I tradizionalisti contro le promesse del neo presidente su matrimonio omosessuale. La Chiesa francese aspetta: “Certe iniziative rischiano di dividere in due il Paese”
giacomo galeazzi roma Il rischio è che l'inquilino dell’Eliseo diventi il nuovo Zapatero , cioè un'icona del movimento libertario che minimizza le radici cristiane dell'Europa.I cattolici francesi si mobilitano contro la legge sui matrimoni omosessuali che il neo-eletto presidente socialista François Hollande ha promesso di far approvare durante la campagna elettorale. I cattolici praticanti rappresentano circa il 15% della popolazione francese. L’istituto Civitas, un movimento vicino alle posizioni più conservatrici, guida la protesta cattolica contro Hollande . Una mobilitazione nel segno del rifiuto di «una Francia rossa e laicista» e della critica verso la «visione intrinsecamente anti-cristiana, anti-familiare e anti-nazionale» del leader socialista.La maggior parte dei cattolici francesi non si riconosce in questo genere di attacchi, sebbene il 79% di coloro che si dichiarano praticanti abbiano votato per Sarkzoy; oltre però alla legge sui matrimoni omosessuali un'altra questione preoccupa i vescovi francesi, ovvero la possibilità di una riforma sulla legge che regola l'eutanasia. Per ora la Chiesa francese preferisce mantenere un profilo basso, in attesa di vedere se alle promesse elettorali seguiranno i fatti: la Conferenza Episcopale però ha già lanciato dei messaggi a Hollande sottolineando che determinate iniziative rischierebbero di «dividere in due il Paese».
Benedetto XVI, negli auguri al neo-presidente, gli ha raccomandato di rispettare la vita e le tradizioni spirituali della Francia. Benedetto XVI ha inviato un messaggio a Francois Hollande in occasione del suo insediamento, chiedendogli di rispettare le «nobili tradizioni morali e spirituali». della Francia. Il messaggio porta la data del 14 maggio ed è stato inviato all'Eliseo qualche ora dopo la cerimonia di insediamento di ieri pomeriggio. Nel testo, Joseph Ratzinger offre a Hollande i suoi «auguri cordiali per l’esercizio delle alte funzioni». Il Papa auspica che la Francia, «in Europa e nella comunità internazionale, possa continuare a essere un fattore di pace e di solidarietà attiva, nella ricerca del bene comune, del rispetto della vita e della dignita' di ogni persona e di tutti i popoli». Benedetto XVI chiede a Dio di «assisterla affinché, nel rispetto delle sua nobili tradizioni morali e spirituali, il vostro Paese possa proseguire con coraggio i suoi sforzi per la costruzione di una società sempre più giusta e fraterna, aperta al mondo e solidale con i Paesi poveri».
Il neo-eletto presidente francese Francois Hollande è stato invitato dalla basilica romana di San Giovanni in Laterano a prendere possesso del titolo di «canonico onorario» della basilica, che fin dal 1604 spetta ai capi di Stato francesi, prima ai re e ora ai presidenti della Repubblica. Il Capitolo del Laterano ha inviato infatti la lettera di invito, insieme alle congratulazioni per l’avvenuta elezione. Il predecessore di Hollande, Nicolas Sarkozy, aveva preso possesso del titolo il 20 dicembre 2007, giorno in cui si recò anche in visita a papa Benedetto XVI. Quello di canonico del Laterano è stato anche il titolo dei presidenti de Gaulle, Giscard d’Estaing e Chirac, mentre Coty e Pompidou lo hanno rifiutato, e Mitterrand non lo ha nè voluto nè rifiutato. Si vedrà ora cosa farà il nuovo inquilino socialista dell’Eliseo, anch’egli in predicato di riceverlo come successore dei re di Francia, «figlia maggiore della Chiesa». Il legame tra la Francia e l’arcibasilica papale di San Giovanni, «madre e capo di tutte le Chiese», viene ricordato ogni anno nel giorno di Santa Lucia, il 13 dicembre, con una messa celebrata dal cardinale vicario, all’intenzione della felicità e prosperità della Francia («Pro felici ac prospero statu Galliae»). Il canonicato onorario è un privilegio che risale al re Enrico IV, che aveva ereditato un regno profondamente diviso tra cattolici e protestanti e aveva adottato all’inizio la confessione calvinista; era poi tornato definitivamente al cattolicesimo, con l’assoluzione del Papa. Alla conversione di Enrico IV fece seguito nel 1598 l’editto di Nantes, che concedeva ampia libertà religiosa ai protestanti, ristabilendo la pace nel regno. Per manifestare la propria riconoscenza alla Chiesa cattolica, il cui perdono aveva permesso la pacificazione, il re fece nel 1604 una generosa donazione al Capitolo del Laterano. Tra le clausole della donazione c’era la celebrazione il 13 dicembre, compleanno del re, di una messa per la prosperità della Francia.
Dunque il 79% dei cattolici praticanti ha votato per il presidente uscente Nicolas Sarkozy, sconfitto al ballottaggio per le elezioni presidenziali francesi dal socialista Francois Hollande, secondo un sondaggio dell’istituto Harris per il settimanale La vie. Hollande ha avuto il sostegno del 21% dei cattolici che «va a messa almeno una volta al mese». I cattolici non praticanti hanno avuto un comportamento elettorale identico ai francesi in generale. Mentre la maggioranza (70%) dei «senza religione» ha preferito Hollande. Secondo il sondaggio, il neopresidente socialista non piace ai cattolici praticanti perché «favorevole al matrimonio gay e all’adozione tra coppie omosessuali».
http://ilsismografo.blogspot.com/2012/06/francia-francia-i-cattolici-temono-un.html
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