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venerdì 26 ottobre 2012

Celebrano e si vantano di ciò di cui si dovrebbero vergognare!


Card. Danneels: il Concilio ha rotto con la visione negativa del mondo #

Card. Dannels
Card. Dannels

Una riflessione sul Vaticano II tenuta a Londra dal vescovo emerito di Malines-Bruxelles

“La Chiesa conciliare ha operato una così netta discontinuità con il passato paragonabile solo a quanto accaduto con il Concilio di Nicea che ha formulato il Credo”. Affermazioni forti * quelle espresse dal card. Godfried Danneels, 79 anni, vescovo di Malines-Bruxelles fino al 2010, nel corso di un ciclo di conferenze per la diocesi di Londra.

 Che si sia trattato di un Concilio diverso da tutti i precedenti è un’opinione condivisa dalla stragrande maggioranza degli studiosi, ha esordito Danneels, come pure la sensazione che molti di quanti parlano su di esso in realtà non conoscano affatto i testi o li abbiano letti solo in parte o comunque non siano in grado di confrontarli con quanto esisteva in precedenza.

Ma dove starebbe la sua originalità? Innanzitutto perché ha segnato definitivamente la fine del periodo costantiniano nella storia della Chiesa, rendendola più libera di annunciare il Vangelo, in secondo luogo per l’aver affrontato una lunga serie di problemi, a differenza dei concili precedenti, dedicati in genere ad un tema particolare. §

Nucleo fondamentale il valore e ruolo dei laici, mentre al secondo posto Danneels non mostra dubbi nel collocarvi l’introduzione delle lingue nazionali nella liturgia. “Il Vaticano II ha mostrato come ciò che si è pensato e praticato per secoli non deve necessariamente restare immutabile per l’eternità”.

Senza precedenti neppure il documento sul rapporto con i “fratelli” ebrei, il testo sulla libertà religiosa e sul rapporto Stato-Chiesa. Ma dove il cardinale riscontra una netta inversione di tendenza è nel rapporto Chiesa-mondo. “Il rifiuto e la difesa, con senso di superiorità, erano stati sempre stati prevalenti, poi la Chiesa ha finalmente parlato di ascolto perché “Dio ha tanto amato il mondo”.

Da non dimenticare la novità nell’ambito della gerarchia: da un ruolo meramente consultivo dei vescovi  si passa alla definizione della collegialità episcopale anche se poi non si è dato seguito a modalità precise (“I sinodi promuovono una collegialità affettiva, non effettiva”).

“Prima del Concilio avevano assunto sempre più forza le encicliche papali così la voce della Chiesa aveva finito per identificarsi sempre più con quella del papa (per non parlare della questione dell’infallibilità) con una concentrazione del Magistero nelle sue mani esclusive. La burocratizzazione della Curia romana e soprattutto il ruolo assunto dal Sant’Uffizio avevano completato il quadro”.

Tuttavia con il XX secolo, (e poi codificata dal Concilio) ha cominciato a crescere la consapevolezza di una Chiesa-popolo di Dio dove la gerarchia è solo una parte del tutto. Si è cominciato a parlare di Chiesa come di una grande “familia Dei” dove tutti sono fratelli in virtù dell’unico comune battesimo, di carismi e di partecipazione. “Si tratta di un vocabolario del tutto inedito che ormai ha acquisito cittadinanza nel linguaggio della Chiesa contemporanea”. Abbandonato il linguaggio autoritario-giuridico-legislativo (che aveva trovato culmine nei “canoni”, talvolta sprezzanti e minacciosi, a Trento erano ben 325!), si è passati ad uno più chiaro e conciso rappresentato da quel termine, che Dannels confida aver così caro, qual è l’aggettivo “pastorale”. E’ il linguaggio della Chiesa per il mondo reale, non quello ormai affidato alla storia. E Giovanni XXIII è “il papa che ha operato la transizione dal vecchio al nuovo mondo”. Significativo quel termine “aggiornamento”, che ha segnato la primavera del Concilio.

Ma ci sono altri punti di rottura: il rapporto coi media (“In un battibaleno tutta la segretezza era svanita e ogni discussione, dibattito, anche aspri, sono rimbalzati in tutto il mondo”); l’annullamento della distanza fra il celebrante e l’assemblea e la partecipazione attiva alla liturgia; il ruolo della Scrittura ora affidata ai credenti; il dialogo ecumenico.Maria Teresa Pontara Pederiva
Roma
http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/concilio-19222/

 # quella positiva quale sarebbe?... il disastro attuale!
* più che forti: RIDICOLE
§ se questo è uno dei leaders del conciliabolo possiamo stare tranquilli: è un titanic che affonderà!

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