ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 27 ottobre 2012

Lo vedremo a Medjugorje?


Piergiorgio Odifreddi in difficoltà di fronte ai miracoli di Lourdes

Qualcosa di diverso è avvenuto durante la puntata di “Porta a Porta” del 18/10/12, durante la quale si è parlato del 68° miracolo di Lourdes riconosciuto dalla Chiesa, dopo anni e anni di studi medici. In studio, oltre al conduttore Bruno Vespa, c’erano Vittorio Messori, Piergiorgio Odifreddi, Claudia Koll, Massimo Giletti, Andrea Tornielli e la signora Elisa Aloi, una delle miracolate italiane.
La sua storia è stata già raccontata in un nostro precedente articolo (e in questo interessante filmato): affetta da una forma gravissima di tubercolosi ossea multipla fistolosa, la signora Aloi ha passato 17 anni a letto totalmente paralizzata, per 11 anni quasi interamente ingessata (tranne la testa e altre piccole parti del corpo) e ha subìto 33 interventi chirurgici. Al ritorno da Lourdes, nel 1958, si è scoperta la ricrescita dell’osso femorale e la donna è tornata tranquillamente a camminare senza nessun aiuto di tipo medico-fisioterapico.
Dopo che la donna, come si vede nel video qui sotto, ha raccontato quanto le è accaduto, Odifreddi è sembrato subito in difficoltà. Il conduttore, Vespa, ha tuttavia spostato la questione su un particolare secondario, evitando di “sferrare” al matematico il colpo del ko invitandolo a spiegare attraverso le sempre utili da citare “guarigioni spontanee” la ricrescita dell’osso del bacino, e sopratutto dopo una malattia durata 17 anni. Vespa, come dicevamo, ha preferito porre una seconda domanda -il particolare del ritrovamento delle bende che avvolgevano la donna pulite e piegate- dalla quale Odifreddi ha potuto facilmente salvarsi accennando al fatto che i ricordi possono essere reinterpretati nel tempo.
Il matematico impertinente (o “incontinente”) ha quindi approfittato per citare l’altro suo cavallo di battaglia in tema di miracoli, e cioè l’affermazione dello scrittore scettico Émile Zola secondo cui «A Lourdes si vedono tante stampelle ma nessuna gamba di legno» (ovvero non si vedono arti ricrescere). Mentre accennava a questo, essendo presente Messori davanti a lui, si è evidentemente ricordato che proprio lo scrittore cattolico ha documentato perfettamente proprio il cosiddetto “miracolo della gamba ricresciuta“, ovvero il prodigio di Calanda, avvenuto nella Spagna del XVII secolo, la cui veridicità è testimoniata dai numerosi documenti d’epoca: ad un giovane contadino, Miguel Juan Pellicer, è ricomparsa la gamba che gli era stata amputata due anni e mezzo prima. Incredibilmente però questa volta è stato Vittorio Messori a cambiare argomento, evitando di approfondire il miracolo di Calanda, probabilmente perché poco attinente a Lourdes (altri hanno tuttavia avanzato altre motivazioni per spiegare questa incredibile reticenza dello scrittore cattolico), preferendo portare il discorso sulla truffa di Zola nella creazione del suo libro-inchiesta su Lourdes.
Una volta tornati sul miracolo accaduto alla signora Elisa Aloi, Odifreddi ha lealmente ammesso che «il caso è molto interessante se effettivamente le ipotesi sono queste allora certamente questo fatto ci metterebbe in difficoltà, il problema vero però sono le ipotesi» (“ci metterebbe”, forse pensava di parlare a nome della comunità scientifica?). Di fronte a questa evidente arrampicata di specchi (il dossier medico della signora Aloi è studiato da anni da medici internazionali, credenti e non, difficile dubitare sulle ipotesi) la miracolata è intervenuta ricordando: «Ma qui davanti a lei ci sono io, in carne e ossa, non glielo stà raccontato qualcun altro». Odifreddi ha soltanto potuto accennare al fatto che dall’immersione nella piscina alla ripresa dell’uso delle gambe sono passati alcuni giorni, come se l’esistenza di questa frazione di tempo (dopo 17 anni!) potesse giustificare l’ipotesi della coincidenza, piuttosto che ammettere l’evidente relazione con il pellegrinaggio. L’impressione è stata quella di vedere un pugile chiuso, dondolante alle corde, che faticosamente alza il braccio cercando alla cieca di colpire l’avversario.
Qui sotto il video in cui Odifreddi balbetta una replica al miracolo (pubblicato anche sul nostro canale Youtube)

Verso la fine della puntata -dopo una serie di altre spiegazioni bizzarre tentate da Odifreddi-, finalmente Messori è riuscito, con la proverbiale eleganza che lo contraddistingue, a scoccare la sua freccia avvelenata, dalla quale il matematico non si è più ripreso. Lo scrittore cattolico lo ha infatti definito “ideologo”, cioè colui che predilige lo schema ai fatti, invitandolo a non insistere con ipotesi fantasiose per evitare di inciampare nuovamente in una gaffe, come quella accadutagli quando in passato ha scritto che Bernardette sarebbe stata “imbeccata dal suo parroco”. Peccato che, come lo corresse a suo tempo Messori, documenti storici dimostrano inequivocabilmente che la veggente conobbe il parroco, Peyramale, solo il 2 marzo, dopo la tredicesima apparizione, e venne (inizialmente) da lui non creduta, la minacciò addirittura di negarle la comunione.
Odifreddi, di fronte all’evidenza, ha chiesto lealmente “venia” per quanto aveva scritto. Interessante anche l’intervento del vaticanista Andrea Tornielli sull’interrogatorio subìto da Bernardette. Insomma, una bella puntata, un Odifreddi auto ironico e rispettoso, a tratti anche davvero divertente (ha parlato lui dei premi Nobel che credono a Lourdes e della conversione di Alexis Carrel, anche se ha sbagliato il nome chiamandolo “Cassel”). Simpatico ma in evidente difficoltà di fronte al miracolo certificato della signora Aloi, la quale si è anche rivolta a lui dicendo: «Vorrei dirle qualcosa, visto che si dichiara così scettico. Secondo me, lei dentro di sé ha più fede di me».
Qui sotto il momento in cui Vittorio Messori stende Odifreddi (pubblicato anche sul nostro canale Youtube)

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