ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 24 aprile 2012

Lo show della veggente Ma che fede è mai questa?

I 30 mila allo stadio per la donna che dice di avere le visioni: ma religione e sensazionalismo possono andare d'accordo?

Dato per scontato il rispetto per chi ci crede, forse è il caso di farsi qualche domanda sull’adunata allo stadio per la veggente di Medjugorje. Una soprattutto: è giusto parlare di fede in un contesto da concerto rock o da partita di calcio? Le gradinate piene, l’esibizione dei santini, gli striscioni, statue di madonne che fanno il giro di campo, la calca per fotografare l’ostia consacrata, la gara a chi è più meritevole di un appellativo che di per sé è un ossimoro – ultrà della fede -, la veggente che fra un’intervista e l’altra parla delle sue visioni, gli ammalati che chiedono di guarire fra urla e schiamazzi – come se non si possa fare al chiuso di una casa o di una chiesa.
Ci si chiede, seppur con cautela e nella speranza di non offendere la sensibilità di nessuno, che legame possa esserci fra preghiera e sensazionalismo, fra uno stadio pieno e il rapporto con Dio, fra la speranza per qualcosa – qualunque cosa – e la religione venduta porta a porta da una donna che gira per l’Italia come una rockstar in tournée. E ci si chiede, soprattutto, se tutto questo abbia davvero a che fare con la religione e non piuttosto con il fanatismo della religione, che ovviamente è cosa assai diversa. Chi scrive è fra coloro che pensano che l’esercizio della fede debba essere svolto nel rigore e nel silenzio di una chiesa. Non in uno stadio.
(22 aprile 2012)


Francesco Massaro


ma di che stupirsi? Gospa docet!

A Trapani 4.000 persone accolgono la ''veggente'' di Medjugorje, Marija Pavlovic Lunetti

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