ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 28 marzo 2012

Radio Bugia

MEDJUGORJE: LE MENZOGNE PLURIME DI PADRE LIVIO FANZAGA DAI MICROFONI DI RADIO MARIA, IN DIFESA DI UNA GOSPA ERETICA

Pontifex.Roma

Uno dei messaggi più inquietanti che la Gospa consegnò ai "veggenti" fu sicuramente quello del giorno 1 Ottobre 1981 quando, prima ancora che l'allora Vescovo di Mostar-Duvno smascherasse inganni e blasfemie, ai "chiaroveggenti" di Medjugorje furono poste una serie di domande dottrinali al fine di iniziare un cammino di discernimento verso il riconoscimento della verità o  la costatazione della menzogna. I "chiromanti", all'epoca dei fatti, erano molto giovani e non potevano conoscere la Dottrina della Chiesa cattolica ed il Magistero, la loro fede ERA semplice, dunque le domande furono poste in "riunione di gabinetto" a tutti, facendo appunto leva sulla infinita (per Grazia) sapienza della Vergine che, sicuramente, li avrebbe illuminati nei "messaggi". Dalle "Cronache parrocchiali" di Medjugorje, precisamente a pagina 11, si apprende un fatto che può collocarsi nel mezzo fra l'eresia e l'apostasia di una ...
... Gospa che, in base a quantoevidenziato da fatti certi, bestemmiò ed attaccò persino San Paolo quando disse: "Anche se un angelo del cielo vi annuncia un vangelo diverso, sia anatema" (Gal 1,8).

Cosa accadde a Medjugorje il giorno 1 ottobre 1981?
Fra le varie domande poste ai "veggenti" ed alle quali fu richiesta risposta trascritta su carta, fu chiesto: "Tutte le religioni sono buone?" (in croato, dobre)
Senza esitazione, come testimonia anche il più prestigioso sponsor mariologo degli "aruspici" di Medjugorje (René Laurentin),  i ragazzi dissero e fu trascritto: "Tutte le religioni sono uguali davanti a Dio"; attribuirono la maternità di questa eresia alla Gospa, che secondo loro è la Vergine Maria.
Davanti ad un'affermazione così palesemente contraria alla Rivelazione divina, al messaggio di Cristo, al Deposito della fede, alla Tradizione apostolica, dunque alla Chiesa stessa, calò un velo di silenzio e tutti si interrogarono.
Può mai la Vergine Maria, colei che fu Addolorata sotto la Croce, la Madre del popolo in cammino verso la santità, affermare una tal bestemmia?
La risposta è data da un NO perentorio.
Il Laurentin, resosi conto dell'eresia non solo pronunciata dagli "indovini", ma anche ribadita più volte e tramandata ai posteri per iscritto, cercò di giustificare la mostruosità teologica degna di Satana adducendo motivazioni legate all'"ambiente vitale, culturale e linguistico".
Sempre il Laurentin affermò:
"Il primo elemento evidente e che i veggenti sono estranei a qualsiasi relativismo. Alcuni rimproverano loro piuttosto una fede troppo ingenua, un 'fondamentalismo', che prende alla lettera la Bibbia, il catechismo e l'insegnamento integrale della Chiesa. La loro religione è un amore incondizionato di Cristo e della Madonna, estraneo a qualsiasi sincretismo o  contaminazione".
Il problema però è che, secondo i "cartomanti" all'epoca giovani e sprovveduti, quella risposta assolutamente anti cattolica e satanica fu data letteralmente dalla Gospa che, se fosse la Madonna, ben conoscerebbe la Dottrina cattolica dato che la ha insegnata il Figlio; la Vergine Maria, inoltre, mai potrebbe essere ambigua o stravagante, dato che la sua vita è pura ed i suoi messaggi sono brevi, chiari e semplici.
Il Laurentin, in preda al panico, vaneggiò dicendo che "sì, le religioni sono buone (dobre), nel senso con cui il Vaticano ha affermato che c'è del buono nelle grandi religioni: cioè il loro legame con Dio e una conoscenza parziale di Dio e di Cristo [...] Allora la sostituzione di uguali al posto di buone appare come uno slittamento dei veggenti, dipendente dal linguaggio ambientale, talmente forte che anche la penna di T. Vlasić ha lasciato passare questo lapsus, non rendendosi conto quanto fosse sconcertante in qualsiasi altra lingua".
Di Vlasić, della sua condotta immorale, irriverente e scandalosa ne abbiamo già parlato, tuttavia va detto che il frate, benché bugiardo e molestatore di suore, non era affatto analfabeta, anzi!
Il Laurentin, sempre sulla falsa riga, proseguì nella difesa impossibile di una Gospa così eretica e citò la cultura serba, quella bosniaca, le varie etnie, i detti locali, gli usi ed i costumi e tanto altro; in sostanza concluse la sua scarsa dissertazione affermando che quel famoso "dobre" non andava inteso come "uguali", bensì come "gradite" oppure "buone" oppure che la frase fosse ambigua (quindi satanica) e che si poteva parlare di "uomini uguali".
Rianalizziamo la bestemmia in 3 versioni:
1) " Tutte le religioni sono uguali davanti a Dio" = eresia;
2) " Tutte le religioni sono gradite davanti a Dio" = eresia;
3) " Tutte le religioni sono buone davanti a Dio" = eresia.
NB: nella trascrizione delle registrazioni utilizzerò il termine Gospa in sostituzione del nome di Maria che viene valso abusivamente (fino a prova contraria).
Ed ecco che, in questo contesto di difese ineseguibili e di mostruosità teologiche, interviene anche padre Livio Fanzaga dalle frequenze della ex Radio Maria - ora Radio Gospa -  esprimendosi come segue:
9 luglio 2007 (circa): " [...] mi han fatto arrabbiare e adesso han perso, han perso una persona che qualche comprensione per loro ce la aveva, e da quando la loro rivista ha scritto un lungo articolo basato su zero, un articolo di 70 pagine basato sullo zero contro Medjugorje [...] andate, andate, pellegrinate, andate, andate, informatevi figlioli, perché secondo loro la Gospa, siccome la Gospa ha detto che dobbiamo rispettare non le altre religioni, ha detto che dobbiamo rispettare anche gli aderenti delle altre religioni e che dobbiamo rispettare anche i mussulmani perché anche essi sono figli di Dio, e ha detto la Gospa che tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio, la Gospa  ha detto non che tutte le religioni sono uguali davanti a Dio, ma che tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio, allora i Lefebvriani secondo loro la Gospa è eretica, capito [...] "
Ecco la registrazione 1 della catechesi* di padre Livio Fanzaga
Padre Fanzaga nega una verità che era già scaricabile dallo stesso sito di Radio Gospa, ex Radio Maria [2].
Tutto quanto su trascritto, che potete comodamente ascoltare nel file audio allegato al presente, è un delirio di padre Livio Fanzaga che, pur conoscendo la verità, preferisce ingannare e addirittura accusare i Lefebvriani di aver immaginato.
Tutti noi sappiamo che per una serie di motivi i membri della San Pio X, comunemente detti Lefebvriani, purtroppo vivono una situazione difficile nei rapporti con Roma; abbiamo cognizione, inoltre, che Giovanni Paolo II si preoccupò di scomunicare mons. Lefebvre per fatti noti, tuttavia almeno per quanto concerne la conoscenza del Deposito della fede, penso che ai Lefebvriani nulla possa essere obbiettato.
Certo, per rientrare in piena Comunione con Roma, questi dovranno accettare alcuni documenti del pastorale Concilio Vaticano II, ma non è possibile denigrare pubblicamente dei religiosi integerrimi, prodighi di aver realizzato addirittura una confutazione teologica di ben 70 pagine sull'argomento eretico della Gospa, utilizzando inganno e falsità.
Padre Livio afferma: " [...] ha detto la Gospa che tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio, la Gospa  ha detto non che tutte le religioni sono uguali davanti a Dio [...] ".
La verità è che la Gospa, nelle 3 ipotesi, disse:
1) " Tutte le religioni sono uguali davanti a Dio" = eresia;
2) " Tutte le religioni sono gradite davanti a Dio" = eresia;
3) " Tutte le religioni sono buone davanti a Dio" = eresia.
La verità che risulta sia agli atti presso la Diocesi di Mostar-Duvno, che negli scritti stessi del Laurentin - sponsor dei "negromanti" - è la seguente:
Domanda posta ai "veggenti" ed alla quale fu richiesta risposta per iscritto: "Tutte le religioni sono buone?" (in croato, dobre)
I ragazzi dissero e fu trascritto: "Tutte le religioni sono uguali davanti a Dio"; attribuirono la maternità di questa eresia alla Gospa, che secondo loro è la Vergine Maria.
Alla domanda "Tutte le religioni sono buone?" perché la Gospa avrebbe dovuto rispondere, così come sostiene falsamente padre Livio, " tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio".
C'era bisogno della "zingara" per sapere che tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio? In sostanza "l'interrogatore gioca a denari e la Gospa risponde a bastoni".
Lo chiarisca padre Fanzaga durante i suoi deliri medjugorjani, dal pulpito dei suoi plagiati.
Non contento della prima bugia, padre Livio Fanzaga rimarcò la menzogna in data 18 luglio 2007 (circa) e, sempre dai microfoni della ex Radio Maria - ora Radio Gospa - proclamò solennemente:
" [...] e,e,e,e, ci sono quelli di Lefebvre che ce l'hanno con la parrocchia di Medjugorje e,e,e,e, che ce l'hanno con la Gospa di Medjugorje, perché la Gospa di Medjugorje ha detto che tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio e ci mancherebbe altro che fossimo disuguali davanti a Dio, tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio a qualsiasi religione appartengano, ovvio son tutte sue creature, son tutti chiamati a diventare figli di Dio, la Gospa non ha mai detto che le religioni son tutte uguali, ha detto che davanti a Dio tutti gli uomini sono uguali (ride) aivoglia tu, e questa qui che dice che [...] mammamia povera gente (ride, ride, ride) [...] ".
Ecco la registrazione 2 della catechesi* di padre Livio Fanzaga
Ecco che, nonostante i "pranoterapeuti" dissero "Tutte le religioni sono uguali davanti a Dio", in risposta alla precisa domanda "Tutte le religioni sono buone?" lo ribadirono più volte, lo confermarono all'unisono ed attribuirono la maternità di questa bestemmia alla Gospa; nonostante le dichiarazioni scritte esistono, sono state analizzate anche da precedenti Commissioni, nessuno ha potuto smentirne autenticità e buona fede; nonostante lo stesso Laurentin pubblicò questa precisa affermazione e si arrampicò in una risibile difesa su base "etnica" o "etimologica" ... padre Livio Fanzaga imperterrito mente, mente ed ancora mente ... Oppure è ambiguo? Oppure omette? Oppure manomette? Oppure è fazioso?
Se queste fandonie fossero proferite da un povero prete di un paesino sperduto, disgraziati sarebbero i 4 parrocchiani malcapitati, tuttavia la Misericordia di Dio è grande e va oltre le situazioni di ignoranza involontaria, ma quando a pontificare è padre Fanzaga dal pulpito di Radio Gospa, allora la questione è grave.
Siamo di fronte ad un vero proselitismo in stile protestante dove, per timore di farsi scoprire, i predicatori ben si guardano dal citare il Magistero e si limitano a strumentalizzare qualche versetto della Scrittura; a mio avviso questo è plagio a danno di 1.800.000 audio ascoltatori, o di coloro i quali erano connessi alla stazione radio in quel dato momento storico.
Il Fanzaga stomachevolmente dice "[...] che ce l'hanno con la Gospa di Medjugorje, perché la Gospa di Medjugorje ha detto che tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio [...]"; questo è falso.
I membri della San Pio X, diversamente da quanto falsamente sostiene padre Livio, fanno benissimo a bollare come eresia la frase "Tutte le religioni sono uguali davanti a Dio", in quanto questa è ERESIA.
Sintetizzando, come accade in tutti i contesti legati a Medjugorje, i "santoni" e la Gospa hanno sempre ragione, gli altri hanno sempre torto e, finanche dinanzi all'evidenza più spietata, l'ultima soluzione a disposizione è la menzogna oppure l'ambiguità o, in alternativa, la manomissione dell'evidenza ... in ultima ipotesi si passa all'attacco personale contro chi fa notare le VERITA', proprio come fece il "santone" Ivan quando scagliò una pietra contro il fotografo che immortalò Vlasic mentre inventava e trascriveva i messaggi.
Questo è quanto accade a Medjugorje da ben 30 anni e quanto ben 2 Vescovi diocesani e Commissioni varie hanno sintetizzato con le seguenti profetiche espressioni, usate dal Vescovo Ratko Perić in occasione della visita a Medjugorje del Cardinal Christoph Schönborn:
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Innanzi tutto rilevo l’increscioso „caso erzegovinese“ sulle parrocchie il quale si lega al “fenomeno di Medjugorje“: sin dall’inizio l'apparsa figura di Medjugorje si è schierata decisamente dalla parte di alcuni francescani allora disobbedienti - uno di loro ha lasciato più tardi sia l'Ordine che il sacerdozio - accusando il vescovo diocesano d'allora per il disordine.
Abbiamo ora nel territorio della Diocesi nove ex-francescani, dimessi dai loro superiori dall'Ordine dei frati minori, e la Santa Sede ne ha confermato la dimissione. Sebbene sospesi a divinis, essi si comportano nelle parrocchie usurpate come sacerdoti legali. Mentre la presunta figura di Medjugorje dà risposte alle domande più banali dei curiosi, non se ne sente mai una parola contro i gravi abusi che colpiscono l'unità di questa Chiesa locale.
Abbiamo avuto un’esperienza tragica, nel 2001: certi francescani, allora alcuni già dimessi dall'Ordine ed altri non ancora dimessi, hanno invitato un diacono veterocattolico che si presentava come „Arcivescovo“ e nelle parrocchie usurpate ha „cresimato“ oltre 700 giovani. Tutto invalidamente e sacrilegamente, celebrando anche invalidamente, come diacono, la messa in alcune parrocchie. L'apparsa di Medjugorje non menziona nemmeno tale abuso del sacramento dello Spirito Santo e dell’Eucaristia!
Abbiamo avuto un altro fatto triste: due di tali sacerdoti sono andati da un vescovo veterocattolico in Svizzera con la richiesta di essere ordinati vescovi, per separarsi sia da Mostar che da Roma, per fare uno scisma formale, il che il vescovo veterocattolico ha declinato.
Abbiamo avuto due speciali carismatici promotori ed ideatori del „fenomeno di Medjugorje“, disobbedienti di spicco, Tomislav Vlašić, il quale è stato dimesso dall’OFM l'anno scorso e la Santa Sede l'ha sciolto, su sua richiesta, da ogni ufficio ed obbligo sacerdotale; e fra Jozo Zovko, privo di ogni esercizio sacerdotale nel territorio di questa Diocesi dal 2004, il quale, secondo le notizie dei giornali, è stato ritirato dai suoi superiori religiosi dal territorio dell'Erzegovina, e al quale è stato vietato ogni contatto con Medjugorje. [1]
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Ma la Chiesa cattolica, ossia quella di Cristo morto in Croce e poi risorto, cosa dice riguardo alle altre religioni?
Io credo in Dio
Questa prima affermazione della professione di fede è anche la più importante, quella fondamentale. Tutto il Simbolo parla di Dio, e, se parla anche dell'uomo e del mondo, lo fa in rapporto a Dio. Gli articoli del Credo dipendono tutti dal primo, così come i Comandamenti sono l'esplicitazione del primo. Gli altri articoli ci fanno meglio conoscere Dio, quale si è rivelato progressivamente agli uomini. “Giustamente quindi i cristiani affermano per prima cosa di credere in Dio” [Catechismo Romano, 1, 2, 2].
A Israele, suo eletto, Dio si è rivelato come l'Unico: “Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è Uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze” ( Dt 6,4-5). Per mezzo dei profeti, Dio invita Israele e tutte le nazioni a volgersi a lui, l'Unico: “Volgetevi a me e sarete salvi, paesi tutti della terra, perché io sono Dio; non ce n'è altri... davanti a me si piegherà ogni ginocchio, per me giurerà ogni lingua. Si dirà: "Solo nel Signore si trovano vittoria e potenza"” ( Is 45,22-24) [Cf  Fil 2,10-11 ].
Gesù stesso conferma che Dio è “l'unico Signore” e che lo si deve amare con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, con tutte le forze [Cf  Mc 12,29-30 ]. Nello stesso tempo lascia capire che egli pure è “il Signore” [Cf  Mc 12,35-37 ].
Crediamo fermamente e confessiamo apertamente che uno solo è il vero Dio, eterno e immenso, onnipotente, immutabile, incomprensibile e ineffabile, Padre, Figlio e Spirito Santo: tre Persone, ma una sola Essenza, Sostanza, cioè Natura assolutamente semplice [Concilio Lateranense IV (1215): Denz. -Schönm., 800].
Dio rivela il suo Nome
Dio si è rivelato a Israele, suo popolo, facendogli conoscere il suo Nome. Il nome esprime l'essenza, l'identità della persona e il senso della sua vita. Dio ha un nome. Non è una forza anonima. Svelare il proprio nome, è farsi conoscere agli altri; in qualche modo è consegnare se stesso rendendosi accessibile, capace d'essere conosciuto più intimamente e di essere chiamato personalmente.
Il Popolo d'Israele non pronuncia il Nome di Dio, per rispetto alla sua santità.Nella lettura della Sacra Scrittura il Nome rivelato è sostituito con il titolo divino “Signore” (“Adonai”, in greco “Kyrios”). Con questo titolo si proclamerà la divinità di Gesù: “Gesù è il Signore”.
Conseguenze della fede nel Dio unico
Credere in Dio, l'Unico, ed amarlo con tutto il proprio essere comporta per tutta la nostra vita enormi conseguenze:
Conoscere la grandezza e la maestà di Dio: “Ecco, Dio è così grande, che non lo comprendiamo” ( Gb 36,26). Proprio per questo Dio deve essere “servito per primo” [Santa Giovanna d'Arco, Dictum].
Usare rettamente le cose create: la fede nell'Unico Dio ci conduce ad usare tutto ciò che non è lui nella misura in cui ci avvicina a lui, e a staccarcene nella misura in cui da lui ci allontana [Cf  Mt 5,29-30;  Mt 16,24;  Mt 19,23-24 ].
Mio Signore e mio Dio, togli da me quanto mi allontana da te.
Mio Signore e mio Dio, dammi tutto ciò che mi conduce a te.
Mio Signore e mio Dio, toglimi a me e dammi tutto a te [San Nicolao di Flüe, Preghiera].
Il dogma della Santa Trinità
La Trinità è Una. Noi non confessiamo tre dèi, ma un Dio solo in tre Persone: “la Trinità consustanziale” [Concilio di Costantinopoli II (553): Denz. -Schönm., 421]. Le Persone divine non si dividono l'unica divinità, ma ciascuna di esse è Dio tutto intero: “Il Padre è tutto ciò che è il Figlio, il Figlio tutto ciò che è il Padre, lo Spirito Santo tutto ciò che è il Padre e il Figlio, cioè un unico Dio quanto alla natura” [Concilio di Toledo XI (675): Denz. -Schönm., 530]. “Ognuna delle tre Persone è quella realtà, cioè la sostanza, l'essenza o la natura divina” [Concilio Lateranense IV (1215): Denz.-Schönm., 804].
Ai catecumeni di Costantinopoli san Gregorio Nazianzeno, detto anche “il Teologo”, consegna questa sintesi della fede trinitaria:
Innanzi tutto, conservatemi questo prezioso deposito, per il quale io vivo e combatto, con il quale voglio morire, che mi rende capace di sopportare ogni male e di disprezzare tutti i piaceri: intendo dire la professione di fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo. Io oggi ve la affido. Con essa fra poco vi immergerò nell'acqua e da essa vi trarrò. Ve la dono, questa professione, come compagna e patrona di tutta la vostra vita. Vi do una sola Divinità e Potenza, che è Uno in Tre, e contiene i Tre in modo distinto. Divinità senza differenza di sostanza o di natura, senza grado superiore che eleva, o inferiore che abbassa. . . Di tre infiniti è l'infinita connaturalità. Ciascuno considerato in sé è Dio tutto intiero. . . Dio le Tre Persone considerate insieme. . . Ho appena appena incominciato a pensare all'Unità ed eccomi immerso nello splendore della Trinità. Ho appena incominciato a pensare alla Trinità ed ecco che l'Unità mi sazia. . [San Gregorio Nazianzeno, Orationes, 40, 41: PG 36, 417].
Il fine ultimo dell'intera Economia divina è che tutte le creature entrino nell'unità perfetta della Beata Trinità [Cf  Gv 17,21-23 ]. Ma fin d'ora siamo chiamati ad essere abitati dalla Santissima Trinità: “Se uno mi ama”, dice il Signore, “osserverà la mia Parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” ( Gv 14,23).
LA CHIESA È UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA
Questa è l'unica Chiesa di Cristo, che nel Simbolo professiamo una, santa, cattolica e apostolica” [ Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 4]. Questi quattro attributi, legati inseparabilmente tra di loro, [Cf Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera ai vescovi d'Inghilterra del 16 settembre 1864: Denz. -Schönm., 2888] indicano tratti essenziali della Chiesa e della sua missione. La Chiesa non se li conferisce da se stessa; è Cristo che, per mezzo dello Spirito Santo, concede alla sua Chiesa di essere una, santa, cattolica e apostolica, ed è ancora lui che la chiama a realizzare ciascuna di queste caratteristiche.
“L'unica Chiesa di Cristo. . . ” è quella “che il Salvatore nostro, dopo la sua Risurrezione, diede da pascere a Pietro, affidandone a lui e agli altri Apostoli la diffusione e la guida. . . Questa Chiesa, in questo mondo costituita e organizzata come una società, sussiste ["subsistit in"] nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui”: [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 8]
Il decreto sull'Ecumenismo del Concilio Vaticano II esplicita: “Solo per mezzo della cattolica Chiesa di Cristo, che è lo strumento generale della salvezza,si può ottenere tutta la pienezza dei mezzi di salvezza. In realtà al solo Collegio apostolico con a capo Pietro crediamo che il Signore ha affidato tutti i beni della Nuova Alleanza, per costituire l'unico Corpo di Cristo sulla terra, al quale bisogna che siano pienamente incorporati tutti quelli che già in qualche modo appartengono al Popolo di Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Unitatis redintegratio, 3].
Di fatto, “in questa Chiesa di Dio una e unica sono sorte fino dai primissimi tempi alcune scissioni, che l'Apostolo riprova con gravi parole come degne di condanna; ma nei secoli posteriori sono nati dissensi più ampi e comunità non piccole si sono staccate dalla piena comunione della Chiesa cattolica, talora non senza colpa di uomini d'entrambe le parti” [Conc. Ecum. Vat. II, Unitatis redintegratio, 3]. Le scissioni che feriscono l'unità del Corpo di Cristo (cioè l'eresia, l'apostasia e lo scisma) [Cf  Codice di Diritto Canonico, 751] non avvengono senza i peccati degli uomini:
Ubi peccata sunt, ibi est multitudo, ibi schismata, ibi haereses, ibi discussiones. Ubi autem virtus, ibi singularitas, ibi unio, ex quo omnium credentium erat cor unum et anima una - Dove c'è il peccato, lì troviamo la molteplicità, lì gli scismi, lì le eresie, lì le controversie. Dove, invece, regna la virtù, lì c'è unità, lì comunione, grazie alle quali tutti i credenti erano un cuor solo e un'anima sola [Origene, Homiliae in Ezechielem, 9, 1].
La cura di ristabilire l'unione “riguarda tutta la Chiesa, sia i fedeli che i pastori” [Cf ibid. , 12]. Ma bisogna anche essere consapevoli “che questo santo proposito di riconciliare tutti i cristiani nell'unità della Chiesa di Cristo, una e unica, supera le forze e le doti umane”. Perciò riponiamo tutta la nostra speranza “nell'orazione di Cristo per la Chiesa, nell'amore del Padre per noi e nella forza dello Spirito Santo” [Cf ibid., 12].
La parola “cattolica” significa “universale” nel senso di “secondo la totalità” o “secondo l'integralità”. La Chiesa è cattolica in un duplice senso.
È cattolica perché in essa è presente Cristo. “Là dove è Cristo Gesù, ivi è la Chiesa cattolica” [Sant'Ignazio di Antiochia, Epistula ad Smyrnaeos, 8, 2]. In essa sussiste la pienezza del Corpo di Cristo unito al suo Capo, [Cf  Ef 1,22-23 ] e questo implica che essa riceve da lui “in forma piena e totale i mezzi di salvezza” [Conc. Ecum. Vat. II, Ad gentes, 6] che egli ha voluto: confessione di fede retta e completa, vita sacramentale integrale e ministero ordinato nella successione apostolica. La Chiesa, in questo senso fondamentale, era cattolica il giorno di Pentecoste [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Ad gentes, 4] e lo sarà sempre fino al giorno della Parusia.
Essa è cattolica perché è inviata in missione da Cristo alla totalità del genere umano: [Cf  Mt 28,19 ] Tutti gli uomini sono chiamati a formare il nuovo Popolo di Dio. Perciò questo Popolo, restando uno e unico, si deve estendere a tutto il mondo e a tutti i secoli, affinché si adempia l'intenzione della volontà di Dio, il quale in principio ha creato la natura umana una, e vuole radunare insieme infine i suoi figli, che si erano dispersi. . . Questo carattere di universalità che adorna il Popolo di Dio, è un dono dello stesso Signore, e con esso la Chiesa cattoli ca efficacemente e senza soste tende a ricapitolare tutta l'umanità, con tutti i suoi beni, in Cristo capo nell'unità del suo Spirito [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 13].
Chi appartiene alla Chiesa cattolica?
“Tutti gli uomini sono chiamati a questa cattolica unità del Popolo di Dio. . ., alla quale in vario modo appartengono o sono ordinati sia i fedeli cattolici, sia gli altri credenti in Cristo, sia, infine, tutti gli uomini, che dalla grazia di Dio sono chiamati alla salvezza” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 23].
Ovviamente, per gli altri credenti in Cristo e per gli altri uomini, si intende solo quelli che non appartengono visibilmente alla Chiesa a causa di ignoranza invincibile, come spiega bene Papa Pio IX nella "Quanta cura".
“Sono pienamente incorporati nella società della Chiesa quelli che, avendo lo Spirito di Cristo, accettano integra la sua struttura e tutti i mezzi di salvezza in essa istituiti, e nel suo organismo visibile sono uniti con Cristo - che la dirige mediante il sommo pontefice e i vescovi - dai vincoli della professione di fede, dei sacramenti, del governo ecclesiastico e della comunione. Non si salva, però, anche se incorporato alla Chiesa, colui che, non perseverando nella carità, rimane sì in seno alla Chiesa col "corpo" ma non col "cuore"” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 23].
La Chiesa e i non cristiani
Molto spesso gli uomini, ingannati dal maligno, hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e hanno scambiato la verità divina con la menzogna, servendo la creatura piuttosto che il Creatore, oppure vivendo e morendo senza Dio in questo mondo, sono esposti alla disperazione finale [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 16].
Proprio per riunire di nuovo tutti i suoi figli, dispersi e sviati dal peccato, il Padre ha voluto convocare l'intera umanità nella Chiesa del Figlio suo. La Chiesa è il luogo in cui l'umanità deve ritrovare l'unità e la salvezza. È il “mondo riconciliato” [Sant'Agostino, Sermones, 96, 7, 9: PL 38, 588]. È la nave che, “pleno dominicae crucis velo Sancti Spiritus flatu in hoc bene navigat mundo - spiegate le vele della croce del Signore al soffio dello Spirito Santo, naviga sicura in questo mondo”; [Sant'Ambrogio, De virginitate, 18, 188: PL 16, 297B] secondo un'altra immagine, cara ai Padri della Chiesa, è l'Arca di Noè che, sola, salva dal diluvio [Cf  1Pt 3,20-21 ].
Il mandato missionario. “Inviata da Dio alle genti per essere "sacramento universale di salvezza", la Chiesa, per le esigenze più profonde della sua cattolicità e obbedendo all'ordine del suo fondatore, si sforza d'annunciare il Vangelo a tutti gli uomini”: [Conc. Ecum. Vat. II, Ad gentes, 7] “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” ( Mt 28,19-20).
Papa San Pio X:
D. Chi è fuori della Chiesa si salva?Chi è fuori della Chiesa per propria colpa e muore senza dolore perfetto, non si salva; ma chi ci si trovi senza propria colpa e viva bene, può salvarsi con l'amor di carità, che unisce a Dio, e, in spirito, anche alla Chiesa, cioè all'anima di lei.
D. Chi sono gl'infedeli?R. Gl'infedeli sono quelli che non hanno il Battesimo e non credono in Gesù Cristo; sia perché credono e adorano false divinità, come gl'idolatri; sia perché pure ammettendo l'unico vero Dio, non credono in Cristo Messia; né come venuto nella persona di Gesù Cristo, né come venturo, tali sono i maomettani ed altri somiglianti.
D. Chi sono gli eretici?R. Gli eretici sono i battezzati che ricusano con pertinacia di credere qualche verità rivelata da Dio e insegnata come di fede dalla Chiesa cattolica, per esempio gli ariani, i nestoriani, e le varie sette dei protestanti.
D. Chi sono gli scismatici?R. Gli scismatici sono i cristiani che, non negando esplicitamente alcun domma, si separano volontariamente dalla Chiesa di Gesù Cristo, ossia dai legittimi pastori.
Papa Pio IX:
Parimenti è notissimo il dogma cattolico secondo il quale fuori dalla Chiesa Cattolica nessuno può salvarsi e chi è ribelle all’autorità e alle decisioni della Chiesa, chi è ostinatamente separato dalla unità della Chiesa stessa e dal Romano Pontefice, Successore di Pietro, cui è stata affidata dal Salvatore la custodia della vigna, non può ottenere la salvezza eterna. Infatti le parole di Cristo Nostro Signore sono perfettamente chiare: "Chi non ascolta la Chiesa, sia per te come un pagano o come un pubblicano (Mt 18,17). Chi ascolta voi ascolta me; chi disprezza voi disprezza me, e chi disprezza me disprezza Colui che mi ha mandato (Lc 10,16). Colui che non mi crederà sarà condannato (Mc 16,16). Colui che non crede è già giudicato (Gv 3,18). Colui che non è con me è contro di me, e colui che non accumula con me, dissipa" (Lc 11,23).
Papa San Pio X:
D. Può alcuno salvarsi fuori della Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana?R. No, fuori della Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana nessuno può salvarsi, come niuno poté salvarsi dal diluvio fuori dell'Arca di Noè, che era figura di questa Chiesa.
Papa San Pio X:
D. Per salvarsi basta l'essere comunque membro della Chiesa cattolica?R. No, non basta per salvarsi l'essere comunque membro della Chiesa cattolica, ma bisogna esserne membro vivo.
Papa Gregorio XVI:
Vi sono...alcuni fra loro che si sforzano di persuadere se stessi e gli altri che l’uomo può salvarsi non solo nella Religione cattolica, ma anche chi muore nell’eresia professata può raggiungere la vita eterna...Eccoci dunque a voi, Venerabili Fratelli, con questa lettera a confermare, in forza del Nostro ufficio apostolico, le vostre Fraternità, perché possiate annunciare, relativamente al caso in questione, con ancora maggiore ardore, i principi immodificabili della Fede... Si trovano inoltre solenni documenti della Chiesa, con cui si annuncia lo stesso dogma. Nel decreto della Fede, promulgato dal Nostro Predecessore Innocenzo III, con l’assenso del Concilio Ecumenico Lateranense IV, si leggono queste parole: "Una sola, in verità, è l’universale Chiesa dei fedeli; fuori di essa nessuno può in alcun modo salvarsi".
Sant'Alfonso:
Ma preveniamo l'opposizione degli eretici. Non ha dubbio che il fondamento principale della chiesa è stato, e sempre sarà Gesù Cristo, secondo quel che scrisse s. Paolo: Fundamentum aliud nemo potest ponere, praeter id quod positum est, quod est Christus Iesus . Ma avendo Gesù Cristo poi costituito Pietro per fondamento della chiesa, con ciò venne a dichiarare che egli è il fondamento primario della chiesa, di Pietro e di tutti i fedeli, ma che Pietro poi è il fondamento secondario, niente però dal suo diverso. S. Basilio  dice che Cristo Petra est, et petram facit: quae sua sunt, largitur servis suis. È indubitabile che il Signore, comunicando a Pietro il nome di pietra, gli comunicò la podestà vicaria di capo. Sicché la fabbrica della chiesa si ritrova eretta sopra l'uno e l'altro fondamento, principalmente sopra quello di Cristo, ma immediatamente ancora sopra quello di Pietro; e quindi è che coloro i quali escono fuori di questo piano, non appartengono più alla chiesa, e restano da lei divisi. E così svanisce ogni lusinga degli eretici di poter ritrovar salute, fabbricando solamente, come dicono, sulla fede di Gesù Cristo. Poiché tal fede non sarà mai vera, se non va unita con quella di Pietro e de' pontefici suoi successori. All'incontro è sicuro, né può errare chi si ritrova unito col capo visibile della chiesa, che ci ha lasciato Gesù Cristo per fondamento, regola, dottore e vindice della fede.
Catechismo del Concilio di Trento:
Del resto tutti i fedeli, da Adamo a oggi e da oggi alla fine del mondo, i quali professano la vera fede, appartengono alla medesima Chiesa, che è stata edificata sopra il fondamento degli Apostoli e dei Profeti. Tutti questi sono stati costituiti e fondati su quella pietra angolare che è Cristo, il quale delle due cose ne ha fatta una e ha annunciato la pace ai vicini e ai lontani (Ef 2,14-20). Si dice universale anche perché quanti vogliono conseguire la salute eterna devono aderire alla Chiesa, non diversamente da coloro che, per non perire nel diluvio, entrarono nell'arca.
Papa Pio XII:
Alcuni riducono ad una vana formula la necessità di appartenere alla vera Chiesa per ottenere l'eterna salute ...CITARE ALTRE DI PAPA PIO XII... (forse su Mystici Corporis).
Dice il Signore:
Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, va' oggi a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò .
San Paolo, e con lui lo Spirito Santo:
Ecco, io Paolo vi dico che, se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla. E dichiaro ancora una volta, a chiunque si fa circoncidere, che egli è obbligato ad osservare tutta la Legge. Non avete più nulla a che fare con Cristo, voi che cercate la giustificazione nella legge; siete decaduti dalla Grazia .
Dice il Signore:
31 Se fossi io a render testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera; 32 ma c'è un altro che mi rende testimonianza, e so che la testimonianza che egli mi rende è verace. 33 Voi avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla verità. 34 Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché possiate salvarvi. 35 Egli era una lampada che arde e risplende, e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua luce. 36 Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. 37 E anche il Padre, che mi ha mandato, ha reso testimonianza di me. Ma voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il suo volto, 38 e non avete la sua parola che dimora in voi, perché non credete a colui che egli ha mandato. 39 Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza. 40 Ma voi non volete venire a me per avere la vita. 41 Io non ricevo gloria dagli uomini. 42 Ma io vi conosco e so che non avete in voi l'amore di Dio. 43 Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel proprio nome, lo ricevereste. 44 E come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo? 45 Non crediate che sia io ad accusarvi davanti al Padre; c'è già chi vi accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. 46 Se credeste infatti a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto. 47 Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
Papa Pio XII:
Alcuni riducono ad una vana formula la necessità di appartenere alla vera Chiesa per ottenere l'eterna salute...È noto che questi errori, ed altri del genere, serpeggiano in mezzo ad alcuni Nostri figli, tratti in inganno da uno zelo imprudente o da una scienza di falso conio; e a questi figli sono costretti a ripetere, con animo addolorato, verità notissime ed errori manifesti, indicando loro con ansietà i pericoli dell'errore. Il nostro Salvatore non soltanto ha dato il comandamento che tutti entrassero nella Chiesa, ma ha stabilito pure che la Chiesa fosse mezzo di salvezza, senza il quale nessuno potesse giungere al regno della gloria celeste.
Padre della Chiesa San Cipriano, Vescovo e Martire:
La Chiesa estende i suoi rami in tutta la terra con esuberante fecondità e si espande su vaste regioni. Uno solo però è il principio, una sola la sorgente e una sola la madre feconda e ricca di figli. Nasciamo nel suo grembo, ci nutriamo del suo latte siamo animati dal suo Spirito. Chi abbandona la Chiesa non raggiungerà mai Cristo, divenendo un forestiero, un profano, un nemico...Non può avere Dio come padre chi non ha la Chiesa come madre ... fuori della Chiesa non c'è salvezza. La sposa di Cristo non sarà mai adultera: essa è incorruttibile e pura, una sola casa conosce; con casto pudore custodisce la santità di un solo talamo. Lei ci conserva per Dio. Lei destina al Regno i figli che ha generato. Chiunque, separandosi dalla Chiesa, ne sceglie una adultera, viene a tagliarsi fuori dalle promesse della Chiesa: chi abbandona la Chiesa di Cristo, non perviene certo alle ricompense di Cristo. Costui sarà un estraneo, un profano, un nemico. Non può avere Dio per padre chi non ha la Chiesa per madre. Se si fosse potuto salvare chi era fuori dall’arca di Noè si salverebbe anche chi è fuori della Chiesa. Ecco quanto il Signore ci dice ammonendoci: «Chi non è con me, è contro di me e chi non raccoglie con me, disperde» (Matteo 12, 30). Chi spezza la concordia, la pace di Cristo è contro Cristo e chi raccoglie fuori della Chiesa disperde la Chiesa di Cristo. II Signore dice: «Io e il Padre siamo uno» (Giovanni 10, 30). E ancora sta scritto del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo: «E i tre sono uno (1 Giovanni 5,7) ». Ebbene può forse esserci qualcuno che crederà si possa dividere l'unità della Chiesa, questa unità che viene dalla stabilità divina e che è legata ai misteri celesti, e penserà che si possa dissolvere per la divergenza di opposte volontà. Chi non si tiene in questa unità non si tiene nella legge di Dio, non si tiene nella fede del Padre e del Figlio, non si tiene nella vita e nella salvezza... ...Questo mistero dell'unità...Non può possedere la veste di Cristo chi lacera e separa la Chiesa di Cristo. 
Papa San Celestino I così insegna nel Concilio di Efeso:
...tutti gli eretici corrompono le vere espressioni dello Spirito Santo con le loro menti malvage ed essi attirano sulle loro teste un fuoco inestinguibile.
Papa Pio XII Egli così si esprime citando anche Lattanzio:
Ascoltino la dichiarazione di Lattanzio: "La sola... Chiesa Cattolica è quella che mantiene il culto vero. Questa è la fonte della verità, questa la dimora della Fede, questo il tempio di Dio. E chiunque non v’è entrato o ne sia uscito rimane privo della speranza di salvezza. Nessuno deve cercare d’ingannare sé stesso con dispute pertinaci: qui si tratta della vita, e se non vi si pensa e provvede, la si perde irreparabilmente".
Papa Eugenio IV nel Concilio di Firenze:
La sacrosanta chiesa romana...Crede fermamente, confessa e predica che nessuno di quelli che sono fuori della chiesa cattolica, non solo pagani, ma anche Giudei o eretici e scismatici, possano acquistar la vita eterna, ma che andranno nel fuoco eterno, preparato per il demonio e per i suoi angeli , se prima della fine della vita non saranno stati aggregati ad essa; e che è tanto importante l'unità del corpo della chiesa, che solo a quelli che rimangono in essa giovano per la salvezza i sacramenti ecclesiastici, i digiuni e le altre opere di pietà, e gli esercizi della milizia cristiana procurano i premi eterni. Nessuno per quante elemosine abbia potuto fare, e perfino se avesse versato il sangue per il nome di Cristo si può salvare, qualora non rimanga nel seno e nell'unità della chiesa cattolica.
Papa San Celestino I:
... tutti gli eretici corrompono le vere espressioni dello Spirito Santo con le loro menti malvage ed essi attirano sulle loro teste un fuoco inestinguibile.
Catechismo del Concilio di Trento:
[la Chiesa]...Si dice universale anche perché quanti vogliono conseguire la salute eterna devono aderire alla Chiesa, non diversamente da coloro che, per non perire nel diluvio, entrarono nell'arca.
Papa Pio IX:
SILLABO dei principali errori dell'età nostra, che son notati nelle allocuzioni concistoriali, nelle encicliche e in altre lettere apostoliche del SS. Signor nostro Papa Pio IX: ...XVI. Gli uomini nell’esercizio di qualsivoglia religione possono trovare la via della eterna salvezza, e conseguire l’eterna salvezza... ...XVII. Almeno si deve bene sperare della eterna salvezza di tutti coloro che non sono nella vera Chiesa di Cristo... ...XVIII. Il protestantesimo non è altro che una forma diversa della medesima vera religione cristiana, nella quale egualmente che nella Chiesa cattolica si può piacere a Dio .
Papa Bonifacio VIII:
Che ci sia una ed una sola Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica noi siamo costretti a credere ed a professare, spingendoci a ciò la nostra fede, e noi questo crediamo fermamente e con semplicità professiamo, ed anche che non ci sia salvezza e remissione dei nostri peccati fuori di lei, come lo sposo proclama nel Cantico: "Unica è la mia colomba, la mia perfetta; unica alla madre sua, senza pari per la sua genitrice", che rappresenta un corpo mistico, il cui capo è Cristo, e il capo di Cristo è Dio, e in esso c'è "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo" .
Papa Pio IX:
Deve essere accettata come questione di fede che al di fuori della Chiesa Romana Apostolica nessuno può essere salvato, che la Chiesa è la sola Arca di Salvezza, e che chiunque non entra in essa morirà nel Diluvio. E' un peccato credere che ci sia salvezza al di fuori della Chiesa Cattolica! Dovete riconoscere che i fedeli hanno fissato fermamente le loro menti sull'assoluta necessità della fede Cattolica per ottenere la salvezza. Il protestantesimo è la Grande Rivolta contro Dio".
Professione di fede tridentina:
Io N. prometto, mi impegno e giuro, con l'aiuto di Dio, di mantenere e conservare tenacissimamente integra ed immacolata fino all'ultimo respiro di vita questa stessa vera fede cattolica, fuori della quale nessuno può essere salvo ...
Leone XII:
Ma evidentemente è impossibile che Dio, sommamente vero, Egli stesso Verità suprema, Provvidenza ottima e sapientissima, Remuneratore delle buone opere, possa approvare tutte le sette che predicano falsi principii – spesso in contraddizione fra di loro –, e che possa assicurare il premio eterno a chi le professa; del pari è superfluo fare altre considerazioni in materia. Noi disponiamo infatti di profezie ben più sicure e, scrivendo a voi, Noi parliamo di sapienza fra dotti: non della sapienza di questo secolo, ma della sapienza del mistero divino, nella quale siamo appunto istruiti; per fede divina crediamo che c’è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo e che nessun altro nome è stato dato agli uomini sulla terra per operare la loro salvezza se non quello di Gesù Cristo di Nazaret: pertanto dichiariamo che fuori della Chiesa non esiste salvezza... ...Agostino, meditando tali indicazioni, disse: "Se qualcuno verrà trovato fuori della Chiesa, sarà escluso dal numero dei suoi figli; né avrà Dio come padre colui che non avrà voluto avere la Chiesa come madre" .
Papa Pio IX:
...per dovere del Nostro ufficio apostolico vogliamo eccitare la vostra sollecitudine e vigilanza episcopale, affinché con ogni sforzo v’adoperiate a bandire dalla mente degli uomini quella parimenti empia e funesta opinione, che in ogni religione, cioè, possa trovarsi la via dell’eterna salute, e ai popoli affidati alla vostra cura dimostriate con la vostra egregia dottrina e solerzia, che i dogmi della fede cattolica non si oppongono punto alla misericordia ed alla giustizia divina. Poiché si deve tener per fede che nessuno può salvarsi fuori della Chiesa Apostolica Romana, questa è l’unica arca di salvezza; chiunque non sia entrato in essa perirà nel diluvio. Ma nel tempo stesso si deve pure tenere per certo che coloro che ignorano la vera religione, quando la loro ignoranza sia invincibile, non sono di ciò colpevoli dinanzi agli occhi del Signore .
Sant'Alfonso Vescovo e Dottore della Chiesa:
La chiesa non può esser mai vera se non è una, che insegni una dottrina ed una fede: Una fides (scrisse l'apostolo), unum baptisma, unus Deus . Onde, di tutte le chiese che insegnano diverse dottrine, poiché la verità non può esser che una, una sola può esser la vera chiesa: e fuori di quella non vi è salute.
Sant'Agostino:
...solo la Chiesa cattolica è corpo di Cristo... Fuori di questo corpo nessuno è vivificato dallo Spirito Santo. S. Agostino pensa a chi è fuori della Chiesa volontariamente, nel qual caso "può aver tutto fuorché la salvezza" .
Papa Pio IX:
Voi ben sapete, Venerabili Fratelli, in che modo questo dogma della nostra divina religione sia sempre stato dichiarato, difeso e inculcato con unanime e perenne spirito e parola dei Sinodi e dei Padri... ...Altri innumerevoli passi, tratti da splendidi testi, in modo esplicito insegnano e rivelano con quanta fede, religione, rispetto e obbedienza devono seguire questa Sede Apostolica e il Romano Pontefice tutti coloro che vogliono appartenere alla vera, unica e santa Chiesa di Cristo per conseguire l’eterna salute .
... POTREI CONTINUARE FINO ALLO SFINIMENTO!
Il presente articolo non è un attacco all'uomo Livio Fanzaga, religioso preparatissimo e grande guida spirituale, ma è una ulteriore testimonianza che il consacrato in questione, quando è infervorato dal business della Gospa, perde la lucidità ed arriva addirittura a mentire od a manomettere le verità omettendo.
Carlo Di Pietro
[*] Commento alla stampa del giorno

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