Già nel 1985, La Civiltà Cattolica, a proposito di Medjugorje, scriveva del “gran numero di libri, articoli, interviste, videocassette, filmati, servizi radiofonici e televisivi, che, a dire il vero, danno – e non a noi soltanto – l’impressione di una campagna pubblicitaria molto ben organizzata capillarmente [Circa i fatti di Medjugorje, di Giovanni Caprile S.I., "La Civiltà Cattolica", n° 3238, 18 maggio 1985, p. 363].
La storica rivista dei Gesuiti sbagliava. La campagna pubblicitaria non era e non è “organizzata capillarmente”. Essa si sviluppa in maniera del tutto naturale e si autoalimenta: in molti casi, chi fa propaganda ne è stato a sua volta vittima.
Resta da capire solo perché questo accada. E non è affatto difficile.
Partiamo dai libri: sia che si tratti di Medjugorje, sia che si tratti, ad esempio, di una qualunque credenza magica o misteriosa, il mercato è dominato da pubblicazioni a favore dei fenomeni in oggetto.
Nel momento in cui scrivo, in Italia risultano in commercio alcune centinaia di libri sull’astrologia o sull’ufologia, pressoché tutti scritti da e per “credenti”. Relativamente al reiki (pratica New Age), sono in commercio 61 libri, di cui uno soltanto è critico.
Per Medjugorje la situazione è analoga.
Cosa significa questo?
Poiché le case editrici sono imprese commerciali e investono solo in ciò che può consentire loro dei guadagni, quanto appena riportato mette in evidenza che i presunti fenomeni meravigliosi e misteriosi, pur con le loro profonde differenze, richiamano prevalentemente l’attenzione di coloro che credono in essi e non degli scettici (che, evidentemente, più che criticarli, tendono semplicemente a disinteressarsene).
La storica rivista dei Gesuiti sbagliava. La campagna pubblicitaria non era e non è “organizzata capillarmente”. Essa si sviluppa in maniera del tutto naturale e si autoalimenta: in molti casi, chi fa propaganda ne è stato a sua volta vittima.
Resta da capire solo perché questo accada. E non è affatto difficile.
Partiamo dai libri: sia che si tratti di Medjugorje, sia che si tratti, ad esempio, di una qualunque credenza magica o misteriosa, il mercato è dominato da pubblicazioni a favore dei fenomeni in oggetto.
Nel momento in cui scrivo, in Italia risultano in commercio alcune centinaia di libri sull’astrologia o sull’ufologia, pressoché tutti scritti da e per “credenti”. Relativamente al reiki (pratica New Age), sono in commercio 61 libri, di cui uno soltanto è critico.
Per Medjugorje la situazione è analoga.
Cosa significa questo?
Poiché le case editrici sono imprese commerciali e investono solo in ciò che può consentire loro dei guadagni, quanto appena riportato mette in evidenza che i presunti fenomeni meravigliosi e misteriosi, pur con le loro profonde differenze, richiamano prevalentemente l’attenzione di coloro che credono in essi e non degli scettici (che, evidentemente, più che criticarli, tendono semplicemente a disinteressarsene).
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