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lunedì 5 marzo 2012

Non ombre, ma tenebre!

OMBRE SU MEDJUGORJE: "IL PAPA RIDUCE ALLO STATO LAICALE PADRE TOMISLAV VLASIC", PER NON DIMENTICARE!


Pontifex.RomaL'articolo è ormai quasi scomparso dal web e molti ritengono l'ex padre Vlasic un marire, proponendo teorie del complotto o altro. Il presente vuol essere solo promemoria storico di quanto oggettivamente accadde. "Ombre su Medjugorje: il Papa riduce allo stato laicale Padre Tomislav Vlasic, la guida spirituale dei ‘veggenti‘ accusata di eresia, manipolazione delle coscienze e violazione del sesto Comandamento" - CITTÀ DEL VATICANO- Esce di scena, portandosi dietro la minaccia di scomunica da parte del Papa e le accuse infamanti di eresia, manipolazione delle coscienze, misticismo sospetto e, persino, di aver avuto rapporti sessuali con una suora, il francescano Tomislav Vlasic, che nel 1981 diede vita al fenomeno Medjugorje in qualità di 'padre spirituale' dei sei ragazzini che improvvisamente cominciarono a riferire di vedere ogni giorno la Madonna. Vlasic non ha aspettato di essere scomunicato ed ha giocato d'anticipo: ha dato formalmente le ...

... dimissioni nel marzo scorso, anche se la notizia è trapelata solo in questi giorni. Un brutto colpo per l'immagine di Medjugorje, paesino dimenticato sulle colline dell'Erzegovina, divenuto dagli inizi degli anni Ottanta uno dei luoghi mariani più frequentati del mondo, una calamita per milioni di devoti che vi si recano nonostante la Chiesa non l'abbia mai riconosciuto come sede di eventi ''soprannaturali''.
Anzi, il Vaticano ha guardato sempre con diffidenza a quelle apparizioni mariane così puntuali, ogni giorno alle 17.00, che continuano tuttora, almeno a sentire i racconti dei veggenti, diventati adulti e sparpagliati in tutto il mondo: più di 40 mila visioni e non ''sembrano avere fine'', come osservò, in una visita ad Limina in Vaticano nel 2006, l'attuale vescovo della diocesi, quella di Mostar, Monsignor Ratko Peric.
Le accuse mosse da Benedetto XVI, attraverso la Congregazione per la Dottrina della Fede, contro il 'padre spirituale' del grande fenomeno mistico, sono dunque gravissime: ''Diffusione di dubbia dottrina, manipolazione delle coscienze, sospetto misticismo, disobbedienza verso gli ordini legittimamente costituiti e atti contro il 'sextum' (contro il Sesto Comandamento)''.
A renderle ancora più fosche vi è una frase dell'ex dicastero di Ratzinger che ha il sapore di una sentenza: i peccati di cui è imputato il frate sono stati commessi ''nel contesto del fenomeno di Medjugorje''.
Con l'uscita di scena di Vlasic, Medjugorje chiude un altro capitolo nella sua storia, scandita dai successi e dal fascino esercitato sui credenti e dai sospetti suscitati nell'apparato della Chiesa. Già agli inizi, l'allora vescovo diocesano, il defunto Monsignor Pavao Zanic, accusò Vlasic e gli altri francescani di essere impostori: la Madonna, nelle sue apparizioni ai bambini, non mancava mai di criticare i comportamenti delle autorità ecclesiastiche del posto e di esaltare invece le gesta dei frati che, dal loro convento, gestivano i pellegrinaggi.
Nel 1984, mentre a Medjugorje fioriva il turismo religioso, Vlasic prese carta e penna per autocelebrarsi con Papa Giovanni Paolo II come colui che, ''attraverso la Divina Provvidenza, guida i veggenti''. La Chiesa inviò in quegli anni tre commissioni in loco, che non riuscirono a trovare nessun supporto alle affermazioni sugli incontri giornalieri con la Madonna; nel 1991 i vescovi della Jugoslavia sancirono che non si poteva parlare di ''apparizioni soprannaturali o rivelazioni''.
Tutt'oggi, i fenomeni di Medjugorje sono ''sotto giudizio''.
Nel 1985, il Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, proibì ogni pellegrinaggio ufficiale, diocesano o parrocchiale al sito religioso. Lasciò tuttavia la libertà ai singoli cattolici di recarsi a Medjugorje anche in compagnia di preti. Divenuto Pontefice, Benedetto ha quindi proseguito le indagini fino al verdetto finale contro il grande regista dell'ultima epopea mistica balcanica.
L'ennesima tappa di una vicenda con troppi punti oscuri, dalla presunta inconsistenza teologica dei messaggi che la Vergine affiderebbe ai 'veggenti', al giro d'affari 'sospetto' che riguarderebbe sin dai primi anni Ottanta la piccola località della Bosnia Erzegovina.
Per gli scettici, Medjugorje è tutta una montatura, un'invenzione dei sei 'veggenti'; per chi crede nelle apparizioni, non solo è tutto vero, ma prima o poi dovrebbero essere addirittura svelati alcuni segreti affidati dalla Vergine Maria al gruppo di 'mistici'. Così, tra 'falchi' e 'colombe', continua la battaglia sull'autenticità delle apparizioni, in attesa del giudizio finale del Vaticano.
Intanto, come si potrà notare dall’intervista realizzata un anno fa e riproposta nell’apposita Area di questo giornale, anche chi, come Padre Renè Laurentin, uno dei più importanti mariologi del mondo [sic! n.d.r.], era propenso a credere alla veridicità del fenomeno Medjugorje, adesso muove qualche passo indietro.
La fonte era "papanews", ma adesso l'articolo è scomparso ... ... ...
Luciano Gambuti

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