Indizio n.52 Meditazione: “L’ora delle tenebre” di INVESTIGATORE BIBLICO
In mezzo alla confusione in cui viviamo in questi tempi, mi sembra importante cercare ogni tanto di fare il punto della situazione, un po’ come fa l’abate in un Monastero insieme agli altri Monaci.
Non credo di dire qualcosa di nuovo se affermo che in questo momento storico stiamo vivendo più che mai un versetto del Vangelo che vi posto: “Ma questa è la vostra ora, è l’impero delle tenebre” (Lc 22).
Cosa significa questa Parola? A chi si riferisce Gesù quando parla di vostra ora? Per chi è quel vostra? L’ora vostra, quella del potere delle tenebre (Lc., 22, 53), ovvero di Satana, alla luce di quanto scritto dal medesimo Evangelista San Luca (versetto 52), è quella di coloro che sono andati ad arrestare Gesù.
Ossia: “I Prìncipi dei Sacerdoti, i Capitani delle Guardie del Tempio e gli Anziani” (Lc., 22, 52), che devono condurre Gesù, dopo averlo arrestato, davanti al “Sommo Sacerdote e al Sinedrio” (Lc., XXII, 52-54) d’Israele.
In breve si tratta della Cupola dell’establishment giudaico/talmudico – quella che San Giovanni nell’Apocalisse (II, 9; III, 9) chiama la “Sinagoga di Satana”, la “contro-Chiesa”– che si mosse contro Gesù al Getsemani di Giovedì Santo 2000 anni fa.
In pratica e in concreto, pertanto, Satana si serve del Sinedrio, dei Sommi Sacerdoti (Anna e Caifa), dei Sacerdoti del Tempio di Gerusalemme, delle Guardie ebraiche del Tempio con il loro Capitano (non per forza Romani, come vorrebbe farci credere Hollywood, ma soprattutto coloro i quali – allora –, nonostante Roma fosse la prima potenza mondiale, erano “padroni” anche dei Romani: “Nihil sub sole novi / Niente di nuovo sotto il sole”, Qoelet 1,9), e degli anziani Savi di Sion, per mettere in atto il suo piano, colmo di odio e di rabbia (“Odium iramque Judaeorum”. “Sinagogae Judaeorum fontes persecutionum”, Tertulliano), contro Gesù.
Perciò “l’ora vostra” è quella di Satana e dei suoi ministri (ossia i suoi servitori o strumenti privilegiati, pronti ad eseguire i suoi comandi), che in quel momento erano i Capi (sacerdotali, intellettuali e militari) d’Israele.
Non credo che oggi le cose siano diverse. Mi hanno colpito in questo periodo alcuni fatti di cronaca. Leggete qui (Omelia e profanazione, Omelia e profanazione (II), Omelia e profanazione (III)). Questi sono solo alcuni fatti, molto recenti, di profanazioni di Chiese, da parte di (ne sono sicurissimo) satanisti e sette sataniche.
La realtà delle sette sataniche è una realtà molto sommersa. Ma opera grandemente, soprattutto in questo periodo. A parte qualche mosca bianca, non si sente più nessuno (della gerarchia ecclesiastica) tuonare contro queste realtà tenebrose. Si parla innanzitutto di ecumenismo, di ecologia, di eco-umanesimo, di inquinamento, di riscaldamento globale, eccetera.
Al contrario non si parla adeguatamente del vero nemico: il diavolo. E’ come se un pastore addetto alla custodia del gregge si preoccupasse ossessivamente dell’erba che le pecore brucano o calpestano, senza accorgersi del lupo che le potrà sbranare.
Non credo di dire una cosa nuova se affermo che in Vaticano stesso esiste una setta satanica composta da appartenenti al clero. C’ è una importante bibliografia su questo tema, scritta da persone molto più autorevoli di me. Vedete per esempio questi link: Satanisti in Vaticano, Satana in Vaticano, Vaticano.
Da qui il mio ardire nell’affermare che lo Spirito Santo non dimora più in Vaticano. In quello Stato regna un altro sovrano, ahimè. Non Gesù. Gesù regna nel cuore dei semplici che credono in Lui.
Torniamo alle sette. L’ora delle tenebre, credo, sia arrivata. E credo che il campanello d’allarme sia l’appartenenza alle sette sataniche di uomini di clero, che hanno rinnegato Gesù, servendo il maligno. Per quale motivo, vi chiederete? Per fare carriera, per denaro, per avere più potere Credono in Dio?
Saranno cardinali? Vescovi? Semplici sacerdoti? Non ho la risposta.
Tuttavia posso dire per certo che dei quesiti mi hanno sempre attanagliato.
Come hanno potuto alcuni confratelli, senza qualità o sete di santità, fare “carriera ecclesiastica” in modo così veloce? Avere “protezione” da cardinali influenti? Mi credereste se vi dicessi a malincuore che ho toccato con mano queste realtà? Ne parlo non per screditare la Santa Chiesa di Cristo, ma per esprimere una riflessione sullo stato di pericolo che stiamo passando.
Eppure, nonostante questa realtà, siamo chiamati al dovere di CREDERE fermamente che questa parte in questione non è in realtà la Chiesa di Cristo. E’ la chiesa di Giuda.
La Chiesa di Gesù è un seme seminato nei cuori dei semplici. A breve germoglierà e porterà molto frutto. Perché Gesù ha detto: le porte degli inferi non prevarranno!
Amen!
Investigatore Biblico
L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti con un tweet cristianofobico contro la Veglia Pasquale dei Salesiani di Don Bosco a Livorno, presentata come un “raduno con falò”
L’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) in un tweet cristianofobico si scandalizza per “un raduno religioso di ore e ore con falò, rituali e intrattenimento musicale dal vivo”, che sarebbe stato organizzato in violazione delle norme anti-Covid-19 dai Salesiani di Don Bosco a Livorno.
Peccato che è una fake news, confezionata per difondere odio per i cristiani. In realtà non si è svolto “un raduno religioso di ore e ore”, peraltro per niente clandestino, visto che i riti del Triduo Pasquale si sono svolti dappertutto. Infatti, si è trattata di una delle solenne liturgie del Triduo Pasquale della Chiesa Cattolica Romana, la Veglia Pasquale, la Solenne Santa Messa che celebra la risurrezione di Gesù. Una bellissima celebrazione pasquale, ben organizzata con cura attenta ai particolari [QUI], che si è svolta sabato 3 aprile 2021 in assoluta sicurezza, peraltro all’aperto, con il distanziamento previsto dalle norme anti-Covid-19.
Lo dimostrano le fotografie pubblicate sulla pagina Facebook dei Salesiani di Don Bosco di Livorno [QUI], che i cristianofobici dell’UAAR non fanno vedere nel loro collage selettivo e falso, dando l’impressione di un assembramento illegale.
L’”intrattenimento musicali dal vivo” di cui l’UAAR parla, invece era il servizio musicale liturgico con il coro condotto dal Maestro Luca Solimani.
I “rituali”, invece, erano i simboli della Veglia Pasquale: il Fuoco acceso all’aperto (sempre fuori della Chiesa, anche quando le celebrazioni si svolgono all’interno), la Luce che squarcia le tenebre primordiali, con il Cero Pasquale che ne è il perenne testimone, la benedizione dell’Acqua in cui tutto si purifica, si pulisce e si disseta.
Per quanto riguarda i “falò”, per cui si scandalizza l’UAAR, nella solenne Veglia Pasquale, la celebrazione si arricchisce in modo evidente del simbolismo del fuoco, rappresentato dal braciere, che arde fuori della chiesa e da cui si accende il Cero Pasquale, il primo momento che prepara la celebrazione pasquale.
Il braciere simbolizza il trionfo della luce sulle tenebre, del calore sul freddo, della vita sulla morte. Il mistero, poi solennemente proclamato da letture e azioni sacramentali della più solenne tra le notti, è sinteticamente espresso in questo concreto linguaggio del fuoco nuovo, intorno al quale si riunisce la comunità.
Segue la processione con il Cero Pasquale, accompagnata dal grido gioioso: “La luce di Cristo”. E la luce si comunicherà progressivamente ad ogni partecipante.
Tutto questo si vede nelle foto pubblicate su Facebook dai Salesiani di Don Bosco di Livorno, da cui abbiamo tratte le foto riportate qui e da cui l’UAAR ha selezionati alcune, croppate ad arte, fatte passare per le prove di “un raduno religioso di ore e ore con falò, rituali e intrattenimento musicale dal vivo”. Come si trattasse di un rave party.
Ecco la preghiera del Messale Romano che accompagna la benedizione del fuoco: “O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria, benedici questo fuoco nuovo, fa che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo, e ci guidino, rinnovati nello spirito, alla festa dello splendore eterno”.
Il fuoco è presente, nella liturgia, anche in altre occasioni o realtà: nelle lampade e nei ceri accesi durante la celebrazione o davanti al tabernacolo. Qui, oltre al simbolismo della luce, vi ritroviamo la misteriosa realtà del fuoco: la fiamma che si consuma lentamente mentre illumina, abbellisce e riscalda, dando senso poetico e familiare alla celebrazione. Altra solenne occasione è il rito della Dedicazione della chiesa. Si accende il fuoco in un braciere che è posto sull’altare e vi si brucia l’incenso. Su quella mensa sta per rinnovarsi il memoriale del sacrificio di Cristo. Nell’Antico Testamento era il fuoco a consumare i sacrifici; ora s‚invoca in qualche modo la forza santificatrice di Dio sul nostro sacrificio. Il fuoco, come è detto chiaramente dal canto del “Veni Creator”, è lo Spirito Santo, invocato in ogni Eucaristia sui doni del pane e del vino per operare la loro misteriosa trasformazione nel Corpo e nel Sangue di Cristo. Il fuoco è il simbolo del sacrificio di Cristo e del potere santificante di Dio, che prende possesso dell’altare e di ciò che su di esso sarà celebrato.
Nell’anno liturgico, se esiste una celebrazione il cui inizio è un vero gioco simbolico di luce, questa è la Veglia Pasquale. Il popolo riunito vede la nascita del fuoco nuovo da cui si accende il Cero Pasquale, il segno del Cristo risorto, luce vera del modo, che illumina ogni uomo. È la luce della vita che impedisce di camminare nelle tenebre. È il segno della vita nuova in Cristo che, strappandoci dalle tenebre, ci ha trasferito con i santi nel regno della luce. Cristo brillò su di noi che eravamo tenebre, ma ora siamo luce nel Signore (Ef 5,14). È il segno che ci permette di vivere come figli della luce (Ef 5,8), di rigettare le opere delle tenebre (Rm 13,12), di restare in comunione con Dio (1 Gv 1,5), di conservare l’amore con i fratelli (1 Gv 2,8-11). Infine, è anche segno di fedeltà a Dio e vigilanza nella preghiera e nell’attesa.
Tutto questo l’UAAR fa finta di non sapere, chiuso nella razionalistica ignoranza agnostica, volendo proibire la più solenne e significativa celebrazione dell’Anno Liturgico, la celebrazione della Risurrezione di Cristo.
Suggerisco ai lettori ed estimatori del professor Francesco Lamendola il seguente incontro, che sarà trasmesso questa sera h. 21.15. youtu.be/HU5ZAETC-uM
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