Il 7 marzo esce il suo nuovo saggio: "Il libro segreto di Papa Ratzinger.L'uomo che ha rinunciato al papato"(Newton Compton)
GIACOMO GALEAZZICITTÀ DEL VATICANO
"La verità della rinuncia di Ratzinger va cercata nel messaggio di Fatima", spiega a Vatican Insider Simone Venturini biblista e docente alla Pontificia Università della Santa Croce.
Professore, perché secondo lei perché Ratzinger ha lasciato?
"Nel libro cerco di spiegare in profondità il gesto di Benedetto XVI. Certamente, analizzo i fatti di questi ultimi anni, ma conduco pian piano il lettore a cogliere la visione alta e profetica che il Papa ha della storia della Chiesa, i cui destini sono in mano a Dio e non all'uomo. Il motivo concreto, comunque, potrebbe essere che il Papa avvertiva di non avere più quella energia fisica che gli avrebbe permesso di affrontare con l'adeguata forza gli impegni straordinari che gli si ponevano innanzi.
Cosa c'è dietro la rinuncia di Benedetto XVI?
"Non credo sia possibile, in questo momento, nascondersi dietro un dito. Ritengo infatti che l'ultimo anno sia stato tremendamente pesante per il Papa. Soprattutto la graduale scoperta di avere intorno a sé un ambiente ostile, non certamente una famiglia come sperava. Una struttura che non corrispondeva alla sua idea di Chiesa al servizio di Dio e degli uomini, accorgendosi nel contempo di non avere più l'energia per attuare quelle necessarie riforme che ne avrebbero modificato la fisionomia".
E' questa la verità?
"Ritengo che sia una lettura parziale e riduttiva dire che il Papa sia fuggito davanti ai lupi, perché il suo è stato un gesto libero e preso con pieno senso di responsabilità davanti a Dio e alla storia". Il gesto di Benedetto XVI non è paragonabile né a quello di Celestino V, né a quello di Gregorio XII. Non solo per i tempi diversi, ma anche e soprattutto perché - ripeto - la scelta del Papa è stata libera e dovuta dalla percezione che aveva di sé di fronte al momento storico che stiamo vivendo. Da qui scaturisce la "normalità" di cui è ammantata la scelta di Benedetto, la sua serenità e calma; il Papa, mai come prima, ha detto chiaro e tondo al mondo e alla chiesa, soprattutto, che non siamo noi i padroni di tutto, ma è Dio. Non si tratta, perciò, di una "svolta laica" del papato, bensì di una vera e propria "svolta teologica"!
Perchè lei dice che anche Benedetto XVI è misteriosamente inserito nel messaggio di Fatima?
"Perché il linguaggio del Terzo segreto di Fatima è simbolico e perché fu lo stesso Benedetto XVI a dire che il messaggio del Terzo segreto è ancora assai attuale. Nel mio libro, analizzando i simboli presenti nel testo del segreto, sostengo che il "Vescovo vestito di bianco" rappresenti la vicenda di Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e probabilmente anche del suo successore. Nessuno dei tre è stato ucciso, ma tutti e tre sono stati ferocemente attaccati dalla cultura relativista e materialista che a partire da Paolo VI si è sempre più imposta nel mondo, soprattutto in Occidente. Questi attacchi, però, segneranno la graduale e sofferta purificazione della Chiesa che la porterà ad essere quella resta luminosa e splendente di cui parla l'Apocalisse (capitolo 22)".
Quanto hanno inciso gli scandali Vatileaks e Ior sulla decisione clamorosa di Benedetto XVI?
"Probabilmente hanno ferito profondamente la sensibilità umana del Papa e, perciò, hanno indubbiamente giocato un loro ruolo nella decisione del Papa. Tuttavia, proprio nell'ultimo angelus - il 24 febbraio - Benedetto disse che "stava rispondendo ad una chiamata di Dio" che ci riporta al piano provvidenziale di Dio per la Chiesa di oggi, all'interno del quale il Papa si sente profondamente inserito. Certamente, il successore di Benedetto XVI eredita una situazione molto difficile e complessa, ma certamente saprà porsi al di sopra di "scandali e lotte interne" per ridare alla Chiesa quel volto di speranza e di amore di cui l'Italia e il mondo di oggi hanno tanto bisogno".
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