ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 11 luglio 2021

II ripiegamento su se stessi

Dissoluzione sociale, dissoluzione religiosa

Le attuali restrizioni sanitarie dissolvono la società,
l’attuale governo del Papa tende a dissolvere la Chiesa



Le restrizioni sanitarie decretati dai governi hanno imposto alla popolazione, volontariamente o no, una dissoluzione sociale. I ragazzi obbligati a studiare senza più andare a scuola e i loro padri costretti a porsi stabilmente sui loro computer hanno dovuto trovare, sotto lo stesso tetto, il giusto modo di vivere per non ostacolarsi a vicenda.
Tutti hanno dovuto trovare, nello stesso tempo e nello stesso luogo, il mezzo per svolgere occupazioni completamente diverse. Il ripiegamento su se stessi è diventato una necessità e il destino di tutti. Ecco il paradosso: un isolamento universale. Chi non vede il terribile dilemma che abbiamo di fronte: un totalitarismo che si erge contro una democrazia in rovina?
I pensatori moderni, assuefatti dalla modalità operativa binaria favorita dal computer, risolvono tutto a colpi di algoritmi e non escono dalla vecchia ambiguità: la scelta tra moltitudine o unità. Gli uni vogliono a tutti costi dare la priorità all’unità, anche a costo di schiacciare la moltitudine, mentre gli altri sostengono il contrario e lasciano vivere la diversità a rischio di minare l’unità. I padri di famiglia sperimentano tutti giorni questa ambiguità! Ognuno dei loro figli richiede un’attenzione speciale, alla quale prestano attenzione senza danneggiare l’unità di tutta la famiglia. E’ l’ABC di ogni principe ben nato: « Poiché gli uomini sono numerosi, ognuno andrebbe per conto suo se non ci fosse qualcuno che ha cura della moltitudine.» (San Tommaso d’Aquino). Il potere ha giustamente la funzione di ordinare la moltitudine, cioè unificarla senza distruggerla.

Il vizio della modernità consiste nel vedere una contraddizione tra l’unità e la moltitudine. In tal modo, la prima si oppone alla seconda e l’instabilità diventa endemica, perché tale opposizione è contro natura. Si passa così da un eccesso di potere alla sua assenza. Tenere tutti a casa dà allo Stato un potere quasi diretto su tutti. Il totalitarismo unitario prende il posto di una democrazia plurale in decadenza.

Sfortunatamente, questa deviazione rivoluzionaria è entrata nella Chiesa.
La monarchia divina fondata da Gesù Cristo tende a divenire una pluralità chiamata sinodale a detrimento del potere del Papa. Si passa dall’unità alla pluralità non solo perché il potere del Vicario di Cristo tende a dissolversi in ogni sorta di assemblee, ma ancor più perché la Chiesa cattolica viene erosa dall’ecumenismo in mezzo a un insieme di religioni più o meno idolatriche. Questa cancrena della Chiesa di Gesù Cristo che la priva della sua unità fondamentale la trasforma in una Chiesa “conciliare”.
La cattolicità è diventata una vaga universalità senza regole, dove ognuno trova il suo tornaconto in base ai suoi sentimenti personali. Questa è un’altra forma di isolamento universale che porta surrettiziamente a un potere molto scandaloso.

Questo errore è veramente pericoloso: prima perché corrompe la fede nell’unità della Chiesa, che è un articolo di fede come dice Pio VII: «Il Redentore degli uomini, dopo aver acquistato questa Chiesa a prezzo del suo sangue, volle che questo gioiello di unità fosse per essa un attributo proprio e particolare che doveva conservare fino alla fine dei secoli».
Ma inoltre, la mente è corrosa al punto di non capire più che il Papa, Vicario di Gesù Cristo, ha un potere diretto su ogni cristiano e su ogni vescovo e sacerdote, così come ogni vescovo ha un potere diretto sul suo gregge e sui suoi sacerdoti. Questa mirabile composizione rende la Chiesa allo stesso tempo una famiglia, una diocesi e anche una città politica. È l’unico caso in cui un’amicizia che è allo stesso tempo familiare, coniugale, politica ed elettiva unifica perfettamente tutti i membri di una moltitudine di società minori.
La Sacra Scrittura usa spesso queste analogie: “Se siamo figli, siamo anche eredi...”; o “Io, Giovanni, ho visto la città santa... che veniva da Dio adornata come una sposa”; o “voi non siete più stranieri fuori casa, ma siete cittadini della stessa città come i santi e servi della casa di Dio”. San Giovanni riferisce ancora: “Non vi chiamerò più servi... ma vi ho chiamato amici perché vi ho fatto conoscere tutto quello che ho imparato dal Padre mio”.

Anche se i poteri costituiti cercano di corrompere queste verità, conserviamo nei nostri cuori la carità, che è l’unica virtù che può unire perfettamente una diversità.

di Don Benoît de Jorna, FSSPX

Pubblicato su La Porte Latine
sito della Fraternità San Pio X in Francia

Editoriale della rivista Fideliter n° 259



Eleison Comments DCCXXX

TRUTH and AUTHORITY – III



Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  10 luglio 2021

Pubblichiamo il commento di S. Ecc. Mons. Richard Willamson. Relativo ai rapporto fra verità e autorità - Parte terza.

Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato:
http://stmarcelinitiative.com/eleison-comments/iscrizione-eleison-comments/?lang=it



La struttura della Chiesa può cedere
Se Dio lascerà che vada fuori strada.

Verità e autorità - III

Riguardo alla crisi della Chiesa è molto illuminante l’interpretazione basata sui due elementi da sempre complementari ma che dal Concilio Vaticano II si sono separati, cioè la fedeltà alla Verità Cattolica e la fedeltà all’Autorità Cattolica (CE 726, 12 giugno) (CE 728, 26 giugno), ma può essere ancora più illuminante in rapporto all’annosa questione di come oggi debbano essere strutturati i difensori della vera Fede Cattolica.
Quelli che si potrebbero chiamare Cattolici “normali” sosterranno che l’Autorità è così intrinseca alla Chiesa che i difensori della Verità che si allontanano dall’Autorità non vanno da nessuna parte, e anzi, possono solo dissolversi nel nulla. Quelli che si potrebbero chiamare Cattolici “anormali” risponderanno, con questi “Commenti”, che poiché la Verità Cattolica è lo scopo stesso dell’Autorità Cattolica (EC 726), allora coloro che possiedono veramente la Verità Cattolica non hanno bisogno, eccezionalmente, a rigore, di ulteriori sovra-strutture che li tengano insieme. Perché se, come dice il proverbio, “La Verità è potente e prevarrà”, allora unirà anche.

Normalmente, da quando Nostro Signore ha fondato la Sua Chiesa, essa ha dovuto farsi strada in un territorio ostile, cioè in un mondo il cui Principe è il Diavolo (Gv. XIV, 30), a causa del peccato originale. Da questo mondo Gesù lo scacciò per mezzo della Croce (Gv. XII, 31), ma lasciò l’uomo con le ferite del peccato originale, così che l’uomo continuò ad aver bisogno di tutta l’Autorità della Chiesa per custodire la Verità della Chiesa (EC 726).
Ma dopo 19 secoli a Papa Leone XIII da Dio fu data una visione: che concedeva di nuovo piena libertà a Satana di attaccare la Chiesa, così come, un secolo dopo, accadde col Vaticano II, quando Satana di fatto travolse anche l’Autorità della Chiesa.
In che modo Dio aveva previsto di proteggere ora la Sua Verità dall’anarchia nella Sua Chiesa? La sopravvivenza della Chiesa non è mai stata in discussione (Mt. XXVIII, 20). Cosa farebbe Dio per proteggere la Sua Chiesa? Deliberatamente Egli aveva permesso che la sua normale Autorità fosse infranta. A cosa Lui ha previsto di ricorrere?

Possiamo vederlo sicuramente tutto intorno a noi. Sin dal 1965, quando il Vaticano II si è ufficialmente concluso, i Cattolici hanno avuto mezzo secolo per abituarsi ad un’Autorità che si svuotava sempre più di quella Verità Cattolica che è la sua giustificazione il suo scopo insegnare. Di conseguenza i Cattolici hanno abbandonato la Chiesa? Sì, molti si sono rivolti alle false religioni o hanno rinunciato del tutto alla religione, ma non tutti. Pecore che custodiscono la Fede si possono trovare sparse in tutte le direzioni a causa del loro Pastore il Papa che è stato colpito, ma si trovano ancora in tutta la Chiesa ufficiale, nei gruppi Ecclesia Dei, nella Fraternità San Pio X, nella Fraternità San Pietro, nella “Resistenza”, fra i sedevacantisti e così via. Sono tutti passibili di scomunicarsi a vicenda, ma non è questo che importa. Ciò che importa è che la Verità Cattolica alla quale sono tutti più o meno aggrappati, fino a quando non cederanno, suppone che debbano tornare tutti di nuovo sotto l’Autorità Cattolica non appena essa ritorni sotto la Verità Cattolica, ma non prima. Chiunque può prevedere che non tutte le pecore ora disperse troveranno ugualmente facile sottomettersi di nuovo all’Autorità, ma sarà altrettanto necessario se vogliono rimanere Cattoliche.

Intanto chi può dire che Dio abbia abbandonato le Sue pecore? La regola d’oro è che Egli non abbandona mai un’anima che prima non lo abbia abbandonato. In effetti molti di noi possiamo raccontare i modi straordinari con cui ci ha permesso, individualmente, di aggrapparci alla Fede, o addirittura di ritornarvi, e questo include la crisi della Chiesa stessa. Senza la follia dei modernisti avremmo continuato ad essere sonnambuli nella Fede fino alla morte. È anche vero che può essere difficile trovare un gruppo a cui attaccarsi per vivere la Fede, ma se si cerca e si continua a cercare finché non si trova ciò di cui si ha bisogno, Dio non mancherà di fornirlo. Per circa 40 anni la Fraternità San Pio X è stata una vera oasi nel deserto, e ancora oggi molte anime vi trovano rifugio. Ora è Monsignore Viganò a sollecitarla a continuare ad anteporre la Verità all’Autorità deviata, la Fede all’“obbedienza”.

Intanto chi può dire che Dio abbia abbandonato le Sue pecore? La regola d’oro è che Egli non abbandona mai un’anima che prima non lo abbia abbandonato. In effetti molti di noi possiamo raccontare i modi straordinari con cui ci ha permesso, individualmente, di aggrapparci alla Fede, o addirittura di ritornarvi, e questo include la crisi della Chiesa stessa. Senza la follia dei modernisti avremmo continuato ad essere sonnambuli nella Fede fino alla morte. È anche vero che può essere difficile trovare un gruppo a cui attaccarsi per vivere la Fede, ma se si cerca e si continua a cercare finché non si trova ciò di cui si ha bisogno, Dio non mancherà di fornirlo. Per circa 40 anni la Fraternità San Pio X è stata una vera oasi nel deserto, e ancora oggi molte anime vi trovano rifugio. Ora è Monsignore Viganò a sollecitarla a continuare ad anteporre la Verità all’Autorità deviata, la Fede all’“obbedienza”.


Kyrie eleison.

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