ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 10 aprile 2021

Ma certo non si fermeranno

SPERIMENTALE E RISCHIOSO

Vaccini, nessun obbligo: ecco perché deve essere volontario

Sui vaccini, il problema non è la loro efficacia, ma che non sono veramente necessari alla salute individuale e della collettività e che possono causare gravi danni: le evidenze stanno dimostrando che le morti successive alla vaccinazione sono circa 50 volte più frequenti rispetto al siero anti-influenzale. Non ci può essere una sperimentazione senza il consenso dell’interessato, che, per essere valido, non può essere condizionato dalla minaccia di radiazione o di licenziamento.


Periodicamente si torna a parlare di obblighi vaccinali. Dopo il “successo” della strategia della Lorenzin che nel 2017 impose 10 vaccini ai minori con la scusa di qualche migliaio di casi di morbillo, ci hanno riprovato Zingaretti, poi la Gelmini e Mandelli nel maggio scorso con la scusa dell’influenza. Operazione per fortuna fallita o almeno bloccata, per l’insorgere della categoria medica e il pronunciamento del TAR nel Lazio. Ora il governo, ben supportato dai suoi mass-media, torna all’attacco con gli anti-COVID 19, cominciando dal personale sanitario. Ma certo non si fermeranno, perché poi ci saranno gli insegnanti, i ferrovieri e guidatori di autobus, gli impiegati di banca, le commesse al supermercato e infine bambini e gestanti. I turisti saranno ricattati con il passaporto vaccinale.

Chi ha dubbi sull’obbligatorietà dell’inoculo spera nel rispetto del dettato costituzionale, ma esso è bivalente: nell’art. 32 è previsto che, se l’imposizione è per legge, si può fare. Ma la nostra Costituzione, ammettendo che sia ancora valida, mette dei precisi “paletti”. Val la pena ripetere brevemente di cosa si tratta.

Essendo la salute un fondamentale diritto della persona che viene tutelato, una delle massime espressioni di tale tutela è di non poter essere sottoposti a cure o terapie che non siano scelte o accettate. Questo è uno dei punti cardine per la corretta interpretazione ed applicazione dell’articolo 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.” 

Tra il diritto dell’individuo e l’interesse della collettività esiste un delicato equilibrio, cosicché non è facile stabilire i confini dei due ambiti. Ma una cosa è certa: la libertà e la dignità della persona umana non possono essere subordinati all’interesse della collettività, se non per gravi e fondati motivi. Nell’art. 32 si nomina la persona umana proprio in forza del principio “personalista”, da cui è informato l’intero ordinamento italiano. Il principio di autodeterminazione della persona umana in materia di trattamenti sanitari, che inerisce al diritto di ciascuno alla salute in quanto diritto fondamentale, è a sua volta riconducibile agli art. 2, 3 e 31 della Costituzione. Esso è inoltre tutelato da numerose norme del diritto Europeo e dalla convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina, firmata a Oviedo il 4 aprile 1997, il cui art. 5 stabilisce la regola generale per cui “un trattamento sanitario può essere praticato solo se la persona interessata abbia prestato il proprio consenso libero e informato”.

Ricordiamo che, apertosi un dibattito sul caso dei vaccini pediatrici, il Servizio Studi della Camera dei deputati produsse il Dossier n° 294 - Elementi per la valutazione degli aspetti di legittimità costituzionale (25 luglio 2017). Il testo tra l’altro recita: «In tema di vaccinazioni obbligatorie o raccomandate .... la Corte costituzionale ha avuto modo di affermare che «la legge impositiva di un trattamento sanitario non è incompatibile con l'art. 32 Cost. se il trattamento sia diretto non solo a migliorare o preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri, giacché è proprio tale ulteriore scopo, attinente alla salute come interesse della collettività, a giustificare la compressione di quella autodeterminazione dell'uomo che inerisce al diritto di ciascuno alla salute in quanto diritto fondamentale» (sentenza n. 307/1990). La Corte Costituzionale ha precisato, inoltre, che le leggi che prevedono l'obbligatorietà delle vaccinazioni sono compatibili con l'art. 32 della Costituzione se vi sia "la previsione che esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che vi è assoggettato, salvo che per quelle sole conseguenze, che, per la loro temporaneità e scarsa entità, appaiano normali di ogni intervento sanitario e, pertanto, tollerabili" (sentenza n. 258/1994).

Ai fini della questione dell’obbligo vaccinale, va chiarito ancora una volta che il problema da considerare non è l’efficacia dei vaccini come mezzi di prevenzione delle malattie infettive, fatto assodato, anche se spesso troppo enfatizzato rispetto alla realtà dei fatti. Il vero problema è determinare, alla luce delle conoscenze attuali: A) se i vaccini siano veramente necessari alla salute non solo individuale, ma della collettività nel suo complesso, e B) sei vaccini possano o no causare gravi danni alla persona costretta a subire il trattamento, in tal modo superando i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Efficacia per la “collettività”. Gli argomenti a sostegno dell’obbligatorietà delle vaccinazioni si basano sull’idea che tramite l’innalzamento delle soglie di copertura si possa raggiungere una protezione non solo del singolo individuo (cosa che dipende dall’efficacia del vaccino nel singolo soggetto) ma anche della collettività nel suo insieme (il cosiddetto “effetto gregge”, che si ottiene quando la vaccinaizone di un’alta percentuale interrompe la circolazione del virus e fa cessare la sua diffusione anche tra in non vaccinati). In realtà, non vi è alcuna prova che questi vaccini possano garantire l’effetto gregge, perché i vaccinati possono portare e trasmettere il virus, anche se forse in grado minore dei non vaccinati. Inoltre, va considerato un punto importante e spesso trascurato: l’effetto gregge NON RIGUARDA solo la trasmissibilità del virus da parte di un soggetto ad un altro, ma la capacità del vaccino di interrompere i contagi. Infatti, siccome la vaccinazione è gratuita e disponibile, chi si vuole vaccinare è libero di farlo e la sua “sicurezza” non dipende dalla vaccinazione degli altri, dipende solo dall’efficacia del vaccino. E’ solo chi non si vaccina che è protetto dall’eventuale “effetto gregge”.

L’ipotesi avanzata da autorità sanitarie e militarizzate, secondo cui se si avesse una copertura completa si raggiungerebbe l’effetto gregge, è irrealistica sia per la persistenza del virus nelle vie respiratorie superiori di una percentuale importante di vaccinati, sia per la comparsa continua di varianti, che può essere incentivata proprio dai vaccini se non bloccano totalmente la crescita del virus. È pure dubbio che un adeguato rialzo di coperture, rispetto a quanto già si ottiene con la “propaganda”, si possa ottenere con mezzi coercitivi. Nell’Azienda Sanitaria di Verona ha aderito spontaneamente alla vaccinazione il 92% del personale, percentuale altissima per un vaccino disponibile da pochi mesi. Che risultato si penserebbe di ottenere, costringendo alcuni soggetti, probabilmente più deboli e ricattabili, nel residuo 8%?

Sicurezza. Le evidenze emergenti dai sistemi di sorveglianza vaccinale in tutto il mondo stanno dimostrando che i vaccini anti-COVID 19 sono molto più reattogeni dei normali vaccini, come ad esempio i soliti antiinfluenzali. Nel database del VAERS americano, le morti successive alla vaccinazione anti-COVID 19 (Pfizer e Moderna) sono circa 50 volte più frequenti delle morti successive alla vaccinazione anti-influenzale, a parità di coperture. Eventi avversi gravissimi e mortali, che interessano il sistema cardiovascolare, mai visti con altri vaccini, sono riportati con certezza da molti indicatori ufficiali, tanto che per il vaccino AstraZeneca il rischio di trombosi è stato inserito nella scheda tecnica. Ora tale vaccino viene raccomandato alle persone meno giovani, ma con meno fattori di rischio (cardiopatie, diabete, malattie neurologiche), con ragioni difficili da capire. Non entriamo, per limiti di spazio, nelle incerte prospettive a lungo termine dell’impatto della vaccinazione massiva sull’ecosistema microbico e le sue varianti.

Infine, si deve tener conto che tutti i vaccini sono sperimentali. Essi sono sottoposti a sorveglianza speciale proprio perché sono ancora in corso la sperimentazione clinica di fase III (i risultati si sapranno forse nel 2022 o dopo) e quella di fase IV, a precise condizioni. Per il codice di Norimberga, una sperimentazione umana non può essere IN OGNI CASO, fatta senza il consenso VALIDO dell’interessato. E il consenso, per essere valido, non può essere condizionato dalla minaccia di radiazione o di licenziamento. In altri tempi, ciò sarebbe parso talmente ovvio da non meritare alcuna discussione. Ma la Costituzione è lì apposta per preservare il popolo italiano dalle “bizze” dei politici di turno.

In sintesi, poiché la Costituzione contempera il diritto individuale di salute del singolo con l’interesse della collettività, il bilanciamento operato dal legislatore deve rispondere ai canoni di ragionevolezza e di proporzionalità. La vaccinazione anti-COVID 19 – pur utile al singolo individuo e persino raccomandabile – non è accettabile come obbligatoria perché non vi è alcuna prova che l’obbligo vaccinale preservi la “collettività” dalla diffusione dei contagi e perché il vaccino arreca danni gravi ad un numero non indifferente di persone.

I due principali requisiti dell’art. 32 non ricorrono per i vaccini anti-COVID 19.


Paolo Bellavite*

*Vaccinologo

https://lanuovabq.it/it/vaccini-nessun-obbligo-ecco-perche-deve-essere-volontario

Altri vaccinati che stanno meglio


Choc a Frattamaggiore, riceve vaccino Pfizer e muore sulla strada del ritorno verso casa

Salvatore Franzese, 80enne di Frattaminore,  si era recato all’ospedale di Frattamaggiore per ricevere la dose di vaccino Pfizer, ma purtroppo è deceduto poco dopo sulla strada di ritorno verso casa. A denunciare i fatti sono stati i familiari della vittima, che hanno raccontato alla polizia che l’uomo è morto in auto sulla strada del ritorno verso casa. “Ha avuto un’improvvisa crisi respiratoria ed è morto in auto senza che gli si potesse prestare i soccorsi”, hanno detto i parenti alle forze dell’ordine.

Morto il primario di Psichiatria dell’Usl 6 Gianfranco Bonfante, aveva 57 anni

Aveva avuto un infarto e un’emorragia cerebrale. Veronese di Legnago, psichiatra, prima dell’attuale incarico aveva lavorato per oltre vent’anni a San Donà di Piave

 

Muore dopo 12 ore dalla dose di Moderna. Attesa per l’autopsia dell’Asl, oggi il funerale

Una signora di 84 anni è morta a meno di 24 ore dalla somministrazione del vaccino Covid Moderna ieri mattina. La Procura di Lecce ha aperto un’indagine

La  Repubblica:

Anziana morta dodici ore dopo il vaccino, l’autopsia “assolve” Moderna

https://t.me/evncov/1480

Sospesa l’operazione Minerva, che prevedeva la vaccinazione del personale militare…

(Il governo ha un occhio di riguardo per gli armati…)

Johnson & Johnson invece

Il vaccino contro il coronavirus di Johnson & Johnson sta affrontando problemi. La Georgia è il terzo stato a chiudere temporaneamente un centro vaccinale dopo che otto persone hanno subito reazioni avverse alla somministrazione.

All’inizio di questa settimana, 18 persone nella Carolina del Nord hanno riportato effetti collaterali, mentre 11 persone in Colorado hanno reagito all’ inoculazione con sintomi che vanno da vertigini, nausea e svenimento.

“Questo è un vaccino davvero potente, e quello che stiamo vedendo è un po ‘di quella potenza correlata a un effetto collaterale molto raro di cui dobbiamo solo essere consapevoli”, ha detto il dottor David Agus, un collaboratore medico di CBS News.

Tutti e tre i principali vaccini statunitensi hanno prodotto reazioni avverse in più di 60.000 persone a livello nazionale. Per ogni produttore – Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson – solo un decimo dell’1% di tutte le persone ha segnalato effetti collaterali.

Un altro problema che Johnson & Johnson deve affrontare è la distribuzione. La società ridimensionerà drasticamente le spedizioni negli Stati Uniti dell’86% la prossima settimana.
https://www.cbsnews.com/news/johnson-johnson-vaccine-georgia-reactions/


https://www.maurizioblondet.it/altri-ammazzati/


BMJ: “Obbligo vaccinale Covid-19 per i medici?” Una risposta tra tante

Il 29 marzo scorso il British Medical Journal ha pubblicato un articolo dal titolo “I medici devono fare il vaccino contro la Covid-19?” nel quale rivolgeva la domanda a quattro esperti. Per completare il contesto inserisco alcuni estratti da quelle dichiarazioni per inquadrare il contesto di una, tra le molte risposte contrarie, che abbiamo scelto di pubblicare sotto.

***

Specializzando in salute pubblica:

Allo stato attuale, legalmente, non è obbligatorio farsi vaccinare contro la Covid. Ma dal punto di vista etico, clinico, epidemiologico – in qualunque modo la si esamini – direi che è così. Il caso etico si basa sul dovere professionale degli operatori sanitari di proteggere i propri pazienti: non danneggiarli. Anche se ognuno ha il diritto di decidere se farsi vaccinare o meno, i pazienti (spesso anziani o malati, e quindi vulnerabili alla Covid-19) hanno anche il diritto fondamentale di essere protetti da danni evitabili. Quando questi principi entrano in conflitto, devono essere privilegiate le azioni che salvaguardano i migliori interessi dei pazienti.

Direttore medico del General Medical Council e direttore della formazione e degli standard:

Il nostro consiglio, esposto nella nostra guida sugli standard professionali che ci si aspetta da tutti i medici, dice che i medici dovrebbero essere immunizzati contro le malattie trasmissibili gravi comuni, a meno che ciò non sia controindicato’. Quindi, anche se non c’è un obbligo assoluto di essere vaccinati, è necessario considerare il rischio di diffondere il coronavirus ai pazienti, in particolare a quelli clinicamente vulnerabili. Se esiste una buona ragione per non essere vaccinati, è necessario prendere misure appropriate per ridurre i rischi per i pazienti e dare priorità alla loro sicurezza. E se c’è sicurezza sicuri, richiedere un consiglio clinico appropriato come aiuto per prendere la decisione. Scegliere di farsi vaccinare o no è una scelta personale che dipende dalle circostanze individuali. Ma in un momento in cui i professionisti della salute non sono mai stati così apprezzati, dovremmo dare l’esempio.

Direttore medico presso la Società di Protezione Medica:

Mentre la vaccinazione è raccomandata, non è attualmente obbligatoria e non ci sono obblighi contrattuali, quindi gli operatori sanitari non possono essere costretti a farla. Dovrebbero, tuttavia, essere consapevoli della buona pratica medica del GMC, che afferma che ‘i medici dovrebbero essere immunizzati contro le malattie trasmissibili gravi comuni, a meno che ciò non sia controindicato’. La sua guida covid-19 afferma anche che ‘c’è un rischio potenziale di diffondere inavvertitamente il coronavirus a pazienti vulnerabili. Questo pesa a favore della vaccinazione dei medici, a meno che non ci siano buone ragioni per cui non sia appropriato nelle singole circostanze individuali … Se la riluttanza si riferisce a un problema di salute, costringere un operatore sanitario a ricevere il vaccino potrebbe essere visto come una discriminazione illegale secondo l’Equality Act 2010. Se il rifiuto è dovuto a credenze religiose, anche questo dovrebbe essere rispettato dalle leggi sull’occupazione. Ci aspettiamo che il datore di lavoro intraprenda una valutazione del rischio di un operatore sanitario che non vuole o non può fare la vaccinazione, e consideri come i rischi potrebbero essere mitigati, p.es. con la riassegnazione a un ruolo non rivolto al paziente, o il lavoro a distanza. Il personale medico che rifiuta il vaccino dovrebbe quindi essere pronto a giustificare la propria decisione e, ove possibile, a mitigare qualsiasi rischio.”

Consulente in diabetologia ed endocrinologia, Royal Free London NHS Foundation Trust:

Basandomi sulla premessa che i vaccini sono efficaci nel ridurre la trasmissione della Covid-19, ho considerato [la vaccinazione] come [un mezzo per proteggere] non solo me stesso ma anche la comunità, in particolare quelli ad alto rischio di morbilità e mortalità da Covid-19 e quelli che non possono essere vaccinati. Inoltre, considero il vaccino il nostro strumento più forte per uscire dalla pandemia in modo tempestivo e minimizzare il significativo impatto economico, sociale e psicologico che la pandemia continua ad avere. Mi rendo conto, tuttavia, che sarebbe impegnativo rendere il vaccino obbligatorio per tutti i colleghi del NHS (SSN). La gente dovrebbe essere in grado di prendere la propria decisione; imporre il vaccino a qualcuno che non è sicuro o non vuole potrebbe portare alla sfiducia. C’è un piccolo numero di persone che sono esitanti sul vaccino. Risolvere questo comporta avere discussioni umili, oneste e scomode, oltre ad offrire loro educazione e sostegno. Rendere i vaccini obbligatori inibisce l’opportunità di avere queste discussioni aperte e potrebbe inimicare le persone e suscitare la sfiducia. Prendere la decisione di rendere vaccini per la Covid obbligatori è quindi impegnativo e deve essere fatto con considerazioni reali di entrambi i lati dell’argomento“.

“I medici devono essere vaccinati contro la Covid-19?”

BMJ 2021; 372 doi: https://doi.org/10.1136/bmj.n810 (Pubblicato il 29 marzo 2021) – Rif.to: BMJ 2021;372:n810

Risposta rapida:

Egregio Redattore,

nella mia vita ho ricevuto più vaccini della maggior parte delle persone e vengo da un luogo di significativa esperienza personale e professionale in relazione a questa pandemia, avendo gestito un servizio durante le prime 2 ondate e tutte le contingenze che vanno con questo.

Ciononostante, ciò con cui sto lottando attualmente è la mancata segnalazione della realtà della morbilità causata dal nostro attuale programma di vaccinazione all’interno del servizio sanitario e del personale. I livelli di malattia dopo la vaccinazione sono senza precedenti e il personale si sta ammalando molto e alcuni anche con sintomi neurologici, il che sta avendo un enorme impatto sul funzionamento del servizio sanitario. Anche i giovani e i sani sono fuori servizio per giorni, alcuni per settimane, e per alcuni è necessario il trattamento medico. Intere squadre non possono rientrare in servizio perché sono andate a farsi vaccinare insieme.

La vaccinazione obbligatoria in questo caso è stupida, immorale e irresponsabile, quando si tratta di proteggere il nostro personale e la salute pubblica. Siamo nella fase volontaria della vaccinazione, e vogliamo spingere il personale ad assumere un prodotto non autorizzato che ha un impatto sulla loro salute immediata e (per esperienza diretta personale) che scatena la Covid DOPO la vaccinazione e probabilmente la trasmette? Infatti, è chiaramente indicato che questi prodotti vaccinali non offrono immunità o fermano la trasmissione. In questo caso, perché lo facciamo? Non ci sono dati longitudinali sulla sicurezza (al massimo un paio di mesi di dati di prova) disponibili e questi prodotti sono solo sotto licenza di emergenza. Che cosa ci dice che non ci saranno effetti avversi longitudinali che possiamo affrontare e che possono mettere a rischio l’intero settore sanitario?

L’influenza è un forte killer annuale, inonda il sistema sanitario, uccide i giovani, i vecchi con comorbilità, eppure la gente può scegliere se fare o meno quel vaccino (che era in circolazione da molto tempo). E si può elencare tutta una serie di altri esempi di vaccini che non sono obbligatori, eppure proteggono da malattie di maggiore rilevanza.

La coercizione e l’imposizione di trattamenti medici al nostro personale, al pubblico, specialmente quando i trattamenti sono ancora in fase sperimentale, si collocano fortemente nel regno di una distopia nazista totalitaria e vanno molto al di fuori dei nostri valori etici come custodi della salute.

Io e tutta la mia famiglia abbiamo avuto la Covid. Questo così come la maggior parte dei miei amici, parenti e colleghi. Recentemente ho perso un membro della famiglia relativamente giovane con comorbilità per insufficienza cardiaca, derivante dalla polmonite causata da Covid.

Nonostante questo, non mi svilirei mai al punto di concordare sul fatto che dovremmo abbandonare i nostri principi liberali e le norme internazionali sulla sovranità dell’individuo sul proprio corpo, sulla libera scelta informata e sui diritti umani e sostenere invece la coercizione senza precedenti di professionisti, pazienti e persone perché siano sottoposti a trattamenti sperimentali con dati di sicurezza limitati. Questo e le politiche che lo accompagnano sono un pericolo per la nostra società più di qualsiasi altra cosa che abbiamo affrontato nell’ultimo anno.

Cos’è successo a “il mio corpo è una mia scelta”? Cos’è successo al dibattito scientifico e aperto? Se non prescrivo un antibiotico a un paziente che non ne ha bisogno perché è sano, sono un anti-antibiotico? O un negatore di antibiotici? Non è forse ora che la gente rifletta veramente su quello che ci sta succedendo e su dove tutto questo ci sta portando?

K. Polyakova – Consulente – Londra

 

Link: https://www.bmj.com/content/372/bmj.n810/rr-14?fbclid=IwAR2WBoQl9uPD3YBH9TvTk3TlzUCzSzVsrlb673K0mPnnqDBNZf4JZEFEMCQ

Scelto e tradotto da Cinthia Nardelli e Arrigo de Angeli per ComeDonChisciotte

https://comedonchisciotte.org/bmj-obbligo-vaccinale-covid-19-per-i-medici-una-risposta-tra-tante/

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.