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sabato 7 agosto 2021

De cuius..

TV2000 NELLA BUFERA

Lo spot scientista contro il Credo nella tv dei vescovi

La tv dei vescovi diffonde lo spot della Fondazione Veronesi sulla campagna lasciti testamentari, in cui si presenta un'idea di vita dopo la vita incompatibile con la dottrina. Un messaggio scientista in cui la ricerca scientifica è in grado di dare tutte le risposte alle domande dell'uomo. Proteste sui social. 

È proprio vero che pecunia non olet, il denaro non puzza. Infatti, la tv dei vescovi, che si chiama Tv2000, non si fa alcun problema nel mandare in onda tra i suoi spot anche quelli in cui si pubblicizza un’idea della vita ben diversa da quella che è quella cristiana.

In questi giorni l’emittente che fa capo alla Cei sta mandando in onda uno spot della Fondazione Veronesi di qualche anno fa dedicato ai lasciti testamentari. La Fondazione, che prende il nome dal celebre oncologo Umberto Veronesi (1925-2016), ha avviato da tempo una campagna informativa per lasciti testamentari a favore della ricerca. In pratica: si caldeggia la possibilità di fare testamento in favore della Fondazione per la ricerca delle malattie oncologiche, tumorali e neurologiche. Un’iniziativa benemerita sembrerebbe. Se non fosse per qualche piccolo ostacolo di natura, diciamo, dottrinale.

Lo spot è di stampo chiaramente scientista e un tantino contro il Credo: «Abbiamo scoperto che c’è vita dopo la vita», recita il claim mentre un signore più che distinto si accinge a firmare con la brochure della Fondazione sul tavolo. La vita dopo la vita sarebbe, nel senso dello spot, quella che viene garantita grazie alla ricerca resa possibile dalla donazione del futuro de cuius.


Che la fondazione scopra che c’è vita dopo la vita potrebbe essere anche un simpatico gioco di parole per parlare della vita eterna, lo spettatore potrebbe anche prenderla come un annuncio evangelico di tutto rispetto, ma ovviamente così non è dato che la vita a cui ci si riferisce è comunque quella terrena. «Da dove veniamo? Il nostro futuro è tutto già scritto? Cosa c'è dopo la vita? Ci sono domande che non hanno una risposta, ma dopo la ricerca noi ne abbiamo trovata una: abbiamo scoperto che c'è vita dopo la vita». Segue poi l'invito a fare donazioni per dare speranza di guarigione a milioni di persone. Una donazione alla Fondazione, la vita che continua e il gioco è fatto.

Qualcuno si è lamentato di questa visione distorta della vita eterna e del destino dell'uomo e lo ha rimarcato sui social. Tanto che il portale InFormazione cattolica, attivo su Facebook ha letteralmente bacchettato la tv dei vescovi: «Oggi dobbiamo tirare le orecchie proprio a TV2000 che, ci segnalano i nostri lettori, ha trasmesso il seguente spot pubblicitario, con un messaggio velatamente anti cristiano e, ancora di più, espressione di una Fondazione che ha avuto come iniziatore un medico profondamente ateo e laicista». Così conclude il sito: «Noi cattolici ce le abbiamo le risposte di cui si parla nel video. Basta meditare sulla Sacra Scrittura e il Catechismo per capirle».

Effettivamente – il riferimento al celebre fondatore, che è stato anche parlamentare del Partito democratico – è riferito alle sue storiche prese di posizione in favore dell’aborto e dell’eutanasia e che ancora si ritrovano all’interno del portale/magazine della Fondazione che, tanto per stare in tema viene definito «il portale di chi crede nella ricerca». Posizioni nelle quali Veronesi ha sostenuto più e più volte il diritto a morire presentandolo come addirittura la cura suprema dell’uomo che soffre.

Inutile girarci intorno: ciascuno è libero di fare testamento per chi vuole, ma se il mezzo per pubblicizzare è quello della tv della Chiesa, converrebbe un po’ più di coerenza nel presentare ai poveri spettatori i partner che chiedono dei soldi. Non sia mai che, dopo l’8 per mille, ai malcapitati gli tocchi di lasciare anche l’eredità in mani non proprio rassicuranti...

Andrea Zambrano

https://lanuovabq.it/it/lo-spot-scientista-contro-il-credo-nella-tv-dei-vescovi

1 commento:

  1. A mio avviso tv2000 dimostra di essere la chiara rappresentazione della chiesa (minuscolo) attuale, e non solo da oggi.
    Orietta

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