Settembre 2012
dialoghi D.C& G.P
Caro don Chisciotte,
E’ tanto tempo che non ti scrivo. Non ti ho dimenticato come non ho
dimenticato la battaglia che stiamo combattendo, ma si è insinuata in me
la convinzione che noi siamo troppo piccoli per contrastare un modo di
pensare la Chiesa, che non è presente soltanto a Bose, ma che è più ampio.
Stiamo davvero combattendo contro i mulini a vento, come il personaggio
di cui tu porti il nome.Il perché è presto detto:
*Bianchi è sempre più presente in tantissimi avvenimenti di Chiesa.
Spiega anche il catechismo su Famiglia Cristiana e per le edizioni paoline
ha scritto un libro che fa parte di una collana sull’anno della fede dal titolo
“Nuovi stili di evangelizzazione”.
Di più: interverrà il 2 ottobre,
insieme ad altri, alla presentazione di un altro libro della editrice vaticana,
presso la stessa, sul futuro della vita consacrata. “Testimoni del Dio vivente”.
Il quotidiano Avvenire anche quest’anno ha parlato di Bianchi,
per il festival di filosofia
*Trovo i “bosiani” a far parte di una iniziativa modenese,
che non è proposta solo da loro, per celebrare il Concilio in occasione
dell’anno della fede. E’ inoppugnabile,
E’ il Papa che ha indetto questo anno per riprendere in mano il Vaticano II.
*Sta per ricominciare nelle parrocchie il cammino per l’iniziazione cristiana.
*Sta per ricominciare nelle parrocchie il cammino per l’iniziazione cristiana.
Insomma il catechismo. Da noi in diocesi, i seguaci di Bose propongono
solo quello cosiddetto dei 4 tempi che rifugge, come dalla peste, dal
concetto di dottrina e di definizione della Verità. L’ufficio catechistico
è guidato da loro.
Penso che tu abbia capito: L’Ufficialità delle istituzione sta dalla loro parte,
la stampa cattolica accredita il Bianchi che può giustamente ridere.
A noi rimane la figura dei vecchi brontoloni che perseguitano un “prelato”
(così lo pensano i più) fecondo di iniziative apostoliche.
Se la Chiesa fosse solo una società come le altre, verrebbe la voglia di smettere
Se la Chiesa fosse solo una società come le altre, verrebbe la voglia di smettere
e di accettare la sconfitta.
Per fortuna nella Chiesa si può invece parlare e solo il magistero infallibile
Per fortuna nella Chiesa si può invece parlare e solo il magistero infallibile
o autentico, chiude la bocca.
Ed allora nonostante i mulini a vento , approfondisco la riflessione.E’ noto che Bianchi non è un monaco ma un laico laureato in economia
e commercio ed esperto di Bibbia e teologia da autodidatta.
Può parlare, come lo posso fare io, ma non può chiudere le questioni.
Nè tantomeno lo possono fare i suoi seguaci. Che non sia un monaco
lo prova anche il fatto che è da tutte le parti, sempre in giro e a bocca
aperta. Esattamente l’opposto della vita monastica. San Benedetto all’inizio
della regola, chiama i monaci sempre vaganti, “sarabaiti” dicendo che essi
sono della peggior specie. Il monaco non è un predicatore errante
ma uno che si fa cercare e si concede entro i limiti della sua vita ascetica.
Una vita che mette cioè in luce sempre il primato di Dio e il tempo per
Lui.Come ho già più volte detto nel motu proprio “Porta Fidei”
con cui Benedetto XVI indice l’anno della fede, non si parla mai
di Concilio senza unirlo subito al Catechismo della Chiesa Cattolica,
che contiene tutto il Concilio, non secondo il “suo spirito”
condannato dal Papa nel famoso discorso del 22 .12. 2005, ma nella continuità
con la Chiesa di sempre. Questo fatto lo si evince anche guardando
il cambiamento più visibile del Vat.II, quello della Messa.
Esso non può più essere presentato come 50 anni fa, perché Il Papa
ha ripristinato la liturgia antica, non per sostituirla alla nuova,
ma per dare il messaggio che forse la nuova aveva perduto per strada
qualche pezzo e che la fedeltà al Concilio non equivale ad una liturgia
“fai da te” che cambia,(come fanno i “bosiani) impercettibilmente
le formule e i riti, insinuando che questa è la volontà del Concilio.
Le catechesi in “più tempi” a cui accennavo sopra, continuano a trascurare
i contenuti dottrinali della fede in quanto escludono che si studi così come è,
la chiara definizione catechistica .
Si basano prevalentemente sulla esperienza , che è un aspetto ma non l’unico.
La ragione umana, anche del bambino, necessita di concetti chiari.
Non negano, ma nemmeno affermano con chiarezza che il battezzato,
raggiunto l’uso di ragione ha l’obbligo sotto pena di peccato mortale,
di partecipare alla Messa ogni domenica e non solo in quelle “esemplari”.
Il Papa vuole che i contenuti della fede siano conosciuti e studiati.
Dice esattamente: “studiate il catechismo con passione e perseveranza……
Dovete conoscere quello che credete con la stessa precisione con cui
uno specialista di informatica, conosce il sistema operativo di un computer……
Dovete essere ben più profondamente radicati nella fede, della generazione
dei vostri genitori.” (cfr . Youcat, premessa) Il nostro Vescovo
negli orientamenti pastorali 2012 /2013 “Io credo, noi crediamo”
a pag. 31 ripete le stesse parole e a pag.32 afferma:
“C’è dunque uno stretto rapporto tra Concilio Vat.II e Catechismo
della chiesa universale. ….. possiamo affermare che esso vuole essere
la continuazione dell’opera di rinnovamento conciliare”.
E’ una riflessione legittima questa mia ed in conformità con il pensiero
ed i fatti del magistero.
C’è un ultimo motivo che mi spinge a scriverti ed non è collegato con Bose:
Imperversa un film che ha vinto alla mostra del cinema di Venezia.
Imperversa un film che ha vinto alla mostra del cinema di Venezia.
Quello del regista Ulrich Seidl, dal titolo Paradise Faith (fede nel Paradiso)
che ha il punto culminante nella sequenza in cui la protagonista si dedica
all’autoerotismo utilizzando come strumento il Crocifisso.
La Santa Sede è intervenuta il 12 settembre scorso con un fermo comunicato
letto da Padre Lombardi che recita: “il rispetto profondo per le credenze,
i testi, i grandi personaggi delle diverse religioni è una premessa essenziale
alla convivenza pacifica tra i popoli” .
Ma non si riferiva alla bestemmia di Venezia quanto piuttosto al film
su Maometto Innocence of muslims che sta incendiando il mondo arabo.
Ma dove è il popolo di Dio tutto chiamato alla santità dalla lumen gentium
Ma dove è il popolo di Dio tutto chiamato alla santità dalla lumen gentium
e formato di cristiani consapevoli ed adulti? Dove sono i suoi Pastori?
Presi dalla terra hanno forse dimenticato il Cielo?
Non gli interessa che sia offeso il Signore?
E’ legittimo chiedere ai Pastori e ai fedeli di intervenire con i mezzi della
E’ legittimo chiedere ai Pastori e ai fedeli di intervenire con i mezzi della
ragionevole protesta (che non sono quelli del mondo islamico)
per difendere e non voltarsi dall’altra parte, caso mai appellandosi al
buonismo o a necessità più urgenti
Siamo di fronte ad un modo incompleto di pensare e vivere la fede .
E’ necessario criticarlo perché non diventi, come già lo è in certi ambienti
nostrani,egemone.
Per questo motivo, assieme a te, continuerò a combattere i mulini a vento.
Che Maria “Quae sola cunctas hereses interemit” e il Beato Marco D’Aviano , camminino con noi.
Tuo Grillo parlante
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