Il vescovo di Mostar, Ratko Peric, nella sua Omelia del 15 giugno 2006, di cui laSacra Congregazione per la Dottrina della Fede richiede la pubblicazione ai Vescovi in Visita “ad limina Apostolorum”, aveva affermato: «... in questa Chiesa locale di Mostar- Duvno esiste qualcosa come uno scisma: un gruppo di sacerdoti, dimessi dal Governo generale dei Frati minori dall’Ordine francescano, a causa della loro disobbedienza al Santo Padre, già da anni mantiene, in maniera violenta, più chiese parrocchiali ed uffici con l’inventario ecclesiastico. In tali parrocchie essi operano non solo illegalmente ma amministrano i Sacramenti sacrilegamente, ed alcuni anche invalidamente, come sono la Confessione e la Cresima, oppure assistono ai matrimoni invalidi». Tra questi Frati disobbedienti al Santo Padre e al Vescovo di Mostar vi è Padre Jozo Zovko. «Ancora oggi i medjugoristi, nella maggior parte dei casi in buona fede, affermano che la sospensione* di Padre Jozo non vi è mai stata e che si tratta solo di voci e di calunnie. (???) Molti, poi, non ne sanno addirittura proprio niente. Ricostruiamo la vicenda: il 23 agosto 1989, il vescovo Zanic revocò la giurisdizione a padre Jozo Zovko: in sostanza, lo privò delle facoltà sacerdotali nella diocesi di Mostar. Le motivazioni del provvedimento non furono divulgate ufficialmente. Esse sono ugualmente note, ma le accuse sono talmente gravi che, in un’ottica “garantista” è preferibile non parlarne neanche. Padre Jozo non prestò l’obbedienza a cui era in ogni caso tenuto (per i voti fatti all’atto dell’ordinazione) e pertanto il sucessore di Zanic, mons. Ratko Peric, dovette non solo confermare ma anche inasprire i provvedimenti già precedentemente presi nei suoi confronti. Leggiamo, ora, la comunicazione che il vescovo Peric ha inviato a mons. Michael J. Bransfield, Rettore dellaBasilica National Shrine of the Immaculate Conception di Washington (dove P. Jozo avrebbe dovuto celebrare una Messa e incontrare i fedeli per parlare di Medjugorje). Tale comunicazione, inviata per conoscenza anche al Provinciale dei francescani dell’Erzegovina, Slavko Soldo, in data 18 novembre 2002, è stata registrata dalla Cancelleria di Mostar con il numero di protocollo 1942/2002: In relazione a padre Jozo Zovko, OFM, membro della Provincia Francescana dell’Erzegovina, sono tenuto a informarla che gli è stata revocata ogni facoltà e missione canonica nella diocesi di Mostar-Duvno e Trebinje- Mrkan dal mio predecessore, mons. Pavao Zanic, deceduto l’11 gennaio 2000, con lettera di questa Cancelleria Diocesana, n. 622/89 del 23 agosto 1989. In qualità di attuale Vescovo di queste due diocesi dell’Erzegovina, io mantengo e confermo questa decisione e quest’atto. Inoltre, poiché ha ascoltato confessioni senza la necessaria facoltà, è ricaduto nelle pene prescritte dal canone 1378 §2 n. 1. Gliene è stata inviata notifica con la mia lettera 423/94 del 14 giugno 1994. La Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli aveva chiesto nel 1990 che andasse via da Medjugorje, in un “convento lontano”, ma è ancora implicato nelle vicende di Medjugorje poiché risiede a Siroki Brijeg e si reca a Medjugorje. Frate Jozo è un Francescano disobbediente. Si tratta di una vera e propria sospensione a divinis. Il 14 nov. 2002, il Provinciale Francescano dell’Erzegovina, Slavko Soldo, aveva emesso un comunicato che si apriva con le parole: “Padre Jozo Zovko è uno stimato membro della nostra comunità”. Il 25 novembre, il vescovo Peric gli invia, tramite fax, il seguente messaggio: Anche se padre Jozo è stimato da lei, è comunque disobbediente nei confronti del Vescovo locale e quindi nei confronti della Chiesa, come indicato nella lettera (datata 18 novembre 2002, prot. 1942/2002) inviata dal vescovo Ratko Peric di Mostar a mons. Michael J. Bransfield (...). Perchè la vostra Provincia francescana gli ha permesso di permanere in questa disobbedienza, privo delle facoltà sacerdotali, per 13 anni? Con preghiera di risposta. Grazie. Nessuna risposta risulta essere pervenuta. Bisogna specificare che i francescani vengono ordinati dal Vescovo e sono tenuti all’obbedienza nei suoi confronti e non solo, quindi, verso il proprio Ordine. Riportiamo un brano della lettera che il Vescovo ha inviato a Padre Jozo il 26 giugno 2004, registrata con protocollo 843/2004, presso la Cancelleria di Mostar. In conformità alle norme del Codice di Diritto Canonico, con particolare riferimento ai canoni 1336 §1 e §2, per difendere questa Chiesa locale dai suoi abusi, non volendo commettere ingerenze nell’ambito della disciplina religiosa del suo Ordine, ma considerando la sua costante disobbedienza nei confronti di questa Chiesa locale e la sua mancanza di rispetto nei confronti dei vescovi diocesani, con il presente atto dichiaro che nel territorio delle diocesi di Mostar-Duvno e Trebinje-Mrkan, lei non ha la facoltà di esercitare le funzioni sacerdotali e in particolar modo di ascoltare confessioni. In qualità di vescovo diocesano, la invito di nuovo, come ho già fatto molte volte in passato, a regolarizzare la sua posizione sacerdotale se vuole vivere ed esercitare il ministero in questa Chiesa locale. Sarò lieto di mostrarle, qui a Mostar, tutta la documentazione, conservata in questa Cancelleria, riguardante le sue attività pastorali illecite e la sua vita morale, dietro sua richiesta scritta. Come è sempre accaduto in precedenza, Padre Jozo ha perseverato nella sua disobbedienza, con l’appoggio di tutti i responsabili della parrocchia di Medjugorje, cosicché, il 16 aprile 2007, il vescovo Peric, presso il Convento francescano di Humac, doveva far presente quanto segue: È un’espressione di puro arbitrio degli stessi parroci e degli altri addetti pastorali di Medjugorje il fatto che un membro della vostra Provincia, fra Jozo Zovko, al quale è stato vietato di esercitare il ministero sacerdotale in questa Diocesi, sia stato invitato quest’anno a guidare la Via Crucis a Medjugorje, e gli sia consentito ascoltare le confessioni. Il 4 marzo 2007, Antonio Socci, sul quotidiano “Libero”, lamenta il fatto che “oggi, quasi 20mila persone (...) saranno al Mazda Palace di Milano, per un incontro di preghiera con Padre Jozo Zovko, il carismatico frate che fu parroco di Medjugorje (vi sarà anche la testimonianza di due veggenti). Ventimila sono tanti, ma saranno invisibili e nessun giornale ne parlerà. Come accade ogni anno”. Socci ci tiene davvero tanto a far pubblicità ad un happening guidato da un “francescano disobbendiente”? Per ironia della sorte, non è davvero meglio che non se ne parli troppo? (pp. 76-81). Documentazione gentilmente fornita dall'Ing. F. Adessa Chiesa Viva Anno XXXVIII - N° 404 - Aprile 2008 Annotazioni a cura di Pontifex.Roma Per approfondimenti (pro o contro Medjugorje) clicca qui |
Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
lunedì 2 aprile 2012
I sordi udranno?
MEDJUGORJE: LA VERA STORIA DI PADRE JOZO ZOVKO, FRATE DISOBBEDIENTE
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