ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 31 luglio 2021

Lotta tra titani

Dal monte Sion al colle della secessione


       https://www.repstatic.it/content/localirep/img/espresso/2020/01/09/170655566--56df2b96-29e4-4e70-ac20-ee5cae4db8c1.jpg immagine aggiunta)
 

La generazione che si è formata a cavallo degli anni Ottanta e Novanta è probabilmente quella che ha subìto l’inganno nel modo peggiore. La precedente è quella che ha attuato la rivoluzione in tutti i campi, mentre quella successiva, preso atto del disastro, ha sviluppato un precoce senso critico. Noi siamo invece cresciuti nell’illusione di esser capitati nel periodo più fortunato della storia, tanto nell’ambito civile quanto in quello ecclesiastico. Il nuovo mondo, libero e felice, era nato nel 1962 o, al più tardi, nel 1968; l’umanità era finalmente entrata nell’èra dello spirito, nella quale ogni cosa si era rinnovata raggiungendo la perfezione. Si faceva un gran parlare di escatologia realizzata, ossia, di fatto, di una riduzione del cristianesimo all’aldiquà, senza più trascendenza né novissimi. Strumento privilegiato di tale trasformazione, la cosiddetta riforma liturgica.


Tuttavia ogni uomo, presto o tardi, sente il bisogno imperioso di conoscere le proprie radici. Dato che quelle della tradizione cattolica erano state recise e che l’accesso alle fonti precedenti era stato reso praticamente impossibile, se non in modo selezionato e con filtri ermeneutici preorientanti, si venne incontro alla naturale esigenza fornendo una falsa risposta: in luogo delle origini cristiane, fu posto il giudaismo. Fra preti e fedeli impegnati era molto di tendenza, in quegli anni, riempirsi la bocca di termini ebraici e far sfoggio di conoscenze in materia, reali o presunte, con il risultato che in tanti si sviluppò un vivo attaccamento alla cultura e alla religione dei cosiddetti fratelli maggiori. Le visite dei papi alle sinagoghe divennero tappe obbligate di ogni viaggio, malgrado le intollerabili accuse contro un predecessore che aveva fatto di tutto per salvarli dallo sterminio.

C’è però un problema al riguardo – e per niente trascurabile. Il giudaismo postbiblico, al quale ci si ispirava così ardentemente, non è affatto lo stesso dell’Antico Testamento e neppure quello dell’epoca di Gesù. All’inizio del I secolo dell’èra cristiana, esso era diviso in diverse correnti contrapposte, ma accomunate dal carattere elitario ed esclusivista. Dopo la catastrofe della guerra giudaica, l’unica corrente che sopravvisse fu quella farisaico-talmudica, dalla quale deriva l’attuale rabbinato ufficiale. Per mantenere il potere e conservare l’identità etnico-culturale, quest’ultimo ha per secoli oppresso il popolo per mezzo di un asfissiante apparato di regole il cui unico scopo è tenerlo sottomesso, non solo operativamente, ma anche mentalmente. Ciò spiega come mai moltissimi ebrei (o sedicenti tali) oggi non pratichino più per niente la propria religione, mentre le comunità ortodosse costituiscono un mondo a parte, una prigione senza mura da cui, però, difficilmente si esce.

In reazione a questa triste situazione, l’Età moderna vide il sorgere di diversi movimenti carismatici o messianici che promettevano un rinnovamento e furono inizialmente perseguitati come eretici. Il XVIII secolo, in particolare, assistette all’avvento, nell’Europa orientale, del chassidismo, dottrina tipicamente panteistica e cabalistica elaborata da un rabbino che si faceva chiamare dai suoi discepoli con un nome esoterico, Baal Shem Tov (signore del nome buono). Il termine nome, tradizionalmente, era usato per designare Dio senza nominarlo, ma Baal, nella Bibbia, è una divinità pagana, quella di cui il profeta Elia sgominò i sacerdoti. Tale locuzione esprime la pretesa di dominare la sfera del “divino” mediante le arti magiche e di unirsi a Dio – idea tipicamente gnostica – tramite la violazione della Sua legge; di fatto, si tratta di un commercio con i demoni che, in cambio del culto loro rivolto, concedono potere, piaceri e ricchezze.

Il chassidismo, grazie all’opera divulgativa del filosofo ebreo tedesco Martin Buber, ha avuto ampia diffusione nella cultura contemporanea ricevendo una calorosa accoglienza anche in casa cattolica, nonostante i suoi fondamenti assolutamente inconciliabili non solo con il cristianesimo, ma anche con la metafisica classica, che si era previamente provveduto a eliminare dai corsi di studio. Ciò è stato decisivo nel diffondere nel clero e nei religiosi sia la sua mentalità immanentistica, sia la sua esagerata accentuazione dell’importanza del sentimento religioso e dell’esperienza soggettiva. Dal chassidismo, con ogni probabilità, deriva pure il movimento pietista, sorto in ambiente luterano all’incirca nella stessa epoca, antenato di quello pentecostale. Essendoci alla base una visione panteistica, ovviamente tale “mistica” non può non essere ingannevole, ma si rivela molto seducente per il suo facile impatto emotivo e per l’appiattimento dell’orizzonte escatologico sull’immediato presente.

La contrapposizione tra il giudaismo chassidico e quello talmudico, tra la corrente “spirituale” e  quella “istituzionale”, si perpetua attualmente nella competizione tra il sionismo nazionalista, mirante al dominio del mondo tramite l’egemonia di Israele e Stati Uniti, e quello globalista, che persegue un governo mondiale fondato sullo strapotere delle banche e ha cercato di imporlo con la montatura della pandemia. Entrambi sono però espressione della medesima perversione dell’antico giudaismo, che con l’avvento di Gesù Cristo, del resto, ha esaurito la propria funzione, lasciando il posto alla Chiesa. Questo fatto non implica quale diretta conseguenza che il popolo ebraico debba scomparire, come indebitamente sostenuto dai rabbini e dai loro seguaci “cattolici”, ma semplicemente che, al pari di ogni altro popolo, non può trovare salvezza se non nel Messia già venuto. Tralasciamo in questa sede la complicata questione dell’effettiva ascendenza israelitica dei vari gruppi di “ebrei”.

Questa lotta tra titani è il vero motivo per cui l’avvento del nuovo ordine mondiale di tipo globalista, almeno per ora, è scongiurato, frenato com’è dagli interessi divergenti del blocco nazionalista. È pur vero che anche tale confronto è coordinato a un livello più alto (quello dei superiori incogniti) in modo tale che nessuna fazione acquisti un potere eccessivo, ma pare che si possa affermare con una certa sicurezza che, sul piano umano, il progetto posto in atto a partire dal febbraio dell’anno scorso sia sostanzialmente fallito. Il “virus” (qualunque cosa esso sia realmente) ha d’altronde provocato un tale sconquasso economico e finanziario che bisogna necessariamente far marcia indietro. Ciò che è certo è che il Signore gioca con i potenti e si serve delle loro manovre per realizzare i Suoi disegni a vantaggio di chi Gli è effettivamente fedele.

Nel frattempo, banchieri e magnati dell’industria farmaceutica cercan di realizzare il massimo profitto possibile, prima che scadano i “vaccini” e che l’Unione Europea approvi le cure, fatto che renderà illegittima l’autorizzazione in deroga dei sieri genici. È per questo che l’esecutore di Palazzo Chigi ha imposto il passaporto verde e prolungato lo stato di emergenza, in singolare concomitanza con il bando papale della Messa tradizionale. Per chi faticasse a vedere il nesso tra i due fatti, sarà utile sapere del riconoscimento speciale conferito al Generale per antonomasia, il 22 del corrente mese, dal rettore dell’istituto di studi liturgici che è la fucina ideologica della cosiddetta riforma. Proprio da lì, secondo diverse fonti indipendenti e concordanti, proviene il testo del motu proprio con la relativa lettera giustificativa.

Dopo l’evento pubblico, si è svolta quella che un interno ha definito una riunione massonica a porte chiuse, con la partecipazione di altri premiati del bel mondo “cattolico” che conta. C’è da sperare che i militari coinvolti non si sian trovati in situazioni troppo imbarazzanti, visto che già trent’anni fa una vicina del monastero, dalla finestra, aveva notato l’insolita presenza di uomini nudi nel giardino, nei pressi della torretta situata nel punto più alto del colle, dove pensavano di non esser visti… Ci tornano alla mente altre brutte storie, come quella del monastero che è culla dell’Ordine e quella della comunità che custodiva le reliquie della Croce.

Siamo noi a pensar male, sicuro! Non c’è alcuna correlazione tra perversione, cabalismo, globalismo e odio per la Messa antica, così come non c’è tra i “vaccini” e la strage in corso. Solo a pensarlo, attireremmo su di noi gli strali di quanti appoggiano svisceratamente questo crimine contro l’umanità. Non potendo colpire direttamente il Creatore, Lo colpiscono indirettamente nella Sua opera: a livello naturale, cercando di alterare la creazione; a livello soprannaturale, tentando di snaturare la Chiesa. Noi però siamo troppo semplici per comprendere simili dinamiche contorte, visto che non prendiamo soldi da nessuno, né dai lubavitcher chassidici né dai banchieri talmudisti; possiamo così permetterci di dire la verità senza artifici né censure, nell’interesse non dei potenti, ma dei piccoli che il Signore ci ha affidati.

I dissidenti dell’Aventino

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http://lascuredielia.blogspot.com/

Vaticano. Ricatti della Cina per le App di Incontri Gay? Un Report di The Pillar.

30 Luglio 2021 Pubblicato da  11 Commenti

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, già da alcuni giorni – ma la mole di lavoro e di articoli, come vedete, è notevole, e non si riesce a fare tutto quello che sarebbe desiderio e necessità fare – avevo visto questo articolo di un sito americano molto buono, The Pillar, che è stato successivamente ripreso da Breitbart. Ancora una volta siamo di fronte al problema denunciato da mons. Carlo Maria Viganò, ma non solo, e cioè di come l’omosessualità di non pochi esponenti anche al vertice della Curia possa avere ricadute importanti sulla vita della Chiesa. In questo caso, evidenziato da The Pillar, si parla della possibilità di ricatti compiuti dalla Cina comunista negli anni passati. Buona lettura.

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Quella che segue è la nostra traduzione di Breitbart:

Le app per incontri omosessuali ed eterosessuali basate sulla localizzazione sono ampiamente utilizzate all’interno delle mura vaticane, come ha rivelato un rapporto investigativo martedì scorso, il che può aprire la Santa Sede a ricatti e altri rischi per la sicurezza.

Il rapporto del Pillar, un’agenzia di stampa cattolica online, ha sollevato particolari preoccupazioni di vulnerabilità per la Cina, che fino al 2020 possedeva l’app di contatto gay Grindr, uno dei servizi il cui uso in Vaticano è stato scoperto.

Pillar   ha rivelato che almeno 16 diversi dispositivi mobili hanno emesso segnali da Grindr in almeno quattro giorni tra marzo e ottobre 2018 all’interno delle aree dello Stato della Città del Vaticano non aperte al pubblico.

Gli osservatori vaticani non sono riusciti a spiegare perché il Vaticano e lo stesso Papa Francesco sono stati così recalcitranti nel non denunciare gli abusi dei diritti umani perpetrati dal Partito Comunista Cinese (PCC) e perché la Santa Sede ha stipulato un accordo sfavorevole con il PCC nel 2018 cedendo alcuni poteri decisionali nella nomina dei vescovi cattolici a Pechino.

“Mentre sempre più nazioni hanno espresso la loro preoccupazione per le crescenti prove di campi di concentramento e persino di genocidio nella provincia cinese dello Xinjiang, c’è stato silenzio da parte dell’unica entità che ha al centro della sua missione l’intera umanità sofferente. Mi riferisco alla Santa Sede”, ha scritto uno stupefatto Dominic Lawson sul Sunday Times nel 2020.

L’app Grindr è stata “acquisita dalla società di giochi cinese Beijing Kunlun Tech nel 2016 per 93 milioni di dollari”, afferma il rapporto Pillar, ed è stata venduta a una società con sede negli Stati Uniti solo nel 2020, sotto la pressione del governo degli Stati Uniti che aveva segnalato la proprietà cinese di Grindr come “un rischio per la sicurezza nazionale”.

Il rapporto suggerisce un alto grado di probabilità che i dati di Grindr dei suoi 27 milioni di utenti sarebbero stati condivisi con il governo cinese durante i quattro anni di proprietà cinese, informazioni che potrebbero includere “dettagli degli utenti, messaggi privati scambiati tra gli utenti e prove di relazioni sessuali organizzate tra gli utenti”.

Come Breitbart News ha riferito nel luglio 2020, cyber hacker legati al governo cinese sono stati in grado di infiltrarsi con successo nelle reti informatiche del Vaticano nei mesi precedenti la rinegoziazione dell’accordo del 2018 sulla nomina dei vescovi in Cina.

La società di cybersicurezza statunitense Recorded Future ha scoperto che gli hacker avevano preso di mira il Vaticano e la Missione di studio della Santa Sede in Cina, un gruppo di diplomatici vaticani con sede a Hong Kong che hanno negoziato lo status della Chiesa in Cina.

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E quelli che seguono, sempre nella nostra traduzione sono alcuni brani tratti dal reportage di The Pillar.

 

L’analisi dei dati dei segnali disponibili in commercio ottenuti da The Pillar, che sono stati ottenuti legalmente e di cui The Pillar ha confermato l’autenticità, mostra che durante un periodo di 26 settimane nel 2018, almeno 32 dispositivi mobili hanno emesso in serie segnali di dati di app di aggancio o di incontri da aree protette ed edifici del Vaticano ordinariamente inaccessibili a turisti e pellegrini.

Almeno 16 dispositivi mobili hanno emesso segnali dall’app di aggancio Grindr in almeno quattro giorni tra marzo e ottobre 2018 all’interno delle aree non pubbliche dello Stato della Città del Vaticano, mentre altri 16 dispositivi hanno mostrato l’uso di altre app di aggancio o incontri basati sulla localizzazione, sia eterosessuali che omosessuali, in quattro o più giorni nello stesso periodo di tempo.

Il set di dati valutato da The Pillar è disponibile in commercio e contiene informazioni di localizzazione e di utilizzo che gli utenti acconsentono ad essere raccolte e commercializzate come condizione per l’utilizzo dell’app.

L’uso estensivo delle app di incontri o di aggancio basato sulla localizzazione è evidente all’interno delle mura della Città del Vaticano, nelle aree riservate della Basilica di San Pietro, all’interno del governo della Città del Vaticano e degli edifici amministrativi della Santa Sede, compresi quelli utilizzati dal personale diplomatico del Vaticano, negli edifici residenziali e nei Giardini Vaticani, sia durante le ore del giorno che durante la notte.

I segnali emessi dalla maggior parte degli edifici extraterritoriali del Vaticano, che ospitano gli uffici di diversi dipartimenti chiave delle Curie, sono stati esclusi dall’analisi a causa della vicinanza di turisti, pellegrini e del pubblico in generale a questi edifici su base giornaliera.

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Gli osservatori cinesi avvertono che il governo del paese è molto attivo e formidabile nella sua sorveglianza online e nella raccolta di informazioni.

“C’è una dilagante, abituale raccolta e intercettazione delle comunicazioni su internet e dei social media. I membri del Congresso sono stati hackerati”, ha detto a The Pillar la settimana scorsa Nina Shea, ex commissario della Commissione degli Stati Uniti per la libertà religiosa internazionale.

Shea, che ha anche servito come delegato degli Stati Uniti alla Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite, ha detto a The Pillar che “poiché il Vaticano non ha una componente militare, i cinesi stanno seguendo le loro idee religiose, spiando le figure della Chiesa locale per tenerle in riga”. Il ricatto è certamente una delle carte che hanno e che non avrebbero remore ad usare”.

“Per quanto riguarda il loro impegno con il Vaticano, posso capire bene come hanno preso di mira la Santa Sede attraverso attacchi informatici e tutto il resto, e anche la chiesa locale di Hong Kong e tutto il resto nella preparazione del nuovo accordo Vaticano-Cina”, ha aggiunto Shea.

Negli ultimi anni, la Santa Sede è stata il bersaglio di diversi attacchi di spionaggio informatico che sembrano provenire dalla Cina e apparentemente legati ai negoziati diplomatici della Cina con il Vaticano.

Nei mesi prima del rinnovo dell’accordo Vaticano-Cina nel 2020, il media di cybersecurity Recorded Future ha riferito che sia il Vaticano che la diocesi di Hong Kong erano stati presi di mira per gli hacking da RedDelta, un’organizzazione hacker sponsorizzata dallo Stato cinese. Altre sospette intrusioni di rete sono state identificate presso la Missione di studio di Hong Kong in Cina e il Pontificio Istituto per le Missioni Estere in Italia.

I dati interni degli account degli utenti di Grindr potrebbero includere dettagli personali, compresi gli identificatori dei dispositivi mobili, così come l’accesso ai messaggi privati inviati attraverso l’app. Poiché la funzione principale dell’app è quella di facilitare gli incontri (incontri sessuali occasionali), l’app Grindr traccia la posizione degli utenti e segnala altri utenti nelle vicinanze, creando una mappa degli utenti vicini.

Ma l’uso di Grindr non è l’unica potenziale minaccia alla sicurezza della Santa Sede.

I dati analizzati da The Pillar hanno anche mostrato più di una dozzina di dispositivi con modelli di utilizzo di altre applicazioni basate sulla localizzazione all’interno delle sezioni sicure del Vaticano, con Badoo e Skout le applicazioni più comuni identificate. Entrambe le app utilizzano la posizione del dispositivo per connetterli con altri individui nelle vicinanze per incontrarsi.

Skout permette ai bambini sotto i 17 anni di creare account sull’app, anche se con funzionalità limitate, ed è stato segnalato in alcuni rapporti per la facilità con cui i minori possono aggirare le restrizioni.

Badoo è registrato a Cipro e nel Regno Unito ed è stato creato da uno sviluppatore russo nel 2006. Vanta più di 40 milioni di utenti in tutto il mondo ed è stato ripetutamente segnalato come un rischio per la sicurezza dei dati degli utenti. Mentre la società sostiene di aver rafforzato la sua sicurezza, un rapporto del 2019 ha rilevato che il download dell’app ha concesso l’accesso a più del 90% dei dati del telefono o del dispositivo di un utente.

Nel 2015, Ashley Madison, un servizio di incontri online che si rivolge esplicitamente a coloro che cercano di commettere adulterio, è stato violato e i dati dei suoi utenti sono stati rubati. Gran parte dei dati sono stati messi online, e diversi titolari di account hanno riferito di aver ricevuto minacce di ricatto che chiedevano il pagamento in Bitcoin.

Mentre i dati personali effettivi potrebbero essere utilizzati per ricattare, costringere o estorcere gli utenti di app all’interno del Vaticano, l’uso selettivo di tali dati potrebbe anche essere travisato per estorcere alti funzionari che sono in realtà estranei alle app basate sulla localizzazione, se vivono in una residenza in cui un ospite o un collega residente ha usato frequentemente un’app di aggancio o di incontri.

La presentazione selettiva o l’inquadramento dei dati del segnale delle app potrebbe presentare un rischio di ricatto o estorsione anche per i cardinali in vista di un futuro conclave.

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The Pillarsi è incontrato per più di 90 minuti sia con il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, sia con il dottor Paolo Ruffini, prefetto del dicastero vaticano per le comunicazioni, per presentare le sue conclusioni il 17 luglio. La discussione dell’incontro è stata concordata da tutte le parti per essere reciprocamente confidenziale, ma il fatto stesso dell’incontro non è stato ufficializzato.

Dopo la conclusione della riunione, Ruffini ha chiesto domande a The Pillar, che ha detto che avrebbe sottoposto a Parolin per una risposta, e ha chiesto una settimana per la formulazione di una risposta, a cui The Pillar ha accettato.

Il 18 luglio, il giorno dopo l’incontro con Parolin e Ruffini, The Pillar è stato informato che un incontro con alti funzionari della USCCB previsto per lunedì 19 luglio era stato cancellato. A The Pillar è stato chiesto di presentare invece domande scritte. Durante la notte tra domenica e lunedì, un media cattolico ha riferito la possibilità di prossimi rapporti dei media sulla questione dei dati del segnale dell’app.

Nella tarda notte di domenica, The Pillar ha presentato domande scritte all’USCCB su richiesta della conferenza, ed è stato poi chiesto di estendere un termine iniziale di lunedì per la risposta fino al giorno successivo, cosa che ha fatto. Martedì, i funzionari dell’USCCB si sono offerti di fissare un incontro con The Pillar nel pomeriggio, e The Pillar ha accettato. Durante l’incontro, The Pillar ha appreso dai media che il segretario generale dell’USCCB, mons. Jeffrey Burrill, si era dimesso in risposta alle “imminenti notizie dei media che accusavano un possibile comportamento improprio”.

Il 23 luglio, Ruffini ha detto a The Pillar che “abbiamo esaminato le domande che avete posto a Sua Eminenza il Segretario di Stato in seguito al vostro incontro del 17 luglio. A questo punto, anche alla luce di quanto accaduto nei giorni scorsi, posso dire che non verrà fornita alcuna dichiarazione”.

La politica dello Stato della Città del Vaticano non vieta attualmente ai dipendenti o ai residenti l’uso di app di aggancio basate sulla localizzazione, anche all’interno di luoghi protetti connessi a responsabilità diplomatiche, hanno detto i funzionari vaticani a The Pillar.

https://www.marcotosatti.com/2021/07/30/vaticano-ricatti-della-cina-per-le-app-di-incontri-gay-un-report-di-the-pillar/

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