ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 17 luglio 2012

NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E ..


DELL’APPALTO MILIONARIO: OPUS DEI E COMUNIONE E FATTURAZIONE FANNO SCUOLA - IN ITALIA E’ TUTTO UN FIORIRE DI LOBBY FINANZIARIE MASCHERATE DA ORDINI E CONFRATERNITE - I LEGIONARI DI CRISTO ANTONIO E MARIA CRISTINA FAZIO E LE TELEFONATE “DELLA MADONNA” CON FIORANI - I “SIGILLI DI DON VERZE’” INGHIOTTITI DALLA VORAGINE DI UN MILIARDO E MEZZO DI EURO DEL SAN RAFFAELE - I FIGLI DELL’IMMACOLATA COINVOLTI NELLO SCANDALO DEI DUE OSPEDALI ROMANI DELLA CONGREGAZIONE…

Don VerzeDON VERZE
Gianni Barbacetto per il "Fatto quotidiano"
Le sigle cambiano (Cl, Opus Dei, Figli dell'Immacolata, Legionari di Cristo, Sigilli del Monte Tabor...), ma l'antifona è la stessa: a chi chiede conto di affari milionari e rapporti politici, rispondono che sono gruppi religiosi, esperienze ecclesiali, comunità di fede. Vero. Cl è una "fraternità", cioè una associazione di laici cristiani fondata da don Luigi Giussani. L'Opus è una "prelatura personale della Chiesa cattolica che aiuta tutti i fedeli a cercare la santità nel loro lavoro".

MARCIAL MACIEL - FONDATORE LEGIONARI DI CRISTOMARCIAL MACIEL - FONDATORE LEGIONARI DI CRISTO
I Figli dell'Immacolata Concezione sono una congregazione religiosa fondata nel-l'Ottocento da Luigi Maria Monti, un infermiere che andava in giro vestito da prete senza esserlo mai stato. I Legionari sono una congregazione nata in Messico per impulso di Marcial Maciel Degollado. I Sigilli di don Luigi Verzé sono un'associazione di cristiani che s'impegnano al celibato e "a dedicare l'intera vita per il compimento della missione dell'Opera" del fondatore.
FORMIGONIFORMIGONI
Vita religiosa, "sequela di Cristo", fedeltà alla Chiesa. Peccato che poi quelle sigle si ritrovino spesso in cronache che raccontano di affari molto terreni, di budget milionari, di scandali clamorosi. Le organizzazioni più grandi e transnazionali, come l'Opus Dei e, su scala più ridotta, Cl, ripetono da anni di essere movimenti ecclesiali, senza responsabilità alcuna per le opere, le imprese, le avventure finanziarie, le attività politiche (e gli eventuali reati) dei loro aderenti.
APPALTI CELESTI
Certo risulta però difficile distinguere a occhio nudo, per esempio, Cl-movimento religioso da Cl-sistema di potere costruito attorno a Roberto Formigoni. Negli ospedali lombardi e nel sistema sanitario, ma anche nelle società a partecipazione regionale, la presenza di uomini di Cl è fortissima e l'appartenenza alla sua sfera d'influenza, magari attraverso l'adesione alla Compagnia delle Opere, diventa essenziale per non essere esclusi dagli affari, dagli appalti pubblici, dalle carriere di rilievo.
GIANMARIO ROVERAROGIANMARIO ROVERARO
Difficile anche distinguere l'Opus dalle banche e dalle imprese dove operano i suoi aderenti ("soprannumerari", cioè laici). Nel sito in italiano dell'Opera, resta dal luglio 2006 una pagina dedicata al finanziere Gianmario Roveraro, ucciso allora dopo un misterioso rapimento. Sono apertamente rivendicate come "iniziative apostoliche" dell'Opus alcune attività come l'Università Campus Bio-Medico e il Centro Elis (scuola di formazione professionale) di Roma, oltre a numerosi collegi universitari in tutta Italia (Fondazione Rui, associazione Arces, istituto Ipe, residenza Torrescalla eccetera).
j fiorani cristina fazio GENTEJ FIORANI CRISTINA FAZIO GENTE
L'Opus e Cl avranno certo una ricca vita religiosa, ma funzionano anche come potenti lobby che costruiscono carriere, implementano affari, stringono rapporti politici. Hanno i loro cardinali di riferimento in Vaticano, i loro vescovi nelle conferenze episcopali, i loro politici nei Parlamenti e nelle amministrazioni.

Se già è difficile distinguere attività religiosa e imprese economiche in organizzazioni grandi, ma pur sempre molto gerarchiche e soggette a stretti sistemi di controllo e voti d'obbedienza, quasi impossibile distinguerle in gruppi più piccoli, come i Figli dell'Immacolata e i Legionari di Cristo, o piccolissimi, come i Sigilli di don Verzé. Devoti ai Legionari erano Antonio Fazio, governatore di Bankitalia durante le scalate dei "furbetti del quartierino", e sua moglie Maria Cristina, che aveva regalato allo scalatore Gianpiero Fiorani una speciale statua della Madonna.
Franco DecaminadaFRANCO DECAMINADA
Il banchiere della Popolare di Lodi, in una esilarante telefonata intercettata, racconta alla signora Fazio di essersi addormentato abbracciato alla statua e di essersi poi risvegliato con un bozzo provocato dall'abbraccio: un bozzo "della Madonna". Ma la signora Fazio nelle sue telefonate tranquillizza Fiorani e lo rassicura che il marito sosterrà la sua scalata. Il banchiere la ringrazia dicendole: "Tu sei l'aquilone, devi volare alto". Fazio dovrà dimettersi per l'appoggio dato agli scalatori. I Legionari finiranno invece coinvolti in un brutto scandalo sessuale, con il fondatore accusato di pedofilia.
S. RAFFAELE E IL CRAC
I Sigilli di don Verzé sono stati travolti dal buco di un miliardo e mezzo di euro che ha rischiato di far fallire il San Raffaele. Dopo la morte del fondatore, hanno perso il controllo dell'ospedale, anche se ogni tanto riemergono voci secondo cui misteriose cordate straniere con ancor più misteriosi fondi esteri sarebbero pronte a scendere in campo per strappare la creatura di don Verzé all'"usurpatore" che lo ha ora acquistato, Giuseppe Rotelli.
idi-di-romaIDI-DI-ROMA
I Figli dell'Immacolata sono coinvolti nello scandalo che sta facendo traballare i due ospedali romani della congregazione, l'Idi e il San Carlo di Nancy. Il don Verzé alla romana, in questa storia, è padre Franco Decaminada, padre padrone delle due strutture sanitarie, ora indagato dalla Procura di Roma per associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita e all'evasione tributaria.
I due ospedali hanno un buco di almeno 600 milioni di euro che i magistrati della Capitale sospettano siano precipitati in un buco nero a causa della gestione di padre Decaminada: appalti agli "amici" e forniture pagate più del dovuto. Agnelli o lupi? Tempi duri per le lobby religiose in affari. Dal ciellino Formigoni all'Immacolato Decaminada, le inchieste giudiziarie pretendono di mettere il naso negli affari fatti in nome di Dio. Non c'è più religione.

Sanità in Lombardia, il nome di Formigoni per gli appalti a uomini di Cl

'Repubblica' riporta le intercettazioni che vedrebbero coinvolto il governatore e Pio Piccini, faccendiere con trascorsi giudiziari e interessato al business della telemedicina con la Regione. Al centro l'intermediazione del vice del presidente, Paolo Alli, e 250mila euro che sarebbero stati consegnati all'uomo di fiducia del Celeste, Mazarino De Petro, già coinvolto nell'inchiesta Oil for Food




Come scrive Repubblica, nell’informativa del nucleo speciale di polizia valutaria depositata nell’indagine del procuratore aggiunto Francesco Greco e Carlo Nocerino compare più volte il nome di Formigoni, fatto dal faccendiere G.B. – commendatore e dirigente d’azienda nonché consulente dell’imprenditore Pio Piccini, con trascorsi giudiziari e interessato al business della telemedicina con la Regione Lombardia – e M.B., in un’intercettazione ambientale. Piccini voleva ottenere dalla regione Lombardia un bando ad hoc come era successo a General Electric, Assomed, Telecom e Beta80. I suoi trascorsi giudiziari, però, sono un ostacolo. Per questo G.B. tenta di farlo rientrare con l’intervento del vice del sottosegretario di Formigoni, Paolo Alli, secondo cui Piccini “deve a Formigoni 50mila euro e quindi ci sarebbe stata la necessità di farlo partecipare al progetto per evitare il fallimento del medesimo”. E ha tutti i motivi per farlo rientrare visto che teme che rilasci “dichiarazioni scomode all’autorità giudiziaria”. Quindi vogliono farlo collaborare con Beta 80 Group, società diretta da Alfonso Lovati.
Lovati prima di ricoprire questo incarico “era stato nominato dal governatore nel consiglio d’amministrazione di Smau, società del sistema Fiera di Milano, fino al 2001″ e rientra nella cerchia di Comunione e Liberazione che include, ad esempio, “Lucchina, Bertoglio, Cannatelli, Lovati e De Poli”. Lucchina è il direttore generale della sanità e De Poli è presidente di General Electric Healthcare Italia. Il loro legame col movimento di cui Formigoni è memor domini sarebbe legato alla partecipazione di eventi ciellini. Nel più importante, il Meeting di Rimini, De Poli è stato coinvolto in tre incontri diversi sulla sanità, dal 2009 al 2011, e Formigoni sarebbe stato a conoscenza dei progetti della società indagata. 
Dalle intercettazioni emerge che la Regione Lombardia, e Formigoni in particolare, vorrebero coinvolgere Piccini e, secondo quanto emerge, “l’interessamento” sarebbe motivato dal denaro versato al Pirellone. “Guarda che lo conosco (Piccini) perché sono il suo consulente… Io lo so qual è il problema, gli ha dato soldi – spiega G.B.-. Perché io so a chi ha dato soldi e anche quanto ha dato. Li ha dati a Mazarino De Petro, gli ha dato 250mila euro”. De Petro è l’uomo di fiducia del governatore, già coinvolto nell’inchiesta Oil for food.

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