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lunedì 10 maggio 2021

TSO pro Multis, pro cunctis

TSO AL BASTIAN CONTRARIO DI 18 ANNI: È AMMISSIBILE? – Speciale Byoblu

Un ragazzo di 18 anni di Fano si è incatenato con la catena della sua bicicletta al banco per protestare contro l’obbligo della mascherina. Un gesto che gli è costato un trattamento sanitario obbligatorio. Per quanto si possa essere ribelli, si può arrivare a disporre un TSO? Il ragazzo il 9 maggio è uscito dall’ospedale.


Cosa cura, esattamente, un trattamento che prende un cittadino lucido, capace di articolare pensieri in forma complessa, e lo restituisce annebbiato, poco presente a se stesso? Domanda alla quale tutti sono chiamati a riflettere.

Byoblu dedica uno speciale dibattito al caso di Fano interpellando lo psichiatra e psicologo Alessandro Meluzzi, il senatore Armando Siri, l’avvocato Massimiliano Musso, legale e fratello di Dario Musso, anche lui sottoposto a Tso lo scorso anno per aver osato criticare la gestione dell’emergenza.

10 Maggio 2021Virginia Camerieri

https://www.byoblu.com/2021/05/10/tso-al-bastian-contrario-di-18-anni-e-ammissibile-speciale-byoblu-questa-sera/

"Vogliono trasformare i dissidenti politici in malati psichiatrici"


L'avvocato Lillo Massimiliano Musso racconto nel dettaglio il caso che ha visto come sfortunato protagonista uno studente di Fano finito nel reparto di psichiatria perché si rifiutava di portare la mascherina in classe: "Leggo molte notizie non vere intorno a questa storia. Il ragazzo è sempre stato lucido, pacifico e orientato. Ha solo voluto manifestare il suo legittimo nei confronti di un clima di oppressione, per tutta risposta gli hanno imposto un Tso"

Visione TV https://www.youtube.com/watch?v=bcJ3YLQaDe4

Dalla scuola all’ospedale psichiatrico, per direttissima. A voi sembra normale?

Per come la sappiamo noi – ma il fatto che non siano giunte forti e convincenti smentite è già di per sé indicativo ed inquietante – la vicenda si sarebbe svolta così. Un ragazzo di diciotto anni, studente in una scuola superiore di Fano, si è rifiutato di indossare la mascherina in classe e per protesta si è incatenato al banco. Il sindaco di Fano ha disposto per lui il Trattamento Sanitario Obbligatorio e il ragazzo è stato immediatamente prelevato da scuola e coattivamente rinchiuso nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Pesaro, dove resterà presumibilmente fino a mercoledì prossimo, quando scade il limite di sette giorni previsto dalla legge.

Sia ben chiaro: qui non è in questione il torto o la ragione della sua protesta, ma esclusivamente il modo con cui l’autorità pubblica, scolastica prima, sanitaria (il T.S.O. deve essere avallato da due medici) e politica poi, hanno trattato questo ragazzo di diciotto anni. Diamo pure per assodato che abbia sbagliato: vi sembra normale, vi sembra accettabile che una scuola (una scuola!), di fronte ad un atto di protesta, che certo configurava una violazione del suo ordinamento interno ma che, a quanto risulta, non metteva in pericolo l’incolumità di alcuno e nemmeno produceva danni alle cose, abbia reagito – una volta esaurite le possibilità di dialogo educativo, che vogliamo sperare siano state esperite tutte! – non con dei provvedimenti disciplinari proporzionati (ad esempio una sospensione) ma con il ricorso alla forza pubblica? Vi sembra normale, vi sembra accettabile che, a sua volta, il sindaco abbia disposto una misura estrema quale il T.S.O – che, ricordiamolo, rappresenta una deroga eccezionale al principio garantito dall’art. 32 della Costituzione, giustificabile quando non vi siano alternative – in una situazione in cui, a quanto si sa, non si era in presenza di un comportamento violento e incontenibile? Davvero non c’erano soluzioni diverse dall’internamento in ospedale psichiatrico? A quanto riferisce il deputato Armando Siri, che meritoriamente è andato a visitare il ragazzo per informarsi direttamente della situazione, egli non viene attualmente trattato con psicofarmaci, ma solo trattenuto in reparto, il che mi pare un ulteriore indizio che non vi fosse e non vi sia una “emergenza psichiatrica” da tamponare d’urgenza. Dunque?

Ma la cosa in assoluto più grave è che su una vicenda come questa non si sia fino ad ora sollevata nel paese quasi nessuna reazione. Che cosa siamo diventati? I paesi in cui i dissidenti andavano in manicomio, una volta, erano altri. E qui da noi si protestava anche per loro. Arrivata la notizia che una cosa del genere era successa in un liceo italiano, una volta nelle scuole di tutta Italia la reazione ci sarebbe stata e come, e le autorità sarebbero state costrette a rendere ragione del loro operato. L’idea stessa della forza pubblica che entra a scuola, prende uno studente e lo porta in ospedale psichiatrico ci avrebbe fatto orrore.

Magari le autorità hanno ragione, magari possono dimostrare che quello era l’unico modo di agire. Però si devono giustificare, devono render conto, come è giusto che sia in una democrazia. La libertà dei cittadini è il bene più prezioso che, insieme alla vita, lo stato deve tutelare. Se si può prendere un ragazzo da scuola e schiaffarlo in ospedale psichiatrico senza che nessuno dica niente è proprio finita.

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https://leonardolugaresi.wordpress.com/2021/05/09/dalla-scuola-allospedale-psichiatrico-per-direttissima-a-voi-sembra-normale/

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