in altum, ricevo e vi propongo questa lettera.

di Giovanni Lugaresi

Caro Aldo Maria, come sai, seguo costantemente gli interventi che pubblichi nel tuo sito Duc in altum. E dunque anche quelli sulla liturgia.

Con mia moglie frequento la Fraternità sacerdotale San Pio X, dove la Messa è la Messa!

Se, infatti, la Messa (come appresi a catechismo da bambino e adolescente) è la rinnovazione del sacrificio della croce in forma incruenta con il sacerdote in persona Christi, mi pare scontato innanzitutto che il sacerdote celebrante debba essere rivolto coram Dei e non coram populo. Al centro della liturgia c’è Nostro Signore, non c’è il prete, non c’è il popolo.

E poi, ecco, chiunque celebri la Messa che io frequento lo fa nello stesso modo di un suo confratello, con gli stessi gesti, con le stesse parole. I fedeli seguono, possono seguire, con un libretto, in cui le parti fisse della Messa e pure quelle “varianti” sono scritte su due colonnine: latino e italiano.

Ancora. I fedeli cantano, tutti, sia CredoSanctusAgnus Dei (in tempo di Quaresima non c’è il Gloria) e alla fine gli inni mariani, pressoché sconosciuti nelle altre chiese (se si fa eccezione per le abbazie benedettine): Alma Redemptoris MaterAve Regina coelorumSalve ReginaRegina coeli

Invece nella Messa novus ordo? Non c’è una liturgia uguale a un’altra; perché ogni prete, che evidentemente si sente protagonista, toglie, aggiunge, cambia, e poi nel finale a cantare sono in pochi. Del resto, si tratta, come una volta ha osservato il maestro Muti, di “canzonette”.

Ora, qual è la mia convinzione-conclusione? Perché vado a Messa alla Fraternità San Pio X? Semplice: perché qui, col vetus ordo, la Messa è veramente la Messa! Ne sono sicuro.

Altrove, col novus ordo, non so che cosa essa sia. Intrattenimento? Spettacolo? Semplice preghiera comune dalla quale il sacrificio è escluso? Narrazione di eventi?

Non scendo nei particolari delle “invenzioni” e della “creatività” dei singoli celebranti, perché sono sotto gli occhi di tutti. Il succo è che riducono la “rinnovazione del sacrificio della croce in forma incruenta” in qualcosa che non so che cosa sia, dove è del tutto ovvio che non si debba prendere la sacra particola inginocchiati e sulla lingua, ma stando bene in piedi e con le mani.

Ci si inginocchia davanti al mondo, non più davanti all’ostia nella quale Nostro Signore Gesù Cristo è presente in corpo, sangue, anima e divinità (o non lo è più? Trattasi soltanto di simbolo?).

Ho visto inginocchiarsi, prendendo la sacra ostia sulla lingua, gente malata, malandata, zoppicante. Perché non lo possono fare i fedeli in buona salute?

Mi rendo conto che queste osservazioni arrivano da un cristiano semplice, che non ha molta simpatia per il “liturgista” Bugnini (in odore di grembiulini e compassi), e per chi quella riforma diffuse nel mondo cattolico. Ma, torno a dire: per la mia fede piccola, semplice, ma autentica, sono sicuro che la Messa che frequento è la Messa; delle altre, non so. E in dubiiis, libertas!

Scusa, caro Aldo Maria, questo sfogo, ma ne ho viste troppe! E Dio mi perdoni se ho esagerato.

Un cordialissimo saluto

in nomine Domini

Giovanni Lugaresi

Una storia irlandese / Padre Kelly, parroco “in uscita”

    È irlandese, ha sessantasette anni e può essere probabilmente considerato un buon esempio di Chiesa in uscita (da dove, giudicatelo voi).

Padre Raymond Kelly, parroco di Oldcastle, nella Contea di Meath, divenne famoso qualche anno fa, quando a un matrimonio cantò Hallelujah di Leonard Cohen. Qualcuno girò un video, le immagini divennero virali (più di sessanta milioni di visualizzazioni) e il parroco si ritrovò sui giornali.

Da lì in poi è stata un’escalation. Padre Kelly ha partecipato sia a Britain’s Got Talent, dove ha cantato Everybody Hurts dei REM, sia alla versione irlandese di Ballando con le stelle, dove ha danzato con una ballerina professionista.

Dopo una delle sue apparizioni televisive, il parroco ha dichiarato: “Sono appena uscito dalla messa delle 11:30. La gente si è congratulata con me. In chiesa mi hanno fatto un grande applauso”.

Padre Kelly, che ammette di avere un debole per il canto e il ballo, ha anche una singolare visione della liturgia: “Ho sempre amato cantare, ballare ed esibirmi. Lo faccio sempre in chiesa, con la messa, ma non avrei mai pensato che avrei raggiunto certi livelli”.

“Ho pensato che forse avrei potuto essere il primo prete cantante a vincere il Britain’s Got Talent”, ha confessato padre Kelly. Il quale, durante il programma, ha scherzato con i giurati sulla sua vocazione e sulla possibilità di fare esorcismi.

Bravo come cantante, padre Kelly si è forse dimostrato un po’ meno bravo come ballerino. In coppia con Kylee Vincent, si è prodotto in un’esibizione che la stampa irlandese ha giudicato “traballante”. Qualunque sia la musica, “per padre Kelly la danza è sempre essenzialmente la stessa”. Lui “oscilla, ma non necessariamente a tempo. E a un certo punto il suo posteriore sembra assumere una vita propria”.

Il parroco l’ha comunque presa bene: “Adoro ballare con Kylie ogni settimana e avere una donna nella mia vita, ma siamo entrambi molto professionali. Lei ha suo marito e rispetta il mio ruolo di prete. Ho ballato con mia madre, con le mie sorelle, ho ballato con centinaia di spose e damigelle d’onore ai matrimoni. Sono abituata a ballare con le donne”.

Per quanto l’Irlanda sia ormai un paese ampiamente secolarizzato, le esibizioni televisive e le frasi di padre Kelly non sono piaciute a tutti. Lui stesso ha raccontato di aver ricevuto minacce al telefono, tanto da dover avvertire la polizia. Il vescovo però lo ha difeso e incoraggiato, dicendogli: “Vai e divertiti”.

“Suppongo che certe persone mi abbiano minacciato – ha detto il parroco – perché sono uscito un po’ dal mio campo”. Supposizione azzeccata, probabilmente.

Alla domanda se sente che la sua disponibilità a “lottare contro gli atteggiamenti negativi” e “la sua carriera nel mondo dello spettacolo” faranno aumentare il numero delle vocazioni al sacerdozio, il prete ha risposto: “Penso di sì. Chiunque sia entrato in contatto con me, anche il mio vescovo, mi ha augurato ogni bene”.

Padre Kelly, diventato famoso, non ha resistito alla tentazione di esternare anche su altri argomenti, e così ha spiegato di essere favorevole alla fine del celibato per i preti: “Dovrebbe esserci l’opzione di sposarsi. Ma so che Roma su certi temi si muove molto lentamente. Non credo che vedrò la fine del celibato obbligatorio nel corso della mia vita”.

Un sogno nel cassetto? “Mi piacerebbe, prima di morire, cantare per l’Irlanda all’Eurovision Song Contest”.

Evviva la Chiesa in uscita!

A.M.V.

Nelle foto: padre Ray Kelly a Ballando con le stelle

https://www.aldomariavalli.it/2021/03/08/una-storia-irlandese-padre-kelly-il-parroco-cantante-e-ballerino/

2 commenti:

  1. Non vado più alla Messa. Prendo la Comunione Spirituale spesso durante il giorno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non serve a niente se non va a messa
      Se non si va a messa per libera scelta di commette peccato mortale

      Elimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.