ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 5 giugno 2021

“Andiamo avanti nella ricerca della verità!”.

Il CEO di Facebook, il dott. Fauci e i vaccini anti COVID

Ampi stralci di un articolo scritto da Raymond Wolfe, pubblicato su Lifesitenews, che vi propongo nella mia traduzione. 

Mark Zuckerberg, presidente e fondatore di Facebook
Mark Zuckerberg, presidente e fondatore di Facebook

Le e-mail pubblicate di recente hanno rivelato che il CEO di Facebook Mark Zuckerberg ha collaborato direttamente con il Dr. Anthony Fauci, offrendo “risorse” per lo sviluppo del vaccino COVID-19 e un’offerta redatta da Fauci descritta come “molto emozionante”.

Le e-mail, rilasciate all’inizio di questa settimana, sono state ottenute attraverso il Freedom of Information Act (FOIA) dalle organizzazioni dei media.

In un messaggio del febbraio 2020, Zuckerberg ha scritto al dottor Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) e allora il massimo consigliere della Casa Bianca per il COVID-19, offrendo aiuto per facilitare lo sviluppo di vaccini contro il coronavirus. 

“Sono stato felice di sentire la tua dichiarazione che il vaccino contro la covid-19 sarà pronto per i test umani in sei settimane. Ci sono risorse che la nostra fondazione può aiutare a fornire per potenzialmente accelerare questo o almeno assicurarsi che proceda come stabilito?” ha chiesto il CEO di Facebook. 

“Se iniziamo in aprile (~ 6-7 settimane da ora) con un trial di fase 1 di 45 soggetti, ci vorranno altri 3-4 mesi per determinare la sicurezza e una certa immunogenicità”, ha risposto Fauci. “Potremmo aver bisogno di aiuto con le risorse per la sperimentazione di fase 2 se non otteniamo il nostro supplemento di bilancio richiesto. Se questo obiettivo non si raggiunge, ti contatterò. Molte grazie per l’offerta”.

Il 15 marzo, Zuckerberg ha scritto di nuovo a Fauci, questa volta con la proposta di evidenziare un video con Fauci sull'”hub” centralizzato COVID-19 di Facebook. Ha fatto notare anche un’altra offerta sconosciuta cui i funzionari federali sembrano essere stati ancora più interessati. 

“Volevo inviare una nota di ringraziamento per la tua leadership e tutto ciò che stai facendo per rendere la risposta del nostro paese a questa epidemia il più efficace possibile. Volevo anche condividere alcune idee sulle modalità in cui potremmo aiutarti a diffondere il suo messaggio”, ha detto Zuckerberg.

“Questo non è ancora pubblico, ma stiamo costruendo un Coronavirus Information Hub che metteremo in cima a Facebook per tutti (oltre 200 milioni di americani, 2,5 miliardi di persone nel mondo) con due obiettivi: (1) assicurarsi che la gente possa ottenere informazioni autorevoli da fonti affidabili e (2) incoraggiare la gente a praticare la distanza sociale e dare alla gente idee per farlo usando strumenti di internet”, ha detto a Fauci. “Come parte centrale di questo hub, penso che sarebbe utile includere un video fatto da te”, ha aggiunto Zuckerberg. 

“La tua idea e la tua proposta sembrano formidabili. Sarei felice di fare un video per il tuo hub. Abbiamo bisogno di raggiungere quante più persone possibile e convincerle a prendere sul serio le strategie di mitigazione o le cose peggioreranno molto, molto”, ha ribattuto Fauci, nonostante abbia minimizzato l’efficacia dei metodi di mitigazione in altre e-mail.

Zuckerberg ha anche fatto un’altra offerta a Fauci, anche se rimane redatta come esenzione FOIA b(4), che riguarda “segreti commerciali” o altre “informazioni commerciali o finanziarie” riservate. 

Fauci l’ha definita “molto eccitante”. Un funzionario del NIAID ha anche descritto la proposta redatta come “un affare ancora più grande” del video. 

“Prima riusciamo a portare questa offerta su per la catena alimentare, meglio è. Ho avvisato Bill Hall di questa opportunità e lui è pronto a discuterne con HHS e WH comms, ma non volevo che facesse nulla senza essere a conoscenza dell’offerta”, il funzionario, Courtney Billet, ha detto a Fauci. 

“Va bene se passo questo aspetto a Bill per determinare chi sarebbe il miglior punto di contatto in modo che l’amministrazione possa approfittare di questa offerta, al più presto?” ha chiesto. Nei giorni successivi all’e-mail di Billet, sono emersi rapporti secondo i quali Facebook stava lavorando con la Casa Bianca per fornire al governo federale i dati di localizzazione degli utenti dei social media. 

Facebook è stato certamente in stretta comunicazione con il governo degli Stati Uniti durante la crisi COVID-19, consultando la Casa Bianca di Biden sulla presunta disinformazione del coronavirus, ad esempio.

Di Sabino Paciolla

https://www.sabinopaciolla.com/il-ceo-di-facebook-il-dott-fauci-e-i-vaccini-anti-covid/

Montagnier, i vaccini e i rischi futuri.

Luc Montagnier, premio Nobel medicina
Luc Montagnier, premio Nobel medicina
di Elisabetta Sala

Il Professor Luc Montagnier, classe 1932, Nobel per la medicina 2008, ha fatto parlare di sé per diversi motivi. Molti ricorderanno come sia stato messo alla berlina quando, primo tra tutti, si disse sicuro del fatto che il virus SARS-CoV-2 fosse stato fabbricato in laboratorio, “tesi complottista” rivelatasi poi essere alquanto verosimile.

Ora è di nuovo attaccato per via delle sue posizioni anticonformiste riguardo ai cosiddetti vaccini anti Covid. Posto che, diversamente da altri “dissidenti”, non si può dire di lui che non sappia di cosa sta parlando, il mainstream ricorre al consueto piano B per far tacere le persone scomode: la macchina del fango, oppure il compatimento. Sa quello che dice dal punto di vista medico, sostiene il mainstream, ma, essendo ormai anziano (il che la dice lunga sul clima sempre più gerontofobico della nostra civiltà), dà ormai segni di demenza. Capita che le persone o le opere che danno fastidio al sistema finiscano declassate: non per niente i tremendi Viaggi di Gulliver furono trasformati in storiella per bambini. Chi altro ci ricorda questo clima di irrisione? Non l’Unione Sovietica, in cui i dissidenti che si salvavano dai gulag finivano internati in manicomio?  

 Due le interviste recenti in cui il professore, lungi dal dare segni di demenza, spiega chiaramente le proprie posizioni.

 La prima, rilasciata a Pierre Barnérias di Hold-Up Media (e pubblicata in italiano il 28 maggio qui) è piuttosto tecnica e in sé sufficiente a dimostrare agli scettici che il professore ha la testa ben fissa sulle spalle.

Alla domanda su quale sia la sua opinione riguardo alla vaccinazione di massa quando esistono invece trattamenti efficaci e non costosi, Montagnier risponde:

 “E’ un errore enorme… Un errore scientifico, se così si può dire, dei medici che non possono dire ciò che è evidente. È un errore inaccettabile! La storia un giorno farà un bilancio di tutto questo, perché di fatto è la vaccinazione che sta creando le varianti. Per il virus cinese ci sono anticorpi creati dal vaccino, e cosa fa il virus? Muore oppure trova un’altra soluzione [N.D.T. per sopravvivere]. Le nuove varianti sono il risultato e il prodotto della vaccinazione. Si può constatare lo stesso fenomeno nei vari paesi dove è in atto la vaccinazione di massa. Si vede la curva dei morti seguire quella delle vaccinazioni effettuate. Sto monitorando tutto questo da vicino, e sto facendo degli esperimenti in istituto sui pazienti, vale a dire su pazienti infettati dal coronavirus dopo la vaccinazione. Dimostrerò che i vaccini stanno creando le varianti che sono resistenti alla vaccinazione”.

 La seconda intervista, rilasciata a Xavier Azalbert di France Soir il 27 maggio (e, per ora, reperibile soltanto in francese qui), è più divulgativa. Diamo qui di seguito una sintesi dei punti più salienti.

Oltre a ribadire la propria sicurezza che le varianti del virus siano prodotte dai vaccini stessi, il professore tiene a precisare che non ha mai pronunciato le previsioni catastrofiste che gli sono state messe in bocca, come quella secondo cui tra il 10 e il 25 % dei vaccinati sia destinato a una morte precocissima.

Dichiara invece, senza mezzi termini, che con la cosiddetta vaccinazione di massa “la specie umana gioca col fuoco”, in quanto il rischio di reazioni autoimmuni è molto elevato. È “inammissibile”, dice, che un trattamento medico abbia un tale potenziale distruttivo: è qualcosa che va non solo contro l’etica ma anche contro il giuramento di Ippocrate: “Primum, non nocere”.

Riguardo l’obbligo vaccinale, Montagnier si dice “scandalizzato” dal fatto che si proponga il vaccino anche ai bambini, perché “in quel caso si tocca veramente la generazione futura” e dunque il futuro dell’umanità. Esistono sostanze nocive, come per esempio il glifosato, che hanno effetti epigenetici, cioè trasmissibili di generazione in generazione. In questo senso il professore è preoccupato per le sorti dell’umanità, perché ci stiamo avventurando verso “il completamente ignoto”. Per questo motivo egli si leva “in modo assoluto” contro l’attuale “follia vaccinatoria”.

Ma il pericolo non riguarda solo i nostri figli: anche in questa generazione potranno esserci effetti a medio termine, tra cinque o dieci anni. Nessuno può negarlo, perché non ne abbiamo un’idea.

Non abbiamo certezze, ad esempio, riguardo l’incidenza di queste terapie geniche sulle malattie neurodegenerative, né il poco che sappiamo è granché rassicurante: nell’RNA del Coronavirus esistono infatti sequenze che somigliano a quelle dei prioni (responsabili delle malattie degenerative del sistema nervoso centrale), i quali potrebbero andare a destabilizzare alcune proteine naturali del cervello per trasformarle in prioni. Il professore si dice “molto preoccupato” riguardo a ciò; tanto più che i prioni possono giocare un ruolo importante anche nel causare sia il morbo di Alzheimer che quello di Parkinson. Oltre alle reazioni autoimmuni, oltre alle malattie degenerative, i cosiddetti vaccini anti Covid possono dare problemi vascolari e rischiano persino di far aumentare la diffusione dei tumori.

Il professore ribadisce di essere assolutamente aperto alla discussione, anche perché è proprio la discussione, la ricerca della verità attraverso i pareri discordanti, a permettere l’avanzare della scienza. In questo senso non è vero, come lo si accusa di voler fare, che egli ricerchi della controversia fine a se stessa.

Quanto ai politici che spingono al vaccino, Montagnier si dice “atterrito” dal fatto che gente del tutto incompetente sia in campo scientifico che in campo medico si metta a fare la “politica della medicina e la politica della scienza”, semplicemente seguendo la corrente. Tanto più che esistono “correnti molto pericolose” che tendono a sopprimere ogni discussione e di imporre quella che ritengono essere la verità.

Quanto all’attenzione esclusiva al vaccino a discapito di cure efficaci ed economiche, ribadisce che si tratta di uno “spreco di soldi e di idee”.

Come è la diversità delle opinioni a far progredire la scienza, così la libertà di pensiero è importantissima per la specie umana, è ciò che ci permette di continuare a evolverci. Eliminando la libertà di opinione, è come se si impedisse alle nostre menti di crescere.

In chiusura, il professore ribadisce che la specie umana sta giocando con il fuoco: non sappiamo quello che stiamo facendo, ci stiamo tuffando nell’ignoto. Esattamente il contrario di quanto ci chiederebbe il buon senso, cioè applicare il principio di precauzione.

È vero che esistono sulla terra sette miliardi di esseri umani, ma l’uomo è comunque estremamente fragile, i nostri errori potrebbero portarci all’autodistruzione. Auspicando un connubio tra scienza e coscienza, e per nulla abbattuto dagli scenari inquietanti e dall’ostilità che lo circonda, il dottor Montagnier conclude con un appello incoraggiante: “Andiamo avanti nella ricerca della verità!”.

https://www.sabinopaciolla.com/montagnier-i-vaccini-e-i-rischi-futuri/

Già nel 2016, il Guardian ne parlò:

La proteina “Magneto” geneticamente modificata controlla a distanza il cervello e il comportamento

Traduzione automatica, e senza commenti

Il nuovo metodo “Badass” utilizza una proteina magnetizzata per attivare le cellule cerebrali in modo rapido, reversibile e non invasivo

Mo Costandi  @ mocost

gio 24 mar 2016

Ricercatori negli Stati Uniti hanno sviluppato un nuovo metodo per controllare i circuiti cerebrali associati a comportamenti  complessi, utilizzando l’ingegneria genetica per creare una proteina magnetizzata che attiva a distanza gruppi specifici di cellule nervose.

Negli ultimi anni, i ricercatori hanno sviluppato una serie di metodi che consentono loro di controllare a distanza gruppi specifici di neuroni.

Il più potente di questi è un metodo chiamato optogenetica  […] . Un altro metodo recentemente sviluppato, chiamato chemogenetica , utilizza proteine ​​ingegnerizzate che vengono attivate da farmaci  appositamente concepiti  e possono essere mirate a specifici tipi di cellule.

Sebbene potenti, entrambi questi metodi presentano degli svantaggi. L’optogenetica è invasiva, richiede l’inserimento di fibre ottiche che forniscono gli impulsi luminosi nel cervello e, inoltre, la misura in cui la luce penetra nel tessuto cerebrale denso è fortemente limitata. Gli approcci chemiogenetici superano entrambe queste limitazioni, ma in genere inducono reazioni biochimiche che impiegano diversi secondi per attivare le cellule nervose.

Controllo remoto dell’attività cerebrale con nanoparticelle riscaldate

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La nuova tecnica, sviluppata nel laboratorio di Ali Güler presso l’Università della Virginia a Charlottesville, e descritta in una pubblicazione online anticipata sulla rivista Nature Neuroscience , non è solo non invasiva, ma può anche attivare i neuroni in modo rapido e reversibile.

Diversi studi precedenti hanno dimostrato che le proteine ​​delle cellule nervose possono essere geneticamente modificate in modo che diventino sensibili alle onde radio e ai campi magnetici attaccandole a una proteina che immagazzina il ferro chiamata ferritina. Questi metodi rappresentano un importante progresso – sono già stati utilizzati, ad esempio, per regolare i livelli di glucosio nel sangue nei topi – ma coinvolgono più componenti che devono essere introdotti separatamente.

La nuova tecnica si basa su una proteina chiamata TRPV4, che è sensibile sia temperatura e forze traenti . Questi stimoli  permettono alla corrente elettrica di fluire attraverso la membrana cellulare; questo evoca impulsi nervosi che viaggiano nel midollo spinale e poi fino al cervello.

Güler e i suoi colleghi hanno pensato che le forze magnetiche di coppia (o rotanti) potrebbero attivare TRPV4 aprendo il suo poro centrale, e così hanno usato l’ingegneria genetica per fondere la proteina nella regione paramagnetica della ferritina, insieme a brevi sequenze di DNA che segnalano alle cellule di proteine ​​alla membrana delle cellule nervose e le inseriscono in essa.

Quando hanno introdotto questo costrutto genetico nelle cellule renali embrionali umane coltivate, le cellule hanno sintetizzato la proteina “Magneto” e l’hanno inserita nella loro membrana. L’applicazione di un campo magnetico ha attivato la proteina TRPV1 ingegnerizzata […] Successivamente, i ricercatori hanno inserito la sequenza del DNA Magneto nel genoma di un virus, insieme al gene che codifica per la proteina fluorescente  e sequenze di DNA regolatorie che fanno sì che il costrutto venga espresso solo in determinati tipi di neuroni.

Hanno quindi iniettato il virus nel cervello dei topi, e hanno sezionato il cervello degli animali per identificare le cellule che emettevano fluorescenza. Usando microelettrodi, hanno quindi dimostrato che l’applicazione di un campo magnetico alle sezioni del cervello attiva Magneto in modo che le cellule producano impulsi nervosi.

Per determinare se Magneto può essere utilizzato per manipolare l’attività neuronale negli animali vivi, hanno iniettato Magneto nelle larve di zebrafish, prendendo di mira i neuroni nel tronco e nella coda che normalmente controllano una risposta di fuga. Hanno quindi collocato le larve di zebrafish in un acquario magnetizzato appositamente costruito e hanno scoperto che l’esposizione a un campo magnetico induceva manovre di avvolgimento simili a quelle che si verificano durante la risposta di fuga (le analisi successive hanno rivelato che ogni larva conteneva circa 5 neuroni che esprimono Magneto.)

In un esperimento finale, i ricercatori hanno iniettato Magneto nello striato di topi  liberi, una struttura cerebrale profonda contenente neuroni produttori di dopamina che sono coinvolti nella ricompensa e nella motivazione, e quindi hanno collocato gli animali in un apparato diviso in sezioni magnetizzate e non magnetizzate. . I topi che esprimono Magneto hanno trascorso molto più tempo nelle aree magnetizzate  perché l’attivazione della proteina ha fatto sì che i neuroni striatali che la esprimevano rilasciassero dopamina, in modo che i topi trovassero gratificante in quelle aree. Ciò dimostra che Magneto può controllare a distanza l’attivazione dei neuroni nel profondo del cervello e anche controllare comportamenti complessi.

Il neuroscienziato Steve Ramirez dell’Università di Harvard, che usa l’optogenetica per manipolare i ricordi nel cervello dei topi, afferma a proposito dello studio:

“I precedenti tentativi [di usare i magneti per controllare l’attività neuronale] avevano bisogno di più componenti per far funzionare il sistema: iniettare particelle magnetiche, iniettare un virus che esprime un canale sensibile al calore, [o] fissare la testa dell’animale in modo che una bobina potesse indurre cambiamenti nel magnetismo”, spiega.  “Questo sistema è un singolo ed elegante virus che può essere iniettato in qualsiasi parte del cervello“, aggiunge, “e la loro attrezzatura comportamentale è stata progettata in modo intelligente per contenere magneti. se del caso, in modo che gli animali possano muoversi liberamente”.

La “magnetogenetica” è quindi un’importante aggiunta alla cassetta degli attrezzi dei neuroscienziati, che sarà indubbiamente sviluppata ulteriormente e fornirà ai ricercatori nuovi modi di studiare lo sviluppo e la funzione del cervello.

Wheeler, MA, et al . (2016). Controllo magnetico geneticamente mirato del sistema nervoso. Naz. Neurosci ., DOI: 10.1038/nn.4265 [ Riassunto ]

La notizia da Rumble:

LA PROTEINA “MAGNETE” OGM CONTROLLERÀ A DISTANZA IL CERVELLO E IL COMPORTAMENTO

Published May 21, 2021

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Le fialette del  pseudo-vaccino  sono magnetiche: 

Possono “rubare le anime”.

https://www.maurizioblondet.it/gia-nel-2016-il-guardian-ne-parlo/

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