ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 15 marzo 2012

In birra falsitas

Gesù cammina sulle acque:
è polemica per il nuovo spot Red Bull
Trasmesso da qualche giorno in Sudafrica e in Brasile, ha fatto infuriare vescovi e fedeli


MILANO - «Red Bull fa miracoli». Non solo volare, ora ti fa persino camminare sull’acqua. E quale miglior modo di pubblicizzare la bevanda se non quello di prendere direttamente Gesù come testimonial? Stavolta la società austriaca produttrice della nota bevanda energizzante mette in parodia la storia biblica descritta nei vangeli. Il controverso spot, trasmesso da qualche giorno in Sudafrica e in Brasile, ha fatto infuriare vescovi e fedeli. L'Arcidiocesi di Rio de Janeiro sta valutando un'azione legale.

SCONCERTO - Forse Red Bull sperava proprio in questo risultato: tanta pubblicità (gratuita) con uno spot che riprende il miracolo in cui Gesù cammina sulle acque del Mar di Galilea. «La parodia è blasfema», tuonano porporati e fedeli, «inopportuna» soprattutto in questo periodo di Quaresima. La pubblicità è andata in onda lunedì in prima serata sulla tv in Sudafrica, poi ritirata a causa delle tante proteste, riferisce il quotidiano Times Live di Johannesburg. La società di energy drink, ovviamente, sapeva a cosa andava incontro. Lo spot viene tuttora trasmesso anche nel cattolicissimo Brasile. E anche qui non sono mancate le tantissime lettere di persone che da questa pubblicità si sono sentite offese. Red Bull si è infatti beccata il rimprovero dei vescovi brasiliani, mentre il Consiglio del Paese per l'autoregolamentezione pubblicitaria sta valutando una censura.
LO SPOT - Ma cosa si vede nel filmato-sacrilegio? Il Gesù animato dello spot tv è sulla barca da pesca assieme a due discepoli. Per costoro è solo grazie alla bevanda che il Messia riesce a camminare sull’acqua. Nella scenetta Gesù però ribatte: «Nessun miracolo. Basta solo essere abbastanza scaltri per trovare le pietre su cui camminare». Ma l'esercizio sarcastico è spericolato, e finisce per ferire tanti e disturbare tantissimi. Nel frattempo, la società ha respinto le accuse di aver voluto deridere Gesù o la religione. «Abbiamo solo voluto scherzare. Oltre a ciò, in questa pubblicità abbiamo addirittura menzionato che Gesù non ha bisogno di bere Red Bull per camminare sulle acque».
GIUSEPPE E MARIA - Non è la prima volta che le pubblicità della nota bevanda energetica finiscono sotto i riflettori e vengono censurate per motivi religiosi. Lo scorso anno in Italia è stato ritirato lo spot nel quale Giuseppe e Maria ricevono la visita di quattro Re Magi nella capanna di Betlemme. Quando Maria si stupisce del fatto che non siano in tre - come dice il Nuovo Testamento - i Re Magi rispondono che si sbaglia, che sono proprio in quattro e portano in dono, oro, incenso, mirra e (colpo di scena) Red Bull. Nel 2010 fece invece scalpore la pubblicità che mostrava come Mosè e gli israeliti potessero attraversare il Mar Rosso solo grazie ad un sorso della bevanda, con lo slogan: «Red Bull ti mette le ali».
Elmar Burchia

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