ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 5 marzo 2012

Prova matematica dell'ispirazione della Bibba

SCHIACCIANTE EVIDENZA MATEMATICA DELLA DIVINA ISPIRAZIONE DELLA BIBBIA


Dio parla anche attraverso i numeri?


In una mia nota precedente, che data la brevità riporto di seguito, facevo osservare la perfezione di Dio rivelata in ogni particolare delle cose che troviamo nella Scrittura.

Ad esempio:

Le lettere alfabetiche ebraiche che componevano i 10 comandamenti erano 613. 
La somma numerica: 6+1+3 = 10.
Per conservare l'uomo nell'alleanza si dovevano osservare 613 fra comandamenti e prescrizioni.
365 negativi – cioè "non fare, non dire ecc." (tanti quanti i giorni dell'anno)
248 positivi – cioè "fai questo o quello … " (tanti quanto sono i muscoli del corpo).

Significativo, vero?A conferma dell’autenticità della Sacra Bibbia, oggi mi piace portare a conoscenza di chi non lo sapesse, lo studio che ha fatto un matematico nichilista russo (poi convertitosi al cristianesimo) Dr. Ivan Panin.

Ecco lo studio che mostra “la filigrana di Dio” nel testo biblico. (I numeri parlano di Dio)studio redatto dal dott. Keith L. Brooks. Dai lavori del dott. Ivan Panin, un nihilista russo convertito, scienziato di Harward e matematico.

Uno dei fatti più notevoli dei nostri tempi è quel che Dio ha compiuto nel preparare un individuo per produrre una chiara ed innegabile evidenza che avrebbe demolito ogni critica contro la Bibbia e portato I'ateismo a capitombolare ogni qualvolta uomini onesti e coerenti fossero disposti ad accettare i fatti.

Ancora più sorprendente è il fatto che questo individuo era un "nikilista russo convertito, uno scienziato di Harvard e un matematico".

Nello stesso tempo che I'ateismo organizzato stava elaborando i piani per entrare in controllo della Russia e fare uso delle sue vaste risorse per spargere il seme dell’ateismo in ogni nazione del mondo, Dio preparava il "russo lvan Panin" per fornire evidenza scientifica della ispirazione verbale e totale della Bibbia nelle sue lingue originali, ebraico e greco.

PaninIl dott. Panin, che è morto nell'ottobre del 1942 dopo 50 anni di lavoro sui "valori numerici" della Bibbia, non fu il primo a scoprire che c'era una singolare struttura matematica che correva attraverso l’intera Bibbia. Avevano già investigato questo fenomeno; Browne nel suo "Ordo Saeculorum", Grant nel suo "Numerical Bible", e Bullinger nel suo "Numbers of the Scriptures".

Restò comunque al dott. Panin, il quale consacrò la sua intera vita a questo compito, di scoprire che ogni lettera dei manoscritti ebraici e greci è numerata ed occupa il suo proprio posto nell’ordine del numero totale delle lettere nella Bibbia, cosicché anche la minima sfumatura di ortografia risulta voluta da Dio.

Poiché ad ogni lettera ebraica e greca corrisponde un valore numerico, qualsiasi parola, proposizione, periodo e paragrafo hanno una loro propria somma numerica.

Il dott. Panin si dedicò con tale tenacia al computo di lettere e a risolvere problemi matematici da giungere spesso all'esaurimento fisico. I suoi lavori furono voluminosi e le sue scoperte apparentemente senza fine. Egli fu l’autore di un volume "Structure of the Bible" e di una revisione del N.T. fondata sopra le sue scoperte numeriche.

I risultati di Panin dimostrarono di fatto la serie infinita dei complessi sistemi esistenti nei testi ebraici e greci, e tutte le loro sequenze, combinazioni, rapporto, ecc.; questi sistemi seguono un disegno uniforme dalla Genesi all'Apocalisse. Tutto questo è indubbiamente la risposta di Dio all’ateismo moderno e alla sua raffinata critica; è anche la rivendicazione da parte di Dio dell'ispirazione verbale e completa della Bibbia.

La scoperta risolve molte questioni di testo. Essa prova che i libri della Bibbia, e solo essi, hanno le caratteristiche richieste per essere ispirati. La dottrina della divina autorità delle Scritture è sempre stata pienamente sostenuta dalle prove derivanti da profezie adempiute, dalle profondità inesauribili della verità rivelata, dalla sua inarrivabile potenza sulla vita degli uomini, dalla sua indistruttibilità e dalla testimonianza di Gesù Cristo, il Figlio di Dio.

II dott. Panin ha offerto conclusiva prova scientifica che la Bibbia non avrebbe potuto essere prodotta dalla mente umana senza aiuto divino. Questa prova si trova negli sbalorditivi fenomeni numerici contenuti nella struttura stessa dei manoscritti ebraici e greci. Il dott. Panin ha dimostrato che: o ogni scrittore biblico era un ineguagliabile genio letterario e matematico, oppure egli scrisse mosso dallo Spirito Santo.

Il Prof. John C. Banks, un degno successore del dott. Panin, ha offerto evidenza numerica della stessa natura.

Panin espose le sue scoperte ai lettori di un giornale di New York, e ne mandò alcune copie a eminenti scettici nel campo dell'educazione e della scienza sfidandoli a confutare, se potevano, i fatti ai quali egli richiamava la loro attenzione. Da allora in poi molti scettici di grande cultura si sono trovati a confronto con la stessa evidenza, e neppure uno è mai riuscito a screditarla.

Alcuni lo sfidarono a trovare la medesima struttura matematica nella letteratura classica ebraica e greca al di fuori della Bibbia. In seguito a questo, Panin dedicò molto tempo all'esame di altri scritti senza però riscontrarvi la presenza di fenomeni simili.

Nessuna di queste caratteristiche è stata trovata, ad esempio, nei sette libri "apocrifi" dell'Antico Testamento che si trovano nella Bibbia Cattolica, i quali sono chiamati dai cattolici "deuterocanonici". (Tali libri sono: Tobia, Giuditta, Primo e Secondo Maccabei, Sapienza, Ecclesiastico e Baruc, con delle aggiunte nei libri di Ester e di Daniele. Questa e una comprova che i libri "deuterocanonici" della Bibbia Cattolica, aggiunti abusivamente all’originale "canone ebraico" dalla Chiesa di Roma, non hanno alcuna autorità divina, e non hanno quindi alcun diritto di rimanere accanto ai libri ispirati).

E’ un fatto ben noto che il numero sette si trova in tutto l'universo. E’ ovviamente il numero del Creatore, e il numero della pienezza, del riposo e della completezza.

Questa "legge del sette” non solo è presente ovunque nell'opera della creazione, ma è pure trovata innumerevoli volte nella Bibbia, ed ogni volta comporta un significato di rilievo.

Panin non lavorò su traduzioni o versioni della Bibbia ma bensì sugli originali in ebraico e in greco. Sarebbe sciocco sostenere l'ispirazione verbale della versione dei Settanta, della Vulgata, di quella di Re Giacomo, o di altre versioni più recenti. Il testo usato da Panin nei suoi calcoli è il cosiddetto "Textus Receptus" per l'Antico Testamento e il “Wescott and Hort Text" per il N.T. Egli ebbe occasione di controllare molti altri testi ma, quasi invariabilmente, i calcoli corroborano il “Wescott and Hort Test" per il Nuovo Testamento.

Quello che segue è un succinto esempio del genere di fenomeni trovati dal dott. Panin in determinati testi:

Analizzando ad esempio la "genealogia di Cristo" come riportata in Matteo 1:1-17, o un intero libro della Bibbia, o tutta la Bibbia stessa, Panin trovo i seguenti fenomeni:

— Il numero delle parole del testo è divisibile per sette.
— Il numero delle parole che iniziano con una vocale è divisibile per sette.
— Il numero delle parole che iniziano con una consonante è divisibile per sette.
— Il numero delle lettere del testo è divisibile per sette.
— Di queste lettere, tanto le consonanti che le vocali sono entrambe divisibili per sette.
— Il numero delle parole nel testo che occorrono più di una volta è pure divisibile per sette.
— Il numero delle parole che occorrono una sola volta è parimenti divisibile per sette.
— Il numero dei sostantivi è divisibile per sette.
— Il numero delle parole che non sono sostantivi è pure divisibile per sette.
— Il numero dei nomi propri è divisibile per sette.
— Il numero dei nomi maschili è divisibile per sette.
— Il numero dei nomi femminili è pure divisibile per sette.
— Il numero delle parole che iniziano con le varie lettere dell'alfabeto è divisibile per sette.

La Bibbia è scritta in due lingue:

l'Antico Testamento in ebraico (i pochi capitoli scritti in aramaico, in termini di conteggio, sono uguali all'ebraico); il Nuovo Testamento in greco. Entrambe queste lingue hanno queste particolarità: non hanno separati simboli per i numeri, come avviene invece nelle lingue moderne, le quali fanno uso dei numeri arabi: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 0.

Al loro posto esse usavano le lettere del loro alfabeto, cosicché ogni lettera ebraica e greca faceva anche la funzione di un certo numero. Questo e chiamato il “Valore numerico” della lettera. E siccome ogni parola è composta di lettere, il valore numerico di una parola è la somma dei valori numerici delle sue lettere. Cosi il valore numerico di una frase, paragrafo, capitolo, libro, ecc., è la somma dei valori numerici delle parole di cui questi consistono.

Per mezzo di questi valori numerici i Greci e gli Ebrei compivano tutte le loro operazioni numeriche.

Nella Bibbia è usato anche un sistema extra per la costruzione numerica del testo, quello dei "Valori di Posto".

Il Valore di Posto di una lettera nella Scrittura, tanto nell'ebraico quanto nel greco, è il numero del posto che la lettera occupa nell'alfabeto. Ora, nell'ebraico i valori di posto e i valori numerici delle prime dieci lettere sono uguali. L'undicesima lettera ebraica, però, non ha valore numerico di 11, ma bensì di 20, la dodicesima lettera ha valore di 30, la tredicesima di 40, e cosi via; l’ultima lettera ebraica, la ventiduesima, ha valore numerico di 400; per cui mentre il suo valore di posto è 22, il suo valore numerico è 400.

Il “valore totale" di una lettera o parola ebraica è la somma dei suoi valori numerici e di posto: cosi il valore totale della parola "'Gesù" in greco è 975, di cui il valore numerico è 888, e il valore di posto è 87.

Nota ora altre caratteristiche riscontrate nel testo biblico:

— Il valore numerico del vocabolario è divisibile per sette.
— Il valore numerico dei vari gruppi alfabetici di parole è divisibile per sette.
— Il valore numerico di varie forme in cui le parole occorrono, producono lo stesso fenomeno.

L'enumerazione di sopra tocca appena la superficie dei calcoli numerici che Panin ha portato alla luce nella struttura di questa parte. Egli sfidò qualsiasi uomo a scrivere un paragrafo di 300 parole intelligentemente, e produrre dei fenomeni con caratteristiche simili a quelli riscontrate nel testo biblico, e completare tale paragrafo in sei mesi.

Qualsiasi uomo che riuscisse a farlo, proverebbe di essere un portento.

Nessun uomo ha mai risposto a questa sfida. Molti scrittori della Bibbia, inoltre, furono uomini di vita molto ordinaria, i quali avevano poca o niente educazione. Ammettiamo, ad esempio, che Matteo, Marco, Luca e Giovanni siano riusciti a produrre le armoniose caratteristiche numeriche, presenti ovunque nei loro libri e in qualsiasi argomento dei loro libri; quanto tempo avrebbero dovuto impiegare per fare questo? A questo proposito, occorre tenere presente che in ogni frase aggiunta la difficoltà di costruire secondo i criteri richiesti aumenta in progressione aritmetica e geometrica. Bisognerebbe infatti riuscire a scrivere ogni paragrafo in modo da sviluppare continuamente relazioni numeriche costanti con quello che precede e con quello che segue.

Ma c'è una caratteristica ancora più sorprendente: il numero delle parole trovate in Matteo, non trovato in alcun altro libro del Nuovo Testamento, esibisce un elaborato disegno numerico. Come poteva Matteo sapere che egli aveva usato parole che non sarebbero state usate in alcun altro dei 26 libri del N.T.? Egli avrebbe dovuto avere davanti tutti questi libri, ed avrebbe dovuto scrivere per ultimo. Di fatto, pero, ciascuno degli altri libri presenta caratteristiche singolari.

Forse che ciascuno degli scrittori scrisse per ultimo? O fu invece ciascun scrittore un lettore della mente degli altri, e nello stesso tempo un genio matematico, mai eguagliato e addirittura difficilmente immaginabile?

Panin procedette a provare con computi numerici che ogni libro della Bibbia contiene tali caratteristiche che ciascuna d'esse è necessaria per fare uscire giusto lo schema numerico dell’intera Bibbia, e che niente può essere aggiunto o tolto dalla Bibbia, come noi l'abbiamo, senza rovinare queste caratteristiche. 

Queste impronte divine si trovano presenti dal primo verso della Genesi fino all'ultimo verso dell'Apocalisse. Perciò rimane provato che il Dio della natura è pure il Dio della Bibbia. Le controversie dei moderni scettici, perciò, non sono indirizzate ai credenti della Bibbia, ma a Dio stesso.

Il "sette" non è comunque, l'unico numero che suscita interesse. Ci sono pure importanti sviluppi con altri numeri, tutti i quali sono significativi nei loro posti.

La Bibbia contiene 66 libri; di alcuni di questi è designato il nome dell'autore, mentre altri sono anonimi. Quei libri di cui sono indicati esplicitamente gli scrittori sono i seguenti: Esodo. Levitico, Numeri e Deuteronomio; tali libri sono attribuiti almeno in parte a Mosé, o sono citati come lavori di Mosé in altre parti della Bibbia. Isaia, Geremia, Ezechiele e i 12 Profeti Minori sono attribuiti agli scrittori di cui essi portano il nome. I Salmi sono attribuiti a Davide. I Proverbi e il Cantico dei Cantici sono attribuiti a Salomone; l'Ecclesiaste è attribuito al “figlio di Davide". Daniele, Esdra e Nehemia sono attribuiti ai relativi scrittori. Giacomo, 1a e 2a Pietro e Giuda portano i nomi dei suddetti scrittori. Le epistole di Paolo, con l'eccezione della lettera agli Ebrei, sono attribuite a Paolo. L'Apocalisse è attribuita a Giovanni. I libri anonimi sono: Genesi, Giosuè, Giudici, 1° e 2° Samuele, I° e 2° Re, Ruth, Lamentazioni, Ester, 1a e 2a Cronache, Matteo, Marco, Luca, Giovanni, Atti, 1, 2 e 3 Giovanni, ed Ebrei.

Per quanto riguarda gli scrittori nominati esplicitamente come gli autori dei libri della Bibbia, alcuni hanno attribuito a se più di un libro: a Mosé 4, a Salomone 3, a Pietro 2, a Paolo 13, agli altri scrittori, invece, è attribuito un solo libro.

Occorre tenere presente che i libri della Bibbia nel testo ebraico (Textus Receptus) e nel testo greco (Wescott and Hort Text) sono disposti differentemente che nelle nostre bibbie, nei testi originali, l'ordine e il seguente:

1.Genesi; 2.Esodo; 3.Levitico; 4.Numeri; 5.Deuteronomio; 6.Giosué; 7.Giudici; 8.1°Samuele; 9.2°Samuele; 10.1Re; 112Re; 12.Isaia; 13Geremia; 14.Ezechiele; 15.Osea; 16.Gioele; 17.Amos; 18.Abdia; 19.Giona; 20.Michea; 21.Nahum; 22.Abacuc; 23.Sofonia; 24.Aggeo; 25.Zaccaria; 26.Malachia; 27.Salmi; 28.Proverbi; 29.Giobbe; 30.Cantico dei C.; 31.Ruth; 32.Lamentazioni; 33.Ecclesiaste; 34.Ester; 345.Daniele; 36.Esdra; 37.Nehemia; 38.1 Cronache; 39.2 Cronache; 40.Matteo; 41.Marco; 42.Luca; 43.Giovanni; 44.Atti; 45.Giacomo; 46.1 Pietro; 47.2 Pietro; 48.1 Giovanni; 49.2 Giovanni; 50.3 Giovanni; 51.Giuda; 52.Romani; 53.1 Corinzi; 54.2 Corinzi; 55.Galati; 56.Efesini; 57.Filippesi; 58.Colossesi; 59.1 Tessalonicesi; 60. 2 Tessalonicesi; 61.Ebrei; 62.1 Timoteo; 63.2 Timoteo; 64.Tito; 65.Filemone; 66.Apocalisse.

Il numero dei libri della Bibbia e 66 o 6 x 11.
I libri anonimi sono 22 o 2 x 11.
I libri non-anonimi sono 44 o 4 x 11.

Di questi 44, 22 o 2 x 11 appartengono a scrittori di più di un libro, e 22 o 2 x 11 appartengono a scrittori di un solo libro. La somma dei 66 numeri dei vari libri è 2.211 o 201 x 11. 

Questo numero è cosi diviso; i 22 libri degli autori di più di un libro totalizzano 946 o 86 x 11. Gli altri 44 ammontano a 1.265 o 115 x 11.

Dei 66 libri, 21 sono lettere: i loro numeri vanno da 45 a 65 (da Giacomo a Filemone). Procedendo alla divisione della somma totale dei 66 libri (2.211) tra lettere e non-lettere abbiamo 1.155 o 115x 11 per le lettere, e 1.056 o 96 x 11 per le non-lettere.

Mosé, Davide, Isaia, Geremia, Osea, Gioele e Daniele sono esplicitamente citati nel Nuovo Testamento. I numeri dei loro libri sono: 2,3,4,5, 12,13,15,16, 27,35, la cui somma e 132 o 12 x 11.

Ora prendiamo i valori numerici degli autori della Bibbia (quelli a cui sono attribuiti i libri) assommando il valore di ogni lettera dei loro nomi.

Mosé...........345; Zaccaria...........242; Isaia...........401; Malachia .......101; Geremia......271; Davide..........14 ; Ezechiele....156; Salomone........375; Osea........381; Daniele.............95; Gioele.........47; Esdra..............278; Amos.........176; Nehemia..........113; Abdia...........91; Aggeo............21; Giona...........71; Giacomo........ 833; Michea.......75; Pietro..............755; Nahum...... 104; Giuda............685; Habacuc....216; Paolo............781; Sofonia.... 235; Giovanni..........1069;
Totale: 7.931 (11x7x103)

La somma dei valori numerici degli autori della Bibbia è quindi 11x7x103 o 7.931. La Somma dei fattori 11, 7, 103 è 121 o 11 x 11.

La presenza di questi fattori di 11 in riferimento al numero, ordine e nomi degli scrittori è casuale o volutamente inteso? Il fatto che il numero dei libri nella Bibbia sia un multiplo di 11 potrebbe essere puramente dovuto al caso; ma siccome solo ogni undicesimo numero è un multiplo di 11, la possibilità per qualsiasi numero di essere un multiplo di 11, è solamente 1 su 11.

Il fatto che il numero dei libri anonimi (22) e non-anonimi (44) sia pure un multiplo di 11 potrebbe pure essere casuale, ma la possibilità di questo è solo 1 su 11x 11 o di 1 su 121.

Il fatto che il numero dei libri anonimi (22), quello degli autori di un unico libro (22) e quello degli autori di più di un libro (22) siano tutti divisibili per 11 potrebbe pure essere casuale, ma la possibilità di essere casuale è solo 1 su 11x11x11 o 1.331.

Soffermandoci sulle otto caratteristiche degli 11 prese in considerazione, ciascuna potrebbe essere dovuta al caso, ma la loro possibilità di essere tale è solo 1 su 214.358.881. e cioè 1 su 118 (11 all'ottava potenza).

La somma dei valori numerici dei 26 scrittori della Bibbia (7.931) è pure un multiplo di 7, e cioè 7x1.133. Di questo numero, i 21 scrittori dell’Antico Testamento, o 3x7, hanno 3.808 o 544x7 e gli scrittori del Nuovo Testamento hanno 4.123 o 589x7. Dei 3.808 appartenenti all'Antico Testamento, 2.833 o 419x7 appartengono agii scrittori della Legge e Profeti, da Mosé a Malachia, e 1190 o 170x7 appartengono agli scrittori dei cosiddetti "Agiografi”, da Davide a Nehemia.

Sette dei 21 scrittori delI'Antico Testamento o 3x7, sono espressamente nominati nel Nuovo Testamento: Mosé. Davide, Isaia, Geremia, Daniele, Osea, Gioele.
Il loro valore numerico è 1.554 o 222x7.

I valori numerici di Mosé (345) che apre la lista degli scrittori sacri e di Giovanni (1.069) che la chiude fanno 1.414 o 202x7.

Queste caratteristiche dei “7” in riferimento all'ordine e agli scrittori dei libri potrebbero pure essere dovute al caso, ma la possibilità che queste caratteristiche del “7” e del “11” accadano assieme è uno su miliardi.

E' così chiaramente dimostrato che il presente numero dei libri della Bibbia non è dovuto al caso, ma è intenzionale. Appare inoltre che la proporzione tra libri anonimi e non anonimi è intenzionale.

Appare che la proporzione tra il numero dei libri appartenenti a uno scrittore e il numero dei libri appartenenti a scrittori di più di un libro è intenzionale.

Appare che la proporzione nella Bibbia tra lettere e non-lettere è intenzionale.

Appare che il numero degli scrittori dell'Antico Testamento citati nel Nuovo Testamento è intenzionale.

Appare che l'ordine dei libri della Bibbia nell'ebraico e nel greco è intenzionale.

Appare che i nomi dei 26 scrittori sono intenzionali.

Nel presupposto di una mera paternità umana, i fenomeni numerici sopra indicati sono totalmente inspiegabili; ma il presupposto che una MENTE MATEMATICA SUPERIORE, lo stesso Autore della natura, ha progettato questi calcoli numerici (non intesi da parte degli scrittori stessi) spiega subito non solo questi fenomeni, ma migliaia di altri simili fenomeni che potrebbero essere proposti.

NOTA: Le caratteristiche presenti nel testo originale Biblico sono incancellabili e sono intessute ovunque nella Parola di Dio come la filigrana è impressa sulle banconote.

Esse proteggono e salvaguardano la Bibbia da ogni errore e interpolazione o aggiunta come gli intricati disegni di una banconota e la sua filigrana la proteggono dalle contraffazioni. Il sistema numerico di Dio è scolpito in tutte le sue opere, e grandi leggi matematiche governano le attività dell'intero universo. Lo spettro completo della luce, ad esempio, è composto da sette colori.

Nella musica, sette sono i toni che ne formano I'intera gamma. I sette colori dello spettro corrispondono quindi alle sette note della musica.

Il corpo umano completamente rinnovato ogni sette anni. Nella specie umana, la durata della gestazione è di 280 giorni, o 7 x 40. Negli animali stessi, la durata della gestazione è un multiplo di sette: nel topo è 21 giorni, o 3 x 7; nella lepre è 28 giorni, o 4 x 7; nel gatto 56 giorni, o 7 x 8; nel cane 63 giorni, o 7 x 9; nel leone 98 giorni, o 7 x 14; nella pecora 147 giorni, o 7 x 21. Negli uccelli l'incubazione dura 21 giorni, o 3 x 7; nell'anitra 28 giorni, o 4 x 7.

Il numero undici è pure impresso nella musica come lo è il sette. II numero delle vibrazioni al secondo per ciascuna nota è sempre un multiplo di undici, e la differenza nel numero delle vibrazioni tra le varie note è pure un multiplo di undici. La differenza tra il do e il re è, ad esempio, 33; tra il fa e il sol e 44, sempre quindi un multiplo di undici.

Si potrebbero scrivere dei volumi per mostrare i disegni numerici della natura. Dio è il grande architetto e matematico dell'intera creazione. Ogni aspetto della natura porta la sua inconfondibile firma. (da "La Sorprendente Filigrana della Sacra Bibbia" di Karl C. Fabiers M.A. – traduzione di D. Valente).

Significa forse questo che i grandi studiosi del mondo, gli ateisti e gli increduli saranno ora portati a piegare le ginocchia a Gesù Cristo e ad accettare le Scritture? Certamente no! Un gran numero di loro, infatti, si sono già trovati a confronto con questi fatti, ma li hanno messi da parte dicendo: o che non hanno tempo di investigare o che non sono interessati nella matematica della Bibbia.
"II mondo con la propria sapienza non conosce Dio" (I Corinzi 1:21), e "l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio"' (1°Corinzi 2:14)
nonostante sia grande l'evidenza della divina ispirazione. Se il Signore Gesù stesso non poté convincere i sapienti del suo tempo, "nessun fenomeno numerico" dimostrato nel nostro tempo potrà convincere quelli che non vogliono essere convinti.
“E il giudizio è questo: che la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno amato le tenebre più della luce, perché le loro opere erano malvagie" (Giovanni 3:19).
II valore di queste scoperte rimane principalmente nella loro forza di confermare la fede dei "nati di nuovo" in questi ultimi giorni e di incoraggiarli, come fanno pure le grandi scoperte archeologiche di questi ultimi tempi per proclamare con rinnovata potenza l'immutabile Evangelo che, accompagnato dalla potenza di convinzione dello Spirito Santo, è capace di demolire la incredulità di coloro che sono accecati dal nemico delle anime.

CONCLUSIONE

In merito al lavoro del dott. Panin, il Prof. A. Gordon Melvin di New York, un'eminente figura nel campo dell'educazione, fece un viaggio ad Aldershot, per vedere il dott. Panin. Egli rilasciò a noi il seguente rapporto:

"Dopo aver parlato col dott. Panin, ed avere esaminato accuratamente il suo lavoro, credo sia tempo per uno sforzo di insieme da parte di coloro che conoscono questo lavoro per metterlo a disposizione di quelli che non lo conoscono. Trovo che il dott. Panin ha in possesso dati, nella forma di concordanze numeriche, che rappresentano anni di lavoro”.

Il dott. D.M. Panton di Londra, direttore di "The Dawn" e noto insegnante di S. Scrittura, dice:

"La sbalorditiva scoperta di Panin, è uno dei solventi di Dio per la crisi finale. E’ il colpo mortale per tutta la critica disgregatrice; non che i critici saranno convinti; perché le basi dei loro dubbi vanno di gran lunga al di la del loro intelletto e, quando una radicata credenza viene confutata, essi semplicemente spostano le loro posizioni. L'ispirazione verbale della Bibbia è qui matematicamente provata, al di la di ogni cavillo. La Scrittura si comporta come una pergamena che, quando è sollevata alla luce, rivela l’autografo del suo Fattore; è uno scritto che porta esattamente I'impronta di un'aritmetica miracolosa. Ai critici del dott. Panin vorrei dire: "Mettete in discussione i suoi calcoli? Se è cosi, dove sono essi errati? In caso contrario, le sue conclusioni sono incontestabili. Non si può disputare con operazioni matematiche.

Con questi indiscutibili fatti davanti a noi, quanto grandemente temerario sarebbe metterli in disparte, e deliberatamente incamminarsi verso un INFERNO eterno! La Parola di Dio chiaramente ci mette davanti le due, e solo DUE, destinazioni possibili all'uomo: il Cielo e l'Inferno. Ciascun individuo spenderà l’ETERNITÀ in uno di questi due posti. Certamente la saggezza richiederebbe che ci accertassimo di andare in Cielo. Quanto meraviglioso ed eternamente benedetto è il fatto che Dio nel Suo amore per noi (per tutto il genere umano) ha preparato una VIA per tutti quelli che verranno a Lui attraverso l’Opera che il suo unigenito Figlio ha interamente completato alla croce.

Gesù ci dice:
"Io sono la VIA, la Verità e la Vita; nessuno viene ai Padre se non per mezzo di ME" (Giovanni 14:6).
Quale follia negarlo, o disputare con LUI! E Perché? E’ molto meglio, invece, e più saggio prendere il posto del pubblicano e gridare;
"O Dio, abbi misericordia di me, peccatore" (Luca 18:13)
e così ricevere nel nostro cuore il Salvatore Gesù, il quale non vuole che alcuno perisca, ma che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità (2 Pietro 3;9; 1 Timoteo 2:4).
"Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Giovanni 3: 16), "A tutti quelli che l'hanno ricevuto, Egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome" (Giovanni 1:12)
Il suo invito è: VIENI (Matteo 11:28)

Vieni ORA. Domani potrebbe essere troppo tardi!
"Eccolo ORA il tempo accettevole: eccolo ORA il giorno di salvezza" (2 Corinzi 2:2)
Gesù amorevolmente grida ancora:
"CoIui che viene a me, io non lo caccerò fuori" (Giovanni 6:37)
L'ultimo invito contenuto nell'Apocalisse (22:17) e questo:
"Chi ha sete venga; chi vuole prenda in dono dell'acqua della vita".


Adamo Luca

http://www.adamoluca.org/evidenza_matematica_nella_bibbia.htm


http://www.sdcg.altervista.org/sc/bibbia/prova.html

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