ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 1 ottobre 2021

Una originale Novena e Festa di S. Francesco!

Il successore di san Francesco non va da Francesco. Vaccinato, è positivo al Covid

Il neoeletto ministro generale dei frati minori, seppure vaccinato, è risultato positivo al Covid e per questo motivo è saltata la visita prevista al papa. I membri dell’intero governo generale dei frati minori si sono sottoposti al vaccino ma, in vista dell’udienza in Vaticano, hanno fatto anche il tampone. Ed è così che Massimo Fusarelli ha scoperto di essere positivo.

Nel comunicato della Curia generale dell’ordine dei frati minori, dopo la formula di saluto “Il Signore via dia la Pace! [ma nel testo ufficiale è scritto “Il Signore di via la Pace!”, ndr], si legge che l’udienza generale di Francesco al ministro e al definitorio generale aveva “l’obiettivo di portare un saluto ufficiale come Governo generale appena eletto, a nome di tutti i frati dell’Ordine”.

In vista dell’appuntamento, “sebbene i membri del Definitorio siano già vaccinati, si è ritenuto conveniente far si che tutti si sottoponessero a un tampone antigenico veloce”. E “il risultato di questo tampone per fra Massimo Fusarelli è stato positivo, mentre per gli altri, negativo”.

Dunque, “si è subito avviata la procedura per una conferma più attendibile in un laboratorio di Roma con un tampone PCR praticato stamattina. Fra Massimo ha ricevuto il referto quattro ore dopo, con la conferma della sua positività, asintomatica. Grazie a Dio egli sta bene ma per ora deve seguire il protocollo previsto in questi casi: deve entrare in un periodo di isolamento fiduciario per 10 giorni, mentre si attende l’esito di un prossimo tampone che speriamo sia negativo”.

Di conseguenza, “tutti gli appuntamenti programmati in agenda sono quindi cancellati e il Ministro sarà rappresentato, soprattutto ad Assisi, per l’incontro dei Ministri generali e della Famiglia Francescana, oltre che per le celebrazioni in occasione della Solennità di San Francesco dal Vicario generale, fr. Isauro Covili”.

“Il Ministro – si legge ancora nel comunicato – riconosce che è chiamato a vivere una originale Novena e Festa di S. Francesco! Per questo ringrazia di cuore per il sostegno, la preghiera e la compagnia spirituale di tutti mentre egli, a sua volta, assicura le sue preghiere per tutti voi in questi giorni belli di preparazione alla memoria annuale del Nostro Padre e Fratello San Francesco”.

Fonte: ofm.org

Fiaba / C’era una volta a Belpoggio… Ovvero, come fu che l’Uomo Lucertola venne sconfitto 


C’era una volta l’Uomo Lucertola. Metteva paura solo a guardarlo, e per questo i suoi superiori, i Grandi Capi Nascosti (che decidevano chi dovesse governare tutti i villaggi), ne fecero la guida di Belpoggio, un villaggio non tanto grande ma bello (come diceva il suo nome), abitato da gente tranquilla ma, purtroppo, paurosa.

“Quelli sono paurosi, quindi per loro ci vuole uno che metta paura” dissero i Grandi Capi Nascosti, e fu così che l’Uomo Lucertola, non si sa come, divenne il governatore di Belpoggio.

Come avete già capito, i Grandi Capi Nascosti erano alquanto malvagi. A loro non interessava che gli abitanti del villaggio fossero contenti: volevano solo che fossero ubbidienti. Fecero dunque cadere su Belpoggio un sortilegio maligno e in men che non si dica i belpoggesi erano tutti convinti che l’Uomo Lucertola fosse buono, capace, efficiente: insomma, il governante ideale.

Amico dell’Uomo Lucertola era l’Uomo Mummia, mezzo uomo e mezzo mummia (ma più mummia che uomo). Lui non metteva paura, ma faceva venire sonno. Quando parlava, infatti, gli abitanti del villaggio si addormentavano. Però proprio in questo modo le sue parole entravano nelle menti degli abitanti e, a poco a poco, tutti si trovavano a pensare come lui, perché anche l’Uomo Mummia, come l’Uomo Lucertola, era al servizio dei Grandi Capi Nascosti e aveva soggiogato i belpoggesi (a tal punto che, quando l’Uomo Mummia terminò il suo incarico, molti dicevano: non può andarsene, deve restare accanto all’Uomo Lucertola, oppure mettiamo l’Uomo Lucertola al posto dell’Uomo Mummia!).

Un giorno l’Uomo Lucertola e l’Uomo Mummia decisero che gli abitanti del villaggio avrebbero dovuto ingoiare la Buona Medicina. “Lo facciamo per il vostro bene e per la vostra sicurezza”, dissero cercando di sorridere (in realtà né l’Uomo Lucertola né l’Uomo Mummia erano capaci di un vero sorriso: a loro veniva solo una strana smorfia, ma gli abitanti del villaggio, sotto sortilegio, non se ne accorgevano).

L’Uomo Lucertola e l’Uomo Mummia stabilirono inoltre che solo chi avrebbe ingoiato la Buona Medicina avrebbe potuto ricevere la Patente Verde, una specie di salvacondotto e lasciapassare che consentiva di andare al lavoro e viaggiare.

Poi l’Uomo Lucertola e l’Uomo Mummia chiamarono il Dottore Sputasentenze, il quale spiegò perché e per come la Buona Medicina dovesse essere presa da tutti, bambini compresi, e perché e percome, se non l’avessero presa, avrebbero fatto una brutta fine. Il Dottore Sputasentenze diceva sempre: “Le cose stanno così perché lo dico io”. E siccome sembrava proprio che ci credesse, e gli abitanti del villaggio erano confusi e non credevano più a niente, finirono presto per credere a lui.

Fu così che gli abitanti del villaggio, disciplinati, si misero tutti in fila, per ingoiare la Buona Medicina, un intruglio maleodorante contenuto in un gran pentolone, e ricevere l’agognata Patente Verde. In fila c’erano persone di ogni età e famiglie intere, papà, mamme, nonni, figli, nipoti e nipotini. In realtà, non era chiaro che cosa ci fosse nell’intruglio, né che facesse veramente bene, ma, poiché erano sotto quel sortilegio maligno, gli abitanti del villaggio furono molto obbedienti.

Mentre l’Uomo Lucertola e l’Uomo Mummia osservavano soddisfatti e si sfregavano le mani, un loro fidato alleato, il Gendarme Pennuto (così chiamato per via del suo copricapo che aveva uno strano pennacchio), prese il pentolone, vi immerse un cucchiaio e incominciò a distribuire la Buona Medicina.

Il puzzo era tremendo, ma i belpoggesi, che non capivano, dicevano: “Ne vogliamo ancora!”. E così si misero di nuovo in fila, per ricevere una seconda cucchiaiata. E poi di nuovo, per una terza. Al che il Dottore Sputasenteze sorrise tutto soddisfatto (ma anche il suo era un ghigno più che un sorriso) e disse: “Molto, molto bene! E ora sotto con la quarta cucchiaiata!”.

Nel villaggio abitava anche Pierino, un giovane simpatico e sveglio, il quale, per niente convinto che la Buona Medicina fosse veramente buona e facesse veramente bene, evitò di mettersi in fila davanti al pentolone.

Grazie a un talismano che teneva in tasca, la Pietra Luminosa, Pierino era riuscito a non cadere vittima del sortilegio maligno, e così vedeva che l’Uomo Lucertola, l’Uomo Mummia, il Dottore Sputasentenze e il Gendarme Pennuto non erano affatto amici dei belpoggesi, ma volevano renderli schiavi.

Pierino aveva ricevuto la Pietra Luminosa dal Candido Vecchio, un saggio santone che gli diceva sempre: “Pierino, tieni la Pietra Luminosa con te e custodiscila con cura! Vedrai che ti servirà! Non credere mai agli uomini lucertola e ai loro amici. Quelli vogliono solo farti schiavo!”.

La Pietra Luminosa era veramente magica. Bastava che Pierino l’accarezzasse ed ecco che diventava una palla di fuoco (che però non bruciava le dita) e da essa proveniva una voce. Era una voce melodiosa, come di un angelo, e diceva: “Credi a me, non credere a loro. Abbi fiducia in me, non negli uomini lucertola”.

Ogni volta che Pierino si sentiva in dubbio e doveva decidere che cosa fare, prendeva la Pietra Luminosa, l’accarezzava dolcemente ed ecco che la voce angelica gli diceva come doveva comportarsi. Pierino, a differenza degli altri belpoggesi, era quindi libero di ragionare e di scegliere, e fu così che si guardò bene dal mettersi in fila davanti al pentolone per ricevere la Buona Medicina.

Potete immaginare come fu triste Pierino quando venne a sapere che il Candido Vecchio, da un giorno all’altro, decise, pare per stanchezza, di ritirarsi nella casa sulla collina.

Al posto del Candido Vecchio ne arrivò un altro, e Pierino pensò: “Bene, seguirò le sue parole come facevo prima, e così sarò al sicuro”. Ma ben presto Pierino scoprì che il sostituto del Candido Vecchio non parlava come il suo predecessore. Anzi, questo parlava proprio come l’Uomo Lucertola e l’Uomo Mummia! E diceva ai belpoggesi che dovevano mettersi in fila davanti al pentolone per ricevere la Buona Medicina dal Gendarme Pennuto obbedendo alle indicazioni del Dottore Sputasentenze!

Triste e sconcertato, Pierino gettò via la Pietra Luminosa e si chiuse in casa.

Passarono i giorni e i belpoggesi, che avevano ormai ricevuto diverse cucchiaiate di Buona Medicina, erano sempre più soggiogati. Non solo. Ad alcuni di loro venne un gran mal di pancia, eppure l’incantesimo era così potente da impedire a quei poveretti di rendersi conto del maleficio.

Quando, in una notte di tormenta, il Gendarme Pennuto, accompagnato dai suoi scagnozzi, bussò alla porta di Pierino per catturarlo e obbligarlo (secondo gli ordini dell’Uomo Lucertola, dell’Uomo Mummia e del Dottore Sputasentenze) a ingoiare la Buona Medicina, il giovane si guardò bene dall’aprire. Usò invece la porta sul retro per darsela a gambe.

Fuggì nel bosco e lì… Sorpresa! Vide la luce tremolante di un fuoco, si avvicinò ed ecco che, in una radura circondata da altissimi alberi, trovò altre persone che, come lui, erano scappate per non essere costrette a prendere la Buona Medicina.

In breve, Pierino e gli altri si scambiarono racconti e idee, e arrivarono alla conclusione che era ora di mettere fine a tutta quella brutta storia.

Scrissero così una lettera ai belpoggesi, nella quale dicevano: “Cari abitanti di Belpoggio, sappiate che l’Uomo Lucertola, l’Uomo Mummia, il Dottore Sputasentenze e il Gendarme Pennuto non sono vostri amici e non vogliono il vostro bene. Vogliono soltanto che voi siate obbedienti, come marionette nelle loro mani. E sappiate che colui che ha preso il posto del Candido Vecchio non è come appare: è in realtà un alleato dell’Uomo Lucertola, dell’Uomo Mummia e dei Grandi Capi Nascosti. Belpoggesi, svegliatevi! Mettiamo fine al maligno incantesimo e riprendiamoci le nostre vite!”.

Il messaggio fu letto e riletto. Dopo di che si decise di stamparlo e appenderlo alle porte delle case.

Già, ma visto che i belpoggesi erano sotto un maligno incantesimo, come avrebbero potuto capire il significato di quelle parole? Tutti, nella radura, si fecero pensierosi, e si sentirono soli e abbandonati.

“Ci vorrebbe un contro-incantesimo” disse a un certo punto Chiaretta, una giovane graziosa e vivace.

Pierino disse: “Avevo la Pietra Luminosa, ma l’ho buttata via, perché l’uomo che ha preso il posto del Candido Vecchio non parlava più come quello di prima, ma come i capi malvagi”.

Chiaretta esclamò: “Buttata via? Oh no! Dobbiamo ritrovarla! Io so come farla funzionare!”.

I due giovani si misero dunque alla ricerca. Pierino aveva gettato la Pietra Luminosa in fondo a un burrone. Prese allora una corda e decise di calarsi. Aveva una gran paura, ma Chiaretta lo incoraggiò: “Ci penso io. Terrò la corda e tu potrai scendere. Vai!”.

Pierino decise di fidarsi e scese lungo il pendio. C’erano dei rovi e si ferì. Inoltre le mani, avvinghiate alla corda, gli facevano male. Dall’alto però sentiva giungere le parole di Chiaretta, “Forza, puoi farcela! Ne sono sicura!”, e prendeva coraggio.

In fondo al burrone era buio e faceva freddo. Pierino rabbrividì. Poi, ecco un timido bagliore. Si avvicinò. Il cuore batteva forte. Sì, era proprio la Pietra Luminosa!

Pierino la ripulì, se la infilò in tasca e gridò a Chiaretta: “Tirami su!”.

Quando fu di nuovo nel bosco, assieme a Chiaretta e agli altri amici, il giovane prese la Pietra Luminosa e la mise in mezzo a tutti loro. Poi la ragazza disse: “Ora teniamoci per mano e chiediamo alla Bella Signora di fare in modo che la Pietra Luminosa torni a dire la verità. Me l’ha insegnato la mia nonnina”.

La Bella Signora, spiegò Chiaretta, aveva il potere di portare la Verità ovunque e di restituire la ragione a chi l’aveva perduta a causa di maligni incantesimi. Grazie a lei, anche la Pietra Luminosa avrebbe funzionato come prima. E fu proprio così!

Infatti, dopo che la Bella Signora fu invocata con la formula recitata da Chiaretta, la Pietra Luminosa, che mandava una luce un po’ fioca, si fece brillante, ed ecco che si udì la voce angelica!

“Prima di tutto – disse la voce – non temete, perché non siete soli. Andate al Fiume Sincero e raccoglietene l’acqua. Poi andate al villaggio e spruzzate l’acqua su tutti i belpoggesi. Gli scagnozzi del Gendarme Pennuto cercheranno di arrestarvi, ma voi sarete velocissimi e imprendibili. Le menti dei belpoggesi si faranno limpide e finalmente usciranno dall’incantesimo maligno. Poi appendete alle porte il messaggio che avete scritto e che potrà essere compreso da tutti. La Bella Signora è con voi e nessuno potrà farvi del male!”.

Pierino, Chiaretta e gli altri amici fecero come aveva detto la voce angelica. E, già che c’erano, rovesciarono il pentolone che conteneva la Buona Medicina e restarono inorriditi vedendo che da quell’intruglio maleodorante, riversato per terra, si alzava una nuvola nera, che però in breve tempo, per fortuna, fu dispersa dal vento.

I belpoggesi, finalmente ridestati, andarono subito a leggere il messaggio e fu così che capirono di essere stati ingannati. Si radunarono quindi nella piazza per far festa con Pierino, Chiaretta e gli altri loro amici, bruciarono le Patenti Verdi ed esclamarono: “Grazie! Grazie! Che bello essere di nuovo liberi!”.

E tutti vissero a lungo felici e contenti.

Come dite? Volete sapere che fine fecero l’Uomo Lucertola, l’Uomo Mummia, il Dottore Sputasentenze e il Gendarme Pennuto?

Beh, è presto detto. Prima che il pentolone fosse rovesciato, Pierino prese un po’ della Buona Medicina, la mise in una scodella e la diede al cuoco che lavorava nel Palazzo Grande, dove vivevano l’Uomo Lucertola, l’Uomo Mummia, il Dottore Sputasentenze e il Gendarme Pennuto. Il cuoco, che era rinsavito, versò la Buona Medicina nella pietanza di quei quattro, ai quali venne un gran mal di pancia.

“Dottore, faccia qualcosa!” imploravano gli altri tre, ma anche il Dottore Sputasentenze si reggeva la pancia, in preda a dolori lancinanti. Allora il cuoco disse: “Andate al Fiume Sincero, immergetevi e bevete quell’acqua. Starete meglio”.

I quattro fecero così e in effetti il mal di pancia passò. E anche loro, rinsaviti, cambiarono vita, trovando un onesto lavoro e finendo presto dimenticati.

E il Candido Vecchio numero due?

Oh, dopo che l’Uomo Lucertola, l’Uomo Mummia, il Dottore Sputasentenze e il Gendarme Pennuto furono smascherati, tentò di riciclarsi, perché era furbo, ma i belpoggesi ormai non lo ascoltavano più e finì anche lui per essere dimenticato.

E i Grandi Capi Nascosti?

Oh, quelli cercarono sempre di tornare a spadroneggiare su Belpoggio. Ci provarono in molti modi, per esempio utilizzando l’Uomo Saccente, l’Uomo Scurrile, la Donna Rozza e altri ancora, ma i belpoggesi ormai avevano imparato la lezione, e sapevano come difendersi!

E vissero a lungo felici e contenti?

Certamente! Vissero a lungo, felici, contenti e liberi!

https://www.aldomariavalli.it/2021/10/01/fiaba-cera-una-volta-a-belpoggio-ovvero-come-fu-che-luomo-lucertola-venne-sconfitto/

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