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martedì 10 gennaio 2012

Apologia modernista


“Mons.” Ignazio Sanna, apologia dello spettacolo blasfemo di Castellucci
di Redazione
Dinanzi allo spettacolo blasfemo di Castellucci che sarà a breve messo in scena a Milano? tutti i “vescovi” tacciono, anche il “cardinale” Scola. Può essere che il timore dipenda anche dal fatto che l’ispiratrice dell’opera (Julia Kristeva) fu invitata d’onore ad Assisi III da Benedetto XVI. Onde fugare ogni dubbio, il carico da novanta lo mette l’ “Arcivescovo” di Oristano, Ignazio Sanna. 
Il problema è che Sanna non parla per condannare l’uso blasfemo dell’immagine di Cristo all’interno dell’opera di Castellucci. Al contrario, compie una sorta di apologia dello spettacolo:


“Con la sapienza di Giobbe, alla fine del viaggio tra le consolazioni di Dio e le tribolazioni del mondo, il cristiano nutre la speranza che i suoi occhi contempleranno Dio “non da straniero” (Gb19, 27). Egli è e resta in questo mondo un cercatore di Dio, un mendicante del Cielo, sulle cui labbra risuonerà sempre la struggente invocazione del Salmista: “Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto” (Sal 27,8s). Anche se gli attori dello spettacolo Sul concetto di volto nel Figlio di Dio rivolgono all’immagine maestosa del Cristo di Antonello da Messina la domanda accorata: “perché ci hai abbandonato?”, il regista dell’opera ribadisce che “noi siamo nutriti dell’immagine di Cristo”. In realtà, il volto del Signore, riscoperto da S. Agostino come bellezza sempre nuova e sempre antica, mai uguale eppur sempre lo stesso, veglia su ogni stagione del cuore. “La sua grazia rimane per sempre, la sua fedeltà è fondata nei cieli” (Sal 88, 3).” (Omelia per la commemorazione dei defunti – Cimitero di Oristano – 2 Novembre 2011).

L’omelia è scaricabile per intero qui dal sito personale dell’Arcivescovo. Per Sanna non ci sarebbe nessuna blasfemia, dunque, ma si tratterebbe di un’opera teatrale ricca di messaggi cristiani. Mentre in Francia migliaia di cattolici hanno manifestato per difendere il volto di Cristo dai liquami, lo (s)vescovo di Oristano innalza ad opera di alto valore teologico proprio quella stessa rappresentazione teatrale. Più in dettaglio Sanna prendeva spunto da un’intervista a Castellucci pubblicata su Repubblica del 1 novembre 2011 con il seguente titolo enfatico: “Rischiamo la vita ma non cederemo agli oscurantisti“.  

Nel volume di Chinzari-Ruffini dal titolo “Nuova scena italiana: il teatro dell’ultima generazione” edito da Castelvecchi nel 2000, a p.105 si parla di un’altra rappresentazione teatrale del regista Castellucci, dal titolo particolarmente evocativo “Lucifero, quanto più una parola è vecchia, tanto più va a fondo”. Castellucci citato nel testo afferma: “Lucifero è l’artista, nel senso di colui che assume su di sé il peso del poter solo ridire, riprodurre. E’ una figura molto ambigua, che non incarna solo il male, perché il male è anche Dio, che è bene e male, tant’è che in alcune tradizioni è Lucifero il primo martire”.

Con la benedizione del “vescovo” di Oristano e il silenzio della “chiesa conciliare” si avvicina la data della rappresetnazione. Invochiamo da Dio il perdono.
(Estratto di un articolo di Francesco Colafemmina, www.fidesetforma.it 9/12/2012)

2 commenti:

  1. monsignor Satana ha vinto la causa e francesco colafemmina ha dovuto addirittura chiedergli scusa....

    http://fidesetforma.blogspot.it/2015/09/rettifica-e-scuse-mons-sanna.html

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  2. Rettifica e scuse a S.E. Mons. Ignazio Sanna
    In data 09.01.2012 pubblicai sul questo blog un intervento volto a criticare una omelia di Mons. Ignazio Sanna, Arcivescovo di Oristano, nella quale veniva citata una intervista a Romeo Castellucci, autore di una pièce teatrale dal tono blasfemo. In data 11.01.2012 Mons. Sanna ha sporto querela contro il sottoscritto per diffamazione. Preciso che già all'epoca non vi era alcuna intenzione di offendere la persona e la reputazione di Sua Eccellenza. Ho provveduto ormai da tempo a cancellare il post suddetto e richiesto di porgere pubbliche scuse al Sua Eccellenza per aver travisato il senso della sua omelia ed averlo indebitamente esposto a insulti e minacce da varie parti, lo faccio attraverso questo post. Nonostante sia passato del tempo da quei giorni, sono nondimeno sinceramente dispiaciuto per gli attacchi subiti da Mons. Sanna a causa del mio articolo che fu utilizzato da alcuni lettori come arma per attaccare gravemente Sua Eccellenza e ne aveva in generale travisato il pensiero in relazione alla pièce del Castellucci, pensiero che Mons. Sanna ha più volte ribadito essere di indignazione e condanna per i suoi riferimenti blasfemi. Rinnovo pertanto le mie pubbliche scuse a Mons. Sanna e lo ringrazio per aver accolto privatamente e cristianamente le mie scuse ed averle accettate.
    PUBBLICATO DA FRANCESCO COLAFEMMINA
    http://fidesetforma.blogspot.it/2015/09/rettifica-e-scuse-mons-sanna.html

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